CONTATORE PERSONE

20/03/16

GILENYA E.....


Gilenya, un farmaco per la sclerosi multipla recidivante-remittente: nuove raccomandazioni per minimizzare i rischi di una rara infezione cerebrale e un tipo di tumore della pelle
L’EMA ( European Medicines Agency ) ha emanato nuove raccomandazioni per medici e pazienti sui potenziali rischi correlati all’effetto immunosoppressivo del medicinale Gilenya ( Fingolimod ) nella sclerosi multipla. In particolare, sono state fornite nuove raccomandazioni per minimizzare il rischio di leucoencefalopatia multifocale progressiva ( PML ) e di carcinoma basocellulare in pazienti trattati con Gilenya.
La leucoencefalopatia multifocale progressiva è una rara infezione cerebrale causata dal John Cunningham ( JC ) virus, che provoca sintomi che possono essere simili a quelli di un attacco di sclerosi multipla e può esitare in una grave disabilità o morte. 
Il carcinoma basocellulare è un tipo di tumore della pelle a lenta crescita che quasi mai metastatizza in altre parti del corpo o diviene pericoloso per la vita, ma può essere deturpante se non trattato prontamente.
La sostanza attiva presente in Gilenya, Fingolimod, riduce l’attività del sistema immunitario, in particolare di un tipo di cellule denominate cellule T.
Poiché le cellule T sono coinvolte nella lotta alle malattie e alle infezioni, i pazienti trattati con Gilenya possono avere un alto rischio di sviluppare infezioni e malattie, incluse la leucoencefalopatia multifocale progressiva e alcuni tipi di tumore. 
Per ora 3 casi confermati di leucoencefalopatia multifocale progressiva sono stati riportati in pazienti trattati con Gilenya che non hanno ricevuto precedenti trattamenti immunosoppressivi con Natalizumab ( Tysabri ), un altro farmaco immunosoppressore per la sclerosi multipla .
Sono stati riportati 17 casi sospetti di PML in pazienti trattati con Gilenya e precedentemente trattati con Natalizumab.
Inoltre sono stati riportati 151 casi di carcinoma basocellulare in tutto il mondo dal 28 febbraio 2015; a partire da questa data, l’esposizione a Gilenya è stata stimata approssimativamente in 219.000 anni-paziente. Un paziente-anno è equivalente a 1 paziente che prende il medicinale per 1 anno.
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L’EMA ora ha raccomandato che i pazienti devono essere valutati prima e durante il trattamento con Gilenya per permettere una precoce identificazione dei segni e dei sintomi che potrebbero essere collegati alla leucoencefalopatia multifocale progressiva o al carcinoma basocellulare e trattare i pazienti di conseguenza. 
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www.farmacovigilanza.net/articolo/gilenya-un-farmaco-per-la-sclerosi-multipla-recidivante-remittente-nuove-raccomandazioni-per-minimizzare-i-rischi-di-una-rara-infezione-cerebrale-e-un-tipo-di-tumore-della-pelle

Mezzo di.contrasto e...

EMA: rivalutazione dei mezzi di contrasto a base di Gadolinio utilizzati nelle scansioni di risonanza magnetica - Evidenze di accumulo di Gadolinio nel tessuto cerebrale

L’EMA ( European Medicines Agency ) ha avviato una revisione del rischio di deposito di Gadolinio nel tessuto cerebrale di pazienti sottoposti a scansioni di risonanza magnetica ( RMN ) in seguito all'uso di mezzi di contrasto a base di Gadolinio.

I mezzi di contrasto a base di Gadolinio sono medicinali a uso diagnostico che possono essere somministrati ai pazienti prima o durante le scansioni di risonanza magnetica per consentire ai medici di ottenere migliori immagini di organi e tessuti. 
Dopo la somministrazione, i mezzi di contrasto a base di Gadolinio sono principalmente eliminati attraverso i reni, ma studi indicano che depositi di Gadolinio possono accumularsi in alcuni tessuti corporei, compresi fegato, reni, muscoli, pelle e ossa.

Recentemente, alcune pubblicazioni scientifiche hanno riportato che i mezzi di contrasto a base di Gadolinio si accumulano anche nel tessuto cerebrale.

Nel mese di gennaio 2016, il Comitato di valutazione dei rischi per la farmacovigilanza ( PRAC ) dell’EMA ha valutato queste pubblicazioni.
Sebbene non siano stati segnalati finora effetti avversi correlati al deposito di Gadolinio nel cervello, il Comitato condurrà una valutazione approfondita del rischio di depositi cerebrali e della sicurezza complessiva di questi prodotti.

I mezzi di contrasto a base di Gadolinio contengono Gadolinio, che è utilizzato come intensificatore di contrasto per rendere i tessuti corporei più visibili alla scansione.

Questa rivalutazione riguarda i mezzi di contrasto a base dei seguenti principi attivi: Acido Gadobenico, Gadobutrolo, Gadodiamide, Acido Gadopentetico, Acido Gadoterico, Gadoteridolo, Gadoversetamide e Acido Gadoxetico.
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www.farmacovigilanza.net/articolo/ema-rivalutazione-dei-mezzi-di-contrasto-a-base-di-gadolinio-utilizzati-nelle-scansioni-di-risonanza-magnetica-evidenze-di-accumulo-di-gadolinio-nel-tessuto-cerebrale

NEURITE OTTICA....


Neurite ottica nei pazienti con sclerosi multipla: effetti neuroprotettivi dalla Fenitoina, un farmaco antiepilettico

La Fenitoina ( Dintoina ), un farmaco per l’epilessia, può esercitare effetti neuroprotettivi nella neurite ottica, comunemente osservata nei pazienti con sclerosi multipla.

Nello studio di fase 2, randomizzato e controllato con placebo, in doppio cieco, i ricercatori hanno studiato i potenziali effetti neuroprotettivi della Fenitoina attraverso l'inibizione dei canali del sodio nei pazienti con neurite ottica acuta demielinizzante che si erano presentati in due ospedali universitari nel Regno Unito. 

Il campione di 86 partecipanti, di età compresa tra 18-60 anni, con insorgenza di neurite ottica nelle 2 settimane precedenti.

Gli studi preclinici avevano mostrato che gli inibitori dei canali del sodio voltaggio-dipendenti possiedono effetti neuroprotettivi a concentrazioni terapeutiche.

Altri farmaci inibiscono i canali del sodio voltaggio-dipendenti, tra questi la Carbamazepina e la Lamotrigina, ma la Fenitoina presenta il vantaggio di raggiungere concentrazioni terapeutiche in modo rapido.

In un precedente studio ( Lancet Neurology 2010 ) erano stati esaminati gli effetti della Lamotrigina, un inibitore dei canali del sodio, senza riscontrare evidenza di rallentamento della atrofia cerebrale. Tuttavia, il trattamento protratto oltre 2 anni aveva mostrato, rispetto al placebo, un dimezzamento del tasso di peggioramento della velocità di marcia.

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www.neurologiaonline.net/articolo/neurite-ottica-nei-pazienti-con-sclerosi-multipla-effetti-neuroprotettivi-dalla-fenitoina-un-farmaco-antiepilettico

Neurologia

I farmaci per il diabete Metformina e Pioglitazone riducono l’infiammazione nei pazienti con sclerosi multipla e sindrome metabolica

I farmaci per il diabete, Metformina e Pioglitazone, sembrano avere effetti antinfiammatori benefici nei pazienti con sclerosi multipla e sindrome metabolica.

L'incidenza della sclerosi multipla e di altre malattie autoimmuni è aumentata nel Mondo Occidente e si ritiene che lo stile di vita e i fattori ambientali possano svolgere ruoli maggiori rispetto a quelli genetici nell’insorgenza di queste patologie. 
E’ stato anche riscontrato un aumento parallelo dell'obesità, che è considerato essere in gran parte causato dalla vita sedentaria e dalla alimentazione.
Sembra esserci un collegamento tra obesità e malattie autoimmuni.

