CONTATORE PERSONE

27/08/13

IL DOLORE

A volte basta solo comprendere il nostro stato
senza falci  i nostri allarmismi e sopratutto senza farci
 sentire ...  ammalati
PER OGNI PROBLEMA C'E' LA SOLUZIONE  ricordatevelo

Una respirazione corretta


RESPIRAZIONE E CREAZIONE DI ENERGIA BIOCHIMICA


Per funzionare bene, il nostro corpo ha bisogno che il processo vitale della respirazione e quello dell’ossigenazione cellulare si svolgano regolarmente. 

La vita è un intricato miracolo biochimico che si realizza a ogni nostro respiro. 
Respiriamo e le molecole di ossigeno passano attraverso le sottili pareti degli alveoli polmonari, e da lì passano nel sangue. 
Con l’aiuto della Hb (emoglobina trasportatrice) e del ferro fissato sui globuli rossi, l’ossigeno arriva finalmente in ognuno dei trilioni di cellule che compongono il nostro organismo, o meglio arriva nel forno interno cellulare chiamato mitocondrio, con immediata creazione di energia ATP o trifosfato di adenosina, e rilascio di acqua come sottoprodotto.

Mettiti in un ambiente areato e tranquillo, e inspira profondamente sollevando il diaframma, cioè quel muscolo che separa la pancia dai polmoni. In questo modo farai entrare più aria, e quindi più ossigeno.


Ora trattieni il respiro per alcuni secondi, per favorire lo scambio tra l’ossigeno che c’è nell’aria e i globuli rossi nel sangue.


Infine, espira profondamente, buttando fuori lentamente tutta l’aria che c’è nei polmoni. Ripeti l’esercizio, una decina di volte, fino a quando avvertirai un leggero senso di vertigine, segno che l’esercizio ha reso più efficiente il tuo metabolismo cellulare.


L’ideale è svolgere questa sequenza al mattino, o comunque lontano dai pasti, in un ambiente tranquillo e silenzioso. 


Una volta imparato a respirare correttamente l’esecuzione diventerà automatica.


Dopo poco inizierà a diffondersi una sensazione di benessere e tranquillità.

Il relax raggiunto dopo brevi istanti vi aiuterà a cancellare stati di agitazione e stress.


Prendetevi 10 minuti, saranno ben investiti

 

20/08/13

I quattro elementi della vita, sole-aria-acqua-terra



La salute completa comprende corpo, mente e spirito. Oggi si stanno costruendo malattie  nuove sulle difficoltà dell’anima: ansia, angoscia, panico, depressione, auto svalutazione.
Le medicine chimiche hanno un effetto limitato e possono cambiare il carattere. È bene  affidarsi al potere curativo delle parole che danno uno sguardo nuovo sulla vita: “Nulla è  cambiato tranne il mio modo di pensare, così tutto è cambiato!”.





I quattro elementi della vita, sole-aria-acqua-terra sono anche elementi curativi.

Il sole si collega al contatto con la luce che aiuta il cervello a produrre serotonina
neurotrasmettitore della felicità. Si collega la calore, all’equilibrio termico del corpo, alla combustione degli zuccheri….
L’aria si collega al respiro che è il primo cibo. Con opportuni esercizi puoi allargare la gabbia toracica per far affluire più ossigeno e avere più vitalità.
L’acqua trasporta i nutrienti, pulisce e drena le tossine. È opportuno bere con abbondanza specialmente al mattino presto e alla sera tardi. Per osmosi in due minuti l’acqua entra nel flusso sanguigno e i reni filtrano meglio il sangue.
L’elemento terra si collega al cibo. I nutrizionisti suggeriscono cibi naturali completi:
verdure fresche, frutta di stagione, succhi vegetali, semi germinati e zuccheri naturali.
Il germoglio è vita nascente piena di potenza. La scorza del grano che germoglia è fibra naturale che aiuta i movimenti dell’intestino. Il pane bianco e lo zucchero bianco sono cibi impoveriti che bruciano improvvisamente squilibrando la Insulina; invece gli zuccheri naturali vengono assimilati lentamente assieme agli oligominerali (Gunther Schwab, “La cucina del diavolo”).
C’è poi la medicina del movimento che insegna a sfiatare il nervosismo erratico: lo stress stringe, il relax allarga. Il movimento energico aiuta le cartilagini e muscoli a tenersi flessibili.
 C’è il tentativo di affidare i compiti dell’anima alle medicine. Gli inventori delle malattie  convincono di essere malati laddove ci si può curare con parole-guaritrici. “La volontà di significato guarisce e promuove” (V. Frankl, Alla ricerca di un significato per la vita, Logoterapia).
Non c’è fatalità, determinismo: tu puoi distanziarti da ciò che accade, organizzare il flusso  dei pensieri e decidere che cosa pensare. La mente è medico, medicina e terapia. Tu puoi cambiare la vita col pensiero, tu puoi seminare convinzioni positive, liberanti. Leggi: Matthieu Ricard, Il gusto di essere felici.
I giornali riportano conseguenze pericolose dei farmaci Prozac, Ritalin, Praxil…. Essi possono cambiare la personalità e provocare incubi, compulsioni, nausea, allucinazioni…. La  chimica non basta per star bene. Solo l’uomo è quell’animale speciale che può ammalarsi di angoscia quando non riesce ad affezionarsi alla vita. C’è bisogno di sapienza-sapore-gusto di vivere. Per questo motivo oggi si riscopre il valore della filosofia bella, semplice, popolare che aiuta ad apprezzare la vita, a vivere la gratuità del presente con gentilezza e compassione.
www.scuoladelvillaggio.it

discorsi FUORI FACEBOOK

Buona sera, ho sentito dei discorsi FUORI FACEBOOK che mi han fatto PENSARE E AGIRE ANCHE qui con VOI.

