CONTATORE PERSONE

14/08/12

L'handicap


L'handicap è una parte del mondo e non un mondo a parte. (Paolo Anibaldi)
 
 
https://www.facebook.com/pages/Occhi-di-bambino/301269696570700

LA VESCICA NEUROLOGICA

 DIAGNOSTICA
La International Conultation on Incontinence (ICI) fornisce un algoritmo diagnostico-terapeutico che prevede un approccio di primo livello non specialistico e un approccio di secondo livello specialistico per i LUTD con soluzione chirurgica o non responder all’approccio di primo livello.
Possimo riassumere l’iter diagnostico come segue:
1. corretto inquadramento neurologico clinico e strumentale con esami neuroelettrofisiologici;
2. esame obiettivo neuro-urologico che comprende valutazione della statica pelvica nella donna, della sensibilità perineale, contrazione perineale volontaria, valutazione del riflesso bulbo-cavernoso e riflesso anale alla tosse. Stress test. Valutazione della motilità e autonomia funzionale;
3. esami ematici della funzionalità renale (Azotemia, Creatinina), urinocoltura ed esame delle urine;
4. ecografia renale e pelvica;
5. diario vescicale con registrazione dell’apporto idrico frazionato, numero di minzioni spontanee o mediante cateterismo, episodi di incontinenza urinaria, diuresi complessiva e frazionata, osservazioni (ematuria, urina maleodorante, dolore o sintomi neurovegetativi alla minzione), nella sua forma più complessa o semplicemente riportando numero di minzioni, volumi espulsi spontaneamente o mediante cateterismo, episodi di incontinenza.

La valutazione specialistica prevede:
1. esame urodinamico con registrazione vescicale, rettale, emg, da considerare la videourodinamica per valutare eventuale reflusso vescico-ureterale (passivo, attivo), la morfologia vescicale ed il comportamento del collo vescicale in fase di riempimento e di svuotamento.
Esami opzionali:
1. cistografia (se non eseguibile videourodinamica);
2. urografia se l’ecografia depone per un sospetto di anomalie delle alte vie urinarie;
3. scintigrafia renale sequenziale se la vescica neurologica è a rischio per l’alto apparato urinario.
Farmaci per i deficit di svuotamento vescicale Gli alfa-litici agiscono selettivamente sui recettori alfa facilitando l’apertura del collo vescicale. Il loro utilizzo nella vescica neurologica è finalizzato a ridurre le resistenze allo svuotamento. Sono disponibili: la doxazosina, la terazosina, l’alfuzosina e la tamsulosina. L’effetto sistemico dell’azione alfa-litica viene inoltre impiegato per controllare i fenomeni di disreflessia autonomica nei pazienti a rischio.
Trattamento con stimolazione elettrica L’elettrostimolazione intravescicale è proponibile nei pazienti con ritenzione urinaria neurogena e con preservazione, anche parziale, delle connessioni neurologiche periferiche e centrali. La neuromodulazione sacrale è un’indicazione non codificata in pazienti neurologici nonresponders al trattamento farmacologico e con integrità, anche parziale, del tratto midollare e periferico.
La rizotomia delle radici sacrali posteriori (deafferentazione) e l’impianto dello stimolatore di Brindley sulle radici anteriori (neuroprotesi) è indicato solo in pazienti con lesione midollare completa di tipo sacrale.
Trattamento chirurgico L’ampliamento vescicale rappresenta l’ultima opzione terapeutica nei pazienti con iperattività detrusoriale neurogena non-responders ai trattamenti conservativi.
Le slings sono l’opzione di prima scelta nelle pazienti con ISD neurogena. Lo sfintere artificiale con sistema idraulico è indicato in pazienti con incontinenza da sforzo da ISD neurogena.
CONCLUSIONI Nei pazienti neurologici si deve sempre considerare il possibile coinvolgimento del basso tratto urinario.
Attualmente si prevedono strumenti semplici di valutazione come anamnesi, diario vescicale, esame obiettivo e funzionale, ecografia dell’apparato urinario ed esame colturale delle urine. In assenza di complicanze si può procedere al trattamento di primo livello riabilitativo e farmacologico.
a diagnosi precoce dei LUTD neurogeni evita le complicanze e consente una gestione ottimale della funzione vescicale a scarso impatto sulla qualità di vita dei pazienti neurogeni. Solo in caso di insuccesso o di pazienti con lesione midollare è consigliabile un approccio specialistico immediato.
Le tecniche di farmacomodulazione, neuromodulazione, neurostimolazione e le opzioni chirurgiche minivasive hanno migliorato notevolmente l’outcome di questi pazienti nell’ultimo decennio in termini di riduzione di rischi per la funzionalità renale e di qualità di vita.
Ma l’apporto maggiore può essere dato dal trattamento precoce delle disfunzioni vescico-sfinteriche neurogene, che necessariamente deve coinvolgere tutte le figure dal medico di base allo specialista neurologo o fisiatra, per poter dare una risposta a un’utenza vasta come nel caso dei pazienti neurologici .

 http://
www.vescicaiperattiva.it/cont/privata/focus-archivio/120/vescica-neurologica.asp296imhp1.jpg

13/08/12

IL PROGETTO Cannabis terapeutica, Veneto verso il sì Potrebbe essere data gratis ai malati.

http://www.lettera43.it/cronaca/cannabis-terapeutica-dal-veneto-il-si_4367561095.htm

Dopo la Toscana, anche il Veneto potrebbe dare il via libera alla cannabis per uso terapeutico.
Il progetto di legge presentato dal rappresentante di Sinistra veneta, Pietrangelo Pettenò, è stato approvato da Leonardo Padrin a capo alla commissione Sanità del Consiglio regionale.
L'iniziativa permetterebbe la distribuzione gratuita negli ospedali e nelle farmacie di medicine e preparati galenici a base di cannabinoidi.
CANNABIS A USO TERAPEUTICO. Ora si attende solo il voto finale dell'aula, ma per il momento la commissione ha accolto la proposta in maniera unanime e anche il vicepresidente del Consiglio, Matteo Toscani (Lega), ha mostrato il suo favore in proposito.
Il progetto ipotizza una convenzione con il Centro di ricerca per le colture industriali di Rovigo e lo Stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze, il quale potrebbe occuparsi di acquisire direttamente le sostanze a base di cannabinoidi a uso terapeutico.
Già disposizioni ministeriali del 2007 riconoscevano la valenza curativa della cannabis (per esempio è nota la sua azione benefica contro la depressione e il glaucoma).
DIBATTITO TRA SAVIANO-GIOVANARDI. Nel frattempo, a margine dell'iniziativa, continua il dibattito sulla liberalizzazione della marijuana.
Sono molte le dichiarazioni di politici e giornalisti che si danno battaglia verbale, esaminando i pro e i contro della questione.
Lo scrittore Roberto Saviano ha dichiarato di essere completamente a favore della legalizzazione della cannabis per -  a suo avviso - eliminare il mercato della criminalità.
Di tutt'altro avviso, invece, il senatore Carlo Giovanardi, responsabile delle politiche antidroga del Pdl, che a Radio 24 ha commentato così la proposta di Saviano: «La legalizzazione comporterebbe un aumento spaventoso dei costi sociali e sanitari per la cura dei tossici. Mentre negli ultimi anni una capillare azione di prevenzione, educazione e informazione sui pericoli della droga hanno fatto registrare un sensibile calo dei consumi in Italia, particolarmente per quanto riguarda i giovanissimi».
Lunedì, 13 Agosto 2012

Parkinson. La caffeina fa bene ai pazienti


www.quotidianosanita.it/scienza-e-farmaci/articolo.php?articolo_id=10424

Le capacità motorie sono migliori per chi assume regolarmente integratori per la sostanza: minori il tremore degli arti e la rigidità muscolare, migliori la velocità nei movimenti e l’equilibrio. La scoperta a opera di un team statunitense.

12 AGO - Alle varie virtù della caffeina potrebbe aggiungersene oggi una nuova: quella di aiutare a controllare i movimenti per le persone affette da morbo di Parkinson. A dirlo la recente pubblicazione sulle pagine di Neurology di uno studio condotto dal Research Institute del McGill University Health Centre (RI MUHC). “È il primo studio che dimostra questa capacità”, fanno sapere i ricercatori, che stanno già pensando a nuove opzioni terapeutiche.

In realtà, studi precedenti avevano già dimostrato che le persone che bevono caffè hanno un rischio minore di sviluppare la malattia neurodegenerativa. “Tuttavia ancora nessuno aveva dimostrato che la sostanza che si trova in questa bevanda, così come in altre di ampia diffusione, come il tè o alcune bevande gassate, potesse avere implicazioni immediate anche nel vero e proprio trattamento della patologia”, ha commentato Ronald Postuma, autore principale dello studio.
La scoperta è stata fatta su un campione di 61 pazienti affetti dal morbo: mentre una parte (gruppo di controllo) assumeva due volte al giorno placebo, ad altri partecipanti veniva fornita una dose da 100mg di caffeina per le prime tre settimane e da 200mg per altre tre settimane. “Le persone che hanno ricevuto gli integratori hanno dimostrato un miglioramento di cinque punti nella Unified Parkinson’s Disease Rating Scale, un indicatore usato per valutare la gravità della malattia”, ha spiegato ancora il ricercatore. “Ciò era dovuto ad un progresso dei pazienti per quanto riguarda la velocità e la mobilità complessiva dei partecipanti”.
Un risultato promettente, anche proprio per l’enorme uso che si fa della caffeina in tutto il mondo, anche come stimolante: la sostanza agisce infatti sul sistema nervoso centrale e sull’apparato cardiovascolare diminuendo temporaneamente la stanchezza e aumentando l’attenzione. “La sonnolenza è uno dei sintomi che vengono spesso associati al Parkinson, e per questo volevamo osservare che effetto avrebbe avuto la caffeina su questi pazienti. Ma ci siamo resi conto che la sostanza aveva effetto anche su molti altri sintomi motori del morbo, a partire dal tremore passando per la lentezza nei movimenti, alla rigidità muscolare, fino alla perdita di equilibrio”, ha aggiunto. I pazienti tuttavia non sperimentavano perdita di sonno, né un peggioramento della qualità del sonno notturno e non avevano ripercussioni sull’umore.

La ricerca dovrà ora però essere confermata, ma i ricercatori sono già ottimisti sulle possibili ripercussioni terapeutiche della scoperta. “Bisognerebbe esplorare l’utilizzo della caffeina come opzione per il trattamento del morbo di Parkinson”, ha concluso Postuma. “Potrebbe essere un integratore interessante ai farmaci già sviluppati, forse addirittura riducendone il dosaggio”.

Laura Berardi

08/08/12

LETTERA DI PROTESTA

8 ASSOCIAZIONI CONTRO PAGAMENTO PARCHEGGIO OSPEDALE BELLARIA

pubblicata da Assi.SM Onlus - Assistenza Persone Con Sclerosi Multipla il giorno Mercoledì 8 agosto 2012 alle ore 19.08 ·
Carissimi tutti che ci leggete, vi siamo grati se vorrete sostenere la protesta  inviando una lettera di protesta ai seguenti indirizzi mail: urp.bellaria@ausl.bologna.it ; relazioni.cittadino@ausl.bologna.it ; ufficio.stampa@ausl.bologna.it ; direzione.generale@ausl.bologna.it.

Di seguito il testo della lettera che abbiamo inviato agli indirizzi di cui sopra, agli Amministratori locali e alla stampa.

A nome e a tutela degli aderenti alle Associazioni onlus Abbraccio, AMMI, AISA, AssiSLA, Assi.SM, CCSVI nella Sclerosi Multipla, Isolattiva e Smuovilavita, manifestiamo il nostro totale dissenso per l’introduzione della sosta a pagamento nel parcheggio dell’Ospedale Bellaria, a partire dal mese di settembre.
I pazienti da noi rappresentati sono affetti da patologie variamente invalidanti, quali Sclerosi Multipla, SLA, Atassia, Malattia di Meniere, che hanno nell’Ospedale Bellaria il proprio centro di riferimento medico e in alcuni casi di aggregazione sociale (ad esempio centro d’ascolto SLA ogni giovedì mattina, scuola di Sclerosi Multipla mensile e momenti di auto-aiuto).
Il parcheggio dell’Ospedale, così decentrato rispetto a qualunque altro tipo di attività cittadina, è usato solo ed esclusivamente da persone che fruiscono della struttura sanitaria, siano essi pazienti, loro parenti e/o volontari delle associazioni, quindi la decisione dell’Azienda USL ci appare come un modo BRUTALE per incassare denaro a spese di persone già svantaggiate.
A ciò si aggiungono da una parte l’inadeguatezza del trasporto pubblico, dato che l’ospedale è servito da sole 2 linee (entrambe a frequenza ridotta), dall’altra la condizione fisica dei pazienti, spesso tale da non permettere comunque l’accesso agli autobus.
L’inserimento dei tassametri è quindi una manovra che ancora una volta penalizza i malati, elementi fra i più fragili della società e che con le ultime manovre economiche nazionali sono già stati profondamente colpiti.
Al limite dell’assurdo: più i malati sono disabili, più sono privati di diritti e sostegni!
Chiediamo pertanto all’Azienda USL di Bologna di revocare immediatamente questo provvedimento, contro il quale continueremo a protestare con ogni mezzo a nostra disposizione.

Ignazia Cucci, Presidente Abbraccio Onlus
Giuliano Lenzi, Presidente Regionale AISA
Filippo Martone, Presidente AssiSLA
Nadia Gaggioli, Presidente Ammi
Rodolfo Daini, Presidente AssiSM
Gisella Pandolfo, Presidente CCSVI nella SM
Marianna Bulciolu, Presidente Isola Attiva
Sergio Dalla Verde, Presidente Smuovilavita

Le sonde per l’IVUS


E ALLORA DICIAMOLA TUTTA!
“La IVUS rappresenta una tecnologia ad immagini di ultima generazione che impiega una microsonda a ultrasuoni e fornisce un’immagine in 3D dall’interno della vena. Questo non consente solamente di ingrandire le immagini delle lesioni della CCSVI, ma permette anche l’analisi diretta delle valvole giugulari interne.

Poiché le lesioni valvolari sono decisamente importanti nella CCSVI e possono certamente essere la causa primaria dei problemi del flusso venoso giugulare, poter disporre di ottime immagini delle valvole è fondamentale per assicurare al trattamento i migliori risultati. La venografia con catetere utilizzata durante la procedura di angioplasica fornisce una visione mono-dimensionale della vena e non consente una panoramica altrettanto diretta e vicina de
lla valvola venosa.

Inoltre, la IVUS accerta la completezza del trattamento in seguito all’introduzione del palloncino per angioplastica. Siamo decisi a evitare casi di ri-stenosi, ove possibile, e l’utilizzo della IVUS nell’ambito della cura di lesioni stenotiche e delle valvole può sicuramente essere un elemento chiave a tal fine. Pertanto, abbiamo deciso di mettere la IVUS a disposizione dei pazienti che stanno per sottoporsi al trattamento della CCSVI e questo avrà impatto significativo anche sui costi del trattamento. Le sonde per l’IVUS sono costose e sfortunatamente sono solo monouso, ma nel nostro intento di fornire la miglior cura possibile per i nostri pazienti e di prevenire costi futuri per eventuali nuovi trattamenti come quelli per risolvere una ri-stenosi, ci impegniamo a rendere disponibile la IVUS per il nostro trattamento della CCSVI.”
http://www.ccsvisolution.com/
site/
ultrasonografia-intravasculareivus/?lang=it

07/08/12

L'approccio farmacologico alla SM


L'angiografo dono dei lettori operativo da fine settembre

7/08/2012  http://www3.lastampa.it/specchio-dei-tempi/la-fondazione/le-news/dettaglio-news/lstp/464921/

 

Entrerà in funzione al Mauriziano e potrà effettuare sino a 10 interventi al giorno di chirurgia mini invasiva riducendo i rischi operatori e le degenze


L’avevamo promesso: il Mauriziano avrà il nuovo angiografo digitale di avanzata tecnologia prima della fine dell’estate. E il 10 settembre, Siemens ci consegnerà l’apparecchiatura, pronta per essere montata e subito dopo testata. Così, entro la fine di settembre, l’angiografo comincerà a funzionare, prezioso strumento per la salute dei torinesi, operativo nel più centrale degli ospedali della città.

A gennaio era giunta a Specchio dei tempi la segnalazione di un problema. L’allora commissario dell’Ospedale Mauriziano, Remo Urani, e il responsabile della Radiologia Vascolare e Interventistica di quell’ospedale, Paolo Carbonatto, spiegavano: «Dopo ripetuti guasti, l’apparecchiatura angiografica della Radiologia Vascolare e Interventistica non è più riparabile ed è stata fermata. Tale apparecchiatura era stata installata 16 anni fa ed ha trattato quasi 20.000 pazienti. Il suo uso si era molto ampliato negli ultimi anni, con le nuove tecnologia di intervento mini invasive: nel 2011 abbiamo trattato quasi 1500 pazienti con quasi 3000 procedure. Insomma, una media di più di 8 interventi al giorno.

L’apparecchiatura è indispensabile per gli studi angiografici e le procedure interventistiche correlate: qui vengono eseguiti interventi di routine e di emergenza per la chirurgia vascolare, la cardiochirurgia, la cardiologia, la chirurgia generale, la urologia, la gastroenterologia, la ginecologia, l’ortopedia. Inoltre effettuiamo una media di 3 impianti al giorno per il posizionamento di cateteri venosi su pazienti inviati dal dipartimento onco-ematologico. C’è reperibilità 24 ore su 24. Il blocco definitivo dell’attività dell’apparecchiatura ha evidenti ricadute sull’attività di una parte importante dell’ospedale, a cui si può ovviare solo parzialmente con soluzioni di emergenza».

Specchio dei tempi ha subito compiuto gli accertamenti necessari, individuando la possibile soluzione (una apparecchiatura di nuovissima generazione della Siemens capace di aumentare sia i numeri e sia la qualità degli interventi). Il Consiglio d’Amministrazione di Specchio dei tempi ha dato il via alla spesa (circa 595.000 euro). Il nuovo direttore generale dell’ospedale Mauriziano, Vittorio Brignolio, ha subito apprezzato il gesto dei lettori de La Stampa, impegnandosi per ridurre al minimo il tempo necessario per le opere di adattamento dei locali. Opere che si stanno ora concludendo a tempo di record, nonostante alcune impreviste varianti resesi necessarie nel corso della ristrutturazione.

Lecitina


I tuorli delle uova sono ricchi di lecitina, una sostanza biologicamente preziosa di cui ogni cellula del corpo ha bisogno. Più importante è un organo, più lecitina contiene. Il midollo osseo, il cervello, il fegato e il cuore sono particolarmente ricchi di lecitina. Anche se la lecitina è un grasso, non viene usata come fonte di energia, ma è responsabile di compiti vitali nelle membrane cellulari, soprattutto nel tessuto nervoso.

Lecitina: una sostanza molto speciale

» In cucina, la lecitina è indispensabile come emulsionante biologico. Lega ingredienti come acqua e olio che altrimenti non si mischierebbero... «
Il nostro corpo può produrre da solo questa preziosa sostanza o ricavarla dagli alimenti. La lecitina non aiuta solo la memoria e la concentrazione, ma rinforza anche i nervi, influenza positivamente i livelli di colesterolo e previene la formazione di calcoli biliari.

In cucina la lecitina è indispensabile come emulsionante biologico. Lega ingredienti come acqua e olio che altrimenti non si mischierebbero: la maionese solida, la margarina, il cremoso eggnog o le morbide salse sarebbero inconcepibili senza questo piccolo "aiutante".

06/08/12

Ccsvi, la ricerca parte con due ferraresi - TG Telestense - 06/08/2012

problemi circolatori

Nel sistema circolatorio il <sangue>, spinto dalla pompa cardiaca, raggiunge gli organi tramite il sistema arterioso e, dopo aver perfuso i tessuti, ritorna al cuore tramite il sistema venoso. Poichè lo 0,5% del contenuto ematico è drenato dai vasi linfatici, le vene trasportano il restante 99,5%. ....

continuate a leggerlo nel link copiando questa scritta in giallo:   
www.giovannichetta.it/circolazione.html

NON POSSO COPIARE TUTTO IL TESTO PERCHE' E' COPERTO DA COPY R.

Fra i tanti fattori indicati come concausa della patologia venosa, il disordine posturale è oggi considerato il principale poichè è in grado di racchiudere in se tutti gli altri. Infatti, molte problematiche relative agli arti inferiori quali, dolore, pesantezza, edema (gonfiore), formicolii, microemorragie, crampi notturni, senso di freddo o "irrequietezza", dolore all'inguine, sono in realtà frequentemente legati alla postura e non a problemi propri del sistema circolatorio.
http://www.giovannichetta.it/circolazione.html




03/08/12

La Neurologia dice ancora un NO!




Reparto Neurologia Arcispedale Sant'Anna - 
lo Staff Medico ( fonte dei Nomi Da Google:http://www.ospfe.it/reparti-e-servizi) 
Staff Reparto Neurologia Arcispedale Sant'Anna - 

Staff Reparto Neurologia Arcispedale Sant'Anna - 
E q u i p e M e d i c a 
Prof. Tola Maria Rosaria
Dott. Azzini Cristiano
Dott. Caniatti Maria Luisa 
Dott. Capone Jay Guido 
Dott. De Vito Alessandro
Dott. Fallica Elisa



...
non bastava gia' il calvario fisico e psicologico  del paziente con la sclerosi multipla. .... ora il centro di Neurologia aderente a Ferrara sta tagliando fuori proprio i pazienti Ferraresi.
 ARTICOLO: 
http://lanuovaferrara.gelocal.it/cronaca/2012/08/03/news/dallo-studio-esclusi-i-pazienti-ferraresi-1.5495633


 
I pazienti di tutta Italia  e  grazie al progetto nato attorno agli studi del ricercatore ferrarese Paolo Zamboni, son riusciti a finanziare  una larga cifra e con l'aiuto del finanziato dalla Regione Emilia Romagna sono arrivati ad una cifra  di  quasi 3 milioni di euro.

Ogni giorno i pazienti di tutta ITALIA compresi i Ferraresi,  hanno scritto lettere, diramato comunicati, organizzato convegni, raccontato la loro storia sui giornali, sulla ‘rete’, in tv, partecipato all’attività di associazioni, la più nota delle quali (‘Ccsvi nella Sm’ )  e anche in  facebook..il gruppo ..il gruppo 
CCSVI nella Sclerosi Multipla che ad oggi  e' arrivato a 36.287 e' indignato che .. che  "nessuno dei neurologi dello stesso ospedale dove avrà sede il centro scientifico che sarà riferimento nazionale per la ricerca sulla ccsvi e sulla sclerosi multipla nell’ambito dei test diagnostici e terapeutici coordinati da Zamboni, ha aderito allo studio."

I motivi della NON ADESIONE da parte dei  neurologi a far aderire i propri PAZIENTI NEUROLOGICI ’ non si conoscono .
«ATTUALMENTE SAPPIAMO CHE  i NEUROLOGI STANNO TAGLIANDO FUORI DA UN CENTRO DI NEUROLOGIA facente parte dell'ospedale di FERRARA 
i pazienti FERRARESI - commenta un ammalato - chiedendo se questa cosa  FOSSE GIUSTA...».

LASCIO A VOI OGNI COMMENTO  ....SENZA OFFESE O PAROLACCE

02/08/12

due centri ECD per CCSVI in Puglia in SSN

Il Dott. Vincenzo Di Donna, che già conosciamo, con corso di formazione a Ferrara ed esperienza pluriennale, parte con ECD per CCSVI in SSN in due centri pugliesi.

1) Cittadella della Carità – Piazzale Mons. Guglielmo Motolese 1 – Taranto
    Tel 0994732213 / 0994732214

2) Istituto di Radiologia San Giorgio – Via Carducci 18 – San Giorgio Jonico (TA)
    Tel 0995999002

In entrambi i centri ECD con macchinario Esaote

Per prenotazioni è necessaria la ricetta rossa con dicitura ECD TSA. 
Richiedere esplicitamente la prenotazione col dott. Di Donna.
ATTENZIONE: In entrambi i centri, ogni mese, si aprono le prenotazioni presso il CUP il giorno 27. Conviene quindi prenotarsi quanto prima per rientrare nel budget mensile ed ottenere l’esame in modo completamente gratuito. Se invece ci si ritrova a prenotarsi a budget già esaurito, o si dovrà aspettare il nuovo giorno 27 del mese, o, sempre con ricetta rossa, si dovrà pagare il ticket pari a
€ 60 per la Cittadella della Carità
€ 45 per l’Istituto di Radiologia San Giorgio.
La differenza del ticket è dovuta al fatto che alla Cittadella della Carità c’è un budget maggiore e quindi è possibile eseguire un numero maggiore di esami ECD.

INFO del 2 agosto 2012 LINK in ORIGINALE :   www.facebook.com/notes/francesca-lombardo/un-medico-per-altri-due-centri-ecd-per-ccsvi-in-puglia-in-ssn/10151072201906182

I mille usi della canapa: dalla carrozzeria per auto ai panini alla canapa - Canapa, distillato di canapa, olio di canapa, semi di canapa, cannabis, sviluppo sostenibile, cosmesi naturale, biocarburante, impatto zero

 

Il primo fu Henry Ford aprogettare la carrozzeria in fibra di canapa. Poi la moderna tecnologia ci sta regalando dalla biocalce ai mattoni di canapa. Fino ad arrivare al dentifricio e ai saponi

mercoledì 29 febbraio 2012

Canapa, distillato di canapa, olio di canapa, semi di canapa, cannabis, sviluppo sostenibile, cosmesi naturale, biocarburante, impatto zero


O rmai è dato per assodato che la parola cannabis richiama alla mente qualcosa di trasgressivo e punito dalla legge. In realtà la pianta che porta questo nome è stata usata da secoli in maniera proficua ed utile alla società e lo è ancora oggi. L’urgenza di avviare un sviluppo sostenibile e il crescente bisogno di stili di vita alternativi hanno permesso di riscoprire l’utilizzo di questa pianta in cucina, nel campo dell’industria tessile o nell’edilizia  ma anche in ambiti del tutto inediti. Ad esempio la canapa oggi può essere usata nella cosmesi naturale, in campo farmaceutico oppure come biocarburante. Si utilizza così dalla fibra, all’olio di canapa, ai semi di canapa per i prodotti più disparati. Guardiamo quali

LA PRIMA MACCHINA FATTA DI  CANAPA

Nella prima metà del novecento il primo a realizzare un carburante a base di cannabis fu proprio Henry Ford. Il padre delle moderne automobili aveva pensato a un distillato alla canapa per alimentare la sua Hemp Body car, un’auto con la carrozzeria in fibra di canapa totalmente a impatto zero. Il prototipo realizzato nel 1941 quando ancora l’inquinamento non era un problema non entrò mai in produzione: l’idea di Ford era bella ma non in linea con il suo tempo; infatti i potentissimi trust del petrolio e dell’acciaio che fecero naufragare l’idea di utilizzare la canapa come risorsa nell’industria automobilistica.

In epoca recente la canapa si sta rilanciando come sinonimo di benessere e stile di vita naturale. Essa è stata definita come la risorsa ecologica perfetta perché la sua coltivazione non richiede pesticidi e altri fertilizzanti ma è essa stessa a lasciare il terreno più fertile di come l’ha trovato. Inoltre la canapa è ricca di proprietà che la rendono utile ad esempio nella bioedilizia e un ingrediente particolarmente nutriente e sano in cucina.

LA CALCE DI CANAPA

Lo stelo della canapa è stato utilizzato insieme alla calce come materiale da costruzione leggero ma molto resistente che è anche un ottimo isolante sia termico che acustico. Le costruzioni in canapa come quella della prima casa bioefficiente realizzata vicino a Città del Capo in Sudafrica contribuiscono inoltre a migliorare la qualità dell’aria sia all’interno perché non è necessario utilizzare sostanze chimiche come isolanti ed esterna perché la canapa è in grado di assorbire CO2.

IL BIO MATTONE DI CANAPA

Nel settore delle costruzioni in canapa è presente anche un’azienda italiana la Equilibrium  con il suo biomattone darà un contributo all’edilizia del futuro.
Grazie a una circolare del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali del 2002 nel nostro paese è possibile coltivare la canapa che non contiene livelli rilevanti di THC cioè di sostanze stupefacenti. Non così è per tutti i paesi: per costruire la casa di canapa in Sudafrica ad esempio si è dovuto importare la materia prima dalla Francia perché non era possibile coltivare la pianta localmente per scopo industriale.

LA CANAPA IN CUCINA: PIZZE E CAFFE’

In cucina la canapa ha delle ottime proprietà nutrizionali soprattutto nei semi che sono ricchi di aminoacidi e grassi polinsaturi (omega 3 omega6 omega9). Tutto questo la rende ottima per chi ama la cucina naturale, vegetariana o chi ama tenersi in salute. A Conversano grazie all’associazione Canapuglia  si possono degustare prelibatezze alla canapa come la pizza, le crepe e il caffè. Con la canapa sono state inoltre rivisitati alcuni cibi tradizionali pugliesi come i tarallini, le sfogliatine e la pasta.

IL PANINO ALLA CANAPA

Pare che la canapa in ambito gastronomico si stia facendo onore. Dopo che quest’estate una catena di ristoranti n Belgio aveva inserito nei suoi menu il panino alla cannabis biologica, oggi la canapa è diventata protagonista di un esclusivo aperitivo milanese. Ad organizzarlo è Canapa Lifestyle un osservatorio su stili di vita più sani e naturali che giovedì 1 marzo presso il ristorante San Vittore darà il via a una serie di aperitivi con degustazioni alla canapa, stand informativi sulle ultime novità e sconti per universitari.

IL DENTIFRICIO ALLA CANAPA
Un’altra azienda italiana che produce prodotti in canapa si chiama ganjamaica. Nel suo shop online non solo cibo ma anche prodotti per la cura del corpo e la bellezza: creme oli per massaggio, bagni schiuma e shampoo. Tra questi destano particolare attenzione il dentifricio naturale ganjamaica realizzato con oli essenziali di canapa, salvia e menta piperita e il lucidalabbra alla canapa.

LA CANAPA IN LATTINA

Con la canapa si realizzano inoltre birre ma anche bevande analcoliche energizzanti come l’americana Chronic Ice che è fatta con una miscela di thè e estratto di canapa.

Lamotrigina (Lamictal)


La lamotrigina (commercializzata in Italia col nome di Lamictal dalla GlaxoSmithKline), è un farmaco antiepilettico utilizzato per il trattamento dell'epilessia e del disturbo bipolare.
Nell'epilessia il farmaco è utilizzato per le crisi parziali, dette anche focali o jacksoniane, per le crisi di tipo tonico-clonico (o crisi denominate "grande male") e per le crisi associate alla sindrome di Lennox-Gastaut.

La lamotrigina agisce anche come stabilizzatore dell'umore. È il primo farmaco dopo il litio approvato dalla Food and Drug Administration (FDA) per la terapia stabilizzante del disturbo bipolare. Tuttavia non ci sono prove definitive che la molecola prevenga l'insorgere della mania; molti infatti tendono a catalogarlo come antidepressivo.
Paragonata agli altri farmaci antiepilettici, e al litio per il disturbo bipolare, la lamotrigina ha minori effetti collaterali, e a differenza per esempio del litio non rende necessari periodici controlli del sangue.

Il meccanismo con cui la molecola agisce non è ancora del tutto chiaro. Ci sono prove che, data la sua somiglianza con un gruppo di guanidina ciclico e con la struttura dell'amiloride, essa possa interferire con la funzionalità dei canali del sodio voltaggio-dipendenti ed impedire il rilascio neuronale di glutammato. In aggiunta, nell'animale da esperimento sembra che parte della sua azione possa coinvolgere i recettori post-sinaptici di tipo 5-HT1A della serotonina e della noradrenalina.

La lamotrigina è molto efficace nel controllo della rapida ciclicità e degli stati bipolari misti, nelle persone che non hanno risposto al litio, alla carbamazepina e/o al valproato. Risulta anche efficace come trattamento parziale per pazienti affetti da depressione maggiore; recentemente è stata scoperta la sua efficacia per il Disturbo post traumatico da stress (PTSD) e per il Disturbo borderline di personalità (BPD).

AVVERTENZE

Interruzione del trattamento
il trattamento con lamotrigina non deve essere sospeso bruscamente per la possibile comparsa di fenomeni epilettici rebound. Ridurre progressivamente la dose, nell’arco di almeno 2 settimane, fino a sospensione completa del farmaco.

Gravidanza
La FDA ha inserito la lamotrigina in classe C per l’impiego in gravidanza (la classe C comprende i farmaci i cui studi sugli animali hanno rilevato effetti dannosi sul feto e per i quali non sono disponibili studi specifici sull’uomo, e i farmaci per i quali non sono disponibili studi nè sull’uomo nè sull’animale). La somministrazione di lamotrigina in gravidanza deve essere riservata ai casi di effettiva necessità, dopo un’attenta valutazione del rapporto rischio/beneficio.

Insufficienza epatica
Poiché la lamotrigina subisce esteso metabolismo epatico (glucuronazione), nei pazienti con ridotta funzionalità dell’organo aumenta l’esposizione al farmaco e diminuisce la sua clearance. In caso di insufficienza epatica la lamotrigina è controindicata

Insufficienza renale
Nei pazienti con insufficienza renale di grado moderato/severo è stato osservato accumulo dei metaboliti della lamotrigina. La somministrazione del farmaco in questa classe di pazienti è controindicata.

Attività che richiedono attenzione e coordinamento costante
La lamotrigina può indurre sonnolenza, anche se con incidenza minore rispetto a carbamazepina e fenitoina. E’ necessario valutare gli effetti del farmaco sul paziente se questi deve svolgere attività che richiedono attenzione e coordinazione prolungate.

Contraccettivi orali
In seguito all’assunzione concomitante di lamotrigina e contraccettivi orali si sono evidenziate interazioni farmacocinetiche reciproche.
I contraccettivi orali inducono la reazione metabolica di glucuronidazione della lamotrigina, riducendo la concentrazione plasmatica del farmaco, che invece aumenta durante la settimana di sospensione del contraccettivo. L’assunzione di lamotrigina e contraccettivi orali richiede quindi un frequente controllo dei valori plasmatici e aggiustamento del dosaggio del farmaco antiepilettico.

EFFETTI COLLATERALI

Lamictal è stata studiato a fondo in sperimentazioni cliniche.
In questi studi, gli effetti collaterali che si verificano in un gruppo di persone che assumono il farmaco sono documentati e vengono poi confrontati con gli effetti collaterali che si verificano in un altro gruppo di soggetti non trattati con il farmaco. In questo modo, è possibile vedere quali effetti collaterali, quanto spesso compaiono, e come si confrontano con il gruppo di controllo.
Secondo tali studi, questi sono gli effetti collaterali più comuni:

* Vertigini - fino al 54 per cento delle persone
* Doppia visione - fino al 49 per cento
* Mal di testa - fino al 29 per cento
* Problemi di coordinamento - fino al 28 per cento
* Visione offuscata - fino al 25 per cento
* Nausea - fino al 25 per cento
* Vomito - fino al 20 per cento.

Altri comuni effetti indesiderati che si verificano dal 5 al 20 per cento dei casi:

* sonnolenza
* Irritazione nasale o naso che cola
* Mal di gola
* Tosse
* Dolori addominali
* Insonnia
* Agitazione (tremore)
* Irritabilità o cambiamento di umore
* Movimenti oculari incontrollabili
* Debolezza.
* Dolore alla schiena
* Affaticamento
* Sintomi simil-influenzali (come dolori muscolari, brividi)
* Indigestione o bruciori di stomaco
* Dolorosi crampi mestruali
* Bronchite
* Diarrea
* Febbre
* Secchezza delle fauci (bocca secca)
* Stitichezza
* Dolore al torace
* Perdita di peso

Effetti collaterali gravi

Alcuni rari effetti collaterali sono potenzialmente gravi e devono essere segnalati immediatamente al vostro medico. Questi includono ma non sono limitati a:

* Peggioramento delle crisi epilettiche
* Urina scura
* Ulcere
* Depressione, ansia, o pensieri suicidi
* Emorragie, ecchimosi
* Segni di meningite asettica, come ad esempio:
- Mal di testa
- Febbre e brividi
- nausea e vomito
- Torcicollo
- Rash
- Sensibilità alla luce
- sonnolenza o confusione
* Sintomi di danni al fegato, come occhi o pelle gialla (ittero)
* Dolore muscolare grave
* Infezioni frequenti
* Sintomi di una reazione allergica pericolosa, tra cui:
- Qualunque eruzione cutanea
- Febbre
-Linfonodi gonfi (rigonfiamento di "ghiandole")
- Piaghe dolorose o dentro o intorno alla bocca o agli occhi
- Gonfiore o delle labbra o della lingua

Lamictal può causare eruzioni cutanee gravi e reazioni allergiche. Queste eruzioni possono interessare grandi sezioni della pelle e possono causare deturpazione o addirittura la perdita della vita.

Effetti di sovradosaggio (Overdose)

* Goffaggine o instabilità grave
* Coma
* Movimenti oculari incontrollati gravi
* Vertigini (gravi)
* Grave sonnolenza
* Aumento della frequenza cardiaca
* Gravi  difficoltà a parlare

10 principali benefici della CANNABIS

La canapa indiana giunse in europa a seguito delle guerre napoleoniche.
I medici e botanici al seguito di Napoleone la riscoprirono verso il 1845. Giunta in Francia si diffuse negli ambienti medici passando poi a quelli artistici e letterari da qui procedette il suo cammino distribuendosi poi verso Olanda Spagna Portogallo solo in seguito giunse in Italia dove un gruppo di medici con a capo il famoso farmacologo Carlo Erba iniziarono a sperimentarla prima su di se poi iniziarono a realuzzare dei preparati galenici che somministravano ai pazienti con ottimi risultati. Le patologie curate erano numerose e dalle origini piu' svariate, si andava dall'emicrania alle polinevriti dai disturbi del sonno alle infezioni vilari si tento' anche di curare il.colera. 
A Brara nel cuore di Milano nacque la prima farmacia che vendeva preparati a base di canapa. Si trattava della farmacia del gia' nominato Carlo Erba. 
Da qui in pochi anni le farmacie che vendevano preparati galenici a base di canapa aumentarono. Le prime manette alla canapa in Italia vennero messe dal Duce con regio decreto nel 1923 la motivazione era futile e sciocca e dipendeva dagli effetti stupefacenti dell'utilizzo della pianta. In questa occasione la canapa venne inserita nella prima tabella ministeriale con altre sostanze mediche come gli estratti di coca. 
Preparati a base di canapa si poterono reperire nelle nostre farmacie fino agli anni 30 del 1900 circa quando vennero sostituiti da preparati chimici scoperti nei laboratori di mezza europa. 
Le tasche di qualcuno dovevano essere riempite e le menti della gente anbebbiate. 
Adesso, ai giorni nostri, si combatte la battaglia per riportare in auge una delle medicine piu' antiche del mondo. E' una follia dei tempi moderni.
 La canapa venne usata per 10000 anni. Gli interessi di qualche stupido petroliere ha interrotto una storia durata millenni. Sarebbe ora di far sentire di nuovo la voce della ragione e del buonsenso.

BY ELISA
E' UNO CHE NON SA CHE : 
1.Cura l'emicrania 
2.Rallenta la crescita di tumori 
3.Allevia i sintomi delle malattie croniche 
4.Previene l'alzheimer 
5.Cura il glaucoma 
6.Previene le convulsioni 
7.Aiuta chi è affetto da ADD e ADHD 
8.Puo' trattare i sintomi della sclerosi multipla 

9.Aiuta ad alleviare i sintomi della sindrome premestruale 
10.aiuta a calmare chi è affetto dalla sindrome di tourette e da disturbi complulsivo-ossessivi

Per maggiori informazioni :

http://www.enjoint.info/?p=2740

Il mal di schiena

  Tutti almeno una volta nella vita hanno avuto a che fare con il mal di schiena. A volte il dolore si è risolto in fretta, altre volte si è cronicizzato o ricomparso quando meno lo si aspettava. Qualunque sia l'entità e la frequenza del disturbo, il mal di schiena deve essere considerato come un segnale che il corpo invia per indicare che qualcosa a livello della colonna vertebrale non funziona correttamente.

Oltre a rappresentare la prima causa di assenza dal lavoro nei Paesi occidentali, la lombalgia è anche una malattia dalle mille cause e sfaccettature. Si è, infatti, calcolato che il mal di schiena può originare dalla lesione anche di una sola delle oltre ottocento microstrutture che contraggono rapporti con la colonna vertebrale.

Tali lesioni possono interessare i dischi intervertebrali, i legamenti, la muscolatura, i nervi, le articolazioni o le strutture ossee. Può tuttavia accadere che una lesione risulti del tutto asintomatica e che nonostante il trauma subito il soggetto non avverta alcun dolore.
In genere si parla di mal di schiena come di una patologia multifattoriale per sottolineare che l'origine del dolore è legata a numerosi fattori interdipendenti che interessano la sfera fisica, psicologica e sociale.

Questi ultimi due punti, spesso sottovalutati, hanno in realtà un ruolo molto importante nella comparsa della caratteristica sintomatologia dolorosa. Stress, ansia ed altri problemi psicologici grazie ad un meccanismo nervoso riflesso, possono, infatti, incrementare il normale tono muscolare. Questo eccesso di tensione, riducendo la vascolarizzazione e l'elasticità della muscolatura paravertebrale contribuisce alla comparsa del dolore alla bassa schiena. I numerosi ed intricati meccanismi che danno origine alla lombalgia vanno pertanto attentamente valutati da un medico specializzato.

Partendo dai sintomi e dalle cause del dolore sarà così possibile stabilire un percorso terapeutico multidisciplinare al quale collaboreranno diverse figure professionali come il medico ed il fisioterapista.



 Prevenzione del mal di schiena

La maggior parte dei principali fattori di rischio è legata alle abitudini di vita del soggetto mentre predisposizioni genetiche sono piuttosto rare. Potremmo allora definire il mal di schiena come una patologia acquisita che insorge quando l'entità del trauma supera la capacità di sopportazione e rigenerazione delle strutture adiacenti alla colonna vertebrale. Per questo motivo le strategie di cura e prevenzione del mal di schiena devono basarsi da un lato sulla riduzione delle sollecitazioni alla colonna vertebrale e dall'altro sul rafforzamento delle strutture che la sostengono.

Per ridurre i carichi che gravano sulla bassa schiena si
consiglia di:

    apprendere la corretta tecnica di sollevamento (gambe piegate, bacino arretrato, busto eretto e carico quanto più vicino possibile al corpo);

    evitare le posizioni scorrette mantenute a lungo;

    non portare scarpe con tacchi alti;

    scegliere calzature idonee da indossare durante l'attività fisica.

  Per migliorare il grado di efficienza delle strutture che mantengono in asse la schiena proteggendola dai traumi e consentendo, al tempo stesso, il movimento si consiglia di:

    praticare regolarmente attività fisica (esercizi di tonificazione, di allungamento associati ad una moderata attività aerobica);

    mantenere il peso corporeo nella norma;

    evitare il fumo e gli alcolici;

    concedersi delle pause rilassanti, evitando per quanto possibile lo stress;

    in caso di mal di schiena evitare un riposo eccessivo, cercando di compiere movimenti consoni all'entità del trauma.

Trattamenti per il mal di schiena
 L'obiettivo primario di qualsiasi programma di trattamento rivolto alla prevenzione ed alla cura del mal di schiena è quello di rendere la muscolatura addominale, spinale, lombare ed ischiocrurale più tonica ed elastica. Il tutto dovrà integrarsi in un programma regolare di attività aerobica in grado di favorire il raggiungimento del peso corporeo ideale.

Il miglioramento della forza e dell'elasticità muscolare aiuta a mantenere una buona postura nel corso della giornata e protegge la colonna vertebrale da sollecitazioni eccessive. La correzione di eventuali disequilibri muscolari migliora la distribuzione dei carichi sui dischi intervertebrali proteggendo queste importanti strutture dai traumi esterni.
L'attività fisica, grazie alla liberazione di endorfine, allevia il dolore ed accelera la velocità di recupero migliorando la vascolarizzazione e l'ossigenazione dei tessuti. Le stesse sostanze contribuiscono anche a migliorare l'umore e a scaricare stress e tensioni psicologiche. L'aumento del metabolismo basale e del consumo calorico contribuisce a mantenere il proprio peso nella norma allontanando una delle principali concause del mal di schiena.
Una delle principali scuse in cui si rifugia il sedentario è la mancanza di tempo da dedicare all'attività fisica. Che si tratti di semplice pigrizia o di un reale impedimento con un po' di buona volontà è comunque possibile ritagliarsi dei piccoli spazi da dedicare alla salute della propria schiena.

Spesso sono sufficienti pochi minuti per rilassare la muscolatura ed ottenere significativi benefici grazie a semplici esercizi di autotrattamento. Le situazioni in cui eseguirli sono molteplici: in ufficio durante l'avvio del computer, in auto mentre ci si trova in coda al semaforo, in bagno sotto la doccia o a letto prima di dormire.
Vi sono poi molte altre circostanze che possono diventare utili occasioni per aumentare il proprio livello di attività fisica, come ad esempio: salire le scale anziché prendere l'ascensore o parcheggiare l'auto più lontano per fare una camminata oltre a ridurre lo stress da parcheggio occupato. Sono delle piccole cambiamenti nel nostro comportamento quotidiano che ci consentirebbe di fare più movimento.

Taping NeuroMuscolare - NMT - NeuroMuscular Taping

Il Taping NeuroMuscolare (in inglese: NMT - NeuroMuscular Taping) è una tecnica che consiste nell'applicazione di un nastro adesivo elastico (tape) sulla cute, con effetto terapeutico diretto locale e a distanza per via riflessa. La corretta applicazione può ridurre il dolore e facilitare il drenaggio linfatico tramite la formazione di pliche cutanee.

La tecnica del NMT, a differenza del taping tradizionale anaelastico ed elastico, si basa sull'agevolazione dei movimenti cutanei e muscolari in modo da ottenere un effetto biomeccanico terapeutico sulle zone trattate.

I muscoli rappresentano uno dei bersagli più importanti su cui agisce il NMT, con effetti indiretti sulla circolazione venosa e linfatica e sulla temperatura corporea.
Lapplicazione del NMT, offrendo benefici linfatici e vascolari continuativi, può facilitare il recupero in situazioni postoperatorie e posttraumatologiche.

Il nastro utilizzato per il trattamento può essere applicato per più giorni, non contiene alcun principio attivo e può essere usato su bambini, adulti, anziani e donne in gravidanza.

Le applicazioni del NMT possono ridurre i tempi di recupero e aumentare i livelli di forma fisica.

Il NMT viene utilizzato nel trattamento di patologie ortopedico-sportive:

    muscolari: elongazioni, distrazioni, fasciti (piantare, tibiale anteriore), sovraccarico funzionale (muscoli quadricipite femorale, ischiocrurali, semimembranoso, semitendinoso, bicipite femorale, adduttori della coscia, gemelli, tibiali anteriore e posteriore, quadrato dei lombi), contratture muscolari antalsiche in corso di lombalgie, cervicalgie, ecc.;


    tendinee: tendiniti inserzionali, peritendiniti, tendinosi;


    articolari: traumi distorsivi, traumi contusivi, borsiti e tante altre patologie.

L'idrochinesi terapia 02/08/12

L'idrochinesiterapia rappresenta la metodica di massima e migliore integrazione tra le proprietà fisiche dell'acqua e terapeutiche del movimento.
L'acqua favorisce in modo determinante l'esecuzione di esercizi di mobilizzazione attiva e passiva, grazie alle sue proprietà fisicobiologiche. La caratteristica principale è il manifestarsi dell'azione antigravitaria secondo la legge di Archimede (un corpo immerso in un liquido riceve una spinta verso l'alto pari al peso del volume del liquido spostato), che determina l'effetto di alleggerimento del corpo immerso.
L'acqua sostiene gran parte del peso del corpo favorendo l'esecuzione di movimenti con un corretto lavoro muscolare anche in condizioni di ridotto tono-trofismo e di difficoltà di carico. Per questo motivo un muscolo che ha forza ridotta e non consente un corretto lavoro può realizzare in acqua diversi movimenti. La riduzione del peso corporeo che si ottiene nel mezzo idrico permette inoltre di eliminare il dolore dovuto al carico e di iniziare precocemente la riabilitazione motoria.
Altrettanto importante è l'effetto analgesico del calore che si ottiene utilizzando acqua riscaldata ad una temperatura di 32°-35°C. Il calore, infatti, innalza la soglia di sensibilità al dolore determinando anche una sedazione generale e rilasciamento muscolare.
Un altro effetto è il manifestarsi di fenomeni sensoriali quali un miglior apprezzamento della posizione del proprio corpo e del senso di movimento dovuti alla percezione della pressione esercitata dall'acqua su tutto il corpo che si traduce in una sensazione di maggior sicurezza nell'esecuzione dei movimenti. Il mezzo idrico, più denso rispetto all'aria, permette inoltre movimenti controllati ed eseguiti contro una leggera resistenza.
Questo riduce i rischi di movimenti incontrollati che possono far insorgere la sintomatologia, peggiorare la situazione patologica, dare paura ed insicurezza al paziente rallentandone la rieducazione.

Massaggio connettivale

 Lo scopo del massaggio connettivale è quello di esercitare, mediante la stimolazione meccanica della pelle e del tessuto connettivo sottocutaneo, un'azione in via nervosa riflessa mediata da attività spinali ed encefaliche in grado di ridurre o eliminare disturbi funzionali di organi interni e di organi dell'apparato locomotore.
Il massaggio connettivale presenta come caratteristica propria quella di essere eseguito su aree cutanee e del tessuto connettivo sottocutaneo che sono in relazione con organi dal funzionamento disturbato mediato dal midollo spinale e dove si riscontrano anche mutamenti dovuti a riflessi spinali (zone del tessuto connettivo).
Questi mutamenti della pelle e del tessuto connettivo sottocutaneo si riscontrano spesso in combinazione con altri disturbi di funzioni regolate dal midollo spinale, come disturbi della sensibilità al dolore, della regolazione della temperatura corporea, della postura e dei movimenti.
Diversi organi, come per esempio stomaco, intestino e cuore, hanno un campo di disturbo comune (le zone del tessuto connettivo sono, infatti, in relazione tra loro).
Per questo motivo si può considerare il massaggio connettivale come una forma di terapia dei segmenti in cui si cerca di influire sui campi di disturbo, in particolare su quello dominante. Agendo sul campo di disturbo dominante si può ottenere la scomparsa immediata di disturbi localizzati a distanza ("fenomeno secondario" di Huneke).

INFORMAZIONE :Dott. Giora Sluzky 
www.viveresano.info/Terapia_manuale.html#anchor_54