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29/07/14

ACIDO FOLICO E...

La Carenza di acido folico - integratori di acido folico
carenza di acido folico - noto anche come vitamina B9 o folacina - è una condizione ancora piuttosto diffusa, specie in alcune aree del globo. L'impossibilità da parte dell'organismo di sintetizzare tale vitamina giustifica l'estrema importanza di un adeguato apporto alimentare. Carenza di acido folicoLe riserve di acido folico dell'organismo ammontano a circa 12-15 mg, stipati soprattutto nel fegato e sufficienti soltanto per poche settimane.
L'acido folico, così come la vitamina B12, è indispensabile per un'adeguata proliferazione e maturazione cellulare; pertanto, la carenza di questo nutriente si ripercuote in prima istanza sui tessuti ad alto grado di proliferazione, come il midollo osseo e quelli dell'embrione-feto. Ecco spiegata l'origine delle due più note e diffuse conseguenze della carenza di acido folico, rappresentate dall'anemia macrocitica - megaloblastica e dalla spina bifida nel nascituro. Per approfondire consulta l'articolo: anemia da carenza di acido folico.
Nell'anemia macrocitica - megaloblastica i globuli rossi diventano eccessivamente grandi, assumendo una forma anomala e vita molto breve. Di conseguenza, il soggetto carente di acido folico lamenta debolezza e facile affaticamento, sia fisico che mentale (insonnia, irritabilità, difficoltà di concentrazione). La sofferenza neurologica è dovuta anche all'essenzialità dei folati nella sintesi di alcuni neurotrasmettitori, come l'acido glutammico (un aminoacido eccitatorio liberato nel sistema nervoso centrale).
Se una donna in gravidanza non assume quantità adeguate di acido folico, ne può risultare un danno irreversibile al feto, con aumentato rischio di difetti del tubo neurale (struttura embrionale da cui origina il sistema nervoso centrale), il più comune dei quali è appunto la spina bifida. Il feto, a sua volta, sottrae alla madre gran parte dell'acido folico, il che giustifica l'integrazione da quando la gravidanza è ancora ricercata sino alla sua conclusione. Sono infatti i primi stadi di sviluppo dell'embrione-feto ad avere il più intenso ritmo di proliferazione. In un bambino affetto da spina bifida il midollo spinale non è ben racchiuso tra le vertebre e può essere danneggiato al punto da causare paralisi delle gambe.
Una carenza di acido folico eleva il rischio cardiovascolare del soggetto, aumentando i livelli di omocisteina circolante, che a sua volta aumenta le possibilità di subire patologie cardio-vascolari. Tale condizione è comune nelle persone che contrappongono un eccessivo apporto di alimenti proteici (latticini, carne, legumi, uova) ad uno scarso consumo di vegetali freschi.
Gravi carenze di acido folico sono state messe in relazione anche con depressione, lesioni della pelle e delle mucose, turbe della crescita e dell'ossificazione, maggiore suscettibilità alle infezioni, infertilità (sia maschile che femminile), ritardi mentali e atrofia degli organi linfatici.

Apporto quotidiano consigliato, alimenti apportatori e carenza di acido folico

L'apporto quotidiano consigliato di folati è pari a 200-300 µg nell'adulto, 400 µg in gravidanza e 350 µg nell'allattamento. Si calcola che un'alimentazione equilibrata fornisca giornalmente dai 100 ai 300 µg di acido folico. Ne sono particolarmente ricchi i vegetali - specie quelli a foglia verde (cavoli, spinaci, crescione ecc.) - la frutta, i cereali integrali, i legumi, il fegato ed il lievito di birra. Normalmente viene assorbito circa il 40-60% dell'acido folico di origine alimentare, mentre quello assunto come integratore o prodotto farmaceutico viene assorbito per l'80% circa. Le perdite con la cottura variano dal 50 al 95% (purtroppo, proprio le fonti alimentari più generose, come i cavolfiori, i cavoletti di Bruxelles e gli spinaci, sono quelle che si usano cuocere più a lungo). La vitamina B9 viene sintetizzata anche dalla flora batterica intestinale.
Alle nostre latitudini, nei Paesi industrializzati, le carenze di acido folico di origine alimentare sono abbastanza rare ed interessano perlopiù gli anziani che seguono diete monotematiche e ripetitive, particolarmente povere di frutta e verdure fresche, ad esempio per inappetenza, problemi sociali, difficoltà di masticazione ecc.. La cottura eccessiva degli alimenti, l'utilizzo intensivo degli scaldavivande (un problema tipico dei pasti delle mense) e l'assunzione di farmaci antagonisti dell'acido folico (in particolare alcuni antibiotici e chemioterapici), rappresentano ulteriori fattori predisponenti la carenza di folati. Anche l'esposizione prolungata alla luce depaupera il contenuto in acido folico degli alimenti.

CONTINUA la tua lettura qui: www.my-personaltrainer.it/salute/carenza-acido-folico.html

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