Disturbi intestinali
problemi abbastanza
comuni che possono manifestarsi come stipsi e incontinenza fecale; nel
primo caso si verificherà una difficoltà a svuotare tutto o parte
del'intestino espellendo le feci mentre nel secondo caso vi sarà
l’incapacità di trattenere gas o feci senza la consapevolezza da parte
del paziente o senza la contrazione volontaria dei muscoli sfinterici.
*****
Fino a due
terzi dei pazienti con SM lamenta disturbi intestinali, spesso
associati a problemi vescicali. Stipsi ed incontinenza fecale sono i
problemi piu’ frequenti. La comprensione della loro patogenesi è
incompleta.
Le possibili cause della stipsi sono un rallentato
transito nel colon e anormale funzione dei muscoli rettali mentre
l’incontinenza può essere il risultato di ridotta sensibilità di
riempimento rettale, ridotta contrazione dello sfintere anale volontario
e ridotta compliance rettale.
Mancano studi pubblicati sul trattamento medico di questi disturbi.
Per la stipsi molti pazienti utilizzano lassativi già prima di
consultare un medico e questo può peggiorare il quadro. Una dieta ricca
di fibre e lassativi a base di lattulosio possono essere d’aiuto nei
casi lievi-moderati. Nei casi piu’ refrattari l’utilizzo di lassativi
osmotici come bisacodyl può essere una soluzione, da attuarsi sotto
controllo medico.
APPROCCI NON FARMACOLOGICI
Una buona funzione intestinale può essere mantenuta usando un certo numero di strategie:
- Assunzione adeguata di liquidi (circa un litro e mezzo al giorno).
- Ingestione adeguata di fibre con la dieta (cereali, pane integrale,
grano, verdura e frutta). Gli integratori di fibre sono utili per i
pazienti che hanno difficoltà a raggiungere la quantità giornaliera di
fibre raccomandata (25-30 gr al giorno).
- Emollienti delle feci.
- Attività fisica quotidiana anche minima.
- Orari regolari per l'evacuazione intestinale. E' preferibile non
aspettare più di 2-3 giorni tra un movimento intestinale e l'altro.
- Clisteri, supposte e lassativi, ma solo sporadicamente e quando strettamente necessario.
L’incontinenza fecale se lieve e non frequente può essere trattata con
successo con farmaci come loperamide e codeina fosfato, anche se è
necessaria cautela se l’incontinenza si alterna a stipsi.
Nel complesso i disturbi intestinali sono complessi e spesso difficili
da trattare, amcando anche linee guida di dimostrata efficacia.
Le informazioni qui riportate Hanno solo un fine illustrativo: NON costituiscono e NON provengono né da prescrizione né da consiglio medico, rivolgersi SEMPRE e comunque al PROPRIO MEDICO NB: L'ADMI ritiene i propri lettori persone ragionevoli e dotate di senso della misura. I vostri commenti VERRANNO INSERITI dopo controllo, in caso Si riserva la facoltà di cancellare commenti di CATTIVO GUSTO e/o OFFENSIVI
CONTATORE PERSONE
16/05/12
SM a Ricadute e Remissioni
SM a Ricadute e Remissioni
La sclerosi multipla a ricadute e remissioni o recidivante-remittente (SM-RR) è definita da attacchi ben definiti che si risolvono completamente o parzialmente. Nei periodi tra le ricadute, che possono avere una durata molto variabile, la malattia non progredisce. La SM-RR rappresenta circa 85% dei casi di SM all'esordio e include le forme benigne.
La sclerosi multipla a ricadute e remissioni o recidivante-remittente (SM-RR) è definita da attacchi ben definiti che si risolvono completamente o parzialmente. Nei periodi tra le ricadute, che possono avere una durata molto variabile, la malattia non progredisce. La SM-RR rappresenta circa 85% dei casi di SM all'esordio e include le forme benigne.
la diagnosi
Come si effettua la diagnosi
Per arrivare alla diagnosi e' necessario un percorso diagnostico, spesso complesso, che si avvale sia di elementi clinici (anamnesi ed esame obiettivo) che strumentali. Per aiutare il clinico sono stati proposti nel corso degli anni diversi criteri diagnostici. Gli attuali criteri diagnostici utilizzati sono quelli di McDonald modificati. La diagnosi di sospetto viene formulata dal medico sulla base dei sintomi riferiti dal paziente (anamnesi) e sui segni che possono riscontrarsi all’esame neurologico. Per arrivare ad una diagnosi di certezza sono necessari diversi esami strumentali (risonanza magnetica, potenziali evocati, esame del liquor). Risonanza magnetica nucleare: è un esame radiologico che sfruttando gli effetti di un campo magnetico stabile, perturbato da impulsi di radiofrequenza permette di ottenere dopo opportuna rielaborazione computerizzata una valutazione morfologica dell'encefalo ; spesso si utilizza durante il test un mezzo di contrasto chiamato gadolinio che si somministrata per via endovenosa. Potenziali Evocati: I potenziali evocati sono esami che permettono di studiare l'integrita' funzionale delle vie nervose attraverso una stimolazione sensoriale (visiva, acustica, sensitiva). In relazione all'organo sensoriale stimolato si possono ottenere: potenziali evocati somato-sensoriali (PESS), visivi (PEV),acustici (BAER), e motori (PEM). Esame del liquor: attraverso la puntura effettuata con un ago speciale tra la terza e la quarta vertebra lombare e' possibile prelevare piccole quantità del liquido che bagna il cervello (liquido cerebro-spinale o liquor). Dall'analisi del liquor e' possibile ricercare un elemento tipico della malattia rappresentato dalle bande oligoclonali (BO). Le BO sono degli anticorpi che possono essere individuati attraverso una particolare analisi detta isoelettrofocusing.
******V isitaOgni
seduta finalizzata a: riscontro della situazione clinica, acquisizione
di elementi diagnostici, individuazione dei problemi e della terapia,
informazione del nuovo paziente; Riesame della situazione clinica in
corso di trattamento; Verifica dello stato di salute orale ed
intercettazione di eventuali nuove patologie in un paziente gia trattato
Per arrivare alla diagnosi e' necessario un percorso diagnostico, spesso complesso, che si avvale sia di elementi clinici (anamnesi ed esame obiettivo) che strumentali. Per aiutare il clinico sono stati proposti nel corso degli anni diversi criteri diagnostici. Gli attuali criteri diagnostici utilizzati sono quelli di McDonald modificati. La diagnosi di sospetto viene formulata dal medico sulla base dei sintomi riferiti dal paziente (anamnesi) e sui segni che possono riscontrarsi all’esame neurologico. Per arrivare ad una diagnosi di certezza sono necessari diversi esami strumentali (risonanza magnetica, potenziali evocati, esame del liquor). Risonanza magnetica nucleare: è un esame radiologico che sfruttando gli effetti di un campo magnetico stabile, perturbato da impulsi di radiofrequenza permette di ottenere dopo opportuna rielaborazione computerizzata una valutazione morfologica dell'encefalo ; spesso si utilizza durante il test un mezzo di contrasto chiamato gadolinio che si somministrata per via endovenosa. Potenziali Evocati: I potenziali evocati sono esami che permettono di studiare l'integrita' funzionale delle vie nervose attraverso una stimolazione sensoriale (visiva, acustica, sensitiva). In relazione all'organo sensoriale stimolato si possono ottenere: potenziali evocati somato-sensoriali (PESS), visivi (PEV),acustici (BAER), e motori (PEM). Esame del liquor: attraverso la puntura effettuata con un ago speciale tra la terza e la quarta vertebra lombare e' possibile prelevare piccole quantità del liquido che bagna il cervello (liquido cerebro-spinale o liquor). Dall'analisi del liquor e' possibile ricercare un elemento tipico della malattia rappresentato dalle bande oligoclonali (BO). Le BO sono degli anticorpi che possono essere individuati attraverso una particolare analisi detta isoelettrofocusing.