VOLEVO DIRVI CHE: 
OK IL 99% degli amici +1 SU FB Hanno la sm.... e dai discorsi fattomi extra fb...vi comunico che ANCHE SE NOI ABBIAMO LA SM rimaniamo sempre NOI.

POSSIAMO VIVERE UNA VITA "NORMALE" come tutti.... a partire dai RAGAZZINI GIOVANI, ALLE RAGAZZE GIOVANI...FINO AD ARRIVARE ALLE MAMME AI PAPÀ E AI NONNI/E COLPITI/E da questa Patologia. ( poi cosa e' l'essere normale? )

Sarà per NOI una lotta continua ogni giorno , ma NON DOBBIAMO FARCI SCHIACCIARE da questa patologia. ..perché NOI tutti INVECCHIEREMO con Lei....

Non si muore di sclerosi multipla ...eccetto in casi con PLURI PATOLOGIE

I RAGAZZI DOVRANNO IMPARARE A CRESCERE SERENAMENTE

LE DONNE E GLI UOMINI DOVRANNO MATURARE E "RICERCARE" LA SERENITÀ SFUMATA

I PIÙ ANZIANI DOVRANNO METTERCI "TUTTA" LA FORZA NECESSARIA PER ANDARE AVANTI

E "NON" SARÀ UN BASTONE O UNA STAMPELLA O UNA SEDIA A ROTELLE A FERMARE LA NOSTRA CORSA "CON" LA VITA E "NON" CONTRO LA VITA.....

PREMETTO che non voglio ne fare la MAESTRA NE FARE SCUOLA A NESSUNO... ma farvi leggere queste MIE PAROLE per farvi CAPIRE CHE SE LA VITA E' DURA "SOLO NOI POSSIAMO VIVERLA"


Cara SCLEROSI MULTIPLA. ..IO SONO IO

E DI CERTO TU < NON MI CAMBIERAI MAI!> QUESTA è <la MIA VITA...> e solo IO fino ALL'ULTIMO LA PROTEGGERO'

16/08/13

La community del cuore.... informazioni e sostegno continuo.

www.cardiopeople.com/

social
La community del cuore.

Interagisci con persone che hanno le tue stesse problematiche.
Un punto d’incontro per coloro che vivono il mondo cardiovascolare sia da un punto di vista professionale, medici e personale sanitario che lavora in questo settore, sia dal punto di vista dei pazienti che necessitano di informazioni e sostegno continuo.

cortometraggio - PRESTO un film di Gianluca Sia

..... guardatelo.... clikka qui: <<<< www.youtube.com/watch?v=_20a1-aTWuU>>

Assunta Mazzei e company dico: <Volevo CONGRATULARMI Con TUTTI VOI.....è una vera opera d'arte il vs cortometraggio. .molto...toccante

Semplicemente bellissimo.....anche l'ultima frase detta  <<<<  1 anno fa ho scoperto di essere affetto da sm... avrei potuto lasciarmi andare.. fermo immobile a osservare l'ostacolo diventare piu grande, ma   ho preferito accettare la SFIDA CHE E' STATA OFFERTA DAL DESTINO  E L'HO USATA COME SPINTA PER CONTINUARE A VIVERE.>>>>...grazie di ♡♡♡

《NE È VALSA LA PENA DI ATTENDERE QS MERAVIGLIA...》

Comunque... <<NOI siamo la NOSTRA FORZA.....DIAMOCI DENTRO E VINCEREMO LA NOSTRA BATTAGLIA CON LA VITA.>>cit. stefania melis




UN CARO ABBRACCIO stefania melis


14/08/13

se ti va di leggere..




LO SCORRERE DI UN FIUME CHIAMATO SCLEROSI MULTIPLA

LETTERA

LA MIA PERSONALE TESTIMONIANZA

Caro Valdo, oggi compio un anno dal passaggio ad un alimentazione vegana, al 70 per cento crudista e ci tengo a ringraziarti per l’impegno che dedichi a tutti noi.

Ti scrivo per darti la mia personale testimonianza sulla Sclerosi Multipla. 
Mi voglio allacciare anche ad alcune lettere che hai pubblicato e che non solo parlano di alimentazione ma anche di spirito, atteggiamento e pensiero positivo. 
Ma procediamo con ordine.

QUADRO CLINICO

Mi chiamo Paolo, 48 anni ad agosto, 182 per 76kg. Orari di lavoro prima della diagnosi prevalentemente notturi e irregolari, sposato con due bimbi di 11 e 8 anni. Onnivoro e attivo, con casa da ristrutturare, vita diurna della famiglia alla quale non voglio rinunciare. Pur non essendo uno sportivo, vengo operato ad entrambi i menischi (2008-2010) , ma i tempi di recupero si allungano sempre di più, zoppico, ho poca forza nelle gambe. Ogni tanto inizio ad avere degli attacchi di panico, stitichezza, tutte cose che non sono in linea con la mia visione della vita.

SCLEROSI MULTIPLA PRIMARIA PROGRESSIVA

Test fisici, due risonanze magnetiche ed esame del liquido con conseguente verdetto, 11 maggio 2011. Si parla di SM primaria e progressiva e il mio neurologo, mi suggerisce un trattamento di cortisone.

PATOLOGIA SENZA SPERANZE E CORTISONE PRESCRITTO PER PROFORMA

Per la mia patologia al momento non esiste nulla. 
Questo trattamento lui lo propone ai suoi pazienti con la stessa forma solo quando sono in crisi, una volta all’anno. Per il resto non serve a nulla, per sua stessa ammissione. 

IL TUO BLOG MI DÀ UNA STRIGLIATA E COMINCIO A FARE FINALMENTE QUELLO CHE MI PIACE

Incontro il tuo blog, attraverso una mia nuova collega vegana. Quando mi riprendo dallo shock inizio a fare ordine nella vita. Comincio a fare solo quello che mi piace e mi appaga, cercando un equilibrio che ho sempre cercato attraverso seminari di Reiki, Yoga e quant’altro già sperimentato nel corso della mia vita e che ora mi torna utile.

