1. DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE
AVONEX 30 microgrammi/0,5 ml soluzione iniettabile.
2. COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA
Ciascuna siringa preriempita da 0,5 ml contiene 30 microgrammi (6 milioni UI) di interferone beta-1a.
La concentrazione e pari a 30 microgrammi per 0,5 ml.
Usando lo Standard Internazionale per l'interferone della Organizzazione Mondiale della Sanita (OMS), 30 microgrammi di AVONEX contengono 6 milioni di UI di attivita antivirale. L'attivita riferita ad altri standard non e conosciuta.
Per l'elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
3. FORMA FARMACEUTICA
Soluzione iniettabile.
Soluzione limpida e incolore.
4. INFORMAZIONI CLINICHE
4.1 Indicazioni terapeutiche
AVONEX e indicato per il trattamento di:
.
Pazienti con diagnosi di sclerosi multipla recidivante (SM). Negli studi clinici questa era caratterizzata da due o piu esacerbazioni acute (recidive) nei tre anni precedenti senza evidenza di una continua progressione tra le recidive; AVONEX rallenta la progressione della disabilita e diminuisce la frequenza delle recidive.
.
Pazienti con un singolo evento demielinizzante con un processo infiammatorio in fase attiva, se tale evento e di gravita tale da rendere necessario il trattamento con corticosteroidi per via endovenosa, se sono state escluse altre diagnosi e se e stato accertato che i pazienti sono ad alto rischio di sviluppare una sclerosi multipla clinicamente definita (vedere paragrafo 5.1).
AVONEX deve essere interrotto nei pazienti che sviluppano SM progressiva.
4.2 Posologia e modo di somministrazione
Il trattamento deve essere iniziato sotto la supervisione di un medico esperto nel trattamento della malattia.
Adulti: la dose raccomandata per il trattamento delle forme recidivanti di SM e di 30 microgrammi (0,5 ml di soluzione), somministrati tramite iniezione intramuscolare (i.m.) una volta alla settimana (vedere paragrafo 6.6).
Per aiutarli ad adattarsi alla terapia, allfinizio del trattamento i pazienti possono ricevere o una dose piena di 30 microgrammi (0,5 ml di soluzione) o circa meta della dose una volta alla settimana; la dose puo essere successivamente aumentata fino alla dose piena di 30 microgrammi (0,5 ml di soluzione). Per ottenere lfefficacia adeguata, si deve raggiungere una dose di 30 microgrammi (0,5 ml di soluzione) una volta alla settimana e mantenere poi questa dose dopo il periodo di titolazione iniziale. Per i pazienti che iniziano il trattamento con AVONEX e disponibile un dispositivo di titolazione manuale per permettere la somministrazione di circa meta della dose.
Nessun ulteriore beneficio e stato dimostrato somministrando una dose piu elevata (60 microgrammi) una volta a settimana.
Bambini e adolescenti: non sono stati condotti studi clinici o di farmacocinetica su bambini o adolescenti. Tuttavia i pochi dati pubblicati suggeriscono che in adolescenti fra 12 e 16 anni di eta che ricevono AVONEX in dosi pari a 30 microgrammi per via intramuscolare una volta alla settimana il profilo di sicurezza del prodotto e simile a quello osservato in pazienti adulti. Non ci sono informazioni circa l'uso di AVONEX in bambini al di sotto dei 12 anni di eta e percio AVONEX non deve essere usato in questa popolazione.
Anziani: gli studi clinici non hanno incluso un numero sufficiente di pazienti di eta pari o superiore a 65 anni da potere determinare se questi rispondano in maniera diversa rispetto ai soggetti piu giovani. Tuttavia, sulla base della modalita di clearance del principio attivo, non vi e alcuna ragione teorica per cui sia necessario un aggiustamento del dosaggio nei pazienti anziani.
Il sito dell'iniezione intramuscolare deve essere cambiato ogni settimana (vedere paragrafo 5.3).
Il medico puo prescrivere un ago diametro 25 da 25 mm per i pazienti nei quali risulti appropriato lfuso di questo ago per la somministrazione di unfiniezione intramuscolare.
Prima dell'iniezione e per altre 24 ore dopo ciascuna iniezione, e consigliato un analgesico antipiretico per diminuire i sintomi simil-influenzali associati con la somministrazione di AVONEX. Questi sintomi sono di norma presenti durante i primi mesi di trattamento.
Attualmente non e noto per quanto tempo il paziente debba essere trattato. I pazienti devono essere valutati clinicamente dopo due anni di trattamento e la decisione per un trattamento a piu lungo termine va presa su base individuale dal medico curante. Il trattamento deve essere interrotto se il paziente sviluppa una SM cronica progressiva.
4.3 Controindicazioni
-
Inizio della terapia in gravidanza (vedere paragrafo 4.6).
-
Pazienti con anamnesi di ipersensibilita all'interferone beta naturale o ricombinante o a qualunque eccipiente.
-
Pazienti con depressione grave e/o ideazione suicidaria in atto
4.4 Avvertenze speciali e precauzioni di impiego
AVONEX deve essere somministrato con prudenza ai pazienti con sindrome depressiva o altri disturbi dellfumore in atto o pregressi, in particolare ai pazienti con precedenti di ideazione suicidaria (vedere paragrafo 4.3). E noto che la depressione e l'ideazione suicidaria sono condizioni che si verificano con una maggiore frequenza nei pazienti affetti da sclerosi multipla ed in associazione all'uso dell'interferone. I pazienti devono essere avvertiti di riferire immediatamente qualunque sintomo di depressione e/o ideazione suicidaria al loro medico curante.
I pazienti con segni di depressione devono essere strettamente monitorati durante la terapia e trattati in modo appropriato. La sospensione della terapia con AVONEX deve essere presa in considerazione
AVONEX deve essere somministrato con prudenza ai pazienti con anamnesi di crisi convulsive ed in quelli trattati con farmaci antiepilettici, specialmente se la loro epilessia non e adeguatamente controllata dagli antiepilettici (vedere paragrafi 4.5 e 4.8).
E opportuno usare cautela e prendere in considerazione uno stretto monitoraggio quando si somministri AVONEX a pazienti con severa insufficienza renale ed epatica ed a pazienti con severa mielosoppressione.
Dopo la commercializzazione, sono stati segnalati casi di danno epatico, inclusi elevati livelli degli enzimi epatici nel siero, epatite, epatite autoimmune ed insufficienza epatica associati allfuso di interferone beta . In alcuni casi, tali reazioni si sono verificate in presenza di altri medicinali che sono stati associati a danno epatico. Il potenziale di effetti aggiuntivi provocati dalla somministrazione di piu medicinali o da altri agenti epatotossici (ad esempio alcol), non e stato determinato. I pazienti devono essere monitorati per segni di danno epatico ed e necessario usare cautela durante lfuso di interferoni contemporaneamente ad altri medicinali associati a danno epatico.
I pazienti con malattie cardiache quali l'angina, l'insufficienza cardiaca congestizia o l'aritmia devono essere monitorati strettamente per il peggioramento delle loro condizioni cliniche durante il trattamento con AVONEX. I sintomi simil-influenzali associati alla terapia con AVONEX possono risultare stressanti per i pazienti con associate disfunzioni cardiache.
Anormalita nei dati di laboratorio si possono manifestare con lfuso degli interferoni. Percio, oltre a quegli esami di laboratorio normalmente richiesti per il monitoraggio di pazienti con SM, durante la terapia con AVONEX si raccomanda di eseguire conte complete e differenziali di leucociti, conta piastrinica ed esami del sangue comprendenti i test di funzionalita epatica. I pazienti con mielosoppressione possono richiedere un monitoraggio piu intensivo degli emocromi, con conte differenziali e conta piastrinica.
I pazienti possono sviluppare anticorpi verso AVONEX. Gli anticorpi di alcuni di questi pazienti riducono l'attivita dell'interferone beta-1a in vitro (anticorpi neutralizzanti). Gli anticorpi neutralizzanti sono associati ad una riduzione in vivo degli effetti biologici di AVONEX e potenzialmente possono essere associati ad una riduzione dell'efficacia clinica. E stimato che il plateau di incidenza di formazione degli anticorpi neutralizzanti viene raggiunto dopo 12 mesi di trattamento. Recenti studi clinici eseguiti su pazienti trattati fino a tre anni con AVONEX suggeriscono che approssimativamente dal 5% allf8% di essi sviluppa anticorpi neutralizzanti.
Lfuso di vari metodi per determinare gli anticorpi sierici allfinterferone limita la capacita di comparare lfantigenicita tra differenti prodotti.
4.5 Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione
Non sono stati effettuati studi formali di interazione nell'uomo.
L'interazione di AVONEX con i corticosteroidi o con ormone adrenocorticotropo (ACTH) non e stata studiata in modo sistematico. Gli studi clinici indicano che i pazienti con SM possono ricevere AVONEX e corticosteroidi o ACTH durante le recidive.
E stato riportato che gli interferoni riducono l'attivita degli enzimi epatici dipendenti dal citocromo P450 nell'uomo e negli animali. L'effetto della somministrazione di alte dosi di AVONEX sul metabolismo dipendente dal P450 nelle scimmie e stato valutato e non si sono osservate variazioni nella capacita metabolizzante del fegato. Deve essere usata cautela quando AVONEX e somministrato in combinazione con medicinali che hanno un ristretto indice terapeutico e la cui "clearance" e largamente dipendente dal sistema del citocromo P450 epatico, ad esempio gli antiepilettici ed alcune classi di antidepressivi.
