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Non è banale, bisogna insegnare ai figli a non salire nemmeno con conoscenti
se non d'accordo con i genitori
Le informazioni qui riportate Hanno solo un fine illustrativo: NON costituiscono e NON provengono né da prescrizione né da consiglio medico, rivolgersi SEMPRE e comunque al PROPRIO MEDICO NB: L'ADMI ritiene i propri lettori persone ragionevoli e dotate di senso della misura. I vostri commenti VERRANNO INSERITI dopo controllo, in caso Si riserva la facoltà di cancellare commenti di CATTIVO GUSTO e/o OFFENSIVI
In seguito alla morte dell’uomo, i parenti del pensionato si sono rivolti agli avvocati Giuseppe Fazio e Quirino Mescia per portare avanti la causa legale al fine di chiarire le ragioni del decesso. La stessa direzione sanitaria del San Timoteo ha autonomamente deciso di effettuare l’autopsia sul cadavere, riconoscendo il nesso causale tra la somministrazione del vaccino Covid e la morte dell’anziano. Nello specifico, la Commissione Medico Ospedaliera – che agisce come organo del Ministero della Salute nel procedimento amministrativo finalizzato alla concessione dell’indennizzo – ha delineato un quadro da “scompenso multiorgano” in “coagulopatia da consumo”.
È stata infatti accertata la presenza di trombi (a carico prevalentemente del microcircolo arterioso) in molti organi, attestando la diretta correlazione tra la vaccinazione e il decesso. Nel suo verbale, la Commissione ha citato una copiosa letteratura medica, nella cui cornice spiccano fonti AIFA, The New England Journal of Medicine, British Medical Journal, Journal of Cellular and Molecular Medicine e The Lancet Haematology.
«La Corte costituzionale ha più volte ribadito che lo Stato può imporre (o raccomandare fortemente) la vaccinazione perché la libertà di autodeterminazione del singolo può essere limitata per la tutela di un bene collettivo (che, nel caso della vaccinazione, è la tutela della salute pubblica), ma ha sempre anche aggiunto che lo Stato si deve fare carico dei danni alla salute che ne possono conseguire (rari e generalmente di lieve entità, per fortuna) per il dovere di solidarietà sociale che grava sull’intera collettività e per la piena attuazione del diritto alla salute, anch’esso costituzionalmente riconosciuto – hanno congiuntamente dichiarato a L’Indipendente i legali dei familiari del deceduto, Giuseppe Fazio e Quirino Mescia –.
Per cui è doveroso che l’intera collettività si faccia carico di chi ha subito danni dalla vaccinazione mediante il riconoscimento di un indennizzo.
Essere colpiti da CIS non significa essere malati di sclerosi multipla e nemmeno che si svilupperà per forza tale malattia; quest'ultima evenienza ha maggiori probabilità di accadere quando all'episodio neurologico si associano lesioni cerebrali mieliniche visibili alla RISONANZA MAGNETICA
google.com, pub-0399915301528270, DIRECT, f08c47fec0942fa0nel caso in cui, dunque, si tratti di un’area riservata ad una persona specificamente individuata, c’è il rischio che, alla sanzione amministrativa, venga aggiunta la sanzione penale, ovviamente, ben più gravosa (fino a 4 anni di reclusione).
Nel caso in questione, l’uomo è stato condannato ad una pena finale di 4 mesi di reclusione, a cui è stata aggiunta, però, anche la somma di 5.000,00 euro a titolo di risarcimento del danno, oltre, naturalmente, al rimborso delle spese legali in favore della persona offesa.
Se si trova il proprio posto occupato, il primo passo è, certamente, quello di richiedere l’intervento della Polizia Locale, che redigerà un verbale che premetterà di avere un documento dal quale emergano tutti i dati utili.
Inoltre, può essere utile scattare delle foto, possibilmente intervallate nel tempo, così da dare la prova della durata dell’occupazione abusiva e del disagio che ne è derivato, oltre ad impedire che il “reo” possa tentare di discolparsi sostenendo che si è trattato solo di una sosta temporanea.
Avere un buon impianto probatorio di base, infatti, renderà più agevole ottenere il giusto risarcimento nel caso in cui si decidesse di costituirsi parte civile, con l’assistenza di un legale, nel procedimento penale che dovesse scaturire dai fatti.
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Dunque, anche le persone dotate di uno scarso senso civico (e civile), faranno bene a rispettare gli spazi riservati ai disabili, quanto meno per evitare di incorrere in sanzioni gravi, in alcuni casi dai risvolti penali.
In questa pagina vogliamo guidare il lettore attraverso le varie fasi ed il testo degli articoli del testo della legge 104 92.
Dalla definizione di chi ne ha diritto, alle modalità con le quali avviene il riconoscimento e le varie agevolazioni e benefici previsti.
Il testo della legge 104/92 è una normativa complessa che richiama e/o si collega a diverse leggi o decreti. Oltre ad altre norme emanate successivamente completano il quadro di intervento a favore delle persone disabili e delle loro famiglie.
Per non parlare delle numerose sentenze della Cassazione e le circolari degli enti. Sentenze che nel corso degli ultimi 20 anni hanno affinato e precisato meglio finalità e ambito di intervento.
