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“Sembra banale, ma non lo è”
27 FEBBRAIO 2024 - Covid, riconosciuta ...............NOTIZIA FLASH
Dall’autopsia è stato accertato come la causa del decesso sia imputabile alla vaccinazione contro il Covid.
Per tale ragione, la famiglia del deceduto avrà diritto a ricevere 77mila euro – cifra destinata “ai parenti aventi diritto, nel caso in cui la morte del danneggiato sia stata determinata dalle vaccinazioni” – dalla Regione Molise, che ha stanziato un fondo da 150 milioni di euro destinato a chi ha subito danni da vaccino Covid.
In seguito alla morte dell’uomo, i parenti del pensionato si sono rivolti agli avvocati Giuseppe Fazio e Quirino Mescia per portare avanti la causa legale al fine di chiarire le ragioni del decesso. La stessa direzione sanitaria del San Timoteo ha autonomamente deciso di effettuare l’autopsia sul cadavere, riconoscendo il nesso causale tra la somministrazione del vaccino Covid e la morte dell’anziano. Nello specifico, la Commissione Medico Ospedaliera – che agisce come organo del Ministero della Salute nel procedimento amministrativo finalizzato alla concessione dell’indennizzo – ha delineato un quadro da “scompenso multiorgano” in “coagulopatia da consumo”.
È stata infatti accertata la presenza di trombi (a carico prevalentemente del microcircolo arterioso) in molti organi, attestando la diretta correlazione tra la vaccinazione e il decesso. Nel suo verbale, la Commissione ha citato una copiosa letteratura medica, nella cui cornice spiccano fonti AIFA, The New England Journal of Medicine, British Medical Journal, Journal of Cellular and Molecular Medicine e The Lancet Haematology.
«La Corte costituzionale ha più volte ribadito che lo Stato può imporre (o raccomandare fortemente) la vaccinazione perché la libertà di autodeterminazione del singolo può essere limitata per la tutela di un bene collettivo (che, nel caso della vaccinazione, è la tutela della salute pubblica), ma ha sempre anche aggiunto che lo Stato si deve fare carico dei danni alla salute che ne possono conseguire (rari e generalmente di lieve entità, per fortuna) per il dovere di solidarietà sociale che grava sull’intera collettività e per la piena attuazione del diritto alla salute, anch’esso costituzionalmente riconosciuto – hanno congiuntamente dichiarato a L’Indipendente i legali dei familiari del deceduto, Giuseppe Fazio e Quirino Mescia –.
Per cui è doveroso che l’intera collettività si faccia carico di chi ha subito danni dalla vaccinazione mediante il riconoscimento di un indennizzo.
Continua nel link originale:
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https://www.lindipendente.online/2024/02/27/covid-riconosciuta-la-correlazione-tra-morte-e-vaccino-risarciti-i-famigliari-di-una-vittima/
26/02/24
Sapevatelo
sono tuttavia disponibili numerosi trattamenti che
- nella maggior parte dei casi -
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Forme di Sclerosi Multipla
Essere colpiti da CIS non significa essere malati di sclerosi multipla e nemmeno che si svilupperà per forza tale malattia; quest'ultima evenienza ha maggiori probabilità di accadere quando all'episodio neurologico si associano lesioni cerebrali mieliniche visibili alla RISONANZA MAGNETICA
google.com, pub-0399915301528270, DIRECT, f08c47fec0942fa0Sclerosi multipla recidivante con remissione (SMRR)
Sotto queste vesti, la sclerosi multipla alterna episodi acuti (definiti "attacchi" o "ricadute"), in cui si assiste a un peggioramento improvviso delle funzioni neurologiche, a fasi di remissione, in cui si verifica un recupero parziale o completo e in cui la malattia non progredisce.
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Secondo le statistiche, tra il 75 e l'85% delle persone a cui è diagnosticata la sclerosi multipla presenta questa forma della patologia.
Sclerosi multipla progressiva secondaria (SMPS)
Le peculiarità di SMPS sono un peggioramento costante delle funzioni neurologiche e un accumulo progressivo di disabilità, in assenze di momenti di remissione degni di nota.
Diversi studi hanno dimostrato che almeno il 50% dei casi di sclerosi multipla recidivante con remissione sviluppa la forma progressiva secondaria entro 10 anni dalla prima diagnosi.
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Attualmente, non sono ancora disponibili dati a lungo termine che dimostrino che i trattamenti odierni siano in grado di posticipare la transizione tra le due suddette forme.