4.6 Gravidanza e allattamento
Gravidanza
Esistono dati limitati sull'uso di AVONEX in gravidanza. I dati disponibili indicano un possibile aumentato rischio di aborto spontaneo. Lfinizio del trattamento e controindicato in gravidanza
Donne in eta fertile
Le donne in eta fertile devono adottare metodi contraccettivi adeguati. Le pazienti che rimangono gravide e quelle che programmano una gravidanza durante la terapia con AVONEX devono essere informate sui rischi potenziali e la sospensione della terapia con AVONEX deve essere presa in considerazione . Nelle pazienti con un'elevata incidenza di recidive prima dell'inizio della terapia, occorre valutare il rischio di una recidiva seria in seguito alla sospensione di AVONEX a causa di una gravidanza rispetto ad un possibile aumentato rischio di aborto spontaneo.
Allattamento al seno
Non e noto se AVONEX sia escreto nel latte materno. A causa della possibilita di reazioni avverse gravi nei bambini allattati al seno, occorre decidere se sospendere l'allattamento al seno o la terapia con AVONEX.
4.7 Effetti sulla capacita di guidare veicoli e sullfuso di macchinari
Non sono stati effettuati studi sugli effetti di AVONEX sulla capacita di guidare veicoli e sull'uso di macchinari. Le reazioni avverse riportate a carico del sistema nervoso centrale possono avere un effetto minore sulla capacita di guidare veicoli e azionare macchinari in pazienti sensibili
4.8 Effetti indesiderati
L'incidenza piu elevata di reazioni avverse associate con la terapia con AVONEX e correlata ai sintomi simil-influenzali. I sintomi simil-influenzali piu comunemente riportati sono: dolori muscolari, febbre, brividi, sudorazione, astenia, mal di testa e nausea. I sintomi simil-influenzali tendono ad essere piu evidenti all'inizio della terapia e diventano meno frequenti con la prosecuzione del trattamento.
Dopo lfiniezione del prodotto, possono manifestarsi sintomi neurologici transitori, che possono sembrare simili ad unfesacerbazione della SM. In qualsiasi momento del trattamento possono insorgere episodi transitori di ipertonia e/o severa debolezza muscolare che impediscono movimenti volontari. Questi episodi sono di durata limitata, temporalmente correlati alle iniezioni e possono ripresentarsi dopo successive iniezioni. In alcuni casi questi sintomi sono associati ai sintomi simil-influenzali.
Le frequenze delle reazioni avverse osservate sono espresse in pazienti-anni, secondo le seguenti categorie:
Molto comune (.1/10 pazienti-anni);
Comune (.1/100, <1/10 pazienti-anni);
Non comune (.1/1.000, <1/100 pazienti-anni);
Raro (.1/10.000, <1/1.000 pazienti-anni);
Molto raro (<1/10.000 pazienti-anni);
Non nota (la frequenza non puo essere definita sulla base dei dati disponibili).
Lfindice Paziente-tempo rappresenta la somma delle singole unita di tempo in cui il paziente dello studio e stato esposto ad AVONEX prima di manifestare la reazione avversa. Ad esempio, 100 persone-anno puo indicare 100 pazienti trattati per un anno oppure 200 pazienti trattati per meta anno.
Nella seguente tabella sono riportate le reazioni avverse rilevate tramite studi (studi clinici ed osservazionali, con un periodo di follow-up compreso fra due e sei anni) e altre reazioni avverse identificate attraverso segnalazioni spontanee degli utilizzatori, con frequenza imprecisata.
Allfinterno di ciascuna classe di frequenza, gli effetti indesiderati sono riportati in ordine decrescente di gravita.
Esami diagnostici
comune
non comune
diminuzione dei valori della conta dei linfociti, dei leucociti, dei neutrofili, dellfematocrito, aumento dei valori ematici del potassio e dellfazoto ureico
diminuzione della conta delle piastrine
diminuzione o aumento del peso corporeo, anomalie nei test di funzionalita epatica
Patologie cardiache
cardiomiopatia, insufficienza cardiaca congestizia (vedere paragrafo 4.4), palpitazioni, aritmia, tachicardia
Patologie del sistema emolinfopoietico
pancitopenia, trombocitopenia
Patologie del sistema nervoso
molto comune
comune
cefalea2
ipoestesia, spasticita muscolare
sintomi neurologici, sincope3,
ipertonia, vertigini, parestesia,
convulsioni, emicrania
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche
comune
raro
rinorrea
dispnea
Patologie gastrointestinali
comune
vomito, diarrea, nausea2
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
comune
non comune
rash, aumento della sudorazione, ecchimosi
alopecia
edema angioneurotico, prurito, rash vescicolare, orticaria, aggravamento della psoriasi
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo
comune
crampi muscolari, dolore cervicale, mialgia2, artralgia, dolore alle estremita, mal di schiena, rigidita muscolare, rigidita muscolo-scheletrica
lupus eritematoso sistemico, debolezza muscolare, artrite
Patologie endocrine
ipotiroidismo, ipertiroidismo
Disturbi del metabolismo e della nutrizione
comune
anoressia
Infezioni e infestazioni
ascesso nel sito di iniezione1
Patologie vascolari
comune
vampate
vasodilatazione
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione
sintomi simil-influenzali, piressia2, brividi2, sudorazione2
dolore nel sito dfiniezione, eritema nel sito dfiniezione, ecchimosi nel sito dfiniezione, astenia2, dolore, senso di affaticamento2, malessere, sudorazione notturna
senso di bruciore nel sito dfiniezione
reazione nel sito dfiniezione, infiammazione nel sito dfiniezione, cellulite nel sito dfiniezione1, necrosi nel sito dfiniezione, sanguinamento nel sito d'iniezione, dolore toracico
Disturbi del sistema immunitario
reazione anafilattica, shock anafilattico, reazioni dfipersensibilita (angioedema, dispnea, orticaria, rash, rash pruriginoso)
Patologie epatobiliari
insufficienza epatica, (vedere paragrafo 4.4) epatite, epatite autoimmune
Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella
non comune
metrorragia, menorragia
Disturbi psichiatrici
comune
depressione (vedere paragrafo 4.4), insonnia
suicidio, psicosi, ansia, confusione, labilita emotiva
1Sono state segnalate reazioni a carico del sito dfiniezione, che comprendono dolore, infiammazione e casi molto rari di ascesso o di cellulite che possono richiedere un intervento chirurgico.
2La frequenza della manifestazione e piu elevata all'inizio della terapia.
3Dopo unfiniezione di AVONEX e possibile che si verifichi un episodio di sincope, ma generalmente si tratta di un episodio isolato che di norma si presenta allfinizio della terapia e non si ripete con le iniezioni successive.
4.9 Sovradosaggio
Non sono stati riportati casi di sovradosaggio. Tuttavia in caso di sovradosaggio, il paziente deve essere ospedalizzato per osservazione e sottoposto ad adeguato trattamento di supporto.
5. PROPRIETA FARMACOLOGICHE
5.1 Proprieta farmacodinamiche
Categoria farmacoterapeutica: interferoni, codice ATC: L03 AB07.
Gli interferoni sono una famiglia di proteine naturali prodotte dalle cellule eucariote in risposta all'infezione virale e ad altri induttori biologici. Gli interferoni sono citochine che mediano le attivita antivirali, antiproliferative ed immunomodulanti. Sono state distinte tre forme principali di interferone: alfa, beta e gamma. Gli interferoni alfa e beta sono classificati come interferoni di Tipo I e l'interferone gamma come un interferone di Tipo II. Questi interferoni possiedono attivita biologiche sovrapponibili ma chiaramente distinguibili. Essi possono anche differire per quanto riguarda il sito cellulare di sintesi.
L'interferone beta e prodotto da vari tipi di cellule inclusi i fibroblasti e i macrofagi. L'interferone beta naturale e AVONEX (interferone beta-1a) sono glicosilati e hanno una singola molecola di carboidrato complesso legato all'azoto. Per altre proteine e noto che la glicosilazione ha effetto sulla stabilita, attivita, distribuzione biologica ed emivita nel sangue. Tuttavia gli effetti dell'interferone beta che sono dipendenti dalla glicosilazione non sono completamente definiti.
AVONEX esercita i suoi effetti biologici legandosi a recettori specifici sulla superficie delle cellule umane. Questo legame inizia una complessa cascata di eventi intracellulari che conduce all'espressione di numerosi prodotti genici e marcatori indotti dall'interferone. Questi includono MHC di Classe I, la proteina Mx, la 2' / 5' - oligoadenilato sintetasi, la ƒÀ2 microglobulina e la neopterina. Alcuni di questi prodotti sono stati misurati nel siero e nelle frazioni cellulari del sangue raccolto da pazienti trattati con AVONEX. Dopo una dose singola intramuscolare di AVONEX, i livelli sierici di questi prodotti rimangono elevati per almeno quattro giorni e fino a una settimana.
Non e noto se il meccanismo d'azione di AVONEX nella sclerosi multipla segua la stessa sequenza di eventi biologici come sopra descritto, perche la patofisiologia della sclerosi multipla non e ben stabilita.
Gli effetti del trattamento della SM con AVONEX liofilizzato sono stati dimostrati in uno studio singolo controllato verso placebo in 301 pazienti (AVONEX n=158, placebo n=143) con SM recidivante caratterizzata da almeno 2 esacerbazioni nei 3 anni precedenti o almeno una esacerbazione allfanno prima di entrare nello studio, quando la durata della malattia era inferiore a 3 anni. Vennero inseriti nello studio pazienti con un EDSS allfentrata da 1 a 3,5. A causa del disegno dello studio, i pazienti furono seguiti per periodi di tempo variabili. 150 pazienti trattati con AVONEX completarono 1 anno di studio e 85 completarono due anni di studio. Nello studio, la percentuale cumulativa di pazienti che hanno sviluppato una progressione della disabilita (analisi di sopravvivenza secondo il metodo di Kaplan-Meier) alla fine dei due anni era del 35% per pazienti trattati con placebo e del 22% per pazienti trattati con AVONEX. La progressione della disabilita e stata misurata come un aumento di 1.0 punto nella Scala Espansa per lo Stato di Disabilita (EDSS), della durata di almeno sei mesi. E stata inoltre dimostrata una riduzione di un terzo della percentuale di recidive annuali. Questo ultimo effetto clinico e stato osservato dopo piu di un anno di trattamento.