Ovviamente, il testo della legge 5 febbraio 1992 n. 104 rimane ancora difficile da interpretare per molte persone.
Per questo ci impegniamo con l’obiettivo di consentire anche a chi non conosca il gergo legale di comprendere al meglio il suo fondamentale contenuto.
Ti stai sicuramente chiedendo: ma la legge 104 come funziona?
Qui ti sarà possibile sapere come presentare la domanda per il riconoscimento dell’handicap, capire chi abbia diritto ai benefici legge 104, come richiedere il pensionamento anticipato, le agevolazioni fiscali, i permessi e molto altro.
Con l’entrata in vigore della legge 104/92, meglio definita “legge quadro sulla disabilità”, si è fatto un considerevole passo avanti per garantire il pieno rispetto della dignità umana. Dei diritti di libertà e autonomia della persona disabile e per promuoverne la piena integrazione. Nella famiglia, nella scuola, nel lavoro e nella società.
Il testo della legge 104/92 ha riempito un vuoto normativo di rilevante importanza sociale. Ha in qualche modo rivoluzionato il modo di intendere la disabilità. Già la sua caratteristica di “legge quadro” lascia chiaramente intendere che il suo ambito di intervento debba essere molto ampio. Le integrazioni e le modifiche successivamente intervenute hanno certamente accresciuto l’efficacia delle disposizioni previste nel testo originario della legge 104.
Definendo i diritti e dettando le linee guida, per assistenza e tutela delle persone con handicap, va a coprire quasi interamente tutti gli aspetti relativi al mondo della disabilità.
La legge 104/92 prescrive che vengano superati gli impedimenti derivanti dall’handicap creando le condizioni affinché la persona disabile possa raggiungere la massima autonomia possibile, gli vengano garantiti la partecipazione alla vita della collettività e la completa realizzazione dei suoi diritti.
A ogni persona affetta da minorazioni invalidanti si devono assicurare i servizi e le prestazioni di prevenzione, le cure e la riabilitazione nonché un’adeguata tutela giuridica ed economica.
La legge 104 prescrive inoltre che si debbano prevedere e strutturare tutti quei servizi necessari a prevenire e superare situazioni di disagio sociale della persona con handicap.
La legge 104/92 nel definire i soggetti aventi diritto stabilisce che portatori di handicap sono tutte quelle persone con una minorazione fisica, psichica o sensoriale, tale da determinare:
Quando ci si trova nella condizione di disabilità o quando si deve assistere un parente disabile, soprattutto se con handicap grave, ci si pone spesso la fatidica domanda: chi ha diritto alla legge 104?
Per comprendere bene chi abbia diritto all’applicazione della legge 104 sarà fondamentale considerare con attenzione il suo articolo 3, che definisce esattamente le caratteristiche. I requisiti individuati dalla legge 104/92 si riferiscono sia alle minorazioni fisiche, sia a quelle psichiche e sensoriali. Introduce anche la definizione di persona con handicap grave.
In quest’articolo della legge vengono definite sostanzialmente due categorie principali di disabili. Le persone con handicap e le persone con handicap grave. Saranno queste le persone che faranno richiesta legge 104 presentando l’apposita domanda.
Capire la differenza tra le due categorie individuate è essenziale. In quanto, solo per chi si trovi in uno stato di disabilità grave sono previsti, soprattutto a livello familiare, benefici come quelli legati ai permessi e ai congedi lavorativi.
Particolare attenzione viene riservata dalla legge quadro sulla disabilità alle situazioni di handicap grave, queste godono infatti di priorità nell’accesso alle prestazioni e negli interventi dei servizi pubblici.
La legge 104 del 1992 si applica a tutte le persone con disabilità che risiedono, abbiano domicilio o stabile dimora nel territorio italiano. Viene applicata anche ai familiari che assistono un portatore di handicap.
Un altro punto fondamentale previsto dalla legge 104/92 è costituito dall’accertamento dell’handicap. Questo è regolato dagli articoli 3 e 4 della legge dove vengono stabilite le caratteristiche dell’handicap stesso. La composizione della commissione medica che accerterà i requisiti legge 104 e le modalità operative della stessa.
Particolare attenzione merita l’argomento Legge 104 art 3 comma 3, è questa la parte che riguarda il riconoscimento dell’handicap grave. Se si hanno i requisiti richiesti per vedersi riconoscere la condizione di gravità prevista da questo comma si potrà usufruire dei benefici e delle agevolazioni specifiche.
All’articolo 3 della legge 104, oltre a essere definiti quali sono i soggetti aventi diritto alle tutele, vengono stabilite anche le caratteristiche che differenziano l’handicap. La parte più importante è proprio quella riguardante la definizione del tipo di handicap riconosciuto. Questo perché saranno poi differenti i benefici e le assistenze che il servizio pubblico è tenuto a prestare.
Le due categorie di handicap classificate sono riportate di seguito.
La definizione secondo la Legge 104 art 3 comma 1:
“E’ persona handicappata colui che presenta una minorazione fisica, psichica o sensoriale, stabilizzata o progressiva, che è causa di difficoltà di apprendimento, di relazione o di integrazione lavorativa e tale da determinare un processo di svantaggio sociale o di emarginazione.”
