Ferro e perdita di materia grigia - Cosa sappiamo ? di Joan Bael Traduzione di Matteo Scibilia
La freccia indica il Talamo
Poichè sempre più ricercatori stanno trovando che la SM sembra essere prima una malattia della materia grigia - prima che le lesioni appaiano nella sostanza bianca - è vitale che guardiamo la struttura della materia grigia nel cervello SM, di vedere ciò che è diverso nel cervello SM rispetto ai cervelli normali.
La presente nota sarà lunga .... ma credo che sia importante capire la ricerca SM così com'è oggi, all'inizio del 2012.
Il mese scorso, ricercatori dell'Università di Texas, hanno pubblicato uno studio (vedi qui)sul Journal of Neuroscience, segnalando che il talamo, la materia grigia profonda del cervello, è più piccolo e atrofizzato nelle persone con SM rispetto ai cervelli normali, e che questa perdita di materia grigia profonda avviene all'inizio della malattia, nella fase iniziale e prima che vengano rilevate eventuali lesioni della sostanza bianca.
La presente nota sarà lunga .... ma credo che sia importante capire la ricerca SM così com'è oggi, all'inizio del 2012.
Il mese scorso, ricercatori dell'Università di Texas, hanno pubblicato uno studio (vedi qui)sul Journal of Neuroscience, segnalando che il talamo, la materia grigia profonda del cervello, è più piccolo e atrofizzato nelle persone con SM rispetto ai cervelli normali, e che questa perdita di materia grigia profonda avviene all'inizio della malattia, nella fase iniziale e prima che vengano rilevate eventuali lesioni della sostanza bianca.
Gli studi attuali di Hubbard, Haacke, et al mostrano come le stenosi delle vene giugulari creino un deflusso rallentato nei pazienti con SM. E il flusso di sangue attraverso il loro cervello è di molto inferiore rispetto a quelli con vene non stenosizzate. Questa può essere un'indicazione di ipoperfusione e una diminuzione di ossigenazione, e avremo ulteriori risultati al riguardo dalla Fondazione Hubbard entro la fine dell'anno.
Il dr. E. Haacke ha anche notato un cambiamento nelle materia grigia del cervello SM- anormalmente con alto contenuto di ferro.
Il Dr. Mark E. Haacke ha studiato la materia grigia nel cervello SM per quasi un decennio. E' uno degli inventori della tecnologia SWI, un sistema di immagini che permette di visualizzare i deposti di ferro nel tessuto cerebrale.
Ecco cosa ha pubblicato sull'American Journal of Neuroradiology :
Cinquantadue pazienti con sclerosi multipla sono stati reclutati per valutare i contenuti anomali di ferro nei loro gangli basali e talamo (THA) . Un centinaio di 22 soggetti sani sono stati reclutati per stabilire una linea di base del contenuto di ferro normale nella materia grigia (MG) profonda.
RISULTATI: E' stata rilevata una netta separazione tra contenuto di ferro nei soggetti sani rispetto ai pazienti affetti da SM. Per i soggetti sani, il 13% e per i pazienti con sclerosi multipla il 65%.
I risultati per i pazienti di età inferiore ai 40 anni sono ancora più impressionanti. In questi casi, solo l'1% dei soggetti sani e il 67% dei pazienti con SM recidivante-remittente hanno mostrato anormalmente alto contenuto di ferro.
Attualmente, vi è un crescente interesse a studiare come è colpita la MG e particolarmente il profondo coinvolgimento del deposito di ferro.
La conoscenza dell'accumulo di ferro cerebrale nelle malattie neurodegenerative, tra cui la SM, non è nuova ed è stata dimostrata istologicamente in passato. Nella SM, la sua origine è probabilmente dovuta a detriti di mielina o oligodendrociti, di ferro concentrato nei macrofagi, o come prodotto di microemorragie locali in seguito al danneggiamento della parete delle venule. Con la rottura della parete, il ferro libero può sfuggire al di fuori della vena.Questo processo è stata sempre visto nei gangli basali, nei neuroni, negli oligodendrociti, nei macrofagi e nella microglia. Generalmente, si sa che il ferro libero porta alla formazione di radicali idrossili altamente reattivi, che possono innescare la disfunzione della membrana cellulare e la attivazione cronica della microglia. Così, il ferro da una qualsiasi delle suddette fonti potrebbe portare a infiammazioni e ad un ulteriore accumulo di ferro, portando il sistema ad auto-alimentarsi.
Quello che il dottor Haacke sta spiegando è che abbiamo sempre saputo della presenza del ferro nei tessuti della materia grigia nel cervello con sclerosi multipla e altre malattie neurodegenerative. Non si tratta di nuove informazioni. ll dr. Haacke spiega che ci sono tre possibili cause di questa presenza di ferro nel cervello SM. Il ferro potrebbe provenire da uno, due, o tutti e tre queste fonti:
Il dr. E. Haacke ha anche notato un cambiamento nelle materia grigia del cervello SM- anormalmente con alto contenuto di ferro.
Il Dr. Mark E. Haacke ha studiato la materia grigia nel cervello SM per quasi un decennio. E' uno degli inventori della tecnologia SWI, un sistema di immagini che permette di visualizzare i deposti di ferro nel tessuto cerebrale.
Ecco cosa ha pubblicato sull'American Journal of Neuroradiology :
Cinquantadue pazienti con sclerosi multipla sono stati reclutati per valutare i contenuti anomali di ferro nei loro gangli basali e talamo (THA) . Un centinaio di 22 soggetti sani sono stati reclutati per stabilire una linea di base del contenuto di ferro normale nella materia grigia (MG) profonda.
RISULTATI: E' stata rilevata una netta separazione tra contenuto di ferro nei soggetti sani rispetto ai pazienti affetti da SM. Per i soggetti sani, il 13% e per i pazienti con sclerosi multipla il 65%.
I risultati per i pazienti di età inferiore ai 40 anni sono ancora più impressionanti. In questi casi, solo l'1% dei soggetti sani e il 67% dei pazienti con SM recidivante-remittente hanno mostrato anormalmente alto contenuto di ferro.
Attualmente, vi è un crescente interesse a studiare come è colpita la MG e particolarmente il profondo coinvolgimento del deposito di ferro.
La conoscenza dell'accumulo di ferro cerebrale nelle malattie neurodegenerative, tra cui la SM, non è nuova ed è stata dimostrata istologicamente in passato. Nella SM, la sua origine è probabilmente dovuta a detriti di mielina o oligodendrociti, di ferro concentrato nei macrofagi, o come prodotto di microemorragie locali in seguito al danneggiamento della parete delle venule. Con la rottura della parete, il ferro libero può sfuggire al di fuori della vena.Questo processo è stata sempre visto nei gangli basali, nei neuroni, negli oligodendrociti, nei macrofagi e nella microglia. Generalmente, si sa che il ferro libero porta alla formazione di radicali idrossili altamente reattivi, che possono innescare la disfunzione della membrana cellulare e la attivazione cronica della microglia. Così, il ferro da una qualsiasi delle suddette fonti potrebbe portare a infiammazioni e ad un ulteriore accumulo di ferro, portando il sistema ad auto-alimentarsi.
Quello che il dottor Haacke sta spiegando è che abbiamo sempre saputo della presenza del ferro nei tessuti della materia grigia nel cervello con sclerosi multipla e altre malattie neurodegenerative. Non si tratta di nuove informazioni. ll dr. Haacke spiega che ci sono tre possibili cause di questa presenza di ferro nel cervello SM. Il ferro potrebbe provenire da uno, due, o tutti e tre queste fonti:
- Quando la mielina e gli oligodendrociti muoiono, si lasciano alle spalle il ferro. Questo accade in uno stato di ipossia da ossigeno, o di uno stato infiammatorio.
- I macrofagi, i globuli bianchi dal nostro sistema immunitario, sono ricchi di ferro e potrebbero essere la fonte. Questo accade in uno stato infiammatorio o immunitario attivato.
- La parete dei vasi sanguigni (l'endotelio) potrebbe essere danneggiata, con perdite di particelle di sangue nel tessuto cerebrale (microemorragia).Questo potrebbe essere causato dal reflusso di sangue, stasi venosa, o CCSVI.
Adesso, entriamo nella zona del dibattito dell' "uovo e la gallina" tra specialisti di SM e di altri scienziati.
Questo potrebbe essere il luogo dove i ricercatori potrebbero rimanere impantanati per anni. E non è certo una buona cosa per i malati di SM di oggi!
Il dibattito è -
C'è qualche fonte sconosciuta di neurodegenerazione o infiammazione cellulare che sta uccidendo le cellule cerebrali, e il ferro deposto nella materia grigia è secondario a questo
contro
Il deposito di ferro nella materia grigia è il primo passo nella SM
Ecco cosa dice il dottor Zivadinov a proposito dell' uovo e la gallina .....(vedi qui)
Recentemente, è stato proposto in uno studio pilota che i depositi di ferro nella SM possano essere correlati a insufficienza venosa cronica cerebrospinale (CCSVI), una condizione caratterizzata da anomalie vascolari dei principali percorsi della circolazione venosa cerebrospinale extra-cranica, che interferiscono con il normale deflusso del sangue del parenchima cerebrale nei pazienti con SM.
La particolarità dei disturbi del flusso venoso cerebrale venoso collegati con la CCSVI, insieme con l'istologia degli spazi perivenosi, porta ad ipotizzare che i depositi di ferro nella SM possano essere una conseguenza del cronico drenaggio venoso insufficiente. Secondo questa ipotesi, una quantità eccessiva di ferro, a causa dell' alterato ritorno venoso cerebrospinale, può causare danni alla barriera emato-encefalica e conseguenti disturbi del microcircolo, con conseguente stravaso degli eritrociti come fonte primaria di deposito di ferro in forma di micro-emorragie.
Infatti, gli studi istologici e la risonanza magnetica confermano lo stravaso degli eritrociti in un sottogruppo di placche cerebrali dei pazienti con SM, e la presenza di macrofagi carichi di ferro a livello perivenulare, con una progressione delle lesioni che si verificano lungo i vasi venosi. E' stato osservato che le cellule coinvolte nel sovraccarico di ferro con il maggior effetto sulla immunità sono i macrofagi, e vi è una stretta relazione tra ferro e le cellule più importanti della immunità adattativa, i linfociti T, dal momento che sono i principali attori nel riciclaggio del ferro dall'emoglobina.
Pertanto, il ferro può essere un potente stimolo chemio-tattico che attira macrofagi e contribuisce alla causa o l'attivazione iniziale di cellule T autoimmuni nei pazienti con SM. D'altra parte, una ipotesi alternativa potrebbe essere che quella diminuzione del flusso sanguigno nel parenchima cerebrale dei pazienti con SM potrebbe derivare dalla congestione delle vene o dall'occlusione causata dalle cellule infiammate, i depositi di fibrina, o altri fattori. In questo caso, i depositi di ferro potrebbero svilupparsi come conseguenza di reazioni infiammatorie e non esserne loro la causa.
Questo potrebbe essere il luogo dove i ricercatori potrebbero rimanere impantanati per anni. E non è certo una buona cosa per i malati di SM di oggi!
Il dibattito è -
C'è qualche fonte sconosciuta di neurodegenerazione o infiammazione cellulare che sta uccidendo le cellule cerebrali, e il ferro deposto nella materia grigia è secondario a questo
contro
Il deposito di ferro nella materia grigia è il primo passo nella SM
Ecco cosa dice il dottor Zivadinov a proposito dell' uovo e la gallina .....(vedi qui)
Recentemente, è stato proposto in uno studio pilota che i depositi di ferro nella SM possano essere correlati a insufficienza venosa cronica cerebrospinale (CCSVI), una condizione caratterizzata da anomalie vascolari dei principali percorsi della circolazione venosa cerebrospinale extra-cranica, che interferiscono con il normale deflusso del sangue del parenchima cerebrale nei pazienti con SM.
La particolarità dei disturbi del flusso venoso cerebrale venoso collegati con la CCSVI, insieme con l'istologia degli spazi perivenosi, porta ad ipotizzare che i depositi di ferro nella SM possano essere una conseguenza del cronico drenaggio venoso insufficiente. Secondo questa ipotesi, una quantità eccessiva di ferro, a causa dell' alterato ritorno venoso cerebrospinale, può causare danni alla barriera emato-encefalica e conseguenti disturbi del microcircolo, con conseguente stravaso degli eritrociti come fonte primaria di deposito di ferro in forma di micro-emorragie.
Infatti, gli studi istologici e la risonanza magnetica confermano lo stravaso degli eritrociti in un sottogruppo di placche cerebrali dei pazienti con SM, e la presenza di macrofagi carichi di ferro a livello perivenulare, con una progressione delle lesioni che si verificano lungo i vasi venosi. E' stato osservato che le cellule coinvolte nel sovraccarico di ferro con il maggior effetto sulla immunità sono i macrofagi, e vi è una stretta relazione tra ferro e le cellule più importanti della immunità adattativa, i linfociti T, dal momento che sono i principali attori nel riciclaggio del ferro dall'emoglobina.
Pertanto, il ferro può essere un potente stimolo chemio-tattico che attira macrofagi e contribuisce alla causa o l'attivazione iniziale di cellule T autoimmuni nei pazienti con SM. D'altra parte, una ipotesi alternativa potrebbe essere che quella diminuzione del flusso sanguigno nel parenchima cerebrale dei pazienti con SM potrebbe derivare dalla congestione delle vene o dall'occlusione causata dalle cellule infiammate, i depositi di fibrina, o altri fattori. In questo caso, i depositi di ferro potrebbero svilupparsi come conseguenza di reazioni infiammatorie e non esserne loro la causa.
Ora ... in uno studio fatto dal dr. Zamboni e dal dr. Zivadinov (vedi qui) su persone reali (e non su un modello animale - topo), essi hanno osservato pazienti affetti da SM/ CCSVI, cercando di trovare qualche correlazione tra atrofia della sostanza grigia, disabilità, CCSVI e depositi di ferro nella materia grigia - e l'hanno trovata.
Sedici (16) pazienti con SM recidivante-remittente e 8 controlli sani (HC) sono stati scannerizzati con un apparecchio 3T di GE, utilizzando la SWI.
Risultati. Tutte i 16 pazienti affetti da SM hanno soddisfatto la diagnosi di CCSVI, rispetto a nessuno degli HC. Nei pazienti con SM, la più alta concentrazione di ferro nel nucleo pulvinar del talamo, il globo pallido, e l'ippocampo era correlata ad un maggior numero di criteri di emodinamica venosa (VH). C'era anche una significativa associazione tra un numero maggiore di criteri VH e la concentrazione di ferro superiore di sovrapposizione T2 (r =- 0.64, p = 0,007) e T1 (r =- 0.56, p = 0,023) . Una più alta concentrazione di ferro è stata correlata alla durata della malattia più lunga e una maggiore disabilità come misurato dalla scala EDSS e MSFC, e di aumento della lesioni rilevate alla RM e una diminuzione del volume cerebrale.
Conclusione. I risultati di questo studio pilota suggeriscono che la CCSVI può essere un importante meccanismo relativo al deposito di ferro nel parenchima cerebrale di pazienti affetti da SM. A sua volta, il deposito di ferro, come misurato da SWI, è un modesto predittore di progressione della disabilità, l'accumulo di volume della lesione e lo sviluppo di atrofia nei pazienti con SM.
Sedici (16) pazienti con SM recidivante-remittente e 8 controlli sani (HC) sono stati scannerizzati con un apparecchio 3T di GE, utilizzando la SWI.
Risultati. Tutte i 16 pazienti affetti da SM hanno soddisfatto la diagnosi di CCSVI, rispetto a nessuno degli HC. Nei pazienti con SM, la più alta concentrazione di ferro nel nucleo pulvinar del talamo, il globo pallido, e l'ippocampo era correlata ad un maggior numero di criteri di emodinamica venosa (VH). C'era anche una significativa associazione tra un numero maggiore di criteri VH e la concentrazione di ferro superiore di sovrapposizione T2 (r =- 0.64, p = 0,007) e T1 (r =- 0.56, p = 0,023) . Una più alta concentrazione di ferro è stata correlata alla durata della malattia più lunga e una maggiore disabilità come misurato dalla scala EDSS e MSFC, e di aumento della lesioni rilevate alla RM e una diminuzione del volume cerebrale.
Conclusione. I risultati di questo studio pilota suggeriscono che la CCSVI può essere un importante meccanismo relativo al deposito di ferro nel parenchima cerebrale di pazienti affetti da SM. A sua volta, il deposito di ferro, come misurato da SWI, è un modesto predittore di progressione della disabilità, l'accumulo di volume della lesione e lo sviluppo di atrofia nei pazienti con SM.
Per riassumere, Il dr Zamboni e il dr Zivadinov hanno trovato una correlazione diretta tra:
E non è un misterioso meccanismo di una malattia sconosciuta, come proposto da alcuni neurologi.
E' una correlazione quantificabile tra il flusso di sangue e il ferro, trovata nelle persone che vivono con la SM.
- gravità della CCSVI - o dell'emodinamica venosa alterata -
- quantità di ferro depositato nella materia grigia
- invalidità
- l'atrofia della materia grigia
- durata della malattia
E non è un misterioso meccanismo di una malattia sconosciuta, come proposto da alcuni neurologi.
E' una correlazione quantificabile tra il flusso di sangue e il ferro, trovata nelle persone che vivono con la SM.