Uno studio in doppio cieco, randomizzato, di confronto tra dosi, di 802 pazienti con SM recidivante (AVONEX 30 microgrammi n=402, AVONEX 60 microgrammi n=400) non ha dimostrato alcuna differenza statisticamente significativa o tendenza tra le dosi da 30 microgrammi e 60 microgrammi di AVONEX relativamente a parametri clinici e generali di Risonanza Magnetica Nucleare (RMN).
Gli effetti di AVONEX nel trattamento della SM sono stati dimostrati anche in uno studio randomizzato, in doppio cieco, condotto su 383 pazienti (AVONEX n = 193, placebo n = 190) con un singolo evento demielinizzante associato ad almeno due lesioni cerebrali compatibili rilevate alla RMN. Una riduzione del rischio di andare incontro a un secondo evento e stata osservata nel gruppo in trattamento con AVONEX. E stato anche riscontrato un effetto sui parametri RMN. Il rischio stimato di un secondo evento era del 50% in tre anni e del 39% in due anni nel gruppo placebo, e del 35% (tre anni) e del 21% (due anni) in quello trattato con AVONEX. In un'analisi post-hoc, nei pazienti che alla RMN basale avevano almeno una lesione captante il gadolinio e nove lesioni T2, il rischio di un secondo evento entro due anni era del 56% nel gruppo placebo e del 21% nel gruppo in trattamento con AVONEX. Tuttavia, l'impatto di un trattamento precoce con AVONEX non e noto nemmeno in questo sottogruppo ad alto rischio, poiche lo studio era stato disegnato principalmente per valutare lfintervallo di tempo tra primo e secondo evento, piuttosto che l'evoluzione a lungo termine della malattia. Inoltre, al momento non esiste una definizione ben stabilita dei pazienti ad alto rischio, sebbene un approccio piu conservativo consista nell'accettare almeno nove lesioni T2 iperintense alla scansione iniziale e almeno una nuova lesione T2 o una nuova lesione captante il gadolinio in una scansione successiva eseguita ad almeno tre mesi dalla prima. In ogni caso, il trattamento deve essere preso in considerazione solo per i pazienti classificati ad alto rischio.
5.2 Proprieta farmacocinetiche
Il profilo farmacocinetico di AVONEX e stato valutato indirettamente con un metodo che misura l'attivita antivirale dellfinterferone. Questo metodo di analisi e limitato dal fatto che e sensibile per l'interferone ma manca di specificita per l'interferone beta. Tecniche di analisi alternative non sono sufficientemente sensibili.
A seguito di somministrazione intramuscolare di AVONEX, i livelli sierici di attivita antivirale raggiungono un massimo tra le 5 e le 15 ore dopo il trattamento e diminuiscono con una emivita di approssimativamente 10 ore. Con unfappropriata correzione per la velocita di assorbimento dal sito di iniezione, la biodisponibilita calcolata e circa del 40%. La biodisponibilita calcolata e piu grande senza tali correzioni. La biodisponibilita intramuscolare e tre volte piu alta di quella sottocutanea. La somministrazione intramuscolo non puo essere sostituita da quella sottocutanea.
5.3 Dati preclinici di sicurezza
Carcinogenesi: non sono disponibili dati di carcinogenesi per l'interferone beta-1a negli animali e nell'uomo.
Tossicita cronica: in uno studio di tossicita ripetuta a 26 settimane nelle scimmie rhesus somministrando, per via intramuscolare una volta alla settimana, in combinazione con un altro agente immunomodulatore, un anticorpo monoclonale anti ligando del CD40, non e stata dimostrata alcuna risposta immunitaria ne alcun segno di tossicita verso interferone beta-1a.
Tollerabilita locale: l'irritazione a livello intramuscolare non e stata valutata negli animali dopo somministrazione ripetuta nello stesso sito di iniezione.
Mutagenesi: sono stati condotti limitati ma rilevanti studi di mutagenesi. I risultati sono stati negativi.
Alterazione della fertilita: sono stati condotti studi, con una forma correlata di interferone beta-1a, di fertilita e di sviluppo nelle scimmie Rhesus. A dosi molto alte sono stati osservati effetti anovulatori e abortivi negli animali in studio. Simili effetti sull'attivita riproduttiva correlati alla dose sono stati osservati anche con altre forme di interferoni alfa e beta. Non si sono osservati effetti teratogeni o sullo sviluppo fetale, ma le informazioni disponibili sugli effetti dell'interferone beta-1a nei periodi peri- e post-natale sono limitate.
Non sono disponibili informazioni sugli effetti dell'interferone beta-1a sulla fertilita maschile.
6. INFORMAZIONI FARMACEUTICHE
6.1 Elenco degli eccipienti
Sodio acetato, triidrato,
Acido acetico glaciale,
Arginina cloridrato,
Polisorbato 20,
Acqua per preparazioni iniettabili.
6.2 Incompatibilita
Non pertinente.
6.3 Periodo di validita
2 anni.
6.4 Precauzioni particolari per la conservazione
Conservare in frigorifero (2‹C-8‹C)
NON CONGELARE.
AVONEX puo essere conservato a temperatura ambiente (tra 15‹C e 30‹C) per un tempo fino ad una settimana.
Conservare nella confezione originale (vaschetta di plastica sigillata) per tenere al riparo dalla luce (vedere paragrafo 6.5 ).
6.5 Natura e contenuto del contenitore
Siringa da 1 ml preriempita di vetro (Tipo I) con tappo a prova di manomissione e tappo del pistone (gomma bromobutilica) contenente 0,5 ml di soluzione.
Confezione: scatola contenente quattro o dodici siringhe preriempite da 0,5 ml. Ogni siringa e confezionata in una vaschetta di plastica sigillata che contiene anche un ago per iniezione per uso intramuscolare.
E possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.
6.6 Precauzioni particolari per lo smaltimento e la manipolazione
AVONEX viene fornito come soluzione iniettabile pronta allfuso in siringa preriempita.
Una volta tolto dal frigorifero, AVONEX in siringa preriempita deve essere riscaldato a temperatura ambiente (15‹C -30‹C) per circa 30 minuti.
Non usare fonti esterne di calore come acqua calda per scaldare AVONEX 30 microgrammi soluzione iniettabile.
Se la soluzione iniettabile contiene delle particelle o non e limpida e incolore, la siringa preriempita non deve essere usata. Viene fornito lfago da iniezione per lfiniezione intramuscolare. La formulazione non contiene conservanti. Ogni siringa preriempita di AVONEX contiene solo una dose singola. Scartare la porzione non utilizzata di ciascuna siringa preriempita.
Il medicinale non utilizzato ed i rifiuti derivati da tale medicinale devono essere smaltiti in conformita alla normativa locale vigente.
7. TITOLARE DELL'AUTORIZZAZIONE ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO
BIOGEN IDEC LIMITED Innovation House 70 Norden Road Maidenhead Berkshire SL6 4AY
Regno Unito
8. NUMERI DELLE AUTORIZZAZIONI ALLfIMMISSIONE IN COMMERCIO
Numero di identificazione nazionale: 033283033/E
9. DATA DELLA PRIMA AUTORIZZAZIONE/RINNOVO DELLfAUTORIZZAZIONE
Data della prima autorizzazione: 13 marzo 1997
Data dell'ultimo rinnovo: 13 marzo 2007
10. DATA DI REVISIONE DEL TESTO
12/2008
Informazioni piu dettagliate su questo medicinale sono disponibili sul sito web della Agenzia Europea dei Medicinali (EMEA): http://www.emea.europa.eu/.
Le informazioni qui riportate Hanno solo un fine illustrativo: NON costituiscono e NON provengono né da prescrizione né da consiglio medico, rivolgersi SEMPRE e comunque al PROPRIO MEDICO NB: L'ADMI ritiene i propri lettori persone ragionevoli e dotate di senso della misura. I vostri commenti VERRANNO INSERITI dopo controllo, in caso Si riserva la facoltà di cancellare commenti di CATTIVO GUSTO e/o OFFENSIVI
CONTATORE PERSONE
18/07/12
Il secondo congresso annuale della Società Internazionale di Chirurgia Vascolare 14/16 febbraio 2013 MIAMI - FLORIDA
14 febbraio 2013 alle ore 11.00 fino a 17 febbraio 2013 alle ore 19.00 in EST
http://www.isvscongress.org/
The International Society for Vascular Surgery (ISVS) invites vascular surgeons and vascular specialists worldwide to gather at its most important event of the year. The Congress offers vascular surgeons and vascular specialists an immediate opportunity to share clinical information, to learn about current research and technology advances and to network with colleagues from the international community. Attendees will benefit from a scientific program geared specifically to the field of vascular surgery and offering a view of the specialty in global terms.
Featured Congress Topics
Treatment of All Forms of Venous Disease
Treatment of Sub massive and massive Pulmonary Embolism
Treatment of Superficial Femoral and Tibial Artery Disease
Endovascular Repair of AAA and Thoracic and Aortic Disease
Carotid Disease Management
Pharmacologic Management of Vascular Disease
Treatment Selection
Congress Features
International Call for Abstracts - The deadline to submit abstracts is October 30, 2012. Abstracts should be submitted via e-mail to isvsabstracts@ccmcme.com
Lectures Presented by the Leaders in Vascular Surgery
Comprehensive Course Materials Including Online Access to Presentations
Informative Question and Answer Sessions
Case Review and Complications Sessions
Abstracts Presented as Scientific Posters and as Lectures
Opportunities to Network at the Congress' Welcome Reception
Opportunities to Learn and Network and Industry Sponsored Events
evento:
www.facebook.com/events/239775732810436/
4.5% dei neuroni del cervello di uomo, ricostruite in un computer - (03/11/2011)
Nel 2009 il cervello di un
gatto, ora si è arrivati a un miliardo di neuroni e dieci milioni di
miliardi di sinapsi: l'obbiettivo è nel 2019 per simulare un intero
cervello umano
Per riuscire in questo esperimento, IBM ha sempre utilizzato il supercomputer Big Blue però con un numero ridotto di processori: da 147.456 unità elaborative connesse in parallelo del 2009 a 24.576 processori Power(PC) di oggi.