RINUNCIO ALLA SPERIMETAZIONE FARMACOLOGICA

A gennaio 2012, dopo aver incontrato un altro neurologo che segue la sperimentazione , decido di non prendere parte ai test. Ho due bimbi, un lavoro, una casa e una moglie, e ho anche fatto un sacco di viaggi. Se la diagnosi arrivava quando avevo vent’anni avrei avuto una vita diversa, quindi il cammino è questo, senza scorciatoie.

MI RIMETTO PERSINO A SUONARE LA CHITARRA, MA SOPRATTUTTO CAMBIO ALIMENTAZIONE

Decido di sperimentare da solo sui pochi parametri che posso cambiare. Il nuovo orario lavorativo mi aiuta a stabilizzare il riposo e la vita sociale. Mi rimetto a suonare la chitarra con amici (sono un metallaro seduto ) ma soprattutto inizio a cambiare alimentazione.

NIENTE PIÙ SPAZZATURA E SOFFERENZA ALTRUI NEL MIO TEMPIO INTERNO

"Se il mio corpo è un tempio, nella stanza più bella non voglio mettere un sacchetto della spazzatura", diventa il mio motto. A luglio del 2012 inizio eliminando carne, pesce, uova e formaggio e, grazie al tuo blog, imparo a sostituirli con il mondo intero.

PRIMI RISULTATI DOPO UN ANNO

1) Stitichezza risolta, e per un malato di SM non è cosa da poco, 2) Peso stabilizzato, dai 76 kg ero passato a 84 da nuova vita sedentaria, ora sono tornato al mio peso iniziale. A causa della mia patologia non faccio movimento, ho difficoltà a camminare e queste variazioni di peso sono ascrivibili solo all’alimentazione,
3) Test generale del sangue da parte del mio neurologo e i risultati sono perfetti, non ci sono carenze di alcun tipo.
4) Nessun peggioramento della malattia.

QUASI UN METODO ZAMBONI SENZA ALCUN INTERVENTO

Attraverso la dieta vegana (ma mi sembra un termine veramente riduttivo) il mio obbiettivo è quindi rendere più fluido il sangue e rimanere il più stazionario possibile. È una specie di metodo Zamboni senza intervento, o meglio, è un vero un’attacco alla causa che crea i disturbi più che la cura del disturbo.

L'IMPORTANTE È STARE IN SINTONIA CON LA NATURA CHE CI CIRCONDA

"La vita è come un fiume, che parte da una sorgente in montagna e finisce nel mare. Ma il suo percorso non è regolare. A volte è lento, altre veloce. Ci sono cascate, strettoie, curve. A volte addirittura scompare sotto terra o dietro una collina. Così è la vita e quindi ciò che capita oggi è solo un momento del suo percorso. Non c’è niente da combattere. È inutile sprecare energie andando contro corrente. Basta scorrere. E prima lo facciamo, prima saremo in sintonia con ciò che ci circonda. L' SM non è un castigo o una colpa, è solo lo scorrere del fiume in questo momento."

DETERMINATO E SERENO LUNGO IL PERCORSO INDICATO

Sperimentato quotidianamente dall'11.05.2011. 
Grazie di tutto Valdo. 
Grazie dei consigli e del tuo sostegno indiretto ma sempre presente.
Io sono in cammino, senza illusioni ma determinato e sereno.
Ci sentiamo tra un anno. Con sincero affetto.
Paolo Boffa


RISPOSTA

UN METODO ESEMPLARE E UNA LEZIONE DI VITA

Ciao Paolo. Molto bello e commovente il tuo messaggio. Anche artistico. Non penso affatto che tu stia semplicemente rallentando la tua sclerosi progressiva. Nè penso che tu ti debba accontentare. Il metodo soft e rilassato che stai seguendo è straordinario oltre che esemplare. Può benissimo rappresentare un metodo di ripristino basato sulla stimolazione emotiva e sulla calma dei forti. Tra un anno, avrai delle cose importanti da comunicarmi, tutte belle e tutte positive, ne sono certo.

QUESTO È IL MOMENTO PER CALARE GLI ASSI E GIOCARE LE TUE CARTE MIGLIORI

Ricordati che, quanto hai raggiunto ed ottenuto finora, lo hai realizzato nei mesi peggiori, ossia nella lunga e debilitante stagione fredda. Ti invito a prendere più sole, in linea con quanto suggerito dal tuo ottimo neurologo. Più sole e più respiro, più acqua biologica e più movimento assistito, senza forzare troppo. Ora è il momento di farsi trascinare dalle forze positive della natura, dalla straordinaria forza della frutta carica di sole e di energie vibrazioni.

Valdo Vaccaro


13/08/13

Tysabri 2.582 persone (2,86%) hanno sviluppato la PML.

FDA: Tysabri e PML, di 90.168 persone durante l'assunzione di Tysabri 2.582 persone (2,86%) hanno sviluppato la PML.

 

 

FDA: Tysabri e PML
4 agosto 2013: 90.168 persone denunciate per avere effetti collaterali durante l'assunzione di Tysabri. Tra questi, 2.582 persone (2,86%) hanno leucoencefalopatia multifocale progressiva.Questo è uno studio di leucoencefalopatia multifocale progressiva tra le persone che prendono Tysabri. Lo studio analizza: il tempo su Tysabri quando le persone hanno leucoencefalopatia multifocale progressiva, il sesso e l'età di queste persone, la gravità della leucoencefalopatia multifocale progressiva, come hanno recuperato, e le condizioni e farmaci comuni utilizzati oltre Tysabri. In totale sono stati studiati 90.168 utenti Tysabri. Lo studio è stato creato da eHealthMe sulla base della relazione della FDA e viene aggiornato regolarmente.




 TysabriTysabri ha ingredienti attivi di natalizumab. E 'utilizzato nella sclerosi multipla recidivante-remittente della sclerosi multipla. Effetti collaterali comunemente riportati di Tysabri comprendono affaticamento, sclerosi multipla recidiva, debolezza, mal di testa, disturbo della deambulazione.


Leucoencefalopatia multifocale progressiva  La PML è stata riportata da persone affette da sclerosi multipla, sclerosi multipla recidivante-remittente, leucemia linfatica, artrite reumatoide cronica, il linfoma non-Hodgkin.


D'Agosto, 4, 2013: 90.168 persone denunciate per avere effetti collaterali durante l'assunzione di Tysabri. Tra questi, 2.582 persone (2,86%) hanno leucoencefalopatia multifocale progressiva.

http://www.ehealthme.com/ds/tysabri/progressive+multifocal+leukoencephalopathy

 
La Food and Drug Administration (Agenzia per gli Alimenti e i Medicinali, abbreviato in FDA) è l'ente governativo statunitense che si occupa della regolamentazione dei prodotti alimentari e farmaceutici. Esso dipende dal Dipartimento della Salute e dei Servizi Umani degli Stati Uniti.



info di Achille Daga


 sappiamo tutti che ...CI SI RISCHIA LA VITA CON <tutti> QS FARMACI..

MA ALLA FINE LA SCELTA E' DELLA PERSONA..

MA BISOGNA <INFORMARE CON DATI REALI> COSA CHE MOLTI NEUROLOGI...AD OGNI VISITA....SI DIMENTICANO DI INFORMARE E SE LO FANNO CAMBIANO I NUMERI.....

NATURAL NEWS - Bassi livelli di vitamina D -


www.naturalnews.com/041586_diabetes_vitamin_D_deficiency.html
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NaturalNews) Bassi livelli di vitamina D possono aumentare il rischio di una persona di sviluppare il diabete di tipo 1, secondo uno studio condotto da ricercatori della Harvard School of Public Health e pubblicato sull'American Journal of Epidemiology. Contrariamente al diabete di tipo 2, che in genere si verifica quando il corpo diventa insensibili a quella dell'ormone nel sangue-che abbassano lo zucchero, l'insulina, il diabete di tipo 1 è una malattia in cui il proprio sistema immunitario attacca il corpo e distrugge le cellule produttrici di insulina del pancreas. I ricercatori hanno analizzato campioni di sangue di quasi 1.000 membri delle forze armate degli Stati Uniti il cui sangue erano state raccolte dal Dipartimento della Difesa Serum Repository. Hanno confrontato il sangue di 310 persone che in seguito sviluppato il diabete di tipo 1 con 613 controlli che non hanno mai sviluppato la malattia. tra i bianchi non ispanici, i ricercatori hanno scoperto che i livelli di vitamina D nel sangue superiori o uguali a 100 nmol per litro sono stati associati con un 44 per cento più basso rischio di sviluppare il diabete di tipo 1 nel corso di un 5,4 anni di follow-up, rispetto a coloro i cui livelli nel sangue erano più bassi di 75 nmol / L. In alcuni casi, il mantenimento di adeguati livelli di vitamina D potrebbe effettivamente ridurre il rischio diabete fino al 60 percento. Nessuna connessione tra vitamina D e diabete di tipo 1 è stato trovato in partecipanti neri o ispanici.

La vitamina D combatte le malattie autoimmuni

I ricercatori sono coinvolti nel loro possibilità di un legame tra la vitamina D e diabete di tipo 1, dopo aver condotto ricerca che ha mostrato un legame tra vitamina D e sclerosi multipla, un'altra malattia autoimmune. "sclerosi multipla di tipo 1 e diabete sono entrambi malattie autoimmuni, e gli studi fondamentalmente ha mostrato la stessa cosa ", ha detto il ricercatore Bruce W. Hollis della Medical University of South Carolina. "I giornali hanno mostrato che è necessario prendere 3-4.000 unità al giorno per raggiungere adeguati livelli nel sangue per prevenire le malattie." Anche se prima della ricerca sul diabete di tipo 1 si è concentrata sulla genetica piuttosto che fattori ambientali, questo può essere perché si è concentrata per lo più su esordio infantile, ha detto il senior autore dello studio Alberto Ascherio. Adult insorgenza della malattia è significativamente più probabilità di essere colpiti da fattori ambientali come la carenza di vitamina, ha osservato.

Livelli di vitamina D "normali" non abbastanza

Uno dei risultati più sorprendenti dello studio era che anche i livelli di vitamina tipicamente considerati sani potrebbero essere ancora troppo bassi per prevenire il diabete di tipo 1. "Il rischio di diabete di tipo 1 sembra essere aumentato anche a vitamina D livelli che sono comunemente considerate normali, suggerendo che una parte consistente della popolazione potrebbe beneficiare di una maggiore assunzione di vitamina D ", ha detto Ascherio. Ciò suggerisce che ancora più persone di quanto si credesse opportuno aumentare la loro esposizione al sole. Hollis ha osservato che a soli 20 minuti di esposizione della pelle non protetta durante le ore di luce solare di picco possono indurre il corpo a rilasciare circa 20.000 UI di vitamina D nel sangue entro le prossime 24 ore. Anche se ulteriori ricerche saranno necessarie prima di eventuali raccomandazioni definitive su assunzione di vitamina D o livelli nel sangue possono essere effettuate, i ricercatori hanno notato che i supplementi di 1.000 a 4.000 UI al giorno sono ampiamente considerati sicuri. Inoltre, è impossibile ottenere troppa vitamina D dalla luce solare. "considerando che è prematuro raccomandare l'uso universale di integratori di vitamina D per la prevenzione del diabete di tipo 1, la possibilità che molti casi potrebbero essere evitati con la supplementazione con 1,000-4,000 UI / giorno, che è largamente considerato sicuro, è allettante, "hanno scritto i ricercatori. "E 'sorprendente che una grave malattia come il diabete di tipo 1 potrebbe forse essere impedito da un intervento semplice e sicuro," autore Munger Cassandra ha detto, commentando i risultati dello studio.

Fonti per questo articolo sono:

http://www.foodconsumer.org/

http://www.thecrimson.com/

http://www.nutraingredients.com/

http://science.naturalnews.com/

http://science.naturalnews.com/

MELIS STEFANIA ...DICE...

io <sono> NESSUNO...

posso darvi INFORMAZIONI...POSSO DARVI QUALCHE DRITTA...POSSO RIEMPIRVI DI NOTIZIE...ma RIMANGO SEMPRE E SOLO Stefania MELIS....

non posso dirvi smetti di fare le terapie... o devi andare a farti la pta...
E' UNA SCELTA VOSTRA DI DOVE COME QUANDO <CURARVI...CON O SENZA TERAPIE O E' UNA SCELTA VOSTRA DI PRENDERE I MEDICINALI I MOLLARE I MEDICINALI>
google.com, pub-0399915301528270, DIRECT, f08c47fec0942fa0
NOI IN FACEBOOK SIAMO UOMINI E DOMME... siamo semplicemente umanoidi...

A SCELTA E' LA VOSTRA...PERCHE' LA VITA E' <LA VOSTRA> NON FATEVI INFLUENZARE DA NESSUNO SU FB... PERCHE' molti parlano parlano ma MAGARI NON HANNO NEANCHE LA PATOLOGIA.......

QUINDI USATE LA VOSTRA MENTE E <SCEGLIETE VOI PER VOI STESSI> PERCHE' alla fine del carroccio....QUI NESSUNO REGALA NIENTE A NESSUNO....




sia la donna che l'uomo
sono muniti di
CERVELLO PROPRIO



USATELO....
anche se e' affetto da placche causate
dalla sclerosi muiltipla
o ALTRO



buona vita amici miei






28/07/13

Angioplastica in CCSVI - PROGETTO CCSVI (Insufficienza Venosa CerebroSpinale Cronica)

 28 luglio 2013 alle ore 17.09  info diAchille Daga 

Angioplastica in CCSVI 
PROGETTO CCSVI (Insufficienza Venosa CerebroSpinale Cronica)

 www.centroendovascolare.it/

CONTATTI:                      www.cittadipavia-gsd.it/specialita.php?sc_id=714
DOVE SIAMO:                  www.cittadipavia-gsd.it/come_raggiungerci.php
Da qui l’idea di valutare direttamente con esame angiografico la situazione vascolare venosa in particolari distretti, facendo seguire, ove indicato, il trattamento endovascolare – angioplastica – finalizzato all’eliminazione degli ostacoli venosi.
Poiché vogliamo sgombrare il campo da critiche su possibili nostri intenti speculativi ed è nostra ferma intenzione sottoporre a valutazione le ipotesi diagnostiche e le proposte terapeutiche del metodo Zamboni, sarebbe opportuno mettere in campo la nostra esperienza di Radiologi Diagnosti ed Interventisti unitamente a quella di Neurologi per creare un centro di eccellenza.
Ecco le ragioni per le quali ci siamo imposti un rigoroso protocollo che indichi anzitutto criteri di inclusione ed esclusione dei pazienti al trattamento.Esso prevede:
  1. Visita Neurologica
  2. Risonanza Magnetica
  3. Eco-color-Doppler
Visita Neurologica
Visita neurologica preventiva con valutazione scala EDSS (Expanded Disability Status Scale) e somministrazione di test neuropsicologici al paziente onde avere criteri clinici nella valutazione del paziente pre e post terapia interventistica.
I test neuropsicologici saranno principalmente i seguenti:
  • Mini Mental State Examination ( MMSE)
  • Digit Span (avanti e indietro)
  • Test di Corsi (avanti e indietro)
  • 15 parole di Rey + Figura di Rey (copia e memoria)
  • Trial Making A e B e B-A
  • Torre di Londra
  • Fluidità verbale fonologica lettera A ed F
  • HAMILTON Scale for Anxiety e
  • HAMILTON scale for Depression
  • in casi particolari Matrici di Raven
Sembra probabile l’inserimento di un nuovo tipo di valutazione legato a parametri soggettivi, del paziente.
Risonanza Magnetica
Mappatura delle lesioni.
Si stanno sviluppando hardware e software per nuove sequenze di Risonanza Magnetica e di ricostruzione d’immagine per la valutazione di nuovi parametri in pazienti con sclerosi multipla (quantità ferro depositato, ecc.).
Eco-color-Doppler
L’eco-color-doppler deve essere eseguito secondo i criteri studiati e introdotti ex-novo dal Prof. Zamboni.
E’ stata necessariamente rivista la modalità di studio della circolazione venosa extracranica (vene giugulari) alla luce delle nuove intuizioni e dei nuovi rilievi patologici.
E’ tutt’ora in corso di studio e di scrittura la metodologia di studio a livello venoso intracranico applicata al paziente con CCSVI, ed in particolare le ripercussioni emodinamiche sul sistema venoso intracranico determinate dagli ostacoli riscontrati nelle vene extracraniche.
L’Eco-doppler quindi deve essere affidato a chi si sta dedicando all’approfondimento dei quadri emodinamici nella CCSVI e mantiene contatti periodici di aggiornamento e di scambio con il centro del Prof. Zamboni ( consultate anche http://sm-ccsvi.com/diagnosi-e-terapia/ )
Qualora l’Eco-Color.Doppler fosse positivo e il paziente interessato all’intervento di angioplastica si rilascerà un documento informativo redatto dagli specialisti (Neurologo, Radiologo diagnosta ed Interventista).
Solo dopo la lettura del documento il paziente potrà avere un colloquio e, debitamente informato e compresa la fase nella quale si colloca l’iter diagnostico/interventistico e di follow-up, potrà essere avviato all’intervento e alle successive visite di controllo:
  1. Esami di laboratorio
  2. Flebografia diagnostica / Interventistica
  3. Follow-up neurologico
  4. Follow-up Eco-Color-Doppler
Esami di laboratorio
  • EMOCROMO
  • VES
  • TEMPO DI QUICK
  • PTT
  • FlBRINOGENO
  • ANTITROMBINA III
  • PROTEINA C REATTIVA
  • PROTEINA C E S COAGULAZIONE
  • PROTEINA S LIBERA
  • GLICEMIA
  • AZOTEMlA
  • CREATININEMIA
  • URICEMlA
  • COLESTEROLEMIA TOTALE
  • HDL-COLESTEROLO
  • LDL
  • TRIGLICERIDEMIA
  • SIDEREMIA
  • TRANSFERRlNEMIA
  • FERRITINEMIA
  • SODIEMIA
  • POTASSIEMIA
  • Q.P.E. e PROTEINE TOTALI
  • SGOT-SGPT
  • GAMMA-GT
  • ESAME COMPLETO URINE
  • SANGUE OCCULTO FECI
  • ELETTROCARDIOGRAMMA
Flebografia diagnostica/interventistica
FLEBOGRAFIA (fase diagnostica)
Monitorizzazione in continuo della PAS, FC e PcO2, copertura antibiotica, eparina sodica 2000UI.
Anestesia locale (all’inguine) con circa 10cc lidocaina e confezionamento dell’accesso venoso in vena femorale comune.
Una volta all’interno della vena da studiare verrà iniettato m.d.c. durante l’esecuzione di una sequenza angiografica digitale a sottrazione d’immagine che ci consegnerà la mappa vascolare delle vene cervicali e toraciche superiori a riposo e durante manovre dinamiche (Valsalva, clino ed ortostatismo), che dovranno riproporre quanto già segnalato dall’Eco-Color-Doppler per Insufficienza venosa Cronica Cerebro-spinale.
Qualora vi siano dubbi sull’effettiva presenza di stenosi, setti, kinking, plicature, valvole e soprattutto non siano chiare le ripercussioni emodinamiche di tali reperti e anche nel caso di rilievi non concordanti tra le differenti metodiche diagnostiche, si potrà verificare l’eventuale gradiente pressorio mediante la misurazione della pressione endoluminale a differenti livelli.
FLEBOGRAFIA (fase interventistica)
Ottenuto il quadro dell’anatomia vascolare venosa del paziente e definite le sedi dell’intervento si somministrerà eparina sodica 70 UI / pro kg (meno 2000 iniziali) e si sostituirà l’introduttore con analogo di maggior diametro: questo per consentire l’introduzione e l’uso di materiale operatorio endovascolare di calibro superiore ai cateteri diagnostici utilizzati preliminarmente.
Per garantire maggior stabilità al sistema, per aumentarne la portanza, per incrementare la possibilità di spinta (pushability) dei materiali operatori attraverso tortuosità o restringimenti particolarmente importanti si potranno utilizzare cateteri guida (6-7-8 French 100cm) o introduttori armati lunghi (6-7-8 French 65-90cm) anche per avvicinarsi maggiormente alla sede di intervento.
Sul filo guida (0.014” - 0.018” - 0.035”) che l’operatore ha sospinto ad oltrepassare la sede dell’anomalia vascolare, verrà successivamente condotto un catetere a palloncino (prevalentemente “ad alta pressione”) nel punto prescelto e sarà dilatato mediante siringa a manometro.
La verifica del risultato mediante iniezione di m.d.c. e sequenza angiografica suggerirà se considerare la redilatazione della lesione a causa di un ritorno elastico o dilatare nuovamente per riaccollare un lembo di dissezione flusso limitante o se, a causa del ripetersi delle due situazioni poc’anzi descritte, considerare il posizionamento di uno stent.
Ovviamente ci si riserva l’eventuale uso di stent anche nei casi in cui setti endovenosi eccentrici, torsioni, plicature dei vasi, impronte estrinseche sulla vena non possano chiaramente beneficiare dalla sola angioplastica con palloncino, ma possano solo essere risolte mediante il sostegno permanente della parete della vena con stent.
Si considererà il mantenimento della terapia eparinica con dosi di 700 UI/ora dopo la 2° ora di intervento.
Al termine della procedura il materiale verrà sfilato dall’accesso venoso femorale, sarà eseguita la compressione manuale per alcuni minuti e, dopo ottenimento dell’emostasi, un piccolo tampone di garze in sede di puntura e la medicazione a piatto.
PERIODO POSTOPERATORIO
Il paziente sottoposto a flebografia e ad angioplastica verrà condotto nella camera di degenza, dove rimarrà in osservazione per almeno 5 ore con la gamba sede di puntura distesa e immobile per 3-4 ore.
DIMISSIONE
Qualora non siano emerse complicazioni, dopo circa 6 ore il paziente sarà considerato dimissibile e dovrà eseguire terapia anticoagulante orale per almeno 6-9 mesi a seconda dei casi.
Follow-up Neurologico
Entro 15 giorni e dopo 1 mese il Paziente verrà valutato dallo stesso neurologo del preintervento per rendere l’esame quanto più possibile comparativo e quanto meno Medico dipendente.
Follow-up Eco_color-Doppler
Al primo e al sesto mese dalla procedura verrà esegutio l’esame Eco-Color-Doppler secondo Zamboni dallo stesso operatore del preintervento per rendere l’esame quanto più possibile comparativo e quanto meno operatore dipendente.
Quanto qui esposto ed in forma ridotta fa parte di un Codice Etico vincolante tutti i membri del Ns. Gruppo, a cui noi ci atterremo nella pratica diagnostica e clinica, che depositeremo presso un Notaio di Ns. fiducia.

Per ulteriori informazioni scrivere a
segreteria@centroendovascolare.it
Inoltre potete consultare
http://sm-ccsvi.com/diagnosi-e-terapia/

Argomenti correlati

Le vostre domande sulla CCSVI
 www.endovascular.it/it/angioplastica-in-ccsvi/134.html

Linee Guida (cliccare qui)    
www.endovascular.it/images/stories/congressi/CIRSE_-_CCSVI_guidelines.pdf

Le nostre risposte ai Vostri quesiti sulla CCSVI



Che cos’è la CCSVI?
l’insufficienza venosa cerebrospinale cronica (CCSVI) è una sindrome emodinamica in cui vi è un anormale deflusso nelle vene extracraniche deputate al drenaggio del sangue dal sistema nervoso centrale. L’insufficienza venosa cronica cerebrospinale va quindi a creare una situazione di ipertensione venosa a livello cerebrale.
Le anomalie venose che compromettono il deflusso del sangue dal cervello e dal midollo spinale possono essere molto diverse. Infatti, si trovano un gran numero di tali ostacoli, tra cui: stenosi, setti, valvole invertite, cercini, torsioni, ecc…
Ad oggi si pensa che tali anomalie siano principalmente congenite.
Come faccio a sapere se ho la CCSVI?
Deve sottoporsi ad eco-color-doppler che deve essere eseguito secondo nuovi criteri studiati e introdotti ex-novo dal prof. Paolo Zamboni.
E’ stata necessariamente rivista la modalità di studio della circolazione venosa extracranica (vene giugulari) alla luce delle nuove intuizioni e dei nuovi rilievi patologici.
E’ tutt’ora in corso di studio e di scrittura la metodologia di studio a livello venoso intracranico applicata al paziente con CCSVI, ed in particolare le ripercussioni emodinamiche sul sistema venoso intracranico determinate dagli ostacoli riscontrati nelle vene extracraniche.
L’eco-doppler quindi deve essere affidato a chi si sta dedicando all’approfondimento dei quadri emodinamici nella CCSVI e mantiene contatti periodici di aggiornamento e di scambio con il centro del prof. Zamboni ed inoltre da chi ha partecipato a corsi di formazione specifici e attestati.
In cosa consiste l’eco-color-doppler per insufficienza venosa cronica cerebro-spinale?
L’eco-color-doppler si esegue come una normale ecografia, ma con una sonda dotata di doppler per la rilevazione delle caratteristiche del flusso sanguigno.
Il nostro gruppo lavora principalmente con il centro diagnostico CIDIMU diretto dal dott. Ugo Riba che tra i primi ha approfondito la metodica.
Lo studio consta di 4 fasi: la prima prevede lo studio, attraverso un eco-color-doppler, delle vene del collo del paziente in posizione a 0°; la seconda, il medesimo studio sul paziente in posizione a 90°; la terza e la quarta fase consistono nell’effettuare un eco-color-doppler venoso transcranico con il paziente dapprima in posizione a 0° e successivamente in posizione a 90°.
Che cosa viene rilasciato al paziente dopo eco-color-doppler?
Il giorno dell’esecuzione dell’esame al paziente vengono rilasciate le immagini dell’eco-color-doppler in formato cartaceo e su cd. dopo qualche giorno (in media 3 o 4 giorni) è disponibile il referto che può essere ritirato di persona oppure può essere inviato tramite e-mail o via posta; se l’esame è positivo viene consegnata la documentazione preliminare allo studio angiografico/flebografico (esami del sangue; materiale informativo sulla procedura) che resta comunque e ovviamente a totale discrezione del paziente.
In cosa consiste il trattamento, una volta diagnosticata la CCSVI?
E’ stato sperimentato un trattamento cosiddetto endovascolare che necessita di un breve ricovero, ma non di bisturi ed anestesie generali: attraverso la puntura di una vena periferica viene inserito un catetere che viene guidato da un radiologo interventista all’interno dell’apparato vascolare. Quando si raggiungono le vene sede degli ostacoli l’operatore gonfia un palloncino che permette di dilatare i restringimenti (vedasi angioplastica in CCSVI).
Che cos’è una sala angiografica?
La sala angiografica è una sala radiologico-operatoria: grazie ad un apparecchio che si chiama angiografo, il Radiologo Interventista o lo specialista in trattamenti endovascolari può produrre immagini o filmati degli organi o apparati all’interno del corpo grazie all’impiego di raggi X.
Che differenza c’è tra flebografia e angiografia?
Il termine flebografia viene riservato allo studio delle vene, mentre con la parola angiografia ci si riferisce allo studio delle arterie.
A che ora bisogna presentarsi il giorno dell'intervento?
Generalmente alla mattina alle 7.30, a digiuno e assolutamente senza sospendere qualunque terapia in atto.
Quanto dura l’intervento?
Dall’ingresso nell’antisala operatoria angiografica all’inizio dell’intervento vero e proprio c’è un tempo variabile tra i 15 e i 30 minuti. Segue la preparazione del campo operatorio e la copertura del paziente con telo sterile che dura 15 minuti circa. La durata della fase diagnostica dell’esame dipenderà dalla difficoltà di cateterizzazione delle vene giugulari e dell’azigos e dipenderà dal numero di proiezioni angiografiche da eseguire per capire la natura dell’ostacolo: di solito non richiede più di 20-30 minuti. Il trattamento degli ostacoli intravenosi dura tra i 30 minuti e 1 ora, compresa la rimozione dell’accesso venoso. Da ultimo trascorrerà 15 minuti circa nell’antisala per l’osservazione post-procedura.
Cosa si intende per angioplastica?
Il rimodellamento del vaso non normale con approccio endovascolare e utilizzando tutti gli strumenti a disposizione per correggere al meglio il difetto che è causa di un problema.
Cosa sono i palloni da angioplastica?
E’ il primo strumento che è stato messo a disposizione degli interventisti dell’endovascolare circa 40anni fa. Oggi ci sono più di 100 tipi differenti di palloni sia per materiale di costruzione che di forma. inoltre ci sono palloni che possono spingere più di altri sui restringimenti potendo raggiungere le 20atm di gonfiaggio. Per questo come tutti i dispositivi chirurgici devono essere usati da mani esperte.
Cosa sono gli stent?
Gli stent sono reticelle metalliche di forma cilindrica costruiti con diversi materiali.
Questi hanno diverse caratteristiche e pertanto potranno essere: più o meno flessibili, con alta, media, bassa forza radiale (spinta esercitata sulla parete del vaso), più o meno rigidi ecc. ecc.
Ci saranno ad oggi circa 100 diversi tipi di stent con autorizzazione all’utilizzo nell’apparato vascolare.
Essendo tra gli strumenti a disposizione dell’interventista endovascolare ci sono occasioni nelle quali si devono utilizzare per migliorare il risultato di una procedura.
Quale fattore porta il chirurgo ad applicare lo stent in seduta operatoria e non limitarsi all’uso del palloncino?
Quando in seguito ad una dilatazione fatta con un pallone la vena tenda a richiudersi immediatamente; quando sempre col pallone si provochi una dissezione nella parete della vena che dia un’ulteriore limitazione al flusso di sangue; in caso di rottura della vena; in caso di torsioni della vena sul proprio asse ed altre situazioni nelle quali il pallone non sia in grado di risolvere da solo il problema dell’ostacolo.
Quali sensazioni avvertirò durante l’intervento?
I pazienti solitamente riferiscono: “un pizzico all’inguine”, seguito da una “sensazione di lieve bruciore” che dura 2-3 secondi.
Una volta che l’esame è iniziato durante la fase diagnostica non avvertirà alcun dolore, ma sensazioni descritte diversamente da soggetto a soggetto come: movimenti all’interno, tirare all’interno, lieve amaro in bocca, fastidio dietro l’orecchio.
Durante l’intervento si sentiranno alcune delle sensazioni precedenti, ma più decise: tirare o pressione all’interno ai lati del collo o sensazione di dolenzia alternativamente all’arto superiore destro, sinistro; calore agli arti, “calore alle estremità superiori e/o inferiori”, “sensazione di detensione”, “sensazione di temporanea di avere un osso in gola durante la deglutizione” che corrisponde al momento quando il palloncino sarà gonfio all’interno della vena.
E’ possibile essere “addormentati” durante l'intervento per non sentire nulla?
Solo il 10-15% di tutti gli interventi in sala angiografica vengono eseguiti in anestesia generale: Citiamo a titolo di esempio gli interventi di embolizzazione di aneurisma cerebrale, aneurisma aortico, la TIPSS, alcune procedure per patologie epatiche…).
Nel caso della CCSVI non è prevista l’anestesia generale, ma verra' praticata un'anestesia locale nel punto del corpo scelto come ingresso all’apparato vascolare venoso. Successivamente, solo per gli individui particolarmente ansiosi, a nostro insindacabile giudizio o di quello del collega anestesista eventualmente contattato, verranno somministrate sostanze sedative scelte in base alle caratteristiche sintomatologiche evidenziate al momento.
Quanto tempo bisogna aspettare dopo l'intervento, prima di poter essere dimessi?
Se il paziente viene operato entro le 12 del giorno stesso potrà essere, in assenza di complicazioni anche lievi, dimesso nel tardo pomeriggio; tutti i pazienti operati nel pomeriggio verranno dimessi il giorno successivo.
In cosa consiste la medicazione compressiva?
La medicazione compressiva consiste in una o più compresse di garza arrotolate ad assumere forma cilindrica (tampone)che vengono posizionate sopra al punto scelto come accesso all’apparato vascolare e assicurate mediante un bendaggio avvolto strettamente allo scopo di esercitare una pressione in grado di impedire un sanguinamento.
Quali comportamenti devono essere assunti dopo che la dimissione con medicazione compressiva ancora in sede?
Fino al mantenimento della medicazione compressiva si consiglia di mantenere l’arto in posizione estesa ed in particolare senza flessione all’inguine per non allentare la compressione sulla vena.
Che cosa viene rilasciato al paziente al momento della dimissione?
Il referto angiografico e il relativo CD delle immagini/sequenze flebo grafiche e la lettera di dimissione (note sul ricovero, intervento e terapia postintervento)
Esiste una possibilità di terapia sostitutiva alla seleparina post intervento, con farmaci a somministrazione orale?
Non prendiamo in considerazione l'uso di altri farmaci se non eparina e coumadin perché i dati che escono dal nostro studio devono essere omogenei. L’eccezione sarà possibile solamente di fronte a comprovata diatesi allergica o a pregressi problemi legati alla specifica sostanza
Come sono i risultati delle vostre procedure? Avete dati sulla vostra casistica? (numero di pazienti migliorati, stabili, peggiorati, percentuale di restenosi, recidiva di malattia, percentuale di stent utilizzati?)
Non rilasciamo dichiarazioni circa i risultati ad oggi ottenuti per non farVi incorrere in pericolosi e grossolani errori di valutazione. Infatti le attuali considerazioni sull’argomento sarebbero unicamente sensazioni, non avrebbero alcun significato statistico e pertanto in questa fase assolutamente fuorvianti.

20/07/13

you reporter . it

http://www.youreporter.it/mio/STEFANIAAJOMELIS

STEFANIAAJOMELIS

è un top reporter iscritto il 21 Maggio 2011

trombizzazione delle vene , QUESTE pubblicazioni scientifiche SAREBBE MEGLIO RIVEDERLE




















http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/23701076

Endovascular diagnosis and management of chronic cerebrospinal venous insufficiency: retrospective analysis of 30-day morbidity and mortality in 95 consecutive patients.

Source

Department of Radiology, Section of Interventional Radiology, Rush University Medical Center, Chicago, IL, USA.