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20/01/15

Carotide e Malattie della Carotide.

 


Anatomia e Fisiologia delle Arterie Carotidi
Le arterie carotidi sono due grossi vasi sanguigni situati ai lati del collo; insieme alle arterie vertebrali, le carotidi con le loro numerose ramificazioniirrorano la testa ed il collo, trasportando sangue ricco di ossigeno dal cuore all'encefalo e alle strutture facciali.

L'arteria carotide comune di sinistra deriva direttamente dall'arco aortico, mentre quella di destra origina dall'arteria innominata (o anonima).
Anatomicamente, viascuna carotide è distinguibile in:

Carotide comune;
Carotide interna;
Carotide esterna.
Le arterie carotidi comuni risalgono profondamente nel collo e si dividono a livello della laringe (pomo d'Adamo) in un'arteria carotide esterna e in una interna.

Le arterie carotidi esterne irrorano le seguenti strutture: collo, faringe, esofago, laringe, mandibola, cuoio capelluto e volto.
Le arterie carotidi interne, invece, entrano nel cranio a livello dei fori carotidei delle ossa temporali, apportando sangue all'encefalo. Da qui risalgono fino a livello del nervo ottico, dove si dividono in tre rami: arteria oftalmica (vascolarizza l'occhio), arteria cerebrale anteriore (irrora i lobi frontali e parietali dell'encefalo) e arteria cerebrale media (apporta il sangue al mesencefalo e alle strutture laterali degli emisferi cerebrali).
L'encefalo è estremamente sensibile alle modificazioni dell'apporto vascolare, tanto che un'interruzione della circolazione per pochi secondi produrrà incoscienza, mentre dopo circa quattro minuti i danni cerebrali risulteranno permanenti. Queste crisi circolatorie sono rare, poiché il sangue può raggiungere l'encefalo anche attraverso le arterie vertebrali.

Le carotidi interne generalmente forniscono sangue alla metà anteriore del cervello, mentre il resto dell'encefalo riceve sangue dalle arterie vertebrali. Questa distribuzione può però mutare facilmente: le arterie carotidi interne e una porzione dell'arteria vertebrale (cioè l'arteria basilare) sono interconnesse dal circolo del Willis, un circuito anastomotico ad anello, che si trova a circondare l'ipofisi. Grazie a questo circolo arterioso cerebrale, la possibilità che si verifichi una grave interruzione dell'apporto vascolare all'encefalo è ridotta.

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