In questo modo Big Blue è riuscito a conservare la simulazione del 4.5% delle connessioni del cervello umano: il supercomputer è ora capace di simulare circa un miliardo di neuroni e dieci milioni di miliardi di sinapsi.
IBM vuole riuscire a simulare tutti i duecento milioni di miliardi di sinapsi e i venti miliardi di neuroni del cervello umano entro il 2019: saranno necessari circa 880mila processori e si aspetta l'avvento dei memristori.
Redazione MolecularLab.it (03/11/2011)
articolo di : http://www.molecularlab.it/news/view.asp?n=7368
Gene per guaina mielinica - Fonte: Ansa (31/08/2005)
Scoperto il gene 'tappezziere' del sistema nervoso che ordina la
tessitura della guaina isolante per la protezione dei neuroni, la
mielina, rivestimento indispensabile al loro funzionamento.
Il
traguardo, reso noto sulla rivista Neuron, e' merito delle ricerche di
Carla Taveggia e James Salzer della New York University School of
Medicine.
Il gene si chiama neuregulina e potrebbe avere un ruolo
chiave nella ricerca di terapie contro malattie come la sclerosi
multipla, in cui la mielina e' persa e i neuroni non riescono piu' a
trasmettersi l'un l'altro il messaggio nervoso. Da parecchi decenni
ormai si suole suddividere il sistema nervoso in materia grigia e
bianca. Questa terminologia prende spunto da come appaiono varie zone
del sistema nervoso e la differenza cromatica e' a sua volta risultato
della presenza o meno di mielina a rivestire i prolungamenti dei
neuroni, gli assoni, con cui i neuroni stessi comunicano tra loro. La
mielina, prodotta dalle cellule di Schwann, conferisce la colorazione
biancastra ai neuroni che riveste.
Le cellule di Schwann depongono la mielina, che si attorciglia in piu'
strati o fogli intorno all'assone, isolandolo elettricamente.
L'isolamento elettrico gli permette di far viaggiare rapido l'impulso
nervoso per tutta la sua lunghezza fino a lasciarlo arrivare
all'estremita' dove viene captato, mediante messaggeri chimici, da
neuroni limitrofi. Non a caso sugli assoni che godono di questo
rivestimento il segnale elettrico puo' viaggiare fino a 100 volte piu'
rapidamente che non sui prolungamenti non mielinizzati (anche se la
mielina e' responsabile del 50% del peso del cervello non tutti i
neuroni ne hanno bisogno, quindi non tutti sono mielinizzati). Se la
mielina e' danneggiata, come nella sclerosi multipla, le trasmissioni
nervose non possono avvenire normalmente e si hanno vari disturbi a
seconda del ruolo dei neuroni danneggiati.
I ricercatori hanno
individuato nella neuregulina il gene che ordina alle cellule di Schwann
dove deporre mielina. Infatti, coltivando in vitro neuroni non
mielinizzati, gli esperti hanno dimostrato che in questi il gene per la
neuregulina e' spento.
Coltivando cellule di Schwann insieme a
neuroni non mielinizzati e geneticamente modificati in modo che il gene
per la neuregulina sia acceso, si vede come in vitro le cellule di
Schwann prendono a produrre mielina e a rivestirvi i neuroni che per
natura sarebbero altrimenti 'nudi'.
La neuregulina, spiegano gli
esperti, non e' altro che un fattore di crescita che i neuroni liberano
per comunicare con le cellule di Scwann e dire loro se produrre o meno
la mielina.
Questa scoperta potrebbe dunque essere l'avvio a nuove
ricerche per scoprire se e' sufficiente e possibile manipolare l'azione
del gene per la neuregulina al fine di curare malattie dipendenti dalla
demielinizzazione dei neuroni.
Fonte: Ansa (31/08/2005)
articolo completo : http://www.molecularlab.it/news/view.asp?n=3009
16/07/12
XLIII CONGRESSO NAZIONALE SIN RIMINI 2012
Le strutture neurologiche delle Marche, Emilia Romagna, Abruzzo e Umbria si sono proposte
di organizzare a Rimini dal 6 al 9 Ottobre 2012 il 43° Congresso della Società Italiana di Neurologia.
Si rinnova nel 2012 un’esperienza stimolante che ha avuto successo nel 2001 ed era
caratterizzata per le modalità congressuali innovative e la vivace partecipazione dei delegati.
La Segreteria Scientifica e il Comitato Organizzativo e Consultivo raccolgono gran parte dei
Direttori delle Strutture situate nelle Regioni coinvolte nella promozione e nell’organizzazione
del Congresso di Rimini. La sinergia fra le diverse regioni non è solo basata sulla vicinanza
geografica, ma anche sulla condivisione delle problematiche assistenziali, delle tematiche di
ricerca, del costante impegno nei riguardi della formazione e dell’aggiornamento e, fattore
non trascurabile, su un rapporto interpersonale di amicizia.
La Neurologia sta attraversando in Italia una fase di rinnovamento e di consistente impulso
scientifico e assistenziale.
Alla luce delle necessità indotte da tale fase, il Congresso proporrà modelli organizzativi adeguati
alle nuove esigenze dell’assistenza e darà risalto alle testimonianze della ricerca applicata,
per offrire valide prospettive alla diagnosi e al trattamento delle malattie neurologiche.
Il Congresso di Rimini si propone di affrontare alcuni aspetti cruciali a testimonianza degli
impegni promossi e realizzati dalla Società Italiana di Neurologia. Accanto alle presentazioni
dei risultati della ricerca neurologica nazionale e alle tradizionali occasioni di incontro delle
molteplici competenze rappresentate nelle Associazioni e nei Gruppi di Studio, sarà dato particolare
risalto alle iniziative dei giovani neurologi, alle necessarie modifiche della formazione
e dell’aggiornamento, all’incremento di efficienza delle strutture, alla crescita delle conoscenze
e delle abilità richieste dalle condizioni incluse nell’ambito delle Malattie del Sistema Nervoso,
ai nuovi modelli di “disease management”. Sulla base delle esigenze emergenti, saranno
promossi incontri interprofessionali, organizzate tavole rotonde, realizzati incontri con gli altri
protagonisti dell’assistenza, quali le associazioni di pazienti e le aziende interessate alla terapia
e alla diagnostica delle Malattie del Sistema Nervoso.
L’immagine del Ponte di Tiberio, che è raffigurata nella copertina, assume un valore simbolico
in quanto questo ponte ha resistito per 2000 anni alle guerre e ad altre minacce, mantenendo
intatta la possibilità di attraversare il fiume in situazioni pericolose e assicurando collegamenti
costanti per tante generazioni. Quest’immagine può configurare adeguatamente la situazione
della neurologia e il suo impegno nel superare situazioni difficili garantendo i contatti
fra i molteplici aspetti culturali e fra i diversi protagonisti delle attività di ricerca e di cura;
l’evoluzione delle conoscenze in neurologia è stata vivace grazie al contributo dei ricercatori
attivi nelle università, negli ospedali e nel territorio e ha supportato la crescita della qualità
dell’assistenza, al fine di offrire soluzioni appropriate e spesso vincenti ai problemi connessi
alle Malattie del Sistema Nervoso.
Rimini esalta la sua vocazione all’accoglienza in una sede vicina alle Regioni promotrici, consentendo
di raggiungere luoghi di particolare interesse culturale e turistico. La nuova sede
congressuale offrirà vantaggi consistenti ai congressisti e facilitazioni nel seguire l’offerta formativa
e di aggiornamento. I Presidenti e i Comitati Organizzativi e Scientifici del 43° congresso
della Società Italiana di Neurologia saranno lieti di accogliere la comunità neurologica
nazionale con calore e piena disponibilità.
pdf : http://www.neuro.it/documents/RIMINI%202012/PROGRAMMA%20preliminare_5%20luglio.pdf
STENOSI LOMBARE
continua a leggere tutto il blog qui:
http://www.professorantoniosolini.com/specializzazioni/stenosi-lombare
Un marker per diagnosticare la sclerosi multipla?
Riuscire a diagnosticare la sclerosi multipla rappresenta una complessa
sfida anche per i neurologi più esperti. La difficoltà è data dalla
varietà dei sintomi mediante i quali la patologia si manifesta, per cui
non vi è un riferimento clinico quadro cui rapportarsi.
Le recenti scoperte sulla risposta del sistema immunitario nella SM potrebbero aiutare a migliorare le metodologie di diagnosi della malattia.
I ricercatori dell'Università di Monaco (Germania) hanno individuato
nel sangue dei malati di SM degli anticorpi che attaccano uno specifico
canale del potassio nella membrana cellulare. I canali del potassio
rivestono un ruolo importante nel trasmettere gli impulsi ai muscoli e
proprio questo processo, che parte dai neuroni, risulta inibito nella
SM.
Gli scienziati tedeschi hanno individuato un anticorpo che
attacca nella SM il canale del potassio KIR4.1. Tale anticorpo è
risultato presente in più della metà dei pazienti con SM che hanno
partecipato allo studio mentre non è stato individuato nei soggetti
sani. Ciò potrebbe indurre a ipotizzare che il canale del potassio
KIR4.1 è uno degli obiettivi dell'attacco autoimmune nella SM.
Senza
il canale KIR4.1, si riscontrano deficit neurologici che inibiscono la
proprietà di movimento. Inoltre, si crea un deficit nella produzione di
mielina.