Come viene definita la persona con handicap grave dalla Legge 104 art 3 comma 3:
“Qualora la minorazione, singola o plurima, abbia ridotto l’autonomia personale, correlata all’età, in modo da rendere necessario un intervento assistenziale permanente, continuativo e globale nella sfera individuale o in quella di relazione, la situazione assume connotazione di gravità. Le situazioni riconosciute di gravità determinano priorità nei programmi e negli interventi dei servizi pubblici.”
Con il riconoscimento della disabilità e della condizione di gravità le persone interessate e le famiglie che le assistono, possono contare su una serie di agevolazioni volte a favorirle nell’accesso ai sevizi sanitari, amministrativi e nell’integrazione sociale.
Con l’esigenza di seguire con precisione le linee di indirizzo e le regole stabilite dalla legge 104 che distingue le caratteristiche della disabilità, risulta naturale affrontare il discorso di queste definizioni, in genere utilizzate impropriamente senza particolari distinzioni.
E’ questo il caso delle definizioni “Handicap” e “Disabilità”. Questi due termini, che hanno significati completamente diversi. Nel gergo comune vengono spesso confusi ed utilizzati impropriamente.
Si rende pertanto necessario approfondire i differenti significati dei termini Disabilità ed Handicap per meglio comprendere anche alcune definizioni della Legge 104 92.
In generale, con il termine Disabilità si definisce la presenza di una qualche menomazione psichica oppure fisica, che porta il soggetto interessato a trovarsi in una situazione di svantaggio. Il fatto, ad esempio, di non vederci bene, di non sentirci, oppure di avere difficoltà a camminare saranno tutte forme di disabilità.
Per meglio comprendere possiamo considerare una persona che a causa di un incidente è diventata paraplegica, non ha più la funzionalità degli arti inferiori. Questa è la sua disabilità.
Questa persona non avendo la funzionalità degli arti inferiori ovviamente non può più camminare. Questo è il suo handicap.
Quando si parla della condizione di disabilità e degli handicap che ne derivano, non si può non pensare a quello che è lo svantaggio sociale che la persona vive sulla sua “pelle” proprio a causa della menomazione che lo riguarda.
Quindi, nel momento in cui una persona sia stata riconosciuta come invalida, si potrà evidenziare anche la persistenza di quegli svantaggi che fanno parte del suo handicap.
Questo fa capire anche per quale motivo il termine handicap sia spesso utilizzato anche fuori dal contesto della legge 104/92 e, in generale, delle disposizioni che regolano i diritti di una persona disabile.
Il quadro delle agevolazioni previste dalla legge 104 del 1992 e dai successivi aggiornamenti, apre un argomento articolato e complesso, è infatti uno dei cardini di questa importante norma. Queste diverse categorie di agevolazioni sono destinate direttamente alle persone con handicap o ai familiari che li assistono.
Le agevolazioni, quindi, riguardano non solo la persona disabile direttamente, ma anche la sua famiglia in modo da garantire al massimo chi abbia bisogno di assistenza.
Volendo fare un elenco delle agevolazioni legge 104, essendo come detto un argomento articolato per approfondire il quale si rimanda alla pagina dedicata, queste sono riassumibili cosi:
Oltre a queste agevolazioni principali e maggiormente richieste, ne sono previste anche delle altre che ampliano l’ambito di strumenti per la tutela e per l’assistenza delle persone con handicap.
C’è il bonus sulla bolletta Enel per i disabili in condizione di gravità che utilizzano dispositivi salvavita che consumano energia elettrica. Nel testo originario la legge 104 non prevedeva questa agevolazione, si è aggiunta indirettamente a seguito di una deliberazione dell’Autorità per l’Energia entrata in vigore a gennaio 2013.
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In questa deliberazione viene stabilito che il bonus energia in presenza di dispositivi elettromedicali salvavita, spetta alle persone con handicap grave riconosciuto ai sensi dell’art. 3 comma 3 della legge 104/92.
Pur essendoci dei benefici sotto forma di detrazioni fiscali per l’acquisto di mezzi tecnici e strumenti per la comunicazione, non è prevista invece nessuna agevolazione per quanto riguarda il canone RAI. L’esenzione da questo tributo è concessa solamente in alcune specifiche situazioni. Ad esempio agli anziani con età superiore ai 75 anni che abbiano un reddito annuo inferiore a 8000 euro.
CONTINUA QUI:
https://www.contactsrl.it/normative/legge-104-92-aggiornata/
L’Azienda Agricola VIRDIS PIERO produce carciofi con passione e amore da generazioni. Piero si occupa di carciofi dall’infanzia, seguendo le tradizioni del nonno e del padre.
La proprietà si estende nella Valle dei Giunchi, poco distante da Ittiri, a 350 metri sul livello del mare, in una zona particolarmente vocata per il carciofo spinoso.
Nei 20 etteri, oltre ai carciofi, trovano posto numerosi ulivi che alimentano l’avviata produzione di olio extravergine d’oliva
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