******V
Potenziali Evocati
Per Potenziali Evocati intendiamo un
particolare tipo di esame elettrofisiologico che consiste nello studio
dell’integrità funzionale di un nervo e delle strutture anatomiche che
quel nervo attraversa.Diciamo innanzitutto che anche quest’esame non è
doloroso ne fastidioso, ma forse un po’ noioso per la sua relativa
durata, infatti per lo studio di un nervo ci può volere anche un’ora di
tempo.
E’ anche questo un esame che di norma viene richiesto dallo specialista Neurologo, Neurochirurgo, etc. dopo che lo stesso ha valutato lo stato clinico del paziente ed eventuali altri esami di immagini ( TAC, RMN, etc. ), detti anche morfologici perché ci danno informazioni sulla forma, mentre gli esami elettrofisiologici ci danno informazioni soprattutto sulla funzionalità e sono detti anche funzionali. Fondamentalmente possiamo suddividere i PE in :
Ø Somatosensoriali
Ø Acustici
Ø Visivi
Ø Motori
1) Potenziali Evocati Somatosensoriali : si tratta dello studio di quasi tutti i nervi sensitivi o della porzione sensitiva dei nervi misti. In genere li suddividiamo per comodità in PES degli arti superiori o inferiori a seconda che si voglia studiare un nervo delle braccia o delle gambe. Lo studio dei PES da AASS (arti superiori) per esempio del nervo Mediano, avviene stimolando con degli impulsi elettrici il nervo a livello del polso e registrando il passaggio dello stimolo sottoforma di potenziale (onde ) a vari livelli lungo il percorso del nervo fino all’area corticale sensitiva di riferimento del nervo stesso. La registrazione a vari livelli, del passaggio dell’onda ci permette di valutare lo stato del nervo e delle strutture che esso attraversa sottoforma di eventuali modificazioni della forma o del tempo impiegato ( morfologia e latenza del potenziale ).
2) Potenziali Evocati Acustici (troncoencefalici) o BAER, BAEPs, ABR : diversamente nominati ma sempre PE acustici che permettono lo studio del Tronco dell’encefalo, una struttura di vitale importanza, difficile da studiare dal punto di vista funzionale se non con i BAER ( Brainstem Auditoy Evoked Potential ). In questo caso i PE Acustici vengono utilizzati stimolando il nervo acustico anche per lo studio del troncoencefalo che è appunto attraversato dal nervo acustico. Lo studio avviene stimolando l’orecchio con una cuffia che emette una serie di click continui ( si stimola di norma un lato alla volta ) e registrando a livello corticale le onde prodotte dallo stimolo al passaggio nelle varie strutture. Importante precisare che questo esame non valuta l’udito.
3) Potenziali Evocati Visivi : in questo caso, attraverso la stimolazione della via nervosa visiva, studiamo sia la via visiva stessa che le strutture cerebrali che essa attraversa quali la base cranica, il talamo e la corteccia visiva a livello occipitale (scissura calcarina). La stimolazione avviene anche qui alternando prima un occhio e poi l’altro, con stimoli presentati di solito attraverso un monitor TV (scacchi b/n, barre verticali-orizzontali, etc) ma a volte anche attraverso flash (in relazione al paziente od al quesito clinico). Anche questo è un esame assolutamente non doloroso o fastidioso, altamente specialistico, richiesto di norma dopo visita dal medico Neurologo, Neurochirurgo, etc. come per tutti gli altri esami di questo tipo. 4) Potenziali Evocati Motori : con questo tipo di potenziali cerchiamo di valutare lo stato e l’integrità della via nervosa motoria, quella che controlla tutti i muscoli volontari e che segue un percorso inverso rispetto a quelle viste in precedenza, ovvero dalla corteccia alla periferia.
La stimolazione quindi avverrà a livello corticale esterno con l’utilizzo di un “coil” ovvero uno strumento simile ad una racchetta da ping-pong che emana un campo magnetico capace di stimolare il gruppo di cellule motorie della corteccia sottostante ed attivare il/i muscoli che quelle cellule controllano. Vengono utilizzati in genere nello studi della via motoria degli arti superiori (dx e sn) e/o degli arti inferiori (dx e sn), sono anche questi, esami assolutamente non dolorosi o fastidiosi e vengono prescritti dopo visita dal medico specialista Neurologo, Neurochirurgo, Ortopedico, etc.
E’ anche questo un esame che di norma viene richiesto dallo specialista Neurologo, Neurochirurgo, etc. dopo che lo stesso ha valutato lo stato clinico del paziente ed eventuali altri esami di immagini ( TAC, RMN, etc. ), detti anche morfologici perché ci danno informazioni sulla forma, mentre gli esami elettrofisiologici ci danno informazioni soprattutto sulla funzionalità e sono detti anche funzionali. Fondamentalmente possiamo suddividere i PE in :
Ø Somatosensoriali
Ø Acustici
Ø Visivi
Ø Motori
1) Potenziali Evocati Somatosensoriali : si tratta dello studio di quasi tutti i nervi sensitivi o della porzione sensitiva dei nervi misti. In genere li suddividiamo per comodità in PES degli arti superiori o inferiori a seconda che si voglia studiare un nervo delle braccia o delle gambe. Lo studio dei PES da AASS (arti superiori) per esempio del nervo Mediano, avviene stimolando con degli impulsi elettrici il nervo a livello del polso e registrando il passaggio dello stimolo sottoforma di potenziale (onde ) a vari livelli lungo il percorso del nervo fino all’area corticale sensitiva di riferimento del nervo stesso. La registrazione a vari livelli, del passaggio dell’onda ci permette di valutare lo stato del nervo e delle strutture che esso attraversa sottoforma di eventuali modificazioni della forma o del tempo impiegato ( morfologia e latenza del potenziale ).
2) Potenziali Evocati Acustici (troncoencefalici) o BAER, BAEPs, ABR : diversamente nominati ma sempre PE acustici che permettono lo studio del Tronco dell’encefalo, una struttura di vitale importanza, difficile da studiare dal punto di vista funzionale se non con i BAER ( Brainstem Auditoy Evoked Potential ). In questo caso i PE Acustici vengono utilizzati stimolando il nervo acustico anche per lo studio del troncoencefalo che è appunto attraversato dal nervo acustico. Lo studio avviene stimolando l’orecchio con una cuffia che emette una serie di click continui ( si stimola di norma un lato alla volta ) e registrando a livello corticale le onde prodotte dallo stimolo al passaggio nelle varie strutture. Importante precisare che questo esame non valuta l’udito.
3) Potenziali Evocati Visivi : in questo caso, attraverso la stimolazione della via nervosa visiva, studiamo sia la via visiva stessa che le strutture cerebrali che essa attraversa quali la base cranica, il talamo e la corteccia visiva a livello occipitale (scissura calcarina). La stimolazione avviene anche qui alternando prima un occhio e poi l’altro, con stimoli presentati di solito attraverso un monitor TV (scacchi b/n, barre verticali-orizzontali, etc) ma a volte anche attraverso flash (in relazione al paziente od al quesito clinico). Anche questo è un esame assolutamente non doloroso o fastidioso, altamente specialistico, richiesto di norma dopo visita dal medico Neurologo, Neurochirurgo, etc. come per tutti gli altri esami di questo tipo. 4) Potenziali Evocati Motori : con questo tipo di potenziali cerchiamo di valutare lo stato e l’integrità della via nervosa motoria, quella che controlla tutti i muscoli volontari e che segue un percorso inverso rispetto a quelle viste in precedenza, ovvero dalla corteccia alla periferia.
La stimolazione quindi avverrà a livello corticale esterno con l’utilizzo di un “coil” ovvero uno strumento simile ad una racchetta da ping-pong che emana un campo magnetico capace di stimolare il gruppo di cellule motorie della corteccia sottostante ed attivare il/i muscoli che quelle cellule controllano. Vengono utilizzati in genere nello studi della via motoria degli arti superiori (dx e sn) e/o degli arti inferiori (dx e sn), sono anche questi, esami assolutamente non dolorosi o fastidiosi e vengono prescritti dopo visita dal medico specialista Neurologo, Neurochirurgo, Ortopedico, etc.
puntura lombare
La puntura lombare è un esame che consiste nel
prelievo di una piccola quantità di liquido cerebrospinale.
Il liquido cerebrospinale (o liquor) è un fluido limpido e trasparente che riveste, proteggendolo, tutto il sistema nervoso centrale.
Dopo la somministrazione di un anestetico locale sulla cute della regione lombare (la parte bassa della schiena), il medico inserisce un ago sottilissimo e preleva una piccola quantità di liquido cerebrospinale.
Nei giorni successivi l’esame, meno del 30% dei pazienti riferisce mal di testa, di intensità e durata variabili. Scopo fondamentale della puntura lombare è la ricerca nel liquido cerebrospinale di anticorpi (bande oligoclonali) che indicano la presenza di una reazione immunitaria all’interno del sistema nervoso centrale.
In casi specifici, il liquido cerebrospinale prelevato può essere sottoposto ad altre indagini.
Nel 5-10% delle persone con SM le bande oligoclonali tuttavia possono essere assenti.
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Il liquido cerebrospinale (o liquor) è un fluido limpido e trasparente che riveste, proteggendolo, tutto il sistema nervoso centrale.
Dopo la somministrazione di un anestetico locale sulla cute della regione lombare (la parte bassa della schiena), il medico inserisce un ago sottilissimo e preleva una piccola quantità di liquido cerebrospinale.
Nei giorni successivi l’esame, meno del 30% dei pazienti riferisce mal di testa, di intensità e durata variabili. Scopo fondamentale della puntura lombare è la ricerca nel liquido cerebrospinale di anticorpi (bande oligoclonali) che indicano la presenza di una reazione immunitaria all’interno del sistema nervoso centrale.
In casi specifici, il liquido cerebrospinale prelevato può essere sottoposto ad altre indagini.
Nel 5-10% delle persone con SM le bande oligoclonali tuttavia possono essere assenti.
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Quali sono le malattie che si possono CONFONDERE con la sclerosi multipla?
Sono malattie demielinizzanti la sclerosi multipla, l'adrenoleucodistrofia, l'encefalomielite acuta disseminata, l'adrenomieloneuropatia, la malattia di Devic e la neuropatia ottica ereditaria di Leber.
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SM SINTOMI E SEGNI
La malattia è caratterizzata da molti sintomi e
segni a carico del SNC, con remissioni e riacutizzazioni ricorrenti; i
sintomi più comuni all’esordio sono le parestesie a uno o più arti, al
tronco o su una parte del volto; perdita di forza e impaccio di una
gamba o di una mano o disturbi visivi, p. es., cecità parziale e dolore
monoculare (neurite ottica retrobulbare), diplopia, indebolimento della
vista, scotomi. Altri segni iniziali comuni comprendono la paralisi
oculare migrante, che si manifesta con diplopia, perdita di forza
transitoria di una o più arti, lieve rigidità o abnorme affaticabilità
di un arto, disturbi lievi dell’andatura, disturbi del controllo del
riflesso vescicale, vertigini, lievi disturbi psichici; tutti questi
segni indicano un interessamento multifocale del SNC e spesso insorgono
mesi o anni prima che la malattia venga diagnosticata. Il caldo
eccessivo (stagione calda, un bagno caldo o la febbre) può accentuare i
segni e i sintomi.
Sistema motorio
Sistema
motorio: i riflessi profondi (p. es., patellare e achilleo) sono di
solito aumentati; spesso sono presenti il segno di Babinski e il clono.
I rilessi superficiali, in particolare gli addominali superiori e inferiori, sono deboli o assenti. Accade spesso che il paziente riferisca sintomi unilaterali e che l’esame neurologico evidenzi segni di coinvolgimento bilaterale dei tratti corticospinali.
Frequente è il tremore intenzionale da lesioni cerebellari, accentuato dallo sforzo prolungato. L’andatura è atassica: vacillante, tremolante, irregolare e inefficace. Può essere presente tremore a riposo, evidente soprattutto quando la testa non è sostenuta.
La perdita di forza e la spasticità muscolare, derivanti da un danno corticospinale, causano un’andatura claudicante e barcollante; in seguito, il combinarsi della spasticità e dell’atassia cerebellare renderà il paziente del tutto invalido. Le lesioni cerebrali possono provocare un’emiplegia, talvolta anche come sintomo d’esordio.
Nelle fasi avanzate della malattia si possono riscontrare spasmi dolorosi in risposta a stimoli sensitivi anche minimi (p. es., le semplici coperte del letto). Una forma della malattia è costituita dalla neuromielite ottica, talvolta bilaterale, con demielinizzazione del midollo cervicale o toracico (neuromielite ottica), che provoca perdita del visus e paraparesi. La triade di Charcot (nistagmo, tremore intenzionale e parola scandita) è una manifestazione cerebellare di frequente riscontro negli stadi avanzati della malattia.
Una lieve disartria può originare da danno cerebellare, da compromissione del controllo corticale o da lesioni dei nuclei bulbari.
I rilessi superficiali, in particolare gli addominali superiori e inferiori, sono deboli o assenti. Accade spesso che il paziente riferisca sintomi unilaterali e che l’esame neurologico evidenzi segni di coinvolgimento bilaterale dei tratti corticospinali.
Frequente è il tremore intenzionale da lesioni cerebellari, accentuato dallo sforzo prolungato. L’andatura è atassica: vacillante, tremolante, irregolare e inefficace. Può essere presente tremore a riposo, evidente soprattutto quando la testa non è sostenuta.
La perdita di forza e la spasticità muscolare, derivanti da un danno corticospinale, causano un’andatura claudicante e barcollante; in seguito, il combinarsi della spasticità e dell’atassia cerebellare renderà il paziente del tutto invalido. Le lesioni cerebrali possono provocare un’emiplegia, talvolta anche come sintomo d’esordio.
Nelle fasi avanzate della malattia si possono riscontrare spasmi dolorosi in risposta a stimoli sensitivi anche minimi (p. es., le semplici coperte del letto). Una forma della malattia è costituita dalla neuromielite ottica, talvolta bilaterale, con demielinizzazione del midollo cervicale o toracico (neuromielite ottica), che provoca perdita del visus e paraparesi. La triade di Charcot (nistagmo, tremore intenzionale e parola scandita) è una manifestazione cerebellare di frequente riscontro negli stadi avanzati della malattia.
Una lieve disartria può originare da danno cerebellare, da compromissione del controllo corticale o da lesioni dei nuclei bulbari.
Disturbi della respirazione
I disturbi della respirazione non sono frequenti nei pazienti con SM e solitamente sono presenti nei casi piu’ gravi in cui si ha allettamento.
In questi pazienti la debolezza dei muscoli respiratori associata alla immobilità può rendere insufficiente la respirazione.
Assai raramente si possono manifestare ricadute che colpiscono i centri della respirazione a livello del tronco encefalico, con necessità di ventilazione assistita.
E’ stato descritto,ma è anch’esso raro, un progressivo indebolimento dei muscoli respiratori con una dispnea lentamente ingravescente. Per la valutazione della funzionalità respiratoria è utile una visita pneumologica completa di studi spirometrici.
In pazienti con disturbi respiratori possono essere di aiuto esercizi di fisioterapie mirati.
La disfagia
La disfagia, o difficoltà di deglutire, si
manifesta solo nelle forme più gravi di SM, spesso in associazione ad
altri sintomi causati da lesione tronco-encefalica. In tali casi il
paziente tende a soffocarsi bevendo liquidi o mangiando certi cibi,
particolarmente quelli di consistenza friabile. Quando ciò accade il
cibo e i liquidi vengono inalati nella trachea invece di scendere
dall'esofago allo stomaco e, una volta
nei polmoni, possono causare polmoniti o ascessi. I pazienti che
manifestano disfagia sono quindi a rischio di malnutrizione,
disidratazione o polmoniti ripetute (polmoniti ab ingestis).
La diagnosi della disfagia richiede una valutazione logopedica, che consente anche di impostare un trattamento riabilitativo mirato.
E’ centrale l’educazione alimentare, poiché alcuni tipi di cibi sono piu’ difficili da deglutire corretamente per i pazienti con disfagia.
La diagnosi della disfagia richiede una valutazione logopedica, che consente anche di impostare un trattamento riabilitativo mirato.
E’ centrale l’educazione alimentare, poiché alcuni tipi di cibi sono piu’ difficili da deglutire corretamente per i pazienti con disfagia.
Udito
Udito
La diminuzione e la perdita di udito sono sintomi non comuni nella SM (1% circa dei casi). Nella quasi totalità dei pazienti il problema è dovuto a lesioni delle vie acustiche centrali a livello del tronco encefalico.
Tali sintomi spesso risultano associati ad altri che evidenziano un danno al tronco cerebrale, quella parte del sistema nervoso che contiene i centri che aiutano a controllare la vista, l'udito e l'equilibrio. I deficit uditivi causati dalla SM si pensa siano dovuti a infiammazione e/o a cicatrici attorno all'ottavo nervo cranico (il nervo acustico) nel tratto in cui entra nel tronco cerebrale, anche se placche in altre zone lungo le vie nervose uditive possono pure contribuire ai problemi uditivi. Una sordità dovuta alla SM è estremamente rara.
Visto che i deficit uditivi sono così poco comuni nella SM, quando si verificano dovrebbero essere analizzati con attenzione per escludere altre cause di perdita dell'udito.
La diminuzione e la perdita di udito sono sintomi non comuni nella SM (1% circa dei casi). Nella quasi totalità dei pazienti il problema è dovuto a lesioni delle vie acustiche centrali a livello del tronco encefalico.
Tali sintomi spesso risultano associati ad altri che evidenziano un danno al tronco cerebrale, quella parte del sistema nervoso che contiene i centri che aiutano a controllare la vista, l'udito e l'equilibrio. I deficit uditivi causati dalla SM si pensa siano dovuti a infiammazione e/o a cicatrici attorno all'ottavo nervo cranico (il nervo acustico) nel tratto in cui entra nel tronco cerebrale, anche se placche in altre zone lungo le vie nervose uditive possono pure contribuire ai problemi uditivi. Una sordità dovuta alla SM è estremamente rara.
Visto che i deficit uditivi sono così poco comuni nella SM, quando si verificano dovrebbero essere analizzati con attenzione per escludere altre cause di perdita dell'udito.
Cefalea
Cefalea
Alcuni studi hanno indicato che i pazienti con SM hanno una incidenza maggiore di cefalea, in particolare uno studio ha dimostrato una maggiore incidenza di emicrania e di famigliarità per emicrania.
La terapia non si differenzia da quella praticata nelle persone senza SM
epilessia
Forme di epilessia si manifestano in circa il
5% dei pazienti con SM, e anche se questa associazione è probabilmente
spesso casuale ci sono evidenze di una aumentata incidenza di epilessia
nelle persone con SM. E’ possibile che le lesioni corticali o
sottocorticali favoriscano l’insorgenza di crisi.
La terapia si basa sull’uso di antiepilettici.
************
ominciamo col vedere che cos’è l’epilessia
L'epilessia è una delle condizioni neurologiche più comuni
al mondo, che colpisce circa 8 persone su 1000 in Europa. Si stima che esistano 6 milioni di persone che convivono con l'epilessia in Europa e 50 milioni di persone nel mondo. L'epilessia è caratterizzata da una scarica anomala di impulsi dalle cellule nervose nel cervello che causa la comparsa di crisi epilettiche. A seconda del tipo, le crisi possono essere limitate a una parte del corpo o possono essere generalizzate e coinvolgere l'intero corpo.I pazienti possono anche essere soggetti a sensazioni anomale, alterazioni del comportamento o della coscienza. L'epilessia è un disordine neurologico con molte possibili cause. Spesso la causa dell'epilessia è sconosciuta. Comunque, qualsiasi condizione che sia in grado di alterare il normale livello di attività neuronale, dalla malattia al danno celebrale, ai tumori, può portare all'insorgenza delle crisi
La terapia si basa sull’uso di antiepilettici.
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ominciamo col vedere che cos’è l’epilessia
L'epilessia è una delle condizioni neurologiche più comuni
al mondo, che colpisce circa 8 persone su 1000 in Europa. Si stima che esistano 6 milioni di persone che convivono con l'epilessia in Europa e 50 milioni di persone nel mondo. L'epilessia è caratterizzata da una scarica anomala di impulsi dalle cellule nervose nel cervello che causa la comparsa di crisi epilettiche. A seconda del tipo, le crisi possono essere limitate a una parte del corpo o possono essere generalizzate e coinvolgere l'intero corpo.I pazienti possono anche essere soggetti a sensazioni anomale, alterazioni del comportamento o della coscienza. L'epilessia è un disordine neurologico con molte possibili cause. Spesso la causa dell'epilessia è sconosciuta. Comunque, qualsiasi condizione che sia in grado di alterare il normale livello di attività neuronale, dalla malattia al danno celebrale, ai tumori, può portare all'insorgenza delle crisi
08/05/12
Cannabis terapeutica: “In Liguria legge già depositata” E OGGI approva
La Toscana ha rotto il tabù della cannabis in Italia. Il 2 maggio il Consiglio regionale ha approvato a maggioranza la legge per facilitare l’accesso ai farmaci cannabinoidi per combattere il dolore, nelle cure palliative e anche in altri tipi di terapie. “In Liguria una proposta di legge giace da più di un anno nei cassetti di via Fieschi”, dice Cristina Morelli, Presidente della Federazione dei Verdi di Genova.
http://www.overgrow-italy.nl/2012/05/04/cannabis-terapeutica-in-liguria-legge-gia-depositata/
La Liguria approva l'uso dei farmaci a base di cannabinoidi
martedì 31 luglio 2012
Genova - Dopo la Toscana, anche la
Liguria approva una legge per l'erogazione dei farmaci a base di
cannabinoidi per scopi terapeutici. La proposta di Fds-Sel per inserire i
farmaci nel servizio regionale, rendendoli accessibili ai pazienti, é
stata infatti accolta dal Consiglio Regionale. L'utilizzo dei
farmaci a base di cannabinoidi, utili per il dolore e la sclerosi
multipla, per gli effetti collaterali della chemioterapia e altre forme
di disabilità, è già diffuso in molti Paesi al mondo tra i quali Stati
Uniti d'America e Canada
"L'efficacia del principio attivo dei cannabinoidi è
riconosciuto ormai da tempo dalla comunità scientifica - ha spiegato il
consigliere Alessandro Benzi - ed è importante che l'Italia colmi il
ritardo accumulato e che le Regioni si dotino di specifiche leggi per la
distribuzione dei farmaci a base di cannabinoidi".
"Dopo più di un anno dalla presentazione della proposta di legge che ho presentato insieme con Matteo Rossi e Giacomo Conti - ha aggiunto Benzi - finalmente
oggi il Consiglio regionale della Liguria ha lasciato da parte
pregiudizi incomprensibili che nel passato hanno deluso i molti malati
che attendevano l'approvazione di questa legge per potersi curare con le medicine adeguate a costi ridotti".
Leggi la notizia su http://www.primocanale.it/notizie/regione-liguria-approva-l-erogazione-di-farmaci-cannabinoidi-112010.html#ixzz22Irfrd9d
Metodo Zamboni, entro fine mese parte il reclutamento dei pazienti
http://bologna.repubblica.it/cronaca/2012/05/08/news/metodo_zamboni_entro_fine_mese_parte_il_reclutamento_dei_pazienti-34688762/
***
Metodo Zamboni, entro fine mese parte il reclutamento dei pazienti
Viale Aldo Moro finanzia con 2, 7 milioni lo studio sul trattamento con angioplastica endovenosa della sclerosi multipla. Coinvolte 19 strutture mediche in 10 regioni
Metodo Zamboni, entro fine mese parte il reclutamento dei pazienti
Nelle prossime settimane, e comunque entro la fine di maggio, inizierà il reclutamento di pazienti affetti da sclerosi multipla da sottoporre al "metodo Zamboni", ovvero il trattamento con angioplastica venosa messo a punto dal professor Paolo Zamboni dell'università di Ferrara. Lo annuncia l'assessore regionale alla Sanità, Carlo Lusenti, in Assemblea legislativa, rispondendo a un'interrogazione.
Nello scorso dicembre viale Aldo Moro ha deciso di finanziare con 2,7 milioni di euro la sperimentazione. La cifra permette il completo finanziamento da parte dell'Emilia-Romagna di tutto lo studio multicentrico, che coinvolge 19 strutture sanitarie in 10 regioni, nonostante dalle Regioni partner non sia ancora arrivata la conferma della volontà economica di collaborare.
Grazie a questo studio sull'efficacia della terapia già dalla prossima settimana si terranno le riunioni conclusive del progetto, informa Lusenti, e a partire dall'ultima settimana di maggio avrà inizia il reclutamento dei primi pazienti.
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Metodo Zamboni, entro fine mese parte il reclutamento dei pazienti
Viale Aldo Moro finanzia con 2, 7 milioni lo studio sul trattamento con angioplastica endovenosa della sclerosi multipla. Coinvolte 19 strutture mediche in 10 regioni
Metodo Zamboni, entro fine mese parte il reclutamento dei pazienti
Nelle prossime settimane, e comunque entro la fine di maggio, inizierà il reclutamento di pazienti affetti da sclerosi multipla da sottoporre al "metodo Zamboni", ovvero il trattamento con angioplastica venosa messo a punto dal professor Paolo Zamboni dell'università di Ferrara. Lo annuncia l'assessore regionale alla Sanità, Carlo Lusenti, in Assemblea legislativa, rispondendo a un'interrogazione.
Nello scorso dicembre viale Aldo Moro ha deciso di finanziare con 2,7 milioni di euro la sperimentazione. La cifra permette il completo finanziamento da parte dell'Emilia-Romagna di tutto lo studio multicentrico, che coinvolge 19 strutture sanitarie in 10 regioni, nonostante dalle Regioni partner non sia ancora arrivata la conferma della volontà economica di collaborare.
Grazie a questo studio sull'efficacia della terapia già dalla prossima settimana si terranno le riunioni conclusive del progetto, informa Lusenti, e a partire dall'ultima settimana di maggio avrà inizia il reclutamento dei primi pazienti.
01/05/12
29 4 2012 Lusenti vieta a Zamboni diagnosi parallelamente a Brave Dreams - L'Assessore alla Sanità ER prende una decisione incomprensibile
Lusenti vieta a Zamboni diagnosi parallelamente a Brave Dreams - L'Assessore alla Sanità ER prende una decisione incomprensibile
E' con incredulità ed enorme
preoccupazione che l'Associazione CCSVI nella Sclerosi Multipla ha
appreso la decisione dell'assessore alla Sanità della Regione Emilia
Romagna, Carlo Lusenti, di vietare al prof. Paolo Zamboni di proseguire
la sua normale attività diagnostica sulla CCSVI (Insufficienza venosa
cornica cerebrospinale) parallelamente alla sperimentazione clinica
Brave Dreams, guidata dallo stesso Zamboni, che partirà entro maggio nel
nuovo Ospedale di Cona (Ferrara).
Lo studio terapeutico Brave Dreams –
teso a dimostrare l'efficacia e la sicurezza dell'angioplastica venosa
(PTA) nei malati di SM – riguarderà ovviamente un numero limitato di
pazienti, rigorosamente selezionati. Lo studio durerà circa due anni.
Nel frattempo, se l'annunciata decisione
di Lusenti diventasse operativa, sarà impedito a tutti gli altri
malati, emiliani e non, di avere una diagnosi certa di CCSVI nella nuova
struttura pubblica di Cona, dove l'Ospedale S:Anna sta per trasferirsi.
Sarà loro negato, cioè, l'accesso alla più avanzata metolodogia
diagnostica oggi esistente per questa patologia venosa, metodologia
messa a punto dal prof. Zamboni.
Il risultato immediato sui malati sarà
inevitabile: il ricorso a strutture private – non tutte qualitativamente
e deontologicamente valide – e, in caso di diagnosi positiva,
l'automatica indicazione verso la PTA, naturalmente sempre in strutture
private. Si vuole questo?
L'Associazione CCSVI-SM Onlus, fatta da
malati e di familiari di malati, registra con soddisfazione la conferma,
da parte di Lusenti, della partenza di Brave Dreams secondo i tempi
annunciati, ossia entro il prossimo mese di maggio. Ulteriori rinvii
sarebbero inspiegabili.
E' assolutamente convinta tuttavia che
'confinare' l'attività del prof. Zamboni in questo ambito, sia pure
importantissimo per la scienza e per i malati, sia un grave errore
strategico, oltre che ingiusto e non etico: per i malati, per le loro
famiglie, per lo stesso Zamboni, per la credibilità della sanità
pubblica e di chi la dirige.
Invitiamo con forza quindi la Regione
Emilia e Romagna a riconsiderare quanto annunciato dall'assessore
Lusenti. E ripetiamo, con la stessa forza, quanto già schiesto da molti
mesi a questa parte e su cui abbiamo avuto finora risposte ambivalenti:
che a Cona trovi adeguato spazio un centro nazionale di assoluta
eccellenza, DA SUBITO, ossia parallelamente a Brave Dreams, PER LA
DIAGNOSI sulla CCSVI; e dove in seguito, AL TERMINE di Brave Dreams, si
effettui anche l'ANGIOPLASTICA VENOSA nei malati di SM.
Questo chiedono da tutta Italia - e si
aspettano da una istituzione pubblica al cui interno Zamboni ha fatto la
straordinaria scoperta scientifica che il mondo ci invidia – i malati
che noi rappresentiamo. Ricordiamo che il tempo è il peggior nemico dei
malati di sclerosi multipla. Ogni spreco di tempo, energia, competenza –
in questo ambito - è cosa insensata.
Roma/Bologna, 29 aprile 2012http://ccsvi-sm.org/?q=node/1531
30/04/12
Le immunoglobuline
IgG + IgA + IgMIg
è l'abbreviazione di immunoglobulina.
Dette anche anticorpi, le
immunoglobuline sono proteine presenti nel sangue. Ne esistono cinque
tipi (IgA, IgD, IgE, IgG e IgM). La somma di IgG, IgM ed IgA è
comunemente detta Ig totali.
Le immunoglobuline sono prodotte dai linfociti B (un tipo di globuli
bianchi) quando il sistema immunitario entra in contatto con sostanze
estranee (antigeni) appartenenti ad un agente infettivo (ad esempio un
batterio o un virus).
Ciascuna immunoglobulina è specifica per
l'antigene che ne ha provocato la produzione ed è capace di legarsi ad
esso, facilitandone l'uccisione e l'eliminazione.
Le IgA sono gli anticorpi particolarmente presenti nelle secrezioni
(saliva, lacrime, muchi, ecc.) ed in quanto tali costituiscono una vera e
propria barriera che le mucose oppongono ad un agente infettivo che
vuole introdursi nel nostro organismo.
Le IgG, o gammaglobuline, costituiscono circa il 70-75% delle
immunoglobuline presenti nel sangue e svolgono un ruolo importante nella
difesa delle infezioni, ovvero nell'uccisione dei microrganismi che
causano le infezioni. In particolare, le IgG sono gli unici anticorpi
umani capaci di agire contro le tossine (sostanze velenose) prodotte dai
batteri.
Le IgE, pur essendo presenti nel sangue in esiguo numero, sono presenti
sulla superficie di alcune cellule del sistema immunitario di tutti gli
individui ed agiscono come recettori per gli antigeni, producendo la
liberazione di alcune sostanze (anzitutto l'istamina), che provocano le
reazioni allergiche (asma, orticaria, febbre da fieno). Le IgE svolgono
anche un importante ruolo nella protezione dai parassiti (organismi che
vivono a spese di un altro organismo, ricavandone le sostanze necessarie
per la propria sopravvivenza e, dunque, danneggiandolo), soprattutto i
vermi. Le IgM costituiscono circa il 10% delle immunoglobuline presenti
nel sangue. Sono le prime globuline che vengono prodotte in caso di
infezione (per allertare il sistema immunitario è sufficiente che una
sola IgM si leghi ad un certo antigene).
Un livello di Ig totali (IgG + IgM + IgA) > 600 mg/dl o un livello di
IgG > 400 mg/dl esclude la possibilità che un paziente possa essere
affetto da malattie immunitarie.
Un livello di Ig totali < 200 mg/dl,
invece, è solitamente indice di una carenza di produzione di anticorpi.
Per livelli intermedi (cioè livelli di IgG compresi tra 200 e 400 mg/dl
o livelli di Ig totali compresi tra 400 e 600 mg/dl) bisogna svolgere
ulteriori indagini prima di poter escludere la possibilità che la
funzionalità del sistema immunitario risulti alterata.
www.pagineblusanita.it/dizionario-medico/I/igg-+-iga-+-igm-1780.htm
www.pagineblusanita.it/dizionario-medico/I/igg-+-iga-+-igm-1780.htm
29/04/12
Sclerosi Multipla a Bari Conferme sul metodo Zamboni
http://www.smuovilavita.it/notizie/blog/rassegna-stampa/199-sclerosi-multipla-a-bari-conferme-sul-metodo-zamboni
- 29 Apr
E’
stato pubblicato sulla rivista medica Current Neurovascular Research un
interessante studio italiano intitolato “Profili doppler di qualità
multigate ed alterazioni morfologiche/emodinamiche in pazienti con
sclerosi multipla”.
Secondo alcuni ricercatori del Policlinico dell’Università di Bari,
coordinati dal prof. M.M. Ciccone, l’ecocolordoppler venoso (ECD) ha
dimostrato che la sindrome dell’insufficienza venosa cronica cerebro
spinale (CCSVI) è correlata alla sclerosi multipla (SM).
Gli obiettivi dello studio erano di valutare la variabilità
intersignificativa nella valutazione ecografica dei pazienti con SM e di
correlare gli ecomarcatori ai sintomi clinici della SM ed al grado di
disabilità.
277 pazienti con SM (117 uomini, età media 43,05 ± 10.04 anni) ammessi al Dipartimento di Neurologia dell’Università di Bari,
sono stati sottoposti a valutazione clinica con la scala di disabilità
per pazienti affetti da sclerosi multipla ed a valutazione ECD del
sistema cerebro-venoso.
Al
termine dello studio, secondo gli autori, l’ecocolordoppler ha un
valore importante nei pazienti con SM con rilevamento di anomalie alle
vene giugulari e una buona riproducibilità intersignificativa della
procedura. La sclerosi multipla è associata alla CCSVI, anche se sono
necessari ulteriori studi.*
*Ricordiamo
che tra i firmatari di questo studio c'è anche la prof.ssa Trojano
dell'Università di Bari, partecipante allo studio CoSMo promosso da
AISM/FISM.
Fondazione Smuovilavita. Onlus. Per la Ricerca sulla Sclerosi Multipla
Sede legale e sede opereativa: Via Ghiotto, 2 Montecchio Maggiore Vicenza 36075
La ricerca prepara le rivoluzioni per contrastare Alzheimer, Parkinson e Sla -
"Ripareremo il cervello in tilt"
MARCO PIVATO http://www3.lastampa.it/scienza/sezioni/news/articolo/lstp/451787/
La ricerca sulle malattie neurodegenerative più
importanti è a una svolta epocale, dovuta, soprattutto, al ribaltamento
di preconcetti e dogmi che hanno vincolato per anni la scienza.
Alzheimer, Parkinson e Sla (la sclerosi laterale amiotrofica) cominciano
a svelare inediti meccanismi che detteranno nuove direttive su
prevenzione, diagnosi precoce, trattamento e rallentamento del loro
drammatico decorso.I dettagli sono racchiusi nella relazione del professor Lucio Annunziato, presidente della Società italiana di neuroscienze, membro dell’Istituto nazionale di neuroscienze e farmacologo all’Università Federico II di Napoli, che ha coordinato il Congresso della Società, organizzato da Renato Bernardini, farmacologo all’Università di Catania. E’ lì che i maggiori esperti mondiali si sono dati appuntamento la scorsa settimana con la gemella Società israeliana di neuroscienze e hanno tracciato una linea di demarcazione che d’ora in avanti segnerà il limite tra il passato e il futuro della battaglia alle malattie del cervello.
Una prima e importante rivoluzione consiste nell’aver individuato un fattore-chiave, capace di contrastare gli effetti della neurodegenerazione. Un approccio valido, allo stesso tempo, contro tutte e tre le patologie e che consiste nel «potenziamento del sistema immunitario - spiega Annunziato - prima d’ora erroneamente considerato un facilitatore dei processi infiammatori che si scatenano in seguito alla massiccia morte delle cellule cerebrali». Michaela Schwartz, del Weizmann Institute of Science di Rehovot, in Israele ha dimostrato che le difese immunitarie periferiche, in realtà, coadiuvano quelle cerebrali nel contenimento del danno. Il fenomeno, battezzato «autoimmunnità protettiva» è stato descritto e pubblicato su «Nature Neurology Review» e «Nature Medicine».
L'altra rivoluzione consiste nel riconsiderare il ruolo della Beta-amiloide, la «proteina killer» che si deposita - per cause ancora non del tutto note - nel cervello, causando l’Alzheimer. «Anna Panaccione dell’Università Federico II di Napoli - riferisce Annunziato - ha dimostrato che la Beta-amiloide, in condizioni di salute, ha un ruolo fisiologico fondamentale, ossia regolare opportunamente l’entrata del calcio negli organuli cellulari». Con quale meccanismo s’acceca allora l’intelligenza di questa proteina, che da guardiana del neurone diventa il suo boia? La ricerca dovrà ora sciogliere questo nodo.
Sul fronte della farmacologia le principali novità contro l’Alzheimer vengono dal laboratorio della presidente uscente della Società israeliana di neuroscienze, Illana Gozes, e sono rappresentate dalla scoperta del fattore Adnp (Activity-dependent neuroprotective protein), che induce la proliferazione dei neuriti, i prolungamenti del neurone tramite i quali si realizzano nuove connessioni con altre cellule dello stesso tipo, e dalla proteina davunetide, capace di proteggere i microtubuli, le «impalcature» di tutte le cellule, neuroni compresi.
Gli aspetti più sorprendenti arrivano dalla diagnostica. «È noto che il Parkinson esibisce i primi sintomi quando ormai la morte di specifici neuroni, chiamati neuroni dopaminergici, ha raggiunto l’80% del totale - spiega il presidente dei neuroscienziati italiani -: è un processo silente che inizia decine di anni prima di avvertire manifestazioni quali il tremore». È possibile, allora, riconoscere i prodromi nella fase silente della malattia? Paolo Barone, dell’Università di Salerno, ha evidenziato l’importanza di alcuni segnali indicativi: disfunzioni a carico del senso dell’odore, depressione e disturbi del sonno. Sintomi apparentemente generici, ma che si riscontrano nella grande maggioranza dei pazienti colpiti da Parkinson, addirittura con una frequenza del 95% nel caso della compromissione della percezione degli odori. «Se si manifesta la copresenza di tutti e tre i disturbi, si può ipotizzare, con anticipo, l’insorgenza della malattia grazie alle neuroimmagini, che mostreranno l’inizio della riduzione dei neuroni dopaminergici». Inoltre - suggerisce ancora il professore - «l’assunzione di farmaci antiparkinsoniani, a questo stadio iniziale, può rallentare di molto il decorso della malattia».
L’obiettivo degli specialisti rimane quello di individuare i precoci campanelli d’allarme non solo del morbo di Parkinson e della malattia di Alzheimer, ma anche delle altre affezioni neurodegenerative come la Sla. Risultati in questo senso sono stati ottenuti da Daniel Offen e Eldad Melamed dell’Università di Tel Aviv e pubblicati sul «Journal of Stem Cells Reviews». «I ricercatori - spiega Annunziato - hanno mostrato che particolari tipi di cellule staminali producono fattori abili a ristabilire il dialogo tra il sistema nervoso centrale e i muscoli e che, se trapiantate negli arti posteriori di ratti malati di Sla, inducono un’estensione delle fibre, un ritardo dei sintomi e un significativo allungamento della vita media».
Le stime degli epidemiologi sono allarmanti: riportano che, in tutto il mondo, sono 10 milioni gli individui che, in questo momento, convivono con il Parkinson, per un costo sanitario di circa 25 miliardi di dollari, solo negli Usa. Le proiezioni studiate su un periodo di 30 anni suggeriscono che, stando all’andamento attuale, i malati di Alzheimer, invece, potrebbero crescere, fino costituire una popolazione di 60 milioni di pazienti, con un costo per la società di 200 miliardi, sempre negli Usa, ma che salirà a più di mille miliardi di dollari entro il 2050. L’incidenza della Sla, infine, si attesta tra uno e tre individui su 100 mila l’anno, con un costo per le famiglie che raggiunge anche i 200 mila dollari l’anno.
Il Retinoblastoma
http://www.atritoscana.it/patologie_retinoblastoma.asp
Il retinoblastoma è il tumore maligno oculare più frequente in età pediatrica. Colpisce la retina di circa un bambino su 20mila nati vivi ogni anno e può coinvolgere uno o entrambi gli occhi.I primi segni e sintomi sono riscontrati in bambini di età inferiore a 5 anni (in media entro il primo anno nei casi bilaterali ed entro i 2 anni nei casi unilaterali).
Il sintomo più comune è la leucocoria, un riflesso bianco o fosforescente nella pupilla (come il riflesso dell'occhio del gatto) simile a una piccola macchia, dovuto alla massa tumorale che sporge nell'umore vitreo. Frequenti sono anche lo strabismo (la deviazione di uno o entrambi gli occhi verso l'interno o l'esterno), dovuto alla perdita della visione centrale nell'occhio malato, e il glaucoma. Meno spesso si osservano dilatazione della pupilla e nistagmo (movimenti spontanei rapidi e ritmici degli occhi).
Come si scopre e come si cura?
Il neonatologo e il pediatra hanno un ruolo fondamentale nella diagnosi precoce del retinoblastoma; oggi è possibile guarire oltre il 95 per cento dei bambini affetti da questa malattia, purchè la diagnosi sia tempestiva.È perciò indispensabile che i genitori facciano attenzione alle alterazioni del colore della pupilla, che spesso è possibile osservare in fotografie fatte col flash. È auspicabile che lo screening oftalmologico effettuato dalla nascita fino ai 3 anni possa favorire un maggior numero di diagnosi precoci. Una volta sospettato un retinoblastoma occorre eseguire un'approfondita anamnesi familiare (il tumore può essersi presentato in altri membri della famiglia), l'esame del fondo dell'occhio in anestesia generale, l'ecografia oculare e la risonanza magnetica delle orbite.
La terapia per il retinoblastoma deve tener conto della necessità di preservare la vita, conservare l'occhio, mantenere una funzione visiva utile e ottenere un effetto cosmetico accettabile. Attualmente l'approccio più diffuso è costituito dal trattamento con farmaci antitumorali associato a un intervento focale (fotocoagulazione, laser-terapia, crioterapia o termoterapia transpupillare) eseguito da oculisti esperti. Requisito indispensabile per un esito favorevole è che il trattamento venga praticato solo in centri con lunga e provata esperienza nella diagnosi oftalmoscopica e nella terapia focale. Inoltre, è necessario, anche una volta raggiunta la guarigione, effettuare controlli oculistici almeno ogni 2- 4 mesi per molti anni, poiché tanto più piccoli sono i bambini tanto maggiore è il rischio che compaiano nuovi focolai retinici.
Diagnosi precoce, guarigione sicura?
Già dopo la prima somministrazione di chemioterapia si osservano
vistose riduzioni del volume del tumore retinico. L'enucleazione, cioè
l'asportazione chirurgica dell'occhio, viene ormai praticata solo
in casi molto avanzati, mentre la radioterapia è riservata ai
casi resistenti.
Grazie alla tempestività degli interventi, dai primi del Novecento a oggi sono stati compiuti progressi enormi, e negli ultimi 15 anni la percentuale di sopravvivenza nei bambini diagnosticati precocemente è cresciuta dal 5 per cento a quasi il 100 per cento.
Anche la diagnosi prenatale effettuata durante la gravidanza è fondamentale, perchè permette di intervenire subito dopo la nascita, ottenendo quasi sempre la completa: guarigione del bambino.
Molto utile, infine, è l'esame del DNA: il retinoblastoma rappresenta infatti un modello di tumore ereditario, specialmente quando sono colpiti entrambi gli occhi e in più punti della retina.
Qualora ci siano casi di retinoblastoma tra i familiari della coppia che desidera concepire un figlio, è consigliabile un colloquio con un genetista per valutare le probabilità di trasmettergli la malattia.
Grazie alla tempestività degli interventi, dai primi del Novecento a oggi sono stati compiuti progressi enormi, e negli ultimi 15 anni la percentuale di sopravvivenza nei bambini diagnosticati precocemente è cresciuta dal 5 per cento a quasi il 100 per cento.
Anche la diagnosi prenatale effettuata durante la gravidanza è fondamentale, perchè permette di intervenire subito dopo la nascita, ottenendo quasi sempre la completa: guarigione del bambino.
Molto utile, infine, è l'esame del DNA: il retinoblastoma rappresenta infatti un modello di tumore ereditario, specialmente quando sono colpiti entrambi gli occhi e in più punti della retina.
Qualora ci siano casi di retinoblastoma tra i familiari della coppia che desidera concepire un figlio, è consigliabile un colloquio con un genetista per valutare le probabilità di trasmettergli la malattia.
da "Salute in Farmacia"
e ancora troverete altre info: http://www.informazionimediche.com/2011/10/retinoblastoma-segni-sintomi-cause-terapie-e-chirurgia.html
e ancora troverete altre info: http://www.informazionimediche.com/2011/10/retinoblastoma-segni-sintomi-cause-terapie-e-chirurgia.html
28/04/12
NATI IERI- noi siamo il futuro siamo preparati per un mondo duro
QUESTA CANZONE FA PROPRIO PER NOI
Nati Ieri Raf
Nati ieri è sinonimo d'ingenuità per chi ha già un'età
ma noi venuti al mondo 24 ore fa sembriamo già
conoscere d'istinto la ragione per cui siamo qua
Invece poi non basterebbero 2 vite intere per coglierne l'essenza
ormai dimenticata dando a qualunque costo, un costo alla nascosta: "felicità"
Essendo nati ieri non abbiamo grandi desideri nè desideri da grandi
spesso futili poco importanti tanti, troppi, quanti?!
Ci serve solamente un po' d'amore, di attenzioni
se è il caso le premure di medici, dottori che hanno visto nascere
non solo santi, artisti e navigatori, sempre allineati su 2 fronti
le nostre prime cure - le ansie, le paure dei cari genitori
Il gioco è appena cominciato, su coraggio coumunque vada
il nostro sarà un grande viaggio
Ci vedrai imparare a restare in piedi
e poi camminare senza più cadere
ci vedrai dormire ma poi sognare ad occhi aperti di volare ancor più su senza ali e senza reti
Nati ieri siamo noi siamo il futuro
siamo preparati per un mondo duro
figli di questa realtà noi crediamo fino in fondo
che domani sia migliore nonostante tutto
I volontari fanno cose grandi e ai grandi della terra manca volontà
per aiutare veramente l'altra faccia dell'umanità là dove la natura
è meno generosa e noi armati solo di rosa senza spine leggeri come una mariposa disinnescando mine sapremo migliorare questa eredità?
Bisognerebbe avere ognuno il suo obiettivo da portare avanti
non per se stessi ma per tutti quanti che il ricco sia esempio di altruismo e nobiltà d'animo
che il povero possa vivere con dignità d'essere umano
Per comodità tu pensi che: sono inutili banalità
Prova solo ad essere discepolo di noi bambini
maestri di semplicità
Ci vedrai già grandi ci potrai capire?
Se per un amore ci vedrai soffrire
ma poi ridere di gioia e gridare ad una stella
che la guerra è finita e che la vita è bella
Nati ieri siamo noi siamo il futuro
siamo preparati per un mondo duro
figli di questa realtà noi crediamo fino in fondo
che domani sia migliore nonostante tutto
ma noi venuti al mondo 24 ore fa sembriamo già
conoscere d'istinto la ragione per cui siamo qua
Invece poi non basterebbero 2 vite intere per coglierne l'essenza
ormai dimenticata dando a qualunque costo, un costo alla nascosta: "felicità"
Essendo nati ieri non abbiamo grandi desideri nè desideri da grandi
spesso futili poco importanti tanti, troppi, quanti?!
Ci serve solamente un po' d'amore, di attenzioni
se è il caso le premure di medici, dottori che hanno visto nascere
non solo santi, artisti e navigatori, sempre allineati su 2 fronti
le nostre prime cure - le ansie, le paure dei cari genitori
Il gioco è appena cominciato, su coraggio coumunque vada
il nostro sarà un grande viaggio
Ci vedrai imparare a restare in piedi
e poi camminare senza più cadere
ci vedrai dormire ma poi sognare ad occhi aperti di volare ancor più su senza ali e senza reti
Nati ieri siamo noi siamo il futuro
siamo preparati per un mondo duro
figli di questa realtà noi crediamo fino in fondo
che domani sia migliore nonostante tutto
I volontari fanno cose grandi e ai grandi della terra manca volontà
per aiutare veramente l'altra faccia dell'umanità là dove la natura
è meno generosa e noi armati solo di rosa senza spine leggeri come una mariposa disinnescando mine sapremo migliorare questa eredità?
Bisognerebbe avere ognuno il suo obiettivo da portare avanti
non per se stessi ma per tutti quanti che il ricco sia esempio di altruismo e nobiltà d'animo
che il povero possa vivere con dignità d'essere umano
Per comodità tu pensi che: sono inutili banalità
Prova solo ad essere discepolo di noi bambini
maestri di semplicità
Ci vedrai già grandi ci potrai capire?
Se per un amore ci vedrai soffrire
ma poi ridere di gioia e gridare ad una stella
che la guerra è finita e che la vita è bella
Nati ieri siamo noi siamo il futuro
siamo preparati per un mondo duro
figli di questa realtà noi crediamo fino in fondo
che domani sia migliore nonostante tutto
http://www.youtube.com/watch?v=EFbCcBRHMMs
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