Il canale KIR4.1 è presente primariamente nella membrana
delle cellule gliali, le quali controllano il metabolismo nel cervello e
la formazione della mielina.
C'è bisogno adesso di studi di follow
up per capire come questi anticorpi che attaccano il canale KIR4.1
influiscano sullo sviluppo della sclerosi multipla. Questo anticorpo è
rarissimo da individuare in malati con altre patologie neurologiche,
quindi può costituire un marker molto preciso di diagnosi della SM.
Riuscire a diagnosticare la sclerosi multipla rappresenta una complessa sfida anche per i neurologi più esperti. La difficoltà è data dalla varietà dei sintomi mediante i quali la patologia si manifesta, per cui non vi è un riferimento clinico quadro cui rapportarsi.
Le recenti scoperte sulla risposta del sistema immunitario nella SM potrebbero aiutare a migliorare le metodologie di diagnosi della malattia.
I ricercatori dell'Università di Monaco (Germania) hanno individuato nel sangue dei malati di SM degli anticorpi che attaccano uno specifico canale del potassio nella membrana cellulare. I canali del potassio rivestono un ruolo importante nel trasmettere gli impulsi ai muscoli e proprio questo processo, che parte dai neuroni, risulta inibito nella SM.
Gli scienziati tedeschi hanno individuato un anticorpo che attacca nella SM il canale del potassio KIR4.1. Tale anticorpo è risultato presente in più della metà dei pazienti con SM che hanno partecipato allo studio mentre non è stato individuato nei soggetti sani. Ciò potrebbe indurre a ipotizzare che il canale del potassio KIR4.1 è uno degli obiettivi dell'attacco autoimmune nella SM.
Senza il canale KIR4.1, si riscontrano deficit neurologici che inibiscono la proprietà di movimento. Inoltre, si crea un deficit nella produzione di mielina.
Il canale KIR4.1 è presente primariamente nella membrana delle cellule gliali, le quali controllano il metabolismo nel cervello e la formazione della mielina.
C'è bisogno adesso di studi di follow up per capire come questi anticorpi che attaccano il canale KIR4.1 influiscano sullo sviluppo della sclerosi multipla. Questo anticorpo è rarissimo da individuare in malati con altre patologie neurologiche, quindi può costituire un marker molto preciso di diagnosi della SM.
Le staminali
Biologi
dell'Università tedesca della Rurh trasformano cellule staminali
prelevate dal midollo spinale in cellule nervose immature modificando
l'ambiente cellulare utilizzando clorato di sodio.
L'obiettivo del team di ricerca è quello di fare in modo che le cellule
immature possano essere trasformate in una particolare tipologia
cellulare da utilizzare a livello terapeutico.
Il clorato di sodio
agisce sugli enzimi del metabolismo nelle cellule che fissano i gruppi
di solfato alle proteine. Se questi solfati non vengono fissati, le
cellule continuano a produrre proteine per la matrice extracellulare ma
con catene di zuccheri modificate. Queste catene, a loro volta, inviano
segnali che determinano il funzionamento cui verranno destinate le
cellule staminali.
Le staminali, infatti, non necessariamente di
sviluppano in cellule nervose, ma possono anche formare astrociti oppure
oligodendrociti, che sono rsponsabili dell'equilibrio minerale delle
cellule nervose e della formazione della loro guaina protettiva.
Utilizzando in laboratorio il clorato di sodio, quindi, le cellule
nervose sono rimaste ad un stadio immaturo e potrebbe essere più facile
impiantarle a questo stadio, in modo tale da permettere loro di
integrarsi meglio quando vengono trapiantate.
L'obiettivo del team di ricerca è quello di fare in modo che le cellule immature possano essere trasformate in una particolare tipologia cellulare da utilizzare a livello terapeutico.
Il clorato di sodio agisce sugli enzimi del metabolismo nelle cellule che fissano i gruppi di solfato alle proteine. Se questi solfati non vengono fissati, le cellule continuano a produrre proteine per la matrice extracellulare ma con catene di zuccheri modificate. Queste catene, a loro volta, inviano segnali che determinano il funzionamento cui verranno destinate le cellule staminali.
Le staminali, infatti, non necessariamente di sviluppano in cellule nervose, ma possono anche formare astrociti oppure oligodendrociti, che sono rsponsabili dell'equilibrio minerale delle cellule nervose e della formazione della loro guaina protettiva.
Utilizzando in laboratorio il clorato di sodio, quindi, le cellule nervose sono rimaste ad un stadio immaturo e potrebbe essere più facile impiantarle a questo stadio, in modo tale da permettere loro di integrarsi meglio quando vengono trapiantate.
i costi indiretti della sclerosi multipla, 2.5 miliardi di euro
I costi indiretti della sclerosi multipla ormai superano quelli per la sua gestione clinica
Durante un corso di formazione dal titolo "La
gestione dell'assistito affetto da Sclerosi Multipla: aspetti sociali,
farmacologici, economici e riabilitativi", svoltosi di recente presso la
Camera dei Deputati, sono stati presentati dati che dimostrano come i
costi indiretti della sclerosi multipla, 2.5 miliardi di euro, superino
quelli diretti.
I costi diretti attribuibili ad una malattia sono quelli relativi a esami diagnostici, ricoveri, trattamenti farmacologici e non, insomma tutto ciò che viene speso per la gestione clinica. I costi indiretti sono quelli provocati dalla perdita della capacità lavorativa dei malati e di coloro che li assistono e dalla relativa perdita di produttività che si ripercuote sulla società. La sclerosi multipla è una di quelle malattie che richiede esami molto costosi, come la risonanza magnetica, e nelle quali si usano farmaci cari o, come nel caso delle molecole di più recente introduzione in clinica, molto cari. Ciò nonostante, i costi diretti vengono superati da quelli indiretti perché la sclerosi multipla colpisce persone nella fascia di età che di solito esprime la massima produttività e perché il peso che si ripercuote sulla famiglia è drammatico, come dimostrato anche dai risultati di una ricerca eseguita dalla Fondazione Cesare Serono, in collaborazione con il CENSIS, e presentati di recente. Il Professor Carlo Pozzilli, uno dei relatori, ha ricordato come si siano fatti grandi progressi nella diagnosi, specialmente in quella precoce, e nella cura della sclerosi multipla. Oggi si raccomanda di iniziare presto la terapia, per prevenire il peggioramento della disabilità, e si dispone di un armamentario terapeutico molto più ampio del passato, che permette di affrontare in modo più efficace varie forme e fasi della malattia. Purtroppo però, secondo quanto emerso durante il Corso promosso dal Comitato Scientifico di Villa Fulvia con il contributo educazionale e il supporto non condizionato di Novartis, in Italia esistono disparità nell'offerta di cure fra regione e regione. Forse per una "inadeguata percezione" del peso dei costi indiretti e sociali, qualche regione ritiene di risparmiare negando ai propri cittadini malati di sclerosi multipla alcune soluzioni terapeutiche. Questo, in qualche caso, costringe i malati a cambiare residenza per "inseguire" altrove le cure migliori, come segnalato dal Professor Pozzilli.
Tommaso Sacco
Fonte: Quotidiano Sanità
link di < http://www.fondazioneserono.org/22?news_sclerosi_multipla=3333 >
I costi diretti attribuibili ad una malattia sono quelli relativi a esami diagnostici, ricoveri, trattamenti farmacologici e non, insomma tutto ciò che viene speso per la gestione clinica. I costi indiretti sono quelli provocati dalla perdita della capacità lavorativa dei malati e di coloro che li assistono e dalla relativa perdita di produttività che si ripercuote sulla società. La sclerosi multipla è una di quelle malattie che richiede esami molto costosi, come la risonanza magnetica, e nelle quali si usano farmaci cari o, come nel caso delle molecole di più recente introduzione in clinica, molto cari. Ciò nonostante, i costi diretti vengono superati da quelli indiretti perché la sclerosi multipla colpisce persone nella fascia di età che di solito esprime la massima produttività e perché il peso che si ripercuote sulla famiglia è drammatico, come dimostrato anche dai risultati di una ricerca eseguita dalla Fondazione Cesare Serono, in collaborazione con il CENSIS, e presentati di recente. Il Professor Carlo Pozzilli, uno dei relatori, ha ricordato come si siano fatti grandi progressi nella diagnosi, specialmente in quella precoce, e nella cura della sclerosi multipla. Oggi si raccomanda di iniziare presto la terapia, per prevenire il peggioramento della disabilità, e si dispone di un armamentario terapeutico molto più ampio del passato, che permette di affrontare in modo più efficace varie forme e fasi della malattia. Purtroppo però, secondo quanto emerso durante il Corso promosso dal Comitato Scientifico di Villa Fulvia con il contributo educazionale e il supporto non condizionato di Novartis, in Italia esistono disparità nell'offerta di cure fra regione e regione. Forse per una "inadeguata percezione" del peso dei costi indiretti e sociali, qualche regione ritiene di risparmiare negando ai propri cittadini malati di sclerosi multipla alcune soluzioni terapeutiche. Questo, in qualche caso, costringe i malati a cambiare residenza per "inseguire" altrove le cure migliori, come segnalato dal Professor Pozzilli.
Tommaso Sacco
Fonte: Quotidiano Sanità
link di < http://www.fondazioneserono.org/22?news_sclerosi_multipla=3333 >
13/07/12
se siete di fronte ad una persona che sta male, MANTENETE LA CALMA... chiamate il 118
COMUNQUE RAGAZZI..
se siete di fronte
ad una persona che sta male,
MANTENETE LA CALMA...
chiamate il 118
e seguite le istruzioni dell'operatore.....
avrete già fatto tanto
GRAZIE A VOI ..SI PUO' SALVARE UNA VITA
se siete di fronte
ad una persona che sta male,
MANTENETE LA CALMA...
chiamate il 118
e seguite le istruzioni dell'operatore.....
avrete già fatto tanto
GRAZIE A VOI ..SI PUO' SALVARE UNA VITA
Insufficienza Venosa Cronica CerebroSpinale nella Sclerosi Laterale Amiotrofica SLA !!!
