Le informazioni qui riportate Hanno solo un fine illustrativo: NON costituiscono e NON provengono né da prescrizione né da consiglio medico, rivolgersi SEMPRE e comunque al PROPRIO MEDICO NB: L'ADMI ritiene i propri lettori persone ragionevoli e dotate di senso della misura. I vostri commenti VERRANNO INSERITI dopo controllo, in caso Si riserva la facoltà di cancellare commenti di CATTIVO GUSTO e/o OFFENSIVI
CONTATORE PERSONE
12/06/12
Cosa dicono gli ESPERTI sull’ Argento Colloidalee altri antimicrobici su base argento …
www.scribd.com/doc/59127809/9-Cosa-dicono-gli-ESPERTI-sull%E2%80%99-Argento-Colloidale-e-altri-antimicrobici-su-base-argento
10/06/12
I disturbi della coordinazione dei movimenti
lungo le fibre che da esso si dipartono si esprime in un
correlato sintomatologico vario e complesso.
Il ruolo del cervelletto riguarda in primo luogo il controllo di compiti
motori rapidi come correre, scrivere al pc, suonare il piano e parlare.
Il cervelletto, inoltre, è in grado di pianificare con una
frazione di secondo in anticipo, il movimento successivo all'interno di
una sequenza, quando ancora il movimento è in fase di esecuzione,
garantendo così una regolare progressione dal primo al secondo. E'
facile comprendere allora come una perdita della funzionalità del
cervelletto sia causa di un'importante incoordinazione del movimento
che si esprime con sintomi quali: atassia, tremore intenzionale,
nistagmo cerebellare, disartria.
Atassia
I pazienti afflitti da atassia, alla deambulazione, barcollano a destra e a
sinistra, con difficoltà nel fermarsi e nel cambiare direzione.
L'instabilità è tale che il soggetto assume una andatura oscillante,
parendo quasi “ubriaco” e con la tendenza a deviare verso il lato della
lesione.
Tremore intenzionale
Quando il soggetto cerca di eseguire un movimento intenzionale , al movimento si
accompagnano delle oscillazioni, per cui quando l'arto si avvicina
all'oggetto/ bersaglio, esso va oltre la mira e oscilla a destra e a
sinistra ripetutamente prima di raggiungere l'oggetto. Ciò dipende
dalla incapacità del cervelletto di smorzare il movimento. Quando
cerchiamo di raggiungere un oggetto, infatti, come un bicchiere a
tavola, o l'interruttore della luce, il movimento non sarà più
istantaneo, quasi meccanico, ma titubante e più lento.
Nistagmo cerebellare
Per nistagmo si intende un tremore o oscillazione dei bulbi oculari che
si accompagna solitamente quando il paziente tenta di fissare un
oggetto posto lateralmente a sé. La fissazione laterale non è
ferma, ma instabile associata a movimenti rapidi dei bulbi. Il
nistagmo può essere associato a perdita dell'equilibrio e a
nausea e vomito.
Disartria
Il danno cerebellare può determinare una alterazione della articolazione della parola.
La parola dipende da un rapida ed ordinata successione dei movimenti da
parte dei muscoli della laringe, della bocca e dell'apparato
respiratorio. Una mancata coordinazione di questi muscoli e il non
riuscire a prevedere sia l'intensità che la durata dei suoni provocano
un disturbo quale la disartria. Alterazioni della parola si possono
esprimere in diverse forme: necessità a scandire le parole, cambiamento
nella pronuncia, difficoltà a pronunciare determinate lettere, voce
nasale, balbuzia, fino anche a perdita della parola nei casi più gravi.
parte dei muscoli della laringe, della bocca e dell'apparato
respiratorio. Una mancata coordinazione di questi muscoli e il non
riuscire a prevedere sia l'intensità che la durata dei suoni provocano
un disturbo quale la disartria. Alterazioni della parola si possono
esprimere in diverse forme: necessità a scandire le parole, cambiamento
nella pronuncia, difficoltà a pronunciare determinate lettere, voce
nasale, balbuzia, fino anche a perdita della parola nei casi più gravi.
