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12/11/15

Il Galattosio favorisce la crescita della mielina

da - ACHILLE DAGA·LUNEDÌ 9 NOVEMBRE 2015
Questo studio è stato sostenuto da: Grant "Fondazione Giuseppe Levi-Accademia Nazionale dei Lincei" per il progetto di ricerca dal titolo: "Produzione extramitocondriale di ATP in mielina: possibile Localizzazione dei Complessi della catena respiratoria e Ruolo Nella DeGenerazione assonale nella Sclerosi Multipla",
Il Galattosio favorisce la crescita della mielina
Genova, 3 novembre 2015
Assunzione di Galattosio puro per bocca (9 grammi al giorno) e Coenzima Q (100- 150 mg al giorno), prodotti che è possibile acquistare singolarmente o in combinazione presso farmacie, parafarmacie ed erboristerie. E’ consigliabile ripartire in tre tempi la posologia sopra indicata. Tipicamente 3 gr galattosio per bocca (1 cucchiaio da caffè colmo), più 50 mg Coenzima Q ripetuti alla mattina, a pranzo e a cena. L’assunzione di questi alimenti non comporta alcuna forma di cosiddetti “effetti collaterali” vista la consolidata esperienza sino ad oggi maturata.
Galattosio e mielina
La mielina è la guaina di rivestimento degli assoni dei neuroni, dove svolge un’azione isolante e protettiva nei confronti della conduzione dell’impulso nervoso. Risulta composta per circa il 70-80% da lipidi e per la restante percentuale da proteine. Nella componete lipidica oltre a colesterolo e fosfogliceridi si ritrovano anche i galattocerebrosidi.
LA PARTECIPAZIONE ALLA FORMAZIONE DELLA GUAINA MIELINICA DELLE FIBRE NERVOSE, CHE INIZIA NEL CORSO DELLA VITA FETALE E SI COMPLETA NELLA SECONDA INFANZIA, È IN ASSOLUTO LA FUNZIONE PIÙ IMPORTANTE SVOLTA DAL GALATTOSIO.
www.tuscany-diet.net/carboidrati/galattosio/
Maggiori informazioni
<  http://progalinitalia.webnode.it/news/%C3%A8-stato-inaugurato-l%27e-commerce%21/

e Per saperne di più:    
La Riscoperta del Galattosio
Perchè „riscoperto“?
Già negli anni 1930 il galattosio è stato utilizzato con successo presso la Charité nel trattamento di pazienti affetti da diabete mellito di tipo 2 di grado elevato. Sorprendentemente la chenonemia (odore fruttato dell‘alito) scompariva e il bisogno di insulina si riduceva. Il dottor Hans Kosterlitz, assistente medico, purtroppo non potè proseguire le sue ricerche avendo dovuto abbandonare la Germania (in seguito fu il primo a descrivere le endorfine all’Università di Aberdeen, Scozia). Il livello glicemico non aumentava nei suoi pazienti trattati con galattosio , la qual cosa costituisce un importante presupposto per il suo utilizzo nei diabeticie in seguito fu anche confermato da altri gruppi di lavoro.
Il problema dell’intolleranza al lattosio
L’intolleranza al lattosio rappresenta un problema sempre più diffuso nel mondo occidentale Il lattosio è lo zucchero presente nel latte ed è composto da due molecole semplici il glucosio e il galattosio. Per poter essere assorbito a livello intestinale il lattosio deve essere scisso nei due zuccheri semplici che lo compongono; l’enzima che permette questa scissione è la lattasi, presente sulle pareti dell’ intestino.
Mentre glucosio e galattosio di solito non provocano alcuna reazione avversa in chi li assume attraverso gli alimenti, il lattosio è la causa di una delle più diffuse e meglio dimostrate intolleranze alimentari. Ciò che rende intolleranti al lattosio è la mancanza o la scarsa presenza di lattasi.
Galattosemia: il galattosio si accumula nel sangue per deficit enzimatici

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