Chronic cerebrospinal venous insufficiency in amyotrophic lateral sclerosis
Grozdinski L. 1, Petrov I. 2, Iloska M. 1
1 Angiology and Phlebology Sector, Clinic of Cardiology and Angiology, Tokuda Hospital, Sofia, Bulgaria;
2 Clinic of Cardiology and Angiology, Tokuda Hospital, Sofia, Bulgaria
2 Clinic of Cardiology and Angiology, Tokuda Hospital, Sofia, Bulgaria
Aim. CCSVI probably is not only a risk factor for
development of MS, but it is the basic ethiopathogenetical factor. The
dysfunction of the blood brain barrier (BBB) appeared as a result of
CCSVI can also be one of the main reasons for triggering of
neurodegenerative or autoimmune processes in MS. Following this
hypothesis we can assume that CCSVI is the main ethiopathogenetic factor
in other neurodegenerative diseases such as amyotrophic lateral
sclerosis (ALS). Up to this moment the literature has no data for
Doppler or Venography examination for CCSVI in patients with ASL. The
aim of this research is screening of ALS patients for CCSVI using
EchoDoppler and venography.
Methods. Seven patients with ALS were examined.
Results. The patients diagnose was confirmed based on clinical symptoms and electromyography. Both jugular vein (draining the blood from the brain) and the azygos vein (draining the blood from the spinal cord) were examined by EchoDoppler and venography. In all of the patients with ALS CCSVI was determined- severe stenosis in jugular veins. In five of the patients was determined severe stenosis in the azygos vein. In all of our patients endovascular therapy was performed- balloon dilatation of jugular and azygos vein with good angiographic result- normal blood flow and diameter of the veins.
Conclusion. The discovery of CCSVI in seven patients with ALS is probably not a coincidence and raises the necessity of conduction of a systematic research for CCSVI in of patients with ALS.
Methods. Seven patients with ALS were examined.
Results. The patients diagnose was confirmed based on clinical symptoms and electromyography. Both jugular vein (draining the blood from the brain) and the azygos vein (draining the blood from the spinal cord) were examined by EchoDoppler and venography. In all of the patients with ALS CCSVI was determined- severe stenosis in jugular veins. In five of the patients was determined severe stenosis in the azygos vein. In all of our patients endovascular therapy was performed- balloon dilatation of jugular and azygos vein with good angiographic result- normal blood flow and diameter of the veins.
Conclusion. The discovery of CCSVI in seven patients with ALS is probably not a coincidence and raises the necessity of conduction of a systematic research for CCSVI in of patients with ALS.
language: English
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GAZZETTA MEDICA ITALIANA ARCHIVIO PER LE SCIENZE Mediche
Gazzetta Medica Italiana Archivio per le Scienze Mediche 2012 Ottobre, 171 (5) :605-11
Insufficienza Venosa Cronica CerebroSpinale nella Sclerosi Laterale Amiotrofica SLA !!!
Grozdinski L. 1 , Petrov I. 2 , Iloska M. 1
1 Angiologia e Flebologia Sector, Clinica di Cardiologia e Angiologia,
Ospedale Tokuda, Sofia, Bulgaria; 2 Clinica di Cardiologia e Angiologia,
Ospedale Tokuda, Sofia, Bulgaria
Obiettivo.
CCSVI NON E'
PROBABILMENTE SOLO UN FATTORE DI RISCHIO PER LO SVILUPPO DI MS , MA E'
IL FATTORE FONDAMENTALE ETHIOPATHOGENETICAL.
La Disfunzione della
Barriera Ematoencefalica (BBB) Appariva come una Conseguenza di CCSVI
può anche Essere uno dei Motivi PRINCIPALI per l'Attivazione di
Processi Neurodegenerativi o autoimmune in MS.
Seguendo questa
Ipotesi si può Supporre che CCSVI è il fattore PRINCIPALE
Ethiopathogenetic in ALTRE MALATTIE NEURODEGENERATIVE come la Sclerosi
Laterale Amiotrofica (SLA).
Fino a questo momento la letteratura non ha dati per un esame Doppler o Venografia per CCSVI in pazienti con ASL.
Lo scopo di questa ricerca è lo screening dei pazienti affetti da SLA per CCSVI mediante ecodoppler e flebografia.
metodi.
Sette pazienti affetti da SLA sono stati esaminati.
risultati.
I pazienti di diagnostica è stata confermata sulla base dei sintomi clinici e elettromiografia.
Sia la vena giugulare (drenare il sangue dal cervello) e la vena
azygos (drenare il sangue dal midollo spinale) sono stati esaminati
mediante ecodoppler e flebografia.
In tutti i pazienti affetti da SLA CCSVI è stata determinata, grave stenosi nelle vene giugulari.
In cinque dei pazienti è stato determinato in grave stenosi della vena azygos.
In tutti i pazienti della nostra terapia endovascolare era
eseguita-pallone di dilatazione vena giugulare e azygos con buona
angiografica conseguenza-normale flusso sanguigno e diametro delle vene.
C O N C L U S I O N E :
La scoperta della CCSVI in sette
pazienti affetti da SLA non è probabilmente una coincidenza e solleva la
necessità di conduzione di una ricerca sistematica per la CCSVI in
pazienti affetti da SLA.
Lingua: Inglese
Full Text Ristampe http://www.minervamedica.it/ en/journals/ gazzetta-medica-italiana/ article.php?cod=R22Y2012N05A060 5
polizia postale - come fare una denuncia
Per le segnalazioni - Commissariato di ps online
commissariato di ps online
Sul commissariato di P.S. online è presente l'ufficio internet gestito dalla polizia Postale e delle Comunicazioni, per ricevere informazioni o fare segnalazioni di reati che avvengono su Internet: hacking, phishing, e-commerce, bancomat e carte di credito, spamming, pedofilia online, diritto d'autore, telefonia.
Si possono anche studiare approfondimenti, richiedere informazioni specifiche, denunciare reati informatici, consultare le news e le domande più frequenti e accedere al forum tematico.
www.denunceviaweb.poliziad istato.it/polposta/ wflogin.aspx?IDSede=231
************************** **************
Per poter accedere al servizio è necessario procedere con l'autenticazione.
Inserisci il tuo nome utente e la password scelti in fase di registrazione.
www.commissariatodips.it/ esperto/ login.php?f=z&tipo=1&parent =10
************************** **************
La Polizia di Stato, per venire incontro alle vostre esigenze e consentirvi il disbrigo di determinate pratiche in maniera più agevole e veloce, ha realizzato il servizio “Denuncia via web di reati telematici”, un progetto che realizza un nuovo rapporto di collaborazione, perché sarete voi ad iniziare il “lavoro”.
Da casa, dall’ufficio o da ogni altro luogo a voi più comodo potrete, infatti, avviare l’iter per sporgere una denuncia, con evidenti risparmi in termini temporali, sia perché all’atto della presentazione negli uffici di Polizia avete già espletato alcune delle incombenze necessarie sia perché troverete, nelle nostre sedi, una corsia preferenziale per tali procedure.
Ricordate, che questo è il primo passo della procedura di presentazione della denuncia per reati telematici.
L’atto che inserirete è, infatti, “solo” lo schema sul quale sarà possibile effettuare, nell’ufficio di polizia prescelto, eventuali integrazioni ed assumerà valore legale di denuncia solo con la sottoscrizione davanti all’Ufficiale di P.G..
***********
Nel corso della procedura vi verrà richiesto di scegliere in quale Ufficio di Polizia vorrete recarvi per completare l’iter.
In questa fase sperimentale sarà infatti possibile trasmettere l’atto solo negli uffici della Polizia Postale e delle Comunicazioni.
La limitazione circoscrive pertanto i luoghi ove potrete presentarvi, ma consente l’inoltro da ogni città italiana
Vi chiederemo, inoltre, di “registrarvi” al sistema, fornendoci alcuni dati personali. <https:// www.denunceviaweb.poliziadi stato.it/polposta/ wfintro.aspx>
La richiesta è motivata da una duplice esigenza, la prima di natura tecnica, per creare un percorso guidato che consenta di strutturare una denuncia completa di tutti i dati necessari, l’altra, sostanziale per permetterci di effettuare quelle necessarie attività di riscontro a tutela della vostra sicurezza, evitando un uso fraudolento delle vostre generalità.
La procedura di registrazione, una volta effettuata, non dovrà più essere ripetuta ad eccezione di quei casi ove sia necessario modificare i dati già inseriti.
OPPURE PROVATE :
commissariato di ps online
Sul commissariato di P.S. online è presente l'ufficio internet gestito dalla polizia Postale e delle Comunicazioni, per ricevere informazioni o fare segnalazioni di reati che avvengono su Internet: hacking, phishing, e-commerce, bancomat e carte di credito, spamming, pedofilia online, diritto d'autore, telefonia.
Si possono anche studiare approfondimenti, richiedere informazioni specifiche, denunciare reati informatici, consultare le news e le domande più frequenti e accedere al forum tematico.
www.denunceviaweb.poliziad
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La Polizia di Stato, per venire incontro alle vostre esigenze e consentirvi il disbrigo di determinate pratiche in maniera più agevole e veloce, ha realizzato il servizio “Denuncia via web di reati telematici”, un progetto che realizza un nuovo rapporto di collaborazione, perché sarete voi ad iniziare il “lavoro”.
Da casa, dall’ufficio o da ogni altro luogo a voi più comodo potrete, infatti, avviare l’iter per sporgere una denuncia, con evidenti risparmi in termini temporali, sia perché all’atto della presentazione negli uffici di Polizia avete già espletato alcune delle incombenze necessarie sia perché troverete, nelle nostre sedi, una corsia preferenziale per tali procedure.
