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02/08/12

Il mal di schiena

  Tutti almeno una volta nella vita hanno avuto a che fare con il mal di schiena. A volte il dolore si è risolto in fretta, altre volte si è cronicizzato o ricomparso quando meno lo si aspettava. Qualunque sia l'entità e la frequenza del disturbo, il mal di schiena deve essere considerato come un segnale che il corpo invia per indicare che qualcosa a livello della colonna vertebrale non funziona correttamente.

Oltre a rappresentare la prima causa di assenza dal lavoro nei Paesi occidentali, la lombalgia è anche una malattia dalle mille cause e sfaccettature. Si è, infatti, calcolato che il mal di schiena può originare dalla lesione anche di una sola delle oltre ottocento microstrutture che contraggono rapporti con la colonna vertebrale.

Tali lesioni possono interessare i dischi intervertebrali, i legamenti, la muscolatura, i nervi, le articolazioni o le strutture ossee. Può tuttavia accadere che una lesione risulti del tutto asintomatica e che nonostante il trauma subito il soggetto non avverta alcun dolore.
In genere si parla di mal di schiena come di una patologia multifattoriale per sottolineare che l'origine del dolore è legata a numerosi fattori interdipendenti che interessano la sfera fisica, psicologica e sociale.

Questi ultimi due punti, spesso sottovalutati, hanno in realtà un ruolo molto importante nella comparsa della caratteristica sintomatologia dolorosa. Stress, ansia ed altri problemi psicologici grazie ad un meccanismo nervoso riflesso, possono, infatti, incrementare il normale tono muscolare. Questo eccesso di tensione, riducendo la vascolarizzazione e l'elasticità della muscolatura paravertebrale contribuisce alla comparsa del dolore alla bassa schiena. I numerosi ed intricati meccanismi che danno origine alla lombalgia vanno pertanto attentamente valutati da un medico specializzato.

Partendo dai sintomi e dalle cause del dolore sarà così possibile stabilire un percorso terapeutico multidisciplinare al quale collaboreranno diverse figure professionali come il medico ed il fisioterapista.



 Prevenzione del mal di schiena

La maggior parte dei principali fattori di rischio è legata alle abitudini di vita del soggetto mentre predisposizioni genetiche sono piuttosto rare. Potremmo allora definire il mal di schiena come una patologia acquisita che insorge quando l'entità del trauma supera la capacità di sopportazione e rigenerazione delle strutture adiacenti alla colonna vertebrale. Per questo motivo le strategie di cura e prevenzione del mal di schiena devono basarsi da un lato sulla riduzione delle sollecitazioni alla colonna vertebrale e dall'altro sul rafforzamento delle strutture che la sostengono.

Per ridurre i carichi che gravano sulla bassa schiena si
consiglia di:

    apprendere la corretta tecnica di sollevamento (gambe piegate, bacino arretrato, busto eretto e carico quanto più vicino possibile al corpo);

    evitare le posizioni scorrette mantenute a lungo;

    non portare scarpe con tacchi alti;

    scegliere calzature idonee da indossare durante l'attività fisica.

  Per migliorare il grado di efficienza delle strutture che mantengono in asse la schiena proteggendola dai traumi e consentendo, al tempo stesso, il movimento si consiglia di:

    praticare regolarmente attività fisica (esercizi di tonificazione, di allungamento associati ad una moderata attività aerobica);

    mantenere il peso corporeo nella norma;

    evitare il fumo e gli alcolici;

    concedersi delle pause rilassanti, evitando per quanto possibile lo stress;

    in caso di mal di schiena evitare un riposo eccessivo, cercando di compiere movimenti consoni all'entità del trauma.

Trattamenti per il mal di schiena
 L'obiettivo primario di qualsiasi programma di trattamento rivolto alla prevenzione ed alla cura del mal di schiena è quello di rendere la muscolatura addominale, spinale, lombare ed ischiocrurale più tonica ed elastica. Il tutto dovrà integrarsi in un programma regolare di attività aerobica in grado di favorire il raggiungimento del peso corporeo ideale.

Il miglioramento della forza e dell'elasticità muscolare aiuta a mantenere una buona postura nel corso della giornata e protegge la colonna vertebrale da sollecitazioni eccessive. La correzione di eventuali disequilibri muscolari migliora la distribuzione dei carichi sui dischi intervertebrali proteggendo queste importanti strutture dai traumi esterni.
L'attività fisica, grazie alla liberazione di endorfine, allevia il dolore ed accelera la velocità di recupero migliorando la vascolarizzazione e l'ossigenazione dei tessuti. Le stesse sostanze contribuiscono anche a migliorare l'umore e a scaricare stress e tensioni psicologiche. L'aumento del metabolismo basale e del consumo calorico contribuisce a mantenere il proprio peso nella norma allontanando una delle principali concause del mal di schiena.
Una delle principali scuse in cui si rifugia il sedentario è la mancanza di tempo da dedicare all'attività fisica. Che si tratti di semplice pigrizia o di un reale impedimento con un po' di buona volontà è comunque possibile ritagliarsi dei piccoli spazi da dedicare alla salute della propria schiena.

Spesso sono sufficienti pochi minuti per rilassare la muscolatura ed ottenere significativi benefici grazie a semplici esercizi di autotrattamento. Le situazioni in cui eseguirli sono molteplici: in ufficio durante l'avvio del computer, in auto mentre ci si trova in coda al semaforo, in bagno sotto la doccia o a letto prima di dormire.
Vi sono poi molte altre circostanze che possono diventare utili occasioni per aumentare il proprio livello di attività fisica, come ad esempio: salire le scale anziché prendere l'ascensore o parcheggiare l'auto più lontano per fare una camminata oltre a ridurre lo stress da parcheggio occupato. Sono delle piccole cambiamenti nel nostro comportamento quotidiano che ci consentirebbe di fare più movimento.

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