Per verificare l’ipotesi è stato condotto uno studio di coorte prospettico per valutare se l'uso di Metformina o Pioglitazone, due farmaci antidiabetici, possa ridurre l’attività di malattia nella sclerosi multipla e i marker infiammatori nei pazienti con sclerosi multipla recidivante-remittente e sindrome metabolica. 

Il campione di studio comprendeva 50 pazienti obesi ( indice di massa corporea [ BMI ] di 30 o superiore ) con sclerosi multipla e con sindrome metabolica. 

Venti pazienti hanno ricevuto Metformina alla dose da 850 a 1500 mg/die, 10 hanno ricevuto Pioglitazone alla dose da 15 a 30 mg/die; il gruppo controllo era costituito da 20 pazienti ( senza trattamento ). 

continua qui:

www.neurologia.net/articolo/i-farmaci-per-il-diabete-metformina-e-pioglitazone-riducono-linfiammazione-nei-pazienti-con-sclerosi-multipla-e-sindrome-metabolica

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Sclerosi multipla: bimbi a rischio se mamma ha carenza vitamina D

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IL LATO OSCURO DELLE VACCINAZIONI

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www.attivotv.it/il-lato-oscuro-delle-vaccinazioni/



IMPORTANTE LETTURA Il Prof. Giuseppe Di Bella




Il Prof. Giuseppe Di Bella: le multinazionali manipolano la sanità e almeno il 50% dei dati medici è corrotto. E’ FINITA LA LIBERTÀ DI CURA E DI RICERCA!

http://curiosity2015.altervista.org/il-prof-giuseppe-di-bella-le-multinazionali-manipolano-la-sanita-e-almeno-il-50-dei-dati-medici-e-corrotto-e-finita-la-liberta-di-cura-e-di-ricerca/

La sclerosi multipla

La sclerosi multipla (Sm) presenta una prevalenza che varia tra i 2 e i 150 casi ogni 100.000 individui, a seconda del paese o della specifica popolazione. Si stima che la malattia colpisca circa tre milioni di persone al mondo, mezzo milione in Europa e 68.000 in Italia, per un totale di 1800 nuovi casi ogni anno(dati Ministero della Salute); la regione più colpita è la Sardegna.

E' una malattia della prima età adulta, che si manifesta perlopiù tra i 29 e i 33 anni, anche se in assoluto può comparire tra i 10 e i 59 anni, ed è diffusa a livello mondiale con frequenze d'incidenza variabili a seconda delle regioni considerate.
Come per molte malattie autoimmuni, la condizione è più comune nel sesso femminile, con un rapporto di circa 3 a 1 rispetto ai maschi. Nei bambini il rapporto di incidenza è maggiore, mentre negli individui con un'età superiore ai 50 anni, la malattia colpisce maschi e femmine in proporzioni quasi equivalenti.

esperti di vitamina D

Uno dei più grandi esperti di vitamina D - il dottor Michael Holick , scrive nel suo libro " The UV advantage " : " Riuscite ad immaginare cosa succederebbe se un'azienda farmaceutica lanciasse sul mercato una singola pillola che riduce il rischio di cancro, attacchi cardiaci, ictus, osteoporosi, sindrome premestruale, disturbi affettivi stagionali , la sclerosi multipla, il cancro alla prostata e varie altre malattie autoimmuni ? Si scatenerebbe un delirio dei MEDIA come mai si sarebbe visto per nessuna epidemia "

video : www.youtube.com/watch?v=Cs5OXqyd8bk&feature=youtu.be

Depressione e vit d

VIT D

Continua qui:

www.dionidream.com/depressione-ipotiroidismo-intolleranze-alimentari-vitamina-d/


Cure NATURALI E...




www.cure-naturali.it/medicina-funzionale/2648

«SCLEROSI MULTIPLA
ESISTE LA MEDICINA FUNZIONALE ANTITESI DI QUELLA ALLOPATICA, MOLTI PAZIENTI E MEDICI NEMMENO SANNO CHE ESISTE.
®Achille D »

Nutrizione Vegetariana

Società Scientifica di Nutrizione Vegetariana. 

#Quali sono i vantaggi di un’alimentazione latto-ovo vegetariana o vegana dopo i 60 anni?

Continua qui:
www.vegolosi.it/news/alimentazione-vegetariana-negli-anziani-i-consigli-del-nutrizionista/


01/02/16

Nel prediabete trattato con sildenafil migliora l'insulinosensibilità

«In soggetti a rischio di sviluppare diabete di tipo 2, l'uso cronico di inibitori della fosfodiesterasi 5 (Pde-5 inibitori), come sildenafil, oltre a essere efficace nel trattamento della disfuzione erettile, sembra migliorare la funzione endoteliale, l'azione periferica dell'insulina e, forse, anche ridurre il rischio cardiovascolare, con effetti collaterali trascurabili»

continua:  
www.doctor33.it/nel-prediabete-trattato-con-sildenafil-migliora-linsulinosensibilita/diabetologia/ctn--33706.html?xrtd=CXVRSCSPLCATCYRPXSYXTP

CARDIOLOGIA: NIACINA



CONTINUARE:  www.cardiologia.net/articolo/lassunzione-di-niacina-per-un-periodo-prolungato-pu-aumentare-il-rischio-di-diabete-mellito-di-nuova-insorgenza

Bisfosfonati, pubblicate le indicazioni al trattamento a lungo termine

 

Una task force della American Society for Bone and Mineral Research ha pubblicato sul Jbmr, la propria rivista ufficiale, le nuove indicazioni sulla terapia con bifosfonati per l'osteoporosi, con particolare attenzione agli aspetti di rischio-beneficio .. CONTINUA QUI:  www.doctor33.it/bisfosfonati-pubblicate-le-indicazioni-al-trattamento-a-lungo-termine/ginecologia/ctn--33797.html?xrtd=YLCPLCXTYLCLLRLTPSVAS

«Beva succo di ananas, la risonanza verrà meglio»

RITA GOLFIERI – DIRETTORE RADIOLOGIA POLICLINICO S. ORSOLA È un succo normale. Ma potrebbe essere impiegato anche un succo di mirtillo normale, perché anche il mirtillo contiene il manganese. Quindi ha le stesse proprietà superparamagnetiche. STEFANIA RIMINI FUORI CAMPO Succede al policlinico S. Orsola di Bologna. A questo paziente che sta facendo una risonanza hanno appunto dato da bere il succo d'ananas come mezzo di contrasto negli esami alle vie biliari.
Dalle risonanze magnetiche "al succo d'ananas" alla cura dei tumori radioresistenti con l'innovativa "adroterapia". Due storie in cui ricerca e passione nella sanità si dimostrano più forti di qualsiasi taglio. Di solito le radiologie comprano un liquido di contrasto da un'azienda farmaceutica. Alla radiologia del policlinico S.Orsola di Bologna invece danno da bere il succo d'ananas ai pazienti che devono fare gli esami alle vie biliari. "E’ un succo normale - spiega la dottoressa Rita Golfieri, direttore del reparto, "ma potrebbe essere impiegato anche un succo di mirtillo normale, perché anche il mirtillo contiene il manganese". L'ananas costa meno, i pazienti lo gradiscono e il Policlinico risparmia ogni anno 13 mila euro. Ma non è l'unica iniziativa: rimettendo mano ai servizi di ristorazione, logistica e pulizie sono riusciti a tagliare i costi di due milioni e mezzo e a ridistribuire ai dipendenti un milione, per esempio eliminando i piatti di plastica e tornando a quelli di ceramica. Se poi vogliamo vedere quanto l’Italia può essere all’avanguardia nella sanità allora bisogna andare a Pavia, dove un gruppo di fisici coinvolgendo 500 ditte italiane ha realizzato il sincrotrone, una tecnologia che nel mondo si può trovare solo in altri tre centri in Giappone, Cina e Germania e cura i tumori radioresistenti. Pensate a un gigantesco microonde, un anello di 80 metri di diametro che genera un fascio di protoni o di ioni carbonio che percorrono la circonferenza un milione di volte in mezzo secondo. Il carbonio richiede grandi macchine per essere accelerato ma quando arriva a colpire la cellula tumorale è tre volte più efficace dei raggi X. - See more at: www.report.rai.it/dl/Report/puntata/ContentItem-246025b1-0ff3-4ff5-90ba-34119b21e123.html#sthash.jNx9KjM5.dpuf

da leggere SALUTE....



www.unicampus.it/risorse-e-uffici/press-media/archivio-comunicati/archivio-comunicati/23741-salute-ictus-nel-recupero-il-sesso-del-paziente-fa-la-differenza

Sclerosi Multipla: la dieta può migliorare lo stato fisico ed infiammatorio.

Pubblicato su Experimental Biology and Medicine.

E’ stato pubblicato sul sito della rivista scientifica Experimental Biology and Medicine uno studio intitolato “Anti-inflammatory nutritional intervention in patients with relapsing-remitting and primary-progressive multiple sclerosis: A pilot study” (Intervento nutrizionale anti-infiammatorio su pazienti con sclerosi multipla recidivante-remittente e primariamente progressiva: uno studio pilota).
Secondo alcuni ricercatori italiani, lo scopo di questo lavoro era quello di valutare l’efficacia di un intervento nutrizionale sullo stato infiammatorio e sul benessere nelle persone con sclerosi multipla. A tal fine, in uno studio pilota di sette mesi sono stati studiati gli effetti di una dieta ipocalorica e semi-vegetariana e della somministrazione di vitamina D e di altri integratori alimentari (olio di pesce, acido lipoico, acidi grassi omega-3 polinsaturi, resveratrolo e complesso multivitaminico) su 33 pazienti con sclerosi multipla recidivante remittente e 10 pazienti con sclerosi multipla primariamente progressiva. A 0/3/6 mesi, i pazienti sono stati sottoposti ad esame neurologico, alla compilazione di questionari e a misurazioni antropometriche ed analisi biochimiche. Gli acidi grassi nel siero e i livelli di vitamina D sono stati misurati come indicatori di compliance dietetica e di efficacia nutrizionale del trattamento, mentre i livelli gelatinasi nel siero sono stati analizzati come indicatori dello stato infiammatorio. Tutti i pazienti avevano livelli insufficienti di vitamina D al basale, ma i loro valori non erano migliorati dopo una somministrazione settimanale di 5000 UI, e anzi diminuivano nel tempo. Al contrario, gli acidi grassi polinsaturi omega-3 erano aumentati già dopo tre mesi, anche in unica restrizione dietetica. Il co-trattamento con interferone-beta per la sclerosi multipla recidivante-remittente era irrilevante sui livelli di vitamina D. Dopo sei mesi di trattamento nutrizionale, non sono stati osservati cambiamenti significativi nei segni neurologici in ogni gruppo. Tuttavia, i livelli sierici delle isoforme attivate di matrice gelatinasi metalloproteinasi-9 erano diminuiti del 59% nei pazienti con sclerosi multipla primariamente progressiva e del 51% con sclerosi multipla recidivante-remittente sotto intervento nutrizionale, compresi gli integratori alimentari. Secondo gli autori, questo studio indica che un intervento nutrizionale sano è ben accettato dalle persone con sclerosi multipla e può migliorare il loro stato fisico ed infiammatorio.

22/01/16

La NASCITA della VITA

VIDEO

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