Ricordate, che questo è il primo passo della procedura di presentazione della denuncia per reati telematici.
L’atto che inserirete è, infatti, “solo” lo schema sul quale sarà possibile effettuare, nell’ufficio di polizia prescelto, eventuali integrazioni ed assumerà valore legale di denuncia solo con la sottoscrizione davanti all’Ufficiale di P.G..
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Nel corso della procedura vi verrà richiesto di scegliere in quale Ufficio di Polizia vorrete recarvi per completare l’iter.
In questa fase sperimentale sarà infatti possibile trasmettere l’atto solo negli uffici della Polizia Postale e delle Comunicazioni.
La limitazione circoscrive pertanto i luoghi ove potrete presentarvi, ma consente l’inoltro da ogni città italiana
Vi chiederemo, inoltre, di “registrarvi” al sistema, fornendoci alcuni dati personali. <https://
La richiesta è motivata da una duplice esigenza, la prima di natura tecnica, per creare un percorso guidato che consenta di strutturare una denuncia completa di tutti i dati necessari, l’altra, sostanziale per permetterci di effettuare quelle necessarie attività di riscontro a tutela della vostra sicurezza, evitando un uso fraudolento delle vostre generalità.
La procedura di registrazione, una volta effettuata, non dovrà più essere ripetuta ad eccezione di quei casi ove sia necessario modificare i dati già inseriti.
OPPURE PROVATE :
Città | Indirizzo Civico | Num. Tel. | Num. Fax |
Ind. e-Mail
|
Ancona | Via Marconi, 56 | 071/5014232 | 071/5014294 | poltel.an@poliziadistato.it |
Agrigento | P.zza V. Emanuele | 0922/551593 | 0922/551537 | poltel.ag@poliziadistato.it |
Ascoli Piceno | L.go S. Gallo, 2 | 0763/242305 | 0736/242229 | poltel.ap@poliziadistato.it |
Alessandria | Via Ghilini, 3 | 0131/302252-50 | 0131/302208 | poltel.al@poliziadistato.it |
Aosta | Via Festaz, 20 | 0165/44038 | 0165/276207 | poltel.ao@poliziadistato.it |
Asti | C.so Dante, 55 | 0141/357270 | 0141/357209 | poltel.as@poliziadistato.it |
Arezzo | Via G.Monaco, 34 | 0575/318518 | 0575/318518 | poltel.ar@poliziadistato.it |
Avellino | Via A.Ronca, 13 | 0825/34103-21074 | 0825/34103 | poltel.av@poliziadistato.it |
Bologna | Via Zanardi, 28 | 051/6352611 | 051/6352612 | poltel.bo@poliziadistato.it |
Bari | Via Amendola, 116 | 080/5920611 | 080/5507058 | poltel.ba@poliziadistato.it |
Brindisi | P.zza Emanuele II, 5 | 0831/523185 | 0831/523185 | poltel.br@poliziadistato.it |
Belluno | Via V.Veneto, 250 | 0437/931776-932129 | 0437/939886 | poltel.bl@poliziadistato.it |
Bergamo | Via Matris Domini, 4 | 035/4532208 | 035/4532208 | poltel.bg@poliziadistato.it |
Bolzano | Via Resia, 90 | 0471/531413 | 0471/531415 | poltel.bz@poliziadistato.it |
Brescia | Via A.Volta, 6 | 030/3750385 | 030/3757952 | poltel.bs@poliziadistato.it |
Benevento | Traversa delle Poste, 1 | 0824/50407 | 0824/28192 | poltel.bn@poliziadistato.it |
Caserta | V.le Ellittico | 0823/352510 | 0823/352510 | poltel.ce@poliziadistato.it |
Campobasso | Via S.Giovanni, 55 | 0874/482100 | 0874/63041 | poltel.cb@poliziadistato.it |
Cagliari | Via Simeto, 38 | 070/27665 | 070/2766505 | poltel.ca@poliziadistato.it |
Caltanissetta | Via Leone XIII, 48 | 0934/562153 | 0934/562049 | poltel.cl@poliziadistato.it |
Catania | Via S.Euplio, 74 | 095/7155225 | 095/7155221 | poltel.ct@poliziadistato.it |
Chieti | Via Pescara, 215 | 0871/584447 | 0871/565283 | poltel.ch@poliziadistato.it |
Catanzaro | Via dei Cardatori, 14 | 0961/743923 | 0961/747519 | poltel.cz@poliziadistato.it |
Cosenza | P.zza Crispi | 0984/687418 | 0984/687418 | poltel.cs@poliziadistato.it |
Cuneo | Via Cavour, 3 | 0171/443558 | 0171/67532 | poltel.cn@poliziadistato.it |
Como | Via Bossi, 3 | 031/2763036-7 | 031/2763004 | poltel.co@poliziadistato.it |
Cremona | Via Verdi, 1 | 0372/593588 | 0372/593630 | poltel.cr@poliziadistato.it |
Enna | Via A.Volta, 1 | 0935/562331 | 0935/562252 | poltel.en@poliziadistato.it |
Firenze | Via della Casella, 19 | 055/782872 | 055/786752 | poltel.fi@poliziadistato.it |
Frosinone | Via Vado del Tufo, 67/A | 0775/218532-3 | 0775/218534 | poltel.fo@poliziadistato.it |
Ferrara | Via Bologna, 690 | 0532/978348-294520 | 0532/978406 | poltel.fe@poliziadistato.it |
Forlì | Via Bonatti, 2 | 0543/373304-373360 | 0543/373316 | poltel.fr@poliziadistato.it |
Foggia | Uff. ubicati in Poste | 0881/722100 | 0881/708243 | poltel.fg@poliziadistato.it |
Genova | Via Dante, 4 | 010/5366550 | 010/593756 | poltel.ge@poliziadistato.it |
Grosseto | Via Matteotti, 1 | 0564/448401-43 | 0564/448536 | poltel.gr@poliziadistato.it |
Gorizia | C.so Verdi, 33 | 0481/590257 | 0481/590314 | poltel.go@poliziadistato.it |
Imperia | Via Spontone, 39 | 0183/795502-710619 | 0183/294623 | poltel.im@poliziadistato.it |
Isernia | Via XXIV Maggio, 241 | 0865/504324 | 0865/504435 | poltel.is@poliziadistato.it |
Latina | P.le dei Bonificatori, 8 | 0773/449210-4 | 0773/449219 | poltel.la@poliziadistato.it |
Livorno | P.zza Benamozegh, 3 | 0586/276468-7 | 0586/276417 | poltel.li@poliziadistato.it |
La Spezia | P.zza Verdi, 1 | 0187/734074 | 0187/734074 | poltel.sp@poliziadistato.it |
Lucca (San Filippo) | Via Carlo Piaggia | 0583/467807 | 0583/467807 | poltel.lu@poliziadistato.it |
L'Aquila | Via Arcivescovado, 6 | 0862/637301-6 | 0862/637248 | poltel.aq@poliziadistato.it |
Lecce | P.le antistante la Stazione | 0832/244150 | 0832/249877 | poltel.le@poliziadistato.it |
Milano | Via Moisè Loria, 74 | 02/43333011 | 02/43333066 | poltel.mi@poliziadistato.itt |
Macerarta | P.zza Oberdan, 1 | 0773/254615-6 | 0773/273002 | poltel.ma@poliziadistato.it |
Messina | S.S. 114 - Località Pistunina | 090/6257295 | 090/6257203 | poltel.me@poliziadistato.it |
Matera | Via del Corso, 15 | 0835/331028 | 0835/332722 | poltel.mt@poliziadistato.it |
Massa Carrara | Via G.Carducci, 40 | 0585/255491-259252 | 0585/259212 | poltel.mc@poliziadistato.it |
Modena | Via Modonella, 5 | 059/243064-220068 | 059/225315 | poltel.mo@poliziadistato.it |
Mantova | Corso della Libertà, 1 | 0376/327022 | 0376/327022 | poltel.mn@poliziadistato.it |
Napoli | Via delle Repubbliche Marinare, 495 | 081/2433001 | 081/2433397 | poltel.na@poliziadistato.it |
Novara | L.go Costituente, 4 | 0321/335257-8 | 0321/335230 | poltel.no@poliziadistato.it |
Nuoro | P.zza Crispi | 0784/214266 | 0784/31019 | poltel.nu@poliziadistato.it |
Oristano | Via Canepa, 1 | 0783/322274 | 0783/322234 | poltel.or@poliziadistato.it |
Parma | Via Pastrengo, 1 | 0521/9332521-2-3 | 0521/933253 | poltel.pr@poliziadistato.it |
Palermo | Via Roma, 320 | 091/323403 | 091/7535437 | poltel.pa@poliziadistato.it |
Perugia | Via Mario Angeloni, 72 | 075/5001703 | 075/5000655 | poltel.pg@poliziadistato.it |
Pesaro | Via dei Cacciatori | 0721/549718-19-20-21 | 0721/549704 | poltel.ps@poliziadistato.it |
Pescara | Via Arapietra, 45 | 085/4242233 | 085/4242232 | poltel.pe@poliziadistato.it |
Piacenza | Via Sant'Antonino, 38/40 | 0523/322857 | 0523/316442 | poltel.pc@poliziadistato.it |
Potenza | Via Pasquale Grippo | 0971/3271 | 0971/327229 | poltel.pz@poliziadistato.it |
Pordenone | Via S.Caterina, 06-08-10 | 0434/222360 | 0434/21331 | poltel.pd@poliziadistato.it |
Padova | Via Largo Europa, 20 | 049/656456-666038 | 049/8772004 | poltel.pd@poliziadistato.it |
Pavia | P.zza Leonardo da Vinci, | 0382/33950-392228 | 0382/27081 | poltel.pv@poliziadistato.it |
Pisa | Via Emilia, 270/a | 050/3162431 | 050/3162440 | poltel.pi@poliziadistato.it |
Pistoia | Via Pratese, 49 | 0573/970726 | 0573/504865 | poltel.pt@poliziadistato.it |
Roma | V.le Trastevere, 191 | 06/5813608 | 06/5814225 | poltel.rm@poliziadistato.it |
Reggio Calabria | Via S.Anna II | 0965/309011 | 0965/309051 | poltel.rc@poliziadistato.it |
Ragusa | Via Ercolano, 7 | 0932/235683-235665 | 0932/235615 | poltel.rg@poliziadistato.it |
Ravenna | P.zza Garibaldi, 1 | 0544/243320-1 | 0544/243321 | poltel.ra@poliziadistato.it |
Reggio Emilia | Via Sessi, 3 | 0522/498531-2-3 | 0522/498519 | poltel.re@poliziadistato.it |
Rieti | Via Garibaldi, 283 | 0746/270114 | 0746/201484 | poltel.rt@poliziadistato.it |
Rovigo | Corso del Popolo, 192 | 0425/202521-420330 | 0425/460168 | poltel.ro@poliziadistato.it |
Siracusa | V.le Santa Panaga, 129 | 0931/498263 | 0931/498217 | poltel.sr@poliziadistato.it |
Sassari | Via Brigata Sassari, 13 | 079/232217 | 079/232217 | poltel.ss@poliziadistato.it |
Sondrio | V.le dell'Industria, 1 | 0342/545529 | 0342/212471 | poltel.so@poliziadistato.it |
Siena | P.zza Matteotti, 35 | 0577/214203-201614 | 0577/214215 | poltel.si@poliziadistato.it |
Savona | P.zza Diaz, 9 | 019/8414537 | 019/8414415 | poltel.sv@poliziadistato.it |
Taranto | P.zza V. Emanuele, III | 099/4554265 | 099/4554235 | poltel.ta@poliziadistato.it |
Trapani | P.zza V.Veneto, 11 | 0923/434389 | 0932/434253 | poltel.tp@poliziadistato.it |
Terni | Via S.Giovanni Decollato, 72 | 0744/201390-201396 | 0744/401784 | poltel.te@poliziadistato.it |
Teramo | Via S.Benedetto in Chartulis | 0861/439044 | 0861/439022 | poltel.tr@poliziadistato.it |
Trento | Via V.Zambra, 11 | 0461/822574 | 0461/899516 | poltel.tn@poliziadistato.it |
Trieste | P.zza V.Veneto, 11 | 040/6764589 | 040/6764246 | poltel.ts@poliziadistato.it |
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Viterbo | Via Ascenzi, 9 | 0761/335458-335561 | 0761/335499 | poltel.vt@poliziadistato.it |
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Varese | V.le Milano, 11 | 0332/281402 | 0332/245507 | poltel.va@poliziadistato.it |
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12/07/12
NOVITA' SULL'ARGENTO - ARGENTO COLLOIDALE
CLIKKA QUI PER LEGGERE TUTTO L'ARTICOLO : http://www.argentocolloidale.it/
prevenire e' meglio che curare .
BENEFICI
l. L'argento colloidale ionico è enormemente più efficace di quello proteinato, quante volte più efficace? 10 volte... 100 volte... 157 volte!?
2. La dimensione ultra-fine delle particelle dà loro la possibilità di superare anche le barriere più impenetrabili del nostro corpo.
3. L'argento colloidale ionico si trova in commercio spesso ad una concentrazione di 5/8 ppm. Ma questo può risultare insufficiente a livello di efficacia. La concentrazione consigliata e più versatile è quella dei 25 ppm. Nei casi più ardui si può arrivare tranquillamente anche a 100 ppm.
4. E' un prodotto assolutamente sicuro e prodotto con materie prime di alta qualità, al contrario di ciò che la disinformazione diffonde come notizia: la temuta Argiria non è mai comparsa a causa dell'uso di argento colloidale ionico. I pochi casi sono comparsi per l'uso di argento auto-prodotto con apparecchi fatti in casa (con la comparsa di sali d'argento), per un uso continuo per anni e anni ed a volte addirittura aggravato da una forte insufficienza renale.
Tratto dal libro: “Argento colloidale-Parassiti-Metalli tossici e inquinanti chimici” Edizione Ecosalute
ATTENZIONE: Nuove direttive ministerali costringono ora a non poter più consigliare l'assunzione via orale dell'argento colloidale come sino ad oggi si faceva e come, in effetti, viene tutt'ora fatto negli altri paesi.
L'ARGENTO COLLOIDALE
L’argento colloidale è conosciuto da molto tempo in ambito medico alternativo per le sue speciali proprietà. Già dai tempi dei Greci e dei Romani, le corti reali usavano banchettare con posate d’argento in recipienti dello stesso metallo, tanto che si diceva che il sangue nobile blu, derivasse dalle minute tracce del puro metallo che assimilavano regolarmente.
La ricerca biomedica ha dimostrato che nessun organismo conosciuto che causa malattie (batteri, virus e funghi) può vivere più di qualche minuto in presenza di una traccia, seppur minuscola, di argento metallico.
Un antibiotico, tanto per fare un esempio, uccide, forse, una mezza dozzina di differenti organismi patogeni, ma l’argento ne elimina circa 650. Inoltre i ceppi resistenti non riescono a svilupparsi quando viene usato l’argento, mentre per il nostro organismo è virtualmente atossico.
Il medico Larry C. Ford, del Dipartimento di Ostetricia e Ginecologia alla Scuola del Centro di Medicina delle Scienze per la Salute dell’Università californiana di Los Angeles, ha scritto "Le soluzioni d’argento sono antibatteriche per concentrazioni di 10 organismi per ml di Streptococcus pyogenes, Staphylococcus aureus, Neisseria genorrhoeae, Gardnerella, Vaginalis, Salmonella typhi e altri patogeni enterici, e funghicide per Candida albicans, Candida lobata.
Il ricercatore biomedico Robert O. Becker dell’Università di Syracuse ha scoperto che "l’argento stimola profondamente la guarigione della pelle e in altri tessuti soffici, in un modo diverso da ogni processo naturale conosciuto e uccide le più pericolose infezioni di tutti i tipi, inclusi i batteri e i funghi che ci circondano". E conclude "Quello che abbiamo fatto in effetti, è stato di riscoprire il fatto che l’argento elimina i batteri, come si è saputo per secoli ....; quando furono scoperti gli antibiotici, venne smesso l’utilizzo clinico dell’argento come antibiotico."
L’argento colloidale è senza sapore, senza odore e non irrita i tessuti sensibili. Può essere assunto oralmente, come pure collocato su una garza e applicato direttamente su tagli, abrasioni, piaghe aperte e verruche.
Segue una lista parziale di più di 650 patologie che sono state trattate con successo con l’argento colloidale:
E’ molto importante notare che, a differenza dell’antibiotico tradizionale, l’argento non indebolisce il sistema immunitario ma, al contrario, lo rinforza. Questi dati scientifici sono stati ottenuti negli USA e sono reperibili tramite motore di ricerca su innumerevoli siti Internet.
http://www.argentocolloidale.it/
PDF : http://www.argentocolloidale.it/intranet/libretti/libretto384-02-1.pdf
PDF: http://www.argentocolloidale.it/intranet/libretti/libretto384-01-1.pdf
Domande frequenti sull'Argento Colloidale
Sono conosciute reazioni allergiche all'argento colloidale?
Secondo le nostre esperienze e le nostre fonti no. Sembra che non ci sia reazione allergica all'argento colloidale puro.
Ho delle otturazioni in amalgama. Posso ingerire l'argento colloidale per bocca?
Certamente. Normalmente l'argento colloidale viene in contatto solo brevemente con le otturazione, quindi non succede nulla. Se le otturazioni sono numerose a avete timore di una reazione e meglio evitare gli sciacqui. Tuttavia non ci risultano e non ci sono state comunicate reazioni negative di questo tipo.
L'argento colloidale può interagire con i farmaci che prendo?
Non sono conosciute interazioni negative. Anzi è noto che è possibile ingerire dosi minori di antibiotici e antimicotici se si fa uso anche di argento colloidale. Per sicurezza si può adottare una semplice precauzione: assumere l'argento colloidale a stomaco vuoto, a 30 minuti di distanza da eventuali farmaci.
L'argento colloidale può venire in contatto con altri metalli?
Bisognerebbe evitare il contatto fra l'argento colloidale e altri metalli. Questa precauzione è importantissima durante la produzione (per non “inquinare” il prodotto) e durante la somministrazione, consigliamo l'utilizzo di cucchiai di plastica o bicchierini di vetro.
Per quanto tempo posso conservare l'argento colloidale?
Sarebbe ottimale assumere sempre argento “fresco”, se questo non è possibile bisogna avere cura di conservarlo in bottigliette di vetro scuro (ne in contenitori di vetro ne in plastica). Si può conservare l'argento colloidale per almeno 3 settimane senza che ci siano cambiamenti rilevanti del prodotto. Conservare in un luogo buio e fresco, non in frigorifero o in vicinanza di altri elettrodomestici (televisione, base del telefono cordless, lampade alogene, ecc).
C'è un dosaggio standard per l'argento colloidale?
L'efficacia di una sostanza curativa dipende sempre da diversi fattori, dalla tipologia e dall'intensità del malanno, dallo stato del sistema immunitario, dal peso corporeo e da tanti altri fattori.
Ma c'è una regola generale facile da ricordare: 2 ml di argento colloidale da 25 ppm per chilo di peso corporeo, vale per adulti, bambini e animali. Ma siccome ogni individuo risponde in modo molto differente è bene trovare un dosaggio individuale.
Per quanto tempo posso ingerire l'argento colloidale?
Normalmente si prende fino alla guarigione. Nella maggior parte delle affezioni acute si comincia con un dosaggio alto, che progressivamente va diminuito. L' argento può essere assunto anche a titolo preventivo per 2-4 settