CONTATORE PERSONE

11/04/12

Zamboni e Sclerosi Multipla … eliminiamo le recidive?



DI: https://contiandrea.wordpress.com/2012/03/18/zamboni-e-sclerosi-multipla-eliminiamo-le-recidive/


Zamboni e Sclerosi Multipla … eliminiamo le recidive?
 “Ogni malattia nasce da un’ostruzione” – Arnold Ehret -
Da quando ho cominciato il percorso di consapevolezza alimentare, ho iniziato ad osservare i sintomi dei miei pazienti con occhi diversi e distaccati dai dogmatici punti di vista della medicina ufficiale.
Sono sempre più convinto che, in una società sana, la frase di Arnold Ehret sopra riportata dovrebbe essere il primo insegnamento per qualsiasi terapista/medico/operatore sanitario.

Si può trattare di ostruzione linfatica, venosa, intestinale, ghiandolare, ecc…
Il risultato sarà lo stesso: la malattia.
Due anni fa, quando venni a sapere della terapia del dott. Zamboni fui molto felice, ma mi posi delle domande.
Accennai della sua terapia nell’articolo “Curare le patologie cronico degenerative si può”.
In pratica il Dott. Zamboni scoprì che la quasi totalità dei malati di sclerosi multipla aveva una ostruzione delle vene giugulari, con conseguente ostruzione di cervello e vasi cranici, che andavano incontro a intossicazione da metalli pesanti.
La medicina come ha fatto per tutte le patologie ha sostituito al termine “ostruzione” un nome complesso che rende meno comprensibile la causa della malattia: IVCC, Insufficienza venosa cronica cerebrospinale.

Il Dott. Zamboni dimostrò che eliminando l’ostruzione tramite una operazione chirurgica angioplastica, il paziente “rinasceva” e poteva tornare a muoversi se non in maniera completamente libera, sicuramente con molti meno deficit.
Il risultato ha del miracoloso considerando che spesso la sclerosi multipla ha effetti cronico-degenerativi che sul lungo termine possono esser devastanti e non possono esser sconfitti da alcun farmaco.
Ma qui nasceva il mio dubbio due anni fa… “Se le vene giugulari si ostruiscono, quale è la causa?”
Eh sì, perchè se un paziente si sottopone all’intervento chirurgico del Dott. Zamboni, torna a camminare, ma non elimina le cause che portano le giugulari ad ostruirsi, dopo quanto tempo potrebbe tornare a presentare i sintomi della sclerosi multipla?
L’altra sera guardando Le Iene mi imbatto negli ultimi risultati della terapia Zamboni e mi rendo conto che quella mia domanda aveva un senso.

Difatti come si evince dalla puntata, tutti i pazienti operati dal Dott. Zamboni hanno avuto enormi miglioramenti (in molti casi considerati miracolosi), ma la quasi totalità di loro dopo due anni è tornata a presentare peggioramenti legati ad un “riaccendersi” della patologia.
Gli unici pazienti che avevano preservato miglioramenti erano quelli più attivi, che avevano cambiato il loro stile di vita rendendolo più movimentato e ricco di sport.
Nessuno ha parlato di alimentazione chiaramente, ma questo non mi ha stupito più di tanto.
Ora giungo al punto. Se volessimo eliminare una ostruzione in qualsiasi parte del corpo (ghiandola, vena, organo, ecc) abbiamo solo in Italia migliaia di testimonianze che assicurano la validità del Sistema di guarigione della dieta senza muco di Arnold Ehret… perchè nessuno ha mai pensato di associarlo alla terapia Zamboni?
Anche io tratto pazienti con Sclerosi Multipla e risultati apprezzabili li ho visti in coloro che si sono impegnati nel modificare in modo incisivo le abitudini di vita (vita meno sedentaria, sport, riduzione dello stress, sana alimentazione).
Ora faccio la mia entusiasmante e ludica proposta. Chiunque sia in contatto con lui può veicolargli questo mio invito.
‘Dott. Zamboni, vogliamo incontrarci? 
Vogliamo parlare di come abbinare alla sua geniale terapia, un protocollo che coinvolga oltre alla fisioterapia, uno stile di vita nuovo che elimini del tutto le cause dell’IVCC e le recidive?
Io avrei delle idee semplici, ma credo efficaci. 
Sono solo delle idee e vorrei prima confrontarmi con lei e con il suo Staff per capire se si può fare di meglio e rendere definitivo un “miracolo”.
Perchè non partire con una piccola sperimentazione? Diamoci questa opportunità e non poniamo limiti a quanto di buono lei è stato capace di fare fino ad ora.
Onore a medici come lei… è grazie a voi che la Medicina continua a fare passi da gigante nonostante l’enorme palla al piede della sperimentazione dei farmaci.’
Andrea Conti – Dottore in Fisioterapia
Università Studi di Roma “La Sapienza”
andcon@libero.it

10/04/12

PUNTO DI ASCOLTO CCSVI NELLA SCLEROSI MULTIPLA

PUNTO DI ASCOLTO CCSVI NELLA SCLEROSI MULTIPLA
Tel. 0532 236524
Martedì dalle 11 alle 13
Mercoledì dalle 15 alle 17
Giovedì dalle 12.30 alle 14.30
Venerdì dalle 10 alle 11


Concordato tra Azienda Ospedaliero-Universitaria di Ferrara e Agenzia sanitaria e sociale regionale un percorso di approfondimento per dar seguito ai risultati preliminari della ricerca su diagnosi e trattamento portati avanti dal professor Zamboni (Azienda Ospedaliero-Universitaria di Ferrara) insieme al dottor Salvi (Azienda Usl di Bologna).

E’ stato fatto il punto in Commissione assembleare politiche per la salute e politiche sociali sulle attività di ricerca portate avanti da Paolo Zamboni (Azienda Ospedaliero-Universitaria di Ferrara) in collaborazione con Fabrizio Salvi (Azienda Usl di Bologna, Ospedale Bellaria) in merito al percorso diagnostico e terapeutico della sclerosi multipla.

La relazione in Commissione, a seguito di sollecitazioni della sezione regionale dell’Associazione nazionale sclerosi multipla e da singoli che si trovano in questa invalidante situazione, è stata presentata da Eugenio di Ruscio (responsabile Servizio presidi ospedalieri della Regione) e da Roberto Grilli, direttore dell’Agenzia sociale e sanitaria regionale.

“Il Servizio sanitario regionale dell’Emilia-Romagna ha fatto della attenzione alla innovazione in ambito clinico un valore fondante sul quale ha orientato molte sue iniziative, anche con programmi realizzati in collaborazione con l’Università. – ha detto il dottor Di Ruscio - . E’ proprio nel contesto di queste iniziative che il Servizio Sanitario regionale ha già approvato un progetto di ricerca presentato dal professor Zamboni, attribuendo un finanziamento di 180.000 euro per uno studio di validazione, tuttora in corso, del suo metodo per la individuazione, con eco-color doppler di nuova concezione, di una sindrome vascolare fino ad ora sconosciuta (la CCSVI, Chronic Cerebrospinal Venous Insufficiency), caratterizzata da restringimenti delle principali vene cerebrali a livello del collo e del torace, che pare essere frequente in persone affette da sclerosi multipla”.

“Nello stesso tempo, - ha riferito Di Ruscio - Zamboni ha completato, rendendone pubblici i risultati nel corso di un recente convegno internazionale, uno studio che ha esplorato le possibilità offerte per il trattamento di questa condizione, in particolare un intervento endovascolare mini-invasivo, consistente nella dialatazione radio-guidata dei restringimenti delle vene”.

“I risultati preliminari della complessiva attività di ricerca svolta dal profesor Zamboni (per quanto riguarda l’aspetto diagnostico e quello terapeutico) – ha detto Roberto Grilli - hanno sollevato non solo il comprensibile interesse e le aspettative dei malati, ma anche un intenso dibattito all’interno della comunità scientifica, in quanto essi cambiano radicalmente il modo in cui questa patologia è stata fino ad oggi considerata“.

“I risultati dello studio pilota sulle potenzialità del trattamento endo-vascolare, rilevati su un piccolo campione di pazienti, - ha continuato Grilli - sono ritenuti suggestivi ma non sufficienti per consentire una corretta ed esaustiva valutazione dell’efficacia clinica di questo intervento”. “In presenza di un intervento promettente, ma i cui effetti clinici sono ancora largamente sconosciuti, e tenendo conto che questo intervento è al centro di un dibattito tuttora in corso della comunità scientifica, la Regione - ha detto Grilli – intende sviluppare una iniziativa che sappia concorrere a costruire un percorso finalizzato ad individuare quali siano le prospettive di ricerca ulteriori, partendo dalle preliminari conoscenze messe a disposizione, per arrivare alla conduzione di quelle formali sperimentazioni cliniche indispensabili per definire l’efficacia di un intervento terapeutico. Queste ulteriori ricerche – ha proseguito Grilli - sono essenziali per dare alle decisioni del Servizio sanitario basi scientifiche il più possibile solide, senza le quali non sarebbe responsabile procedere alla diffusione di nuove pratiche terapeutiche che potrebbero avere, come spesso è accaduto nella storia della medicina, un impatto clinico deludente rispetto alle aspettative ”.

In questo contesto, l’Agenzia sanitaria e sociale regionale (la struttura tecnico-scientifica che indirizza e coordina le attività di ricerca e innovazione del Servizio sanitario regionale) ha concordato con il professor Zamboni un percorso di approfondimento per completare lo sviluppo del trattamento terapeutico da lui proposto e per approfondire i risultati fin qui prodotti dall’insieme degli studi. Questo percorso sarà condotto in collaborazione con l’Associazione Italiana Sclerosi Multipla che ha convocato a breve una riunione scientifica su questi temi. A questa riunione parteciperà anche il direttore dell’Agenzia sanitaria e sociale regionale assieme al professor Zamboni e al dottor Salvi. Un ulteriore momento di discussione scientifica è previsto per il prossimo febbraio in un incontro organizzato sotto l’egida dell’Agenzia sanitaria e sociale regionale con l’obiettivo di arrivare alla definizione dei protocolli di ricerca necessari.

“Tengo a sottolineare – ha detto Di Ruscio in conclusione - che il Servizio sanitario dell’Emilia-Romagna sente il dovere di manifestare concretamente la propria vicinanza ai malati e ai loro problemi. In questa specifica circostanza, questa vicinanza deve concretizzarsi nel fare in modo che una possibile innovazione terapeutica abbia la possibilità di essere sperimentata sul campo, in accordo con i canoni della ricerca scientifica e facendo in modo che i malati che parteciperanno a questa sperimentazione, debitamente informati come devono sempre essere i soggetti inclusi in studi a carattere sperimentale, contribuiscano al raggiungimento di quelle conoscenze indispensabili per valutare se, nel prossimo futuro, anche questo trattamento possa essere annoverato tra gli strumenti terapeutici a disposizione per il miglioramento della qualità della vita delle persone affette da sclerosi multipla”.


www.ospfe.it/area-comunicazione/news/ricerca-diagnosi-e-trattamento-sclerosi-multipla/ricerca-diagnosi-sclerosi-multipla
<<creato da Dallacqua Luca — ultima modifica 09/02/2012 12:10>>

Cosa indica la data di scadenza di un farmaco

Cosa indica la data di scadenza di un farmaco ?

La data di scadenza di un farmaco indica il tempo durante il quale il farmaco medesimo, se conservato nel rispetto delle specifiche disposizioni, mantiene inalterate le proprie caratteristiche fisico-chimiche, farmacologiche e terapeutiche. Tale data è definita tenendo conto della stabilità dei diversi costituenti del farmaco: il principio attivo e gli eccipienti e fa riferimento al prodotto integro e conservato correttamente.
In genere, per la maggior parte dei farmaci, il periodo di validità è compreso tra 2 e 5 anni. Alcune preparazioni come colliri, sciroppi, pomate o creme risentono maggiormente, una volta aperti, delle alterazioni fisico-chimiche dei loro costituenti, per cui una volta terminata la cura andrebbero eliminati.
E' bene, inoltre, non confondere la data di scadenza con le alterazioni che possono verificarsi per una inappropriata conservazione del farmaco. A questo proposito è sempre utile fare riferimento a quanto riportato nel foglietto illustrativo. Queste alterazioni possono, in alcuni casi e riguardo ad alcune formulazioni (sciroppi, colliri o soluzioni iniettabili), essere provocate non tanto dal principio attivo, ma dagli eccipienti, che risultano più sensibili e modificabili dal tempo e dalle condizioni di conservazione (temperatura, luce, umidità).

Quali rischi si corrono se occasionalmente si assume un farmaco scaduto ?
L'assunzione occasionale di un farmaco scaduto non comporta quasi mai un pericolo reale, sopratutto se si tratta di un fatto episodico e se il farmaco è scaduto da poco tempo.
Da un punto di vista generale il rischio maggiore è che il farmaco abbia perso in parte o tutta la sua attività terapeutica e quindi non sia più in grado di controllare il sintomo o la patologia per cui è stato assunto. A questo proposito diversi studi hanno dimostrato che per molti farmaci ci sarebbe una riduzione dell'attività terapeutica tempo-correlata (per esempio, sotto il 90 % della potenza originaria).
Quest'effetto può comportare dei rischi sopratutto per quei pazienti affetti da patologie acute o croniche per le quali l'effetto del farmaco è indispensabile per il controllo della malattia stessa o la prevenzione di complicanze gravi.
L'altro rischio, sebbene meno frequente, è che si possano formare sostanze potenzialmente tossiche che potrebbero provocare reazioni indesiderate sulla salute del paziente.
Comunque, nonostante la rarità di questi eventi è bene non utilizzare i farmaci scaduti.
Suggerimenti
Al fine di evitare di assumere farmaci scaduti è utile controllare sempre la data di scadenza e le istruzioni per la corretta conservazione, in particolare per i farmaci che si tengono in casa. A questo proposito è buona norma riporre i farmaci in un luogo fresco e asciutto, non in bagno o in cucina o in prossimità di fonti di calore. Ove espressamente indicato, il farmaco va conservato in frigorifero.
Altra buona norma, spesso disattesa, è quella di conservare la confezione integra, senza gettare la scatola e/o il foglietto illustrativo.
Tra le medicine più sensibili ad alterazioni o a rischio di inefficacia dopo la data di scadenza è bene ricordare: gli antiepilettici,i nitroderivati, gli anticoagulanti orali, gli antiaritmici, i digitalici, la teofillina e derivati, i contraccettivi orali, i preparati per la tiroide e l'insulina.
Un "dovere" di ogni cittadino è quello di contribuire allo smaltimento dei farmaci scaduti che, in quanto sostanze chimiche o biologiche, non devono assolutamente essere disperse nell'ambiente perchè possono essere fonte di inquinamento. Non vanno neppure buttati nella spazzatura nè bruciati poichè la loro combustione potrebbe sviluppare sostanze molto pericolose. Vanno piuttosto conferiti allo smaltimento differenziato attraverso gli appositi contenitori normalmente posizionati all'interno in prossimità delle Farmacie.

08/04/12



Studio BRAVE DREAMS - Sogni coraggiosi

info di: http://www.ccsvi-sm.org/?q=node%2F629&fb_source=message


BRAin VEnous DRainage Eploited Against Multiple Sclerosis - Studio randomizzato multicentrico per la valutazione dell’efficacia e sicurezza dell’intervento di disostruzione delle vene extracraniche nel trattamento della sclerosi multipla 
Studio no profit. Sponsor: Regione Emilia Romagna
Promotore: Azienda Ospedaliera Universitaria di Ferrara
P.I. Paolo Zamboni. Chair Person Graziella Filippini. Steering Committee: Antonio Bertolotto, Paolo Boldrini, Patrizia Cenni, Roberto D’Alessandro, Roberto D’Amico, Massimo Del Sette, Roberto Galeotti, Roberto Grilli, Luca  Massacesi, Donato Papini, Fabrizio Salvi, Silvana Simi, Andrea Stella, Luigi Tesio, M. Grazia Valsecchi.
Obiettivi dello studio:
  • Sicurezza
  • Efficacia
dell’angioplastica
Partecipanti:
Una ventina di Centri italiani hanno chiesto di partecipare. I centri candidati devono essere accreditati e il protocollo approvato dal Comitato Etico locale. Già oggi una parte dei Centri candidati ha i requisiti necessari per arruolare pazienti.
Il Centro promotore è  l’Azienda Ospedaliero Universitaria di Ferrara.
Data di inizio prevista:
Maggio 2012

 COME E CHI PUO’ PARTECIPARE ALLO STUDIO?
  • pazienti con sclerosi multipla e CCSVI fra i 18 ed i 65 anni
  • nelle forme cliniche recidivanti remittenti e secondariamente progressive
  • questo studio non include pazienti con forme cliniche primariamente progressive
  • i pazienti devono essere seguiti da uno dei Centri partecipanti da almeno 2 anni
  • sarà cura dei centri informare i pazienti della sperimentazione
  • i pazienti che desiderano partecipare alla sperimentazione verranno selezionati dal neurologo curante, a seconda dei criteri stabiliti nel protocollo approvato dal comitato etico
  • non è ammesso passare da un centro all’altro poichè solo i pazienti seguiti con regolarità da almeno 2 anni entreranno nella sperimentazione
 1. Visita neurologica di screening Il neurologo verifica che siano soddisfatti i criteri di inclusione nello studio relativi alla sclerosi multipla sui pazienti seguiti dal centro accreditato.
2. Esame Eco-Color Doppler - Il sonografista verifica che siano presenti i criteri per la diagnosi di insufficienza venosa cronica cerebrospinale (CCSVI)
 I pazienti vengono casualmente ripartiti nei due gruppi: Intervento VERO - Intervento SIMULATO Né i pazienti né i ricercatori sono a conoscenza di chi appartiene ad un gruppo o all'altro
Follow-up: Si prevede il reclutamento di circa 685 pazienti ognuno dei quali verrà seguito per 12 mesi.
I due indicatori di efficacia principali (endpoint primari) sono la risposta clinica misurata attraverso diverse funzioni neurologiche (ad esempio l’equilibrio) e l'attività di malattia misurata con la risonanza magnetica. Durante lo studio saranno misurati anche diversi altri indicatori (endpoint secondari)
 Termine dello studio: Al termine del follow-up previsto per tutti i pazienti, i ricercatori provvederanno all’analisi dei dati e alla pubblicazione dei risultati. Si prevede che possano essere disponibili fra 2 anni.

PERLA DI SAGGEZZA

Vivi la vita senza paura, affronta tutti gli ostacoli e dimostra che puoi superarli
IO LO SO CHE CE LA FARAI
SAM

LA SCIENZIATA ELENA CATTANEO INTERVISTATA DA REPUBBLICA SULLE STAMINALI E SULL'HUNTINGTON


02/10/2011
COSI' UN'ITALIANA VEDE IL FUTURO AL MICROSCOPIO...
questo il titolo dell'intervista raccolta da Giuliano Aluffi per il quotidiano La Repubblica. Racconta Aluffi:
"Grazie a un finanziamento internazionale, Elena Cattaneo, lavora sulle embrionali. Ha riprodotto neuroni in vitro. E dà Speranze a tanti malati. Ma la vera notizia è che fa tutto questo nel nostro paese".
Di seguito potete leggere tutta l'intervista a Elena Cattaneo, pubblicata sul supplemento Il Venerdi della Repubblica del 30 settembre 2011, dove si parla di staminali, neuroni e delle nuove sfide per la ricerca sull'Huntington e sul Parkinson.
L'8 ottobre Elena Cattaneo parteciparà a una tavola rotonda di BergamoScienzadal titolo "Cellule staminali: dalla realtà al sogno."
http://www.aichmilano.it/index.php?appl=aich&option=pagina_news_it&idnews=656

Riabilitazione Maxillo-Facciale


  • Trattamento delle patologie neurologiche associate

Molti pazienti affetti da emiplegia o da morbo di Parkinson avranno qualche disturbo del movimento o della sensibilità nella regione del volto e del tratto orale. Per quanto lieve, il disturbo sarà estremamente penoso per il paziente. Il viso svolge un ruolo importante nella nostra vita, perché, per ciascuno di noi, e come se dietro gli occhi si celasse la nostra vera identità. A differenza di altre parti del corpo, il volto e sempre visibile e non si può nascondere o mascherare con i vestiti.
Quando incontriamo una persona nuova, ci formiamo la prima impressione in base al suo viso e alla sua espressione. Diciamo che qualcuno ha "un sorriso accattivante", "un viso intelligente", "uno sguardo vigile". Dall'informazione che riceviamo decidiamo se ci piacerebbe conoscere meglio quella persona e ciò influisce anche sul nostro modo di parlare e di comportarci nei suoi confronti. Con i sottili, riccamente innervati, muscoli del viso siamo in grado di modificare la nostra espressione attraverso un'ampia gamma di movimenti molto piccoli. Insieme ai movimenti del capo, l'espressione del volto e una delle fonti principali di comunicazione e noi usiamo costantemente entrambi a sostegno di quanto diciamo, oppure in completa sostituzione della parola in determinate occasioni. Con minimi cambiamenti possiamo esprimere piacere, incredulità, amore, disapprovazione, ecc.
Per imparare a conoscere meglio una persona che sta parlando, ascoltiamo non solo del che dice, ma anche la qualità del suo tono di voce. Apprezziamo suono della voce con la sua melodia, tono e il modo in cui vengono pronunciate le parole e mentre ascoltiamo qualcuno che parla, formuliamo ulteriori giudizi su di lui o lei.
Quando le persone s'incontrano e si parlano, di solito mangiano o bevono qualcosa insieme. Noi mangiamo e beviamo non solo per nutrirci, ma anche per piacere e come aspetto del nostro costume sociale. Continuiamo a formarci un'opinione dell'altra persona mentre sta mangiando.
Qualsiasi anormalità o stranezza nell'espressione del viso, nella voce o nelle abitudini alimentari viene immediatamente notata e disturba la comunicazione e la facilità di contatto con gli altri. La maggior parte di noi ha avuto la sensazione di essere fissato da tutti dopo una visita dal dentista che ha comportato un'anestesia locale con caduta del labbro, o quando un piccolo brufolo ha assunto nella nostra immaginazione le proporzioni di un grosso foruncolo.
Nel programma globale di riabilitazione, in cui il paziente impara a camminare e a prendersi cura della propria persona, vengono spesso dimenticati i problemi del viso e del tratto orale, che rimangono cosi esclusi dal trattamento.
Le difficoltà persistenti peggioreranno la qualità di vita del paziente e interferiranno con il reinserimento sociale. Egli non potrà più godere nel mangiare e bere da solo o con altre persone. A causa dell'espressione facciale inappropriate o ridotta, le altre persone possono giudicarlo erroneamente o mal interpretare le sue reazioni. Se il paziente non può parlare come faceva prima, può avere difficoltà a instaurare nuove relazioni, o a conservare le precedenti. Gli altri reagiranno diversamente nei suoi confronti ed è possibile che conversino con lui ad un livello inappropriato.
II grado e il tipo di difficoltà variano notevolmente, poiché si passa da un paziente totalmente incapace di mangiare, ad uno il cui viso non è esattamente simmetrico. Quando si nota una qualsiasi difficoltà, sono necessarie un'osservazione e un'indagine accurate per aiutare il paziente a superare i problemi. 
Si dovrebbero facilitare i movimenti del viso sin dalle prime fasi, per mantenerne la mobilità e stimolarne la sensazione. Il trattamento mirato  nel questo caso è PNF per il viso.
<<
http://www.viveresano.info/Riab_Mxl-Fcl.html>>

Idrochinesiterapia 08/04/12



L'idrochinesiterapia rappresenta la metodica di massima e migliore integrazione tra le proprietà fisiche dell'acqua e terapeutiche del movimento

L'acqua favorisce in modo determinante l'esecuzione di esercizi di mobilizzazione attiva e passiva, grazie alle sue proprietà fisicobiologiche. La caratteristica principale è il manifestarsi dell'azione antigravitaria secondo la legge di Archimede (un corpo immerso in un liquido riceve una spinta verso l'alto pari al peso del volume del liquido spostato), che determina l'effetto di alleggerimento del corpo immerso.
L'acqua sostiene gran parte del peso del corpo favorendo l'esecuzione di movimenti con un corretto lavoro muscolare anche in condizioni di ridotto tono-trofismo e di difficoltà di carico. Per questo motivo un muscolo che ha forza ridotta e non consente un corretto lavoro può realizzare in acqua diversi movimenti. La riduzione del peso corporeo che si ottiene nel mezzo idrico permette inoltre di eliminare il dolore dovuto al carico e di iniziare precocemente la riabilitazione motoria.  
Altrettanto importante è l'effetto analgesico del calore che si ottiene utilizzando acqua riscaldata ad una temperatura di 32°-35°C. Il calore, infatti, innalza la soglia di sensibilità al dolore determinando anche una sedazione generale e rilasciamento muscolare. 
Un altro effetto è il manifestarsi di fenomeni sensoriali quali un miglior apprezzamento della posizione del proprio corpo e del senso di movimento dovuti alla percezione della pressione esercitata dall'acqua su tutto il corpo che si traduce in una sensazione di maggior sicurezza nell'esecuzione dei movimenti. Il mezzo idrico, più denso rispetto all'aria, permette inoltre movimenti controllati ed eseguiti contro una leggera resistenza. 
Questo riduce i rischi di movimenti incontrollati che possono far insorgere la sintomatologia, peggiorare la situazione patologica, dare paura ed insicurezza al paziente rallentandone la rieducazione.


Massaggio Thailandese - Terapeutico
Il massaggio thai è una delle quattro branche della medicina tradizionale thailandese, insieme con la fitoterapia la medicina nutrizionale e la meditazione. Tramandata oralmente nell'arco dei secoli attraverso una catena ininterrotta di maestri, quest'arte fu trasmessa anche in ambito familiare, assumendo forme diverse a seconda delle regioni.

Le particolari posture assunte dal fisioterapista così come le posizioni e le contorsioni eseguite dal ricevente giustificano l'appellativo di "yoga a due" talvolta attribuito a questa pratica millenaria che contribuisce a mantenere il nostro corpo in buona salute, secondo il concetto orientale che è sempre meglio prevenire piuttosto che curare la malattia.

Il massaggio thai coinvolge tutti i sistemi del corpo umano: energetico, muscolare, osteoarticolare, digerente, respiratore, endocrino. Ma anche, e soprattutto, quello nervoso, grazie al suo effetto profondamente rilassante e calmante.

Questo risultato si ottiene tramite una serie di pressioni lungo i meridiani (Sen Sib.), di allungamento muscolare, di movimenti che si inseguono nel corso di un trattamento fluido e armonioso. Tutte le articolazioni vengono manipolate, i fasci muscolari stirati e sciolti, gli organi premuti e massaggiati.


Benefici
il massaggio thai vuole essere un invito al risveglio del corpo, che consentirà di:

alleviare la sintomatologia dolorosa;
ridurre i gonfiori (ritenzione idrica), favorendo la circolazione arteriosa e venosa, linfatica ed energetica;
contrastare gli effetti negativi delle attività simmetriche, mantenendo il corretto allineamento della postura del corpo;
migliorare la flessibilità e la mobilità articolare, alleviando alla rigidità associate al processo di invecchiamento.


Controindicazioni
il massaggio thai prevede numerose manipolazioni articolari, stiramenti muscolari da eseguire facendo leva con il corpo e pressioni esercitate in profondità, per ciò non deve essere praticato in caso di:

malattia contagiosa accertata, in particolare affezioni della pelle;
grave alterazione dello stato generale; (salvo parere medico favorevole);
frattura o lussazione;
febbre;
intossicazione da alcol o droga;
malattia ossea.
Il massaggio thai terapeutico è un vero e proprio intervento paramedico.
Pertanto è importante che venga eseguito da un fisioterapista professionale per questioni di assunzione di responsabilità nei confronti del paziente

07/04/12

2/3/2012 Sintomi e segni della sclerosi multipla

I sintomi della sclerosi multipla sono diversi e variano da paziente a paziente e in base alla zona del corpo colpita da demielinizzazione.
La sclerosi multipla può avere sintomi assai diversi tra caso e caso, in quanto diversa può essere la zona colpita da demielinizzazione e inoltre i cambiamenti variano da un soggetto all’altro, addirittura in uno stesso paziente possono presentarsi sintomi diversi e cambiare intensità da un attacco all’altro. I fattori esterni possono influenzare il decorrere della malattia, un esempio su tutti è il calore dell’ambiente esterno o anche il caldo corporeo dovuto all’esercizio fisico che può essere causa di un peggioramento temporaneo dei sintomi della sclerosi multipla.
L'individuazione dei sintomi non è così cosa facile, ora ne elenchiamo i principali che ovviamente non si manifestano tutti, ma dipendono dall’area del corpo colpita dalla malattia.
Tra i primi sintomi della sclerosi multipla ci possono essere problemi alla vista con offuscamento o sdoppiamento dell’immagine percepita, o casi di daltonismo, o nel peggiore delle ipotesi può manifestarsi la cecità (anche da un occhio solo). Si possono poi manifestare altri sintomi all’articolazione e alla muscolatura, con problemi di coordinazione ed equilibrio (nei casi più gravi diventa per il malato impossibile camminare o stare in piedi, fino ad arrivare alla paralisi parziale o totale).
Problemi si possono manifestare anche nella percezione sensoriale, i sensi infatti possono alterarsi causando intorpidimento, formicolii, pruriti o fastidi sulla cute (nei casi più gravi si arriva a una perdita di sensibilità).
L’elenco poi continua con disturbi nel linguaggio, vertigini, debolezza, stanchezza, depressione, perdita di capelli, tremori, difficoltà nell’attenzione e nella concentrazione e perdita di memoria.
I sintomi della sclerosi multipla possono definirsi “intermittenti”, in quanto si alternano periodi di aggressività, in cui questi sono più forti e invadenti; a periodi di remissione, in cui non si manifestano o si manifestano solo debolmente. Quest’alternanza degli attacchi varia molto da paziente a paziente, ma col tempo i periodi di remissione sono sempre più brevi, a favore di quelli di aggressività.
Conoscere i possibili sintomi di questa malattia è sicuramente un modo per stare allerta sullo stato di salute e velocizzare la diagnosi della sclerosi multipla.
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Sclerosi Multipla a Bari Conferme sul metodo Zamboni

06 aprile 2012
RIVISTA DI RICERCA MEDICA NEUROVACSOLARE
Sclerosi Multipla a Bari Conferme sul metodo Zamboni
E’ stato pubblicato sulla rivista medica Current Neurovascular Research un interessante studio italiano intitolato “Profili doppler di qualità multigate ed alterazioni morfologiche/emodinamiche in pazienti con sclerosi multipla”.

Secondo alcuni ricercatori del Policlinico dell’Università di Bari, coordinati dal prof. M.M. Ciccone, l’ecocolordoppler venoso (ECD) ha dimostrato che la sindrome dell’insufficienza venosa cronica cerebro spinale (CCSVI) è correlata alla sclerosi multipla (SM).

Gli obiettivi dello studio erano di valutare la variabilità intersignificativa nella valutazione ecografica dei pazienti con SM e di correlare gli ecomarcatori ai sintomi clinici della SM ed al grado di disabilità.

277 pazienti con SM (117 uomini, età media 43,05 ± 10.04 anni) ammessi al Dipartimento di Neurologia dell’Università di Bari, sono stati sottoposti a valutazione clinica con la scala di disabilità per pazienti affetti da sclerosi multipla ed a valutazione ECD del sistema cerebro-venoso.

Al termine dello studio, secondo gli autori, l’ecocolordoppler ha un valore importante nei pazienti con SM con rilevamento di anomalie alle vene giugulari e una buona riproducibilità intersignificativa della procedura. La sclerosi multipla è associata alla CCSVI, anche se sono necessari ulteriori studi.
http://it.paperblog.com/sclerosi-multipla-a-bari-conferme-sul-metodo-zamboni-1011126/

06/04/12

Thc ha varie proprietà farmacologiche




















Thc
 
 

- La marijuana è una sostanza stupefacente psicoattiva. E' costituita dalle infiorescenze femminili della pianta della canapa e i suoi effetti sono dovuti principalmente alla presenza di tetraidrocannabinolo (Thc). Fumarla priam della fioritura, infatti, non produce effetti

- Favorisce una distorsione delle capacità recettive; provoca ilarità ed ebbrezza, espansività e in casi di sostanze particolarmente forti può distrocere alcune percezioni cognitive; aumenta la sensibilità sensoriali (gusto, olfatto, udito) e alcune percezioni tattili e visive; a seconda dei soggetti può favorire loquacità o rilassamento psicofisico, senso di benessere o subeuforico dell'umore


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- La marijuana può essere particolarmente pericolosa nell'età dell'adolescenza. In soggetti che presentano patologie (concalamate o latenti) quali schizofrenia o psicosi, l'assunzione di Cannabis può accelerare i sintomi e aggravarne i disagi. Favorendo infatti un'aplificazione degli stati d'animo, abbassando le difese psicologiche e accentuando alcune percezioni che possono indurre a stati di ansia o paranoia, nei giovani con personalità meno strutturate e in presenza delle patologie sopra indicate il consumo di erba può fungere da combustibile e rivelare il disagio con rischi anche gravi per la salute psichica

- L'effetto ha una durata variabile a seconda della potenza, ma in quasi tutti i casi evapora dopo circa un'ora. La presenza del Thc nel tessuto adiposo, tuttavia, lascia tracce per settimane

- La marijuana non è tossica e non è mai stato possibile stabilirne una dose letale né è stato mai documentato un singolo caso di morte: come per il tabacco porta nei polmoni sostanze cancerogene derivanti dalla combustione

- La marijuana non è da assumere quando si guida o per compiere lavori di precisione o pericolosi che richiedono attenzione, vigilanza, coordinamento dei movimenti e prontezza di riflessi. Tuttavia non esistono studi (seri) che abbiano evidenziato una maggior frequenza di incidenti d'auto in relazione al suo consumo; al contrario di quanto accade con il molto legale alcool

-    Il Thc ha varie proprietà farmacologiche. E' un potente vasodilatatore, abbassa la pressione intraoculare, combatte la nausea e il vomito indotti dai farmaci chemioterapici antitumorali, riduce la spasticità dei muscoli, ha una certa azione analgesica e decisi effetti antidolorifici. Viene usata in molte parti del mondo su pazienti con patologie croniche, di depressione o in fase terminale per alleviare il dolore e come antiemetico. 


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GLI USI TERAPEUTICI DELLA MARIJUANA: GLAUCOMA, PARKINSON, APPETITO, SCLEROSI MULTIPLA, DOLORI REUMATICI, AZIONE ANTITUMORE.

Ecco le patologie in cui si stanno sperimentando i principi attivi contenuti nella marijuana:

Glaucoma: i dati definitivi sull’efficacia di un collirio alla marijuana per la cura del glaucoma saranno presentati a breve nel Congresso nazionale della Società Italiana di Farmacologia. Un gruppo di oculisti dell’università dell’Arizona ha individuato negli occhi il recettore del tetraidrocannabinolo (Thc), uno dei principi attivi della canapa. Secondo i ricercatori da questi recettori dipende la pressione endoculare, il cui aumento è causa di danni alla retina. La sostanza di base del collirio, la WIN 552122 è un agonista sintetico del recettore centrale dei cannabinoidi, un "facilitatore" d’ingresso dei derivati della canapa nella nelle cellule di origine nervosa e sembra che abbia ottenuto risultati promettenti nei pazienti refrattari alle terapie convenzionali. Risultati importanti, visto che solo in un caso su 10 si riesce ad evitare la cecità per neuropatia ottica. Secondo gli stessi ricercatori che hanno individuato i recettori CB1 nella retina, nell’iride e nei corpi ciliari, l’ipertensione intraoculare degli 8 pazienti glaucomatosi resistenti ad altre terapie è scesa del 15 per cento e del 23 per cento a mezz’ora dall’applicazione dei colliri contenenti, rispettivamente, 25 o 50 milionesimi di grammo di principio attivo. «Questi dati», commenta Gennaro Schettini, presidente del congresso nazionale della Società Italiana di Farmacologia, «confermano un coinvolgimento diretto dei recettori cellulari per i cannabinoidi nella regolazione della pressione intraoculare e rafforzano le possibili proprietà antiglaucoma della marijuana, suggerendo ulteriori approfondimenti anche in Italia sia farmacologici che clinici».
Parkinson: studi in corso suggeriscono che gli endocannabinoidi, le sostanze prodotte all’interno dei centri nervosi coinvolti nel Parkinson siano tre volte superiori a quelli riscontrati in ogni altra regione del cervello e possano avere un ruolo nel controllo del movimento volontario e nei disturbi del movimento correlati al morbo. Alcuni risultati sugli animali, mostrano che l’azione degli endocannabinoidi potrebbe essere utile nel trattamento del Parkinson.
Fertilità: alla marijuana sembrano sensibili anche gli spermatozoi. Alcuni scienziati dell’Università del Buffalo (Usa), hanno scoperto un sistema di segnalazione cellulare, presente negli spermatozoi, che utilizza come messaggeri alcuni cannabinoidi tra cui il Thc. Questo potrebbe stimolare la mobilità degli spermatozoi e facilitare la fecondazione. Gli stessi autori dello studio, però, avvertono che, nonostante una migliore comprensione di questi meccanismi può permettere di sviluppare nuovi farmaci, l’abuso della marijuana può mettere in pericolo la fertilità sovraccaricando il naturale sistema di regolazione dello sperma.
Appetito: speranze e delusioni rispetto alla capacità di trattare con la marijuana i disturbi dell’appetito nei malati di cancro e di Aids arrivano proprio dalla California. Se al Congresso internazionale sull’Aids di Durban uno studio presentato da Donald Abrams dell’Università di San Francisco aveva mostrato che i pazienti in terapia con inibitori della proteasi che fumavano marijuana, o la assumevano per via orale, guadagnavano in media due Kg in più rispetto a quelli trattati con il placebo, gli oncologi californiani per i malati di cancro non sono arrivati alle stesse conclusioni. Sempre da San Francisco, infatti, un gruppo di ricercatori sperava di stimolare l’appetito nei malati di tumore in fase avanzata con il dronabinolo, un derivato della canapa, i pazienti trattati con il farmaco tradizionale contro l’anoressia, il megestrolo. Risultato: nel 73 per cento dei casi i pazienti trattati con la terapia tradizionale hanno avuto un aumento dell’appetito, quelli trattati con il dronabinolo solo il 47 per cento.
Sclerosi multipla: dal British Medical Journal si apprende che è partito in Inghilterra uno studio sugli effetti dei cannabinoidi in 20 casi di sclerosi multipla. I pazienti sono divisi in tre gruppi. Uno prende un estratto naturale di cannabis, l’altro un Thc sintetico, e il terzo un placebo. Lo studio che durerà tre anni, sarà allargato a circa seicento pazienti in diversi centri. Intanto dovrebbero giungere nei prossimi mesi i risultati di uno studio analogo per testare l’efficacia dell’estratto di cannabis contro gli spasmi.
Dolori reumatici: in California, secondo un’inchiesta condotta su 1.000 consumatori americani, riportata da Arthritis Today, la marijuana è stata utilizzata per l’artrite o altre malattie reumatiche. A Parigi uno studio clinico di Fase I ha concluso che un derivato sintetico del Thc allevia il dolore e riduce l’infiammazione senza effetti psichici rilevanti.

Azione antitumorale: da Nature Medecine sono arrivate notizie sulle proprietà antitumorali dei cannabinoidi. Secondo uno studio condotto da ricercatori spagnoli comparso sulla prestigiosa rivista il Thc, induce, nei topi, una notevole regressione del glioma maligno, un tumore cerebrale che uccide molto velocemente. I ricercatori hanno osservato 45 animali nei quali era stato indotto questo cancro. Un terzo era trattato con Thc continuamente iniettato nel sito tumorale, un altro terzo con un altro cannabinoide e i rimanenti non trattati. Dopo 18 giorni i topi non curati sono morti, mentre in entrambi i gruppi trattati con cannabinoidi il tumore era distrutto oppure la vita si era prolungata di diverse settimane. Secondo gli studiosi questi risultati autorizzano ad intensificare le ricerche. (Fonte: Salute di Repubblica; Autore: Mirella Taranto)



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Sativex chiude procedura di mutuo riconoscimento Data di pubblicazione: 22/03/2011

Sativex Mutual Recognition Procedure Closes
Released : 22/03/2011

RNS Number : 3504D
GW Pharmaceuticals PLC
22 March 2011



Sativex® Mutual Recognition Procedure Closes with Recommendation for Approval in all Six European Countries Involved

·     National approvals expected in Germany, Italy, Denmark, Sweden, Austria and Czech Republic from mid-2011 onwards

·     Launches in Germany, Denmark and Sweden expected before end of 2011

·     Sativex already approved and marketed in UK and Spain

Barcelona, Spain; Porton Down, UK; 22nd March 2011: GW Pharmaceuticals plc (AIM:GWP) and Almirall S.A. (ALM) today announce the successful completion of the European Mutual Recognition Procedure (MRP) for Sativex® oromucosal spray in the treatment of spasticity due to Multiple Sclerosis (MS).

Following initial approvals obtained in the UK and Spain during 2010, the objective of this MRP was to expand the approval of Sativex to six additional European countries. The MRP has now closed successfully with the regulatory authorities in all six countries confirming that Sativex meets their requirements for approval. The countries involved in the MRP and in which Sativex® is now expected to be approved are Germany, Italy, Denmark, Sweden, Austria and the Czech Republic.

The next step in the regulatory process involves separate national phases in each country to finalise local wording on product packaging and related documents and also to agree any other country-specific requirements. Following completion of the national step, we expect each country to then issue a national marketing authorisation. We anticipate launch before the end of 2011 in Germany, Denmark and Sweden with the remaining countries expected in 2012.

Following the conclusion of this MRP, a further MRP submission will be made later in 2011 with a view to expanding the approval of Sativex® to additional European countries.

Dr Stephen Wright, GW's R&D Director, said, "Today's news represents a major step forward for the international commercialisation of Sativex®. Following recent launches in the UK and Spain, GW and Almirall can now look forward to commercialising Sativex®  in a further six European countries in the near term. The successful outcome of this regulatory process also provides further endorsement of the quality of the Sativex® clinical data and recognition of the important role Sativex® can play in meeting the needs of people with Multiple Sclerosis."

"For Almirall, the successful completion of the MRP regulatory process for Sativex® represents very good news and reinforces our commitment to offering innovative solutions to patients. Sativex® is the first drug which provides MS patients with a treatment option to mitigate spasticity and other related symptoms" said Bertil Lindmark, Chief Scientific Officer at Almirall.

Sativex®, which has been developed by GW Pharmaceuticals, is also in phase III clinical development for the treatment of cancer pain, as the next indication following MS spasticity. Almirall holds the marketing rights to this medicine in Europe (except the United Kingdom).

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Traduzione da Google:

Sativex chiude procedura di mutuo riconoscimento
Data di pubblicazione: 22/03/2011

RNS Numero: 3504D
GW Pharmaceuticals PLC
22 marzo 2011
Sativex ® procedura di mutuo riconoscimento per l'Approvazione della raccomandazione si chiude con tutti e sei i Paesi europei coinvolti



° omologazioni nazionali previsti in Germania, Italia, Danimarca, Svezia, Austria e Repubblica Ceca a partire da metà 2011 in poi



· Lancia in Germania, Danimarca e Svezia attesi entro la fine del 2011



Già · Sativex approvato e commercializzato nel Regno Unito e Spagna



Barcellona, Spagna, Porton Down, UK, 22 marzo 2011: GW Pharmaceuticals plc (AIM: GWP) e SA Almirall (ALM), annuncia oggi il completamento della procedura di riconoscimento reciproco europee (MRP) per spray per mucosa orale Sativex ® per il trattamento della spasticità dovuta a sclerosi multipla (SM).



Ottenuti a seguito della approvazione iniziale nel Regno Unito e Spagna costantemente il 2010, l'oggettivazione di questa procedura di mutuo riconoscimento è stato quello di espandere l'approvazione del Sativex per altri sei Paesi europei. La MRP ha ora chiuso con successo con le Autorità di regolamentazione in tutti e sei i Paesi confirmé Che la loro Sativex soddisfa i requisiti per l'approvazione. I paesi coinvolti nella procedura di mutuo riconoscimento e nella quale il Sativex ® è ora dovrebbe essere approvata sono Germania, Italia, Danimarca, Svezia, Austria e Repubblica ceca.



Il passo successivo nel processo di regolamentazione comporta separate fasi nazionali di ogni paese finalis locale facendo sulle confezioni dei prodotti e dei relativi documenti e ad accettare anche eventuali altri requisiti specifici per paese. A seguito del completamento della fase nazionale, ci aspettiamo che a ciascun paese poi rilasciare un'autorizzazione nazionale all'immissione in commercio. Anticipiamo il lancio entro la fine del 2011 in Germania, Danimarca e Svezia con i Paesi resta atteso nel 2012.



A seguito della conclusione di questo MRP, MRP presentazione Ulteriori un compromesso elaborato in seguito nel 2011 al fine di ampliare l'approvazione del Sativex ® per altri paesi europei.



Dr. Stephen Wright, GW R & D Director, ha dichiarato: "Oggi le News Injuries rappresenta un importante passo avanti per la commercializzazione internazionale di Sativex ®. Seguente avvia recente nel Regno Unito e Spagna, GW e Almirall in grado-ora vediamo l'ora di commercializzare il Sativex ® in altri sei Paesi europei nel breve termine. Il successo di questo processo normativo prevede inoltre ulteriormente sostegno della qualità del Sativex ® dati clinici e il riconoscimento del ruolo importante Sativex ® è in grado-play nel soddisfare i bisogni delle persone con sclerosi multipla ".



"Per Almirall, il positivo completamento del processo di mutuo riconoscimento normativo per il Sativex ® rappresenta notizie voce molto buona e le forze pure il nostro impegno ad offrire soluzioni innovative ai pazienti. Sativex ® è il primo farmaco che consente ai pazienti SM con una opzione di trattamento per ridurre la spasticità e di altro sintomi ", ha dichiarato Bertil Lindmark, Chief Scientific Officer di Almirall.



Sativex ®, che è stato sviluppato da GW Pharmaceuticals, è in sviluppo clinico di fase III anche per il trattamento del dolore da cancro, come l'indicazione successivo spasticità MS. Almirall detiene i diritti di commercializzazione di questo farmaco in Europa (ad eccezione del Regno Unito).

BY STEFANO B. fb