R.I. Che cos'è la Radiologia Interventistica
La Radiologia Interventistica (R.I.) è una branca ultra-specialistica
della Radiologia che comprende tutte quelle procedure terapeutiche
eseguite per via percutanea, cioè senza bisogno di "scopertura"
chirurgica dei distretti corporei su cui si opera, procedure
realizzate grazie all'impiego di tecniche e apparecchiature
radiologiche, mediante l'utilizzo di un apposito strumentario
rappresentato da aghi, guide, cateteri ed altri dispositivi.
Questi interventi vengono effettuati all'interno del corpo umano, a seconda
della procedura, con la guida della Radioscopia, dell'Ecografia,
della Tomografia Computerizzata, a volte anche associate tra loro. Le
procedure di Radiologia Interventistica si vanno sempre più diffondendo
ed affermando nella pratica clinica in alternativa alle tecniche
terapeutiche chirurgiche in vari campi e in varie situazioni cliniche;
trovano applicazione su quasi tutti i distretti corporei, nei vari
organi ed apparati; vengono distinte procedure di Radiologia
Interventistica Vascolare ed Extravascolare.* Angiografia: Esame
radiologico delle arterie o delle vene, che attraverso l'impiego di
raggi x visualizza eventuali alterazioni determinate da stenosi o
occlusione. Vengono utilizzati cateteri endovasali e mezzo di contrasto
iodato per rendere l'arteria o la vena visibile.
*Angioplastica (PTA) Dilata, rendendo pervi, vasi sanguigni stenosati o occlusi, inserendo dei piccoli palloncino espandibili impiegati nel trattamento delle
patologie vascolari periferiche, renali e del distretto carotideo
etc.(http://www.stenosicarotide.it/)
*Drenaggio biliare o stenting Utilizza
delle protesi (stent, piccoli drenaggi) per ricanalizzare dotti
occlusi, permettendo il drenaggio della bile dal fegato.
* Catetere venoso centrale Introduzione
di un tubo-catetere percutaneo in un vaso venoso centrale (v. cava,
v. giugulare, etc) permettendo la somministrazione di farmaci o la
nutrizione parenterale.
* Chemioembolizzazione
Somministrazione locoregionale di agenti chemioterapici selettivamente
nel distretto tumorale. Attualmente trova largo impiego nel
trattamento nei tumori del fegato o nelle neoplasie del sistema
neuroendocrino.
* Embolizzazione Diretta
introduzione di agenti aggreganti (spirali, particelle o colle) in
un vaso ematico (trattamento delle emorragie, piccoli aneurismi dei
fibroma uterini.
* Cateterizzazione delle tube di Falloppio Utilizza cateteri per riaprire le tube di Falloppio evitando la chirurgia (trattamento dell'infertilità).
* Manutenzione dei shunt A-V nel pz emodializzato Utilizzo combinata di angioplastica e di trombolisi per riaprire un shunt A-V chirurgico, che permette la dialisi.
* Agobiopsia Esami istologici delle neoplasie di mammella, polmone, e altre. Valida alternative alla biopsia chirurgica.
* Termoablazione con Radiofrequenza (RF) Utilizzo delle onde energetiche di radiofrequenza (RF) per "bruciare" e distruggere neoplasie maligne.
* Stent Piccolo
tubo flessibile, costruito in plastica o metallo a maglie strette
utilizzato per il trattamento di diversi patologie (riapertura di
vasi sanguigni, o per tenere aperto vie che sono stati ostruite da
neoplasie o altro.
*Stent link Piccolo
tubo flessibile, costruito in plastica o metallo a maglie strette
utilizzato per il trattamento di diversi patologie (riapertura di
vasi sanguigni, o per tenere aperto vie che sono stati ostruite da
neoplasie o altro.
* Endoprotesi Rinforza
e stabilizza un segmento vasale (aorta addominale) patologicamente
dilatato (aneurisma), introducendo attraverso un vaso periferico una
protesi con scheletro in accaio o altro e ricoperta con materiale
sintetico bio-compatibile.
* Trombolisi Scioglie coaguli intravasali attraverso la iniezione di farmaci trobolitici nella sede trombotica.
* TIPS (transjugular intrahepatic portosystemic shunt) Una
procedura salvavita nel paziente affetto da ipertensione portale
(cirrosi epatica) che diminuisce la pressione portale evitando
sanguinamenti da varici esofagee (pazienti in lista d'attesa di
trapianto di fegato).
*Uterine artery embolization link Procedura di embolizzazione dell'arteria uterina per fermare un'eventuale emorragia post-partum e evitando un possibile isterectomia. La stessa
procedura è utilizzata nel trattamento del fibroma uterino.link ** http://www.radiointerventistica.org/org/modules/xtrconsiglio/pazienti.php
della Radiologia che comprende tutte quelle procedure terapeutiche
eseguite per via percutanea, cioè senza bisogno di "scopertura"
chirurgica dei distretti corporei su cui si opera, procedure
realizzate grazie all'impiego di tecniche e apparecchiature
radiologiche, mediante l'utilizzo di un apposito strumentario
rappresentato da aghi, guide, cateteri ed altri dispositivi.
Questi interventi vengono effettuati all'interno del corpo umano, a seconda
della procedura, con la guida della Radioscopia, dell'Ecografia,
della Tomografia Computerizzata, a volte anche associate tra loro. Le
procedure di Radiologia Interventistica si vanno sempre più diffondendo
ed affermando nella pratica clinica in alternativa alle tecniche
terapeutiche chirurgiche in vari campi e in varie situazioni cliniche;
trovano applicazione su quasi tutti i distretti corporei, nei vari
organi ed apparati; vengono distinte procedure di Radiologia
Interventistica Vascolare ed Extravascolare.* Angiografia: Esame
radiologico delle arterie o delle vene, che attraverso l'impiego di
raggi x visualizza eventuali alterazioni determinate da stenosi o
occlusione. Vengono utilizzati cateteri endovasali e mezzo di contrasto
iodato per rendere l'arteria o la vena visibile.
*Angioplastica (PTA) Dilata, rendendo pervi, vasi sanguigni stenosati o occlusi, inserendo dei piccoli palloncino espandibili impiegati nel trattamento delle
patologie vascolari periferiche, renali e del distretto carotideo
etc.(http://www.stenosicarotide.it/)
*Drenaggio biliare o stenting Utilizza
delle protesi (stent, piccoli drenaggi) per ricanalizzare dotti
occlusi, permettendo il drenaggio della bile dal fegato.
* Catetere venoso centrale Introduzione
di un tubo-catetere percutaneo in un vaso venoso centrale (v. cava,
v. giugulare, etc) permettendo la somministrazione di farmaci o la
nutrizione parenterale.
* Chemioembolizzazione
Somministrazione locoregionale di agenti chemioterapici selettivamente
nel distretto tumorale. Attualmente trova largo impiego nel
trattamento nei tumori del fegato o nelle neoplasie del sistema
neuroendocrino.
* Embolizzazione Diretta
introduzione di agenti aggreganti (spirali, particelle o colle) in
un vaso ematico (trattamento delle emorragie, piccoli aneurismi dei
fibroma uterini.
* Cateterizzazione delle tube di Falloppio Utilizza cateteri per riaprire le tube di Falloppio evitando la chirurgia (trattamento dell'infertilità).
* Manutenzione dei shunt A-V nel pz emodializzato Utilizzo combinata di angioplastica e di trombolisi per riaprire un shunt A-V chirurgico, che permette la dialisi.
* Agobiopsia Esami istologici delle neoplasie di mammella, polmone, e altre. Valida alternative alla biopsia chirurgica.
* Termoablazione con Radiofrequenza (RF) Utilizzo delle onde energetiche di radiofrequenza (RF) per "bruciare" e distruggere neoplasie maligne.
* Stent Piccolo
tubo flessibile, costruito in plastica o metallo a maglie strette
utilizzato per il trattamento di diversi patologie (riapertura di
vasi sanguigni, o per tenere aperto vie che sono stati ostruite da
neoplasie o altro.
*Stent link Piccolo
tubo flessibile, costruito in plastica o metallo a maglie strette
utilizzato per il trattamento di diversi patologie (riapertura di
vasi sanguigni, o per tenere aperto vie che sono stati ostruite da
neoplasie o altro.
* Endoprotesi Rinforza
e stabilizza un segmento vasale (aorta addominale) patologicamente
dilatato (aneurisma), introducendo attraverso un vaso periferico una
protesi con scheletro in accaio o altro e ricoperta con materiale
sintetico bio-compatibile.
* Trombolisi Scioglie coaguli intravasali attraverso la iniezione di farmaci trobolitici nella sede trombotica.
* TIPS (transjugular intrahepatic portosystemic shunt) Una
procedura salvavita nel paziente affetto da ipertensione portale
(cirrosi epatica) che diminuisce la pressione portale evitando
sanguinamenti da varici esofagee (pazienti in lista d'attesa di
trapianto di fegato).
*Uterine artery embolization link Procedura di embolizzazione dell'arteria uterina per fermare un'eventuale emorragia post-partum e evitando un possibile isterectomia. La stessa
procedura è utilizzata nel trattamento del fibroma uterino.link ** http://www.radiointerventistica.org/org/modules/xtrconsiglio/pazienti.php
I disturbi cognitivi
Disturbi della SM
Disturbi cognitivi - L'estrema variabilità delle manifestazioni cliniche della sclerosi multipla, comprende anche i problemi di carattere cognitivo,
altrettanto variabili da paziente a paziente.
ESSI
si esprimono nell'ulteriore decorso clinico della malattia nel 40% dei
casi. Raramente compaiono all'esordio di malattia. Generalmente si
manifestano, invece, in modo graduale , anche dopo anni dall'esordio e
per molti pazienti in forma lieve. Solo nel 5-10% dei casi i deficit
cognitivi sono tali da compromettere le attività di vita quotidiana,
sociali e lavorative.
La funzione cognitiva più frequentemente colpita nella SM è la memoria.
Altri disturbi sono un'alterazione della concettualizzazione astratta ,
delle abilità visivo- spaziali, della capacità di memorizzare i
concetti, disturbi dell'attenzione e della concentrazione, soprattutto
nella capacità di rivolgere l'attenzione a più operazioni distinte.
Un problema cognitivo particolarmente fastidioso è la difficoltà a
trovare le parole giuste, l'avere spesso la sensazione di “ avere la
parola sulla punta della lingua”.
Viene rallentata la capacità di giudizio: decisioni che precedentemente parevano semplici, ora diventano difficili.
Alterata è anche la capacità di ragionamento, in particolare di fronte ad operazioni mentali complesse.
Terapisti professionali, neuropsicologi e patologi della parola o del
linguaggio, sono in grado sulla base di specifici test di analizzare i
deficit e le capacità cognitive del singolo paziente.
Quando i disturbi cognitivi diventano di difficile gestione per il malato,
l'appoggio ad una persona specializzata può essere indispensabile, allo
scopo di convivere meglio anche con questo aspetto della malattia.
La Sindrome Clinicamente Isolata
Quali sono i Segni e i Sintomi ?
Neurite Ottica: sintomo dominante è la riduzione subacuta dell’acuità visiva, accompagnata da dolore all’occhio che si aggrava con il movimento del bulbo oculare.Sindrome emisferica: i sintomi sono rappresentati da disturbi motori e sentivi interessanti un emisoma, più raramente disturbi del linguaggio (afasia), disturbi psichiatrici.
Sindrome Tronco-encefalica acuta: si manifesta con disturbi imputabili ad un coinvolgimento delle strutture del troncoencefalo (disturbi di sensibilità al volto, vertigini, disturbi dell’udito, disfagia, diplopia) o del cervello (disturbi di coordinazione motoria degli arti, disturbi equilibrio, tremore, atassia).
Mielite: l’interessamento del midollo spinale determina debolezza agli arti, disturbi sensitivi, disfunzioni sfinteriche e vescicali, dolori alla schiena e dolori radicolari.
Come si fa la Diagnosi?
La diagnosi di CIS viene posta sottoponendo il paziente a Risonanza Magnetica dell’encefalo con mezzo di contrasto che permetterà di evidenziare, la sede della lesione demielinizzante, l’eventuale presenza di altre aree interessate e l’ eventuale captazione di mezzo di contrasto che indicherà come la lesioni sia in fase attiva per la presenza di alterazione della barriera ematoencefalica. Il secondo esame fondamentale è quello del liquido cefalo-rachidiano, prelevato attraverso la puntura lombare, la cui analisi chimico-fisica e infettivologica permetterà di escludere altre cause del processo demielinizzante tra cui quelle infettive e di ricercare le cosidette bande oligoclonali costituite da anticorpi appartenenti alla classe delle immunoglobuline G. Sarà, inoltre, utile eseguire i Potenziali evocati visivi (PEV), somatosensoriali (PESS), acustici (PEA) e i potenziali evocati motori (PEM). I potenziali evocati permetteranno di studiare le risposte del Sistema Nervoso Centrale ad uno stimolo sensoriale e analizzare l’integrità delle vie nervose che dalla periferia portano le informazioni verso il cervello, permettendo di evidenziare zone danneggiate del sistema nervoso centrale non evidenti con l’esame di Risonanza Magnetica.Avere una diagnosi di CIS equivale ad avere una Sclerosi Multipla?
Non tutti i soggetti con una CIS svilupperanno necessariamente una Sclerosi Multipla. Tale rischio è maggiore se la Sindrome Clinicamente Isolata si presenta come multis intomatica, se sono presenti più di un’area di lesione alla Risonanza Magnetica e le bande oligoclonali nel liquido cefalo-rachidiano.SM- LA STORIA INIZIA COSI'
LA STORIA INIZIA COSI'
IN PRINCIPIO LA SCLEROSI MULTIPLA ERA SOLAMENTE UNA MALATTIA NEUROLOGICA.
La sclerosi multipla (SM) è sempre stata una delle più comuni malattie che
colpiscono il sistema nervoso centrale (cervello e midollo spinale), ed
è una patologia infiammatoria demielinizzante. La mielina è una
sostanza composta da acidi grassi che riveste i nervi, similmente a
quanto avviene nel rivestimento dei fili elettrici, e questa sostanza
consente la trasmissione rapida e coordinata degli impulsi. Sono la
velocità e l'efficienza con le quali questi impulsi nervosi sono
condotti che consentono l'esecuzione di movimenti armonici, rapidi e
coordinati con poco sforzo conscio.
**************
DIVERSI ANNI FA, IL PROFESSOR ZAMBONI PAOLO, ESAMINANDO A FONDO SUA MOGLIE
anche lei con SM, E' VENUTO A CONOSCENZA DI UNA MALFORMAZIONI ALLE vene
rappresentata da restringimenti multipli alle principali vene:
giugulari interne,
vertebrali,
lombari,
azygos,
emiazygos ,
iliache
che portano il sangue dal cervello verso il cuore.
QUESTA PATOLOGIA E' STATA DENOMINATA CCSVI - e in breve e consiste in una malattia emodinamica in cui le vene cervicali e toraciche rimuovono poco efficacemente il sangue dal cervello e in generale dal sistema nervoso centrale (SNC).
Queste malformazioni congenite assumono la forma di:
Annulus o tessuto fibrotico
Stenosi presenza di significative stenosi circolari della parete venosa;
Setti endoluminali e ostruzioni membranose
valvole anomale e/o invertite: valvole anomale che danno origine a significativi ostacoli del flusso;
Ipoplasia: lunghi segmenti venosi sottosviluppati e di calibro insignificante;
Torsione: presenza di severe stenosi in conseguenza di un segmento venoso attorcigliato attorno se stesso;
Ostruzioni membranose: presenza di una membrana anomala che occlude quasi completamente una vena;
Agenesia: completa assenza anatomica di una vena.
Lo scarso drenaggio sanguigno causato dalla CCSVI mediante l’apertura
di circoli collaterali che tentano di by-passare le vene ostruite
riducendo la resistenza al drenaggio, evitando l’ipertensione
intracranica e tuttavia, nonostante questo meccanismo compensatorio, il
tempo di deflusso del sangue in un paziente affetto da CCSVI resta
maggiore rispetto al normale e INFLUISCE sul sistema nervoso centrale
delle persone malate di patologie neurologiche nonche' anche la sclerosi
multipla,
(ci chiediamo....se vi e' un problema operabile
in day hospital con trattamento tramite la pta (angioplastica
dilatativa), che consiste in un intervento nel praticare una puntura
endovenosa attraverso la quale viene fatto navigare un catetere guidato
da un radiologo (perche' non darci la possibilita' di migliorare la
nostra qualita' della vita?). Quando si raggiungono le vene bloccate
queste vengono dilatate gonfiando un palloncino posto sul cateterino.
L'intervento si svolge nel territorio delle vene anziché in quello delle
arterie come normalmente avviene per le tradizionali angioplastiche.
Sotto controllo angiografico standard, i radiologi interventisti
rimuovono il blocco delle vene tramite un palloncino.
non c'e' un diritto che ci tutela ?
Articolo 32
La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per
disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti
imposti dal rispetto della persona umana.
< E LA LEGGE NON PUO' NON RISPETTARE LA MANCATA CURA DI UNA PERSONA CON UN SERIO PROBLEMA CIRCOLATORIO.>
La CCSVI ..le informazioni
L'insufficienza venosa cronica cerebrospinale (CCSVI)
è una malattia emodinamica in cui le vene cervicali e toraciche
rimuovono poco efficacemente il sangue dal cervello e in generale
dal http://it.wikipedia.org/wiki/Sistema_nervoso_centrale(SNC).
La CCSVI è
caratterizzata dalla presenza di restringimenti multipli e malformazioni
delle principali vene che portano il sangue dal cervello verso il
cuore. Le vene interessate sono:
- http://www.ccsvi-sm.org/wiki/Vena_giugulare_interna" title="Vena giugulare interna,
- vertebrali,
- http://www.ccsvi-sm.org/wiki/Plesso_lombare" title="Plesso lombare,
- http://www.ccsvi-sm.org/wiki/Vena_azygos" title="Vena azygos,
- http://www.ccsvi-sm.org/wiki/Vena_emiazygos" title="Vena emiazygos ,
- iliache.
Queste malformazioni congenite assumono la forma di:
- Annulus o tessuto fibrotico
- Stenosi circolari della parete venosa;
- Setti endoluminali e ostruzioni membranose: presenza di ostacoli che occludono quasi completamente una vena;
- Valvole anomale e/o invertite che danno origine a significativi ostacoli del flusso;
- Ipoplasia: lunghi segmenti venosi sottosviluppati e di calibro insignificante;
- Torsione: presenza di severe stenosi in conseguenza di un segmento venoso attorcigliato attorno se stesso;
- Agenesia: completa assenza anatomica di una vena.
Le
malformazioni, come si vede chiaramente in figura, riguardano
specialmente le vene giugulari interne (IJVs) che corrono lungo il collo
e la vena Azygos (AZY) che scorre all’interno del torace e che finora è stata poco studiata.
L'organismo
sopperisce allo scarso drenaggio sanguigno causato dalla CCSVI mediante
l’apertura di circoli collaterali che tentano di by-passare le vene
ostruite riducendo la resistenza al drenaggio, evitando l’ipertensione
intracranica. Tuttavia, nonostante questo meccanismo compensatorio, il
tempo di deflusso del sangue in un paziente affetto da CCSVI resta
maggiore rispetto al normale. L’insufficienza del drenaggio venoso è una
caratteristica della CCSVI ed è misurabile attraverso studi di
perfusione.
Il circolo
del sangue all’interno del nostro corpo varia a seconda delle posizioni
assunte, dall’attività svolta e dal tipo di respirazione adottata. In
condizioni normali, in assenza di CCSVI, la posizione supina favorisce
il flusso venoso cerebrale attraverso le vene giugulari interne (IJV);
al contrario, in posizione eretta o ortostatica, il sangue viene
ridiretto attraverso le vene vertebrali (VV), e la vena azygos (AZY),
che diventano le principali vie di deflusso in questa posizione.
La CCSVI è stata descritta dal professor
http://web.unife.it/sezione/chirurgia_generale/zamboni.htmdirettore del
http://www.unife.it/centri/centro/malattie-vascolari.
Le conseguenze della CCSVI e i vari sintomi
La stasi venosa, e quindi anche la CCSVI, come avviene in altre parti del corpo umano, può causare un lento deflusso del sangue.
I sintomi della CCSVI sono prevalentemente:
- Affaticamento in aumento progressivo nella giornata;
- Mal di testa, che peggiora in posizione supina;
- Riduzione di grado variabile del controllo sfinterico;
- Riduzione delle funzioni motorie e sensoriali;
- Riduzione della acutezza visiva;
- Problemi e vuoti di memoria o TGA
- Difficoltà di deglutizione;
- Difficoltà di linguaggio;
- Impedimento delle funzioni sessuali;
- Pallore nel viso;
- Riduzione della memoria di lavoro;
- Disturbi del sonno.
L'allungamento dei tempo di drenaggio del sangue dal SNC possono provocare:
- ipossia,
- ritardi di perfusione,
- riduzione del drenaggio dei cataboliti,
- un aumento della pressione transmurale
- intensa attivazione infiammatoria delle piccole vene e dei tessuti più vicini.
il cattivo funzionamento del sistema venoso degli arti inferiori
provoca delle sclerosi sottocutanee, le stasi dei piccoli vasi venosi
cerebrali e toracici potrebbero essere la causa iniziale delle placche
sclerotiche, tipiche della sclerosi multipla. A confermare la teoria
concorre la presenza, anomala di depositi di ferro intorno alle vene
cerebrali e a livello encefalico e spinale.
27/5/11 - Il Resto Del Carlino - Ferrara - Metodo Zamboni, l'associazione Ccsvi - Sm Onlus contro il ministro Fazio
Il Resto Del Carlino - Ferrara - Metodo Zamboni, l'associazione Ccsvi - Sm Onlus contro il ministro Fazio
Ferrara, 27 maggio 2011 - L’associazione Ccsvi-SM Onlus attacca il ministro della Salute, Ferruccio Fazio, per la sua posizione riguardo l'ipotesi di correlazione tra la Ccsvi (Insufficienza cerebrospinale venosa cronica) e la sclerosi multipla, studiata da Paolo Zamboni dell’Universita’ di Ferrara.
"Il ministro - afferma Gisella Pandolfo, presidente dell’associazione - ha candidamente confessato di aver definito le linee d’azione per lo studio diagnostico Aism-Fism assieme a Mario Alberto Battaglia, presidente Fism, e al Consiglio Superiore di Sanita’, affermando poi di ‘sperare di aver trovato la soluzione giusta’ alla questione tra Ccsvi e Sclerosi multipla".
"Questo significa - spiega Pandolfo - che un ministro che sovrintende alla salute, e il massimo organo di garanzia sulla salute dei cittadini, il CSs, hanno delineato lo studio non con Zamboni, ricercatore universitario che opera solo nel pubblico, ma lo hanno deciso con un organismo privato, l’Aism/Fism, che finanzia con soldi privati una sperimentazione negli ospedali pubblici decidendone tutte le modalità. Una cosa inaudita".
Iscriviti a:
Post (Atom)