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L’ultima sentenza a favore di un non vaccinato è una goduria
Ricordate quando c’era chi esultava per le notizie di sospensioni e licenziamento di chi sceglieva di non sottoporsi al vaccino obbligatorio? Insegnanti, poliziotti, sanitari… Sono stati tantissimi a dire No. Perdendo così il posto di lavoro, lo stipendio, i diritti. Di certo, però, non la dignità. Gli stessi che esultavano per quelle notizie, via via, però, hanno dovuto ricredersi. Quando hanno iniziato a capire che forse le cose non stavano davvero come gliele stavano raccontando i governi pandemici di Conte, Draghi e Speranza e i mass media asserviti. E in questo l’inchiesta di Bergamo ha dato una grossa mano a chi fin dall’inizio provava a fare controinformazione. Quella stagione, per fortuna, sta lentamente volgendo al termine, e ora anche la decisione della Corte costituzionale che valutò l’imposizione dell’obbligo vaccinale ai medici “non irragionevole, né sproporzionata”, viene rivista. Grazie all’ennesima sentenza, a firma della giudice Zanda, a favore della reintegrazione immediata di uno psicologo. Ma vediamo nel dettaglio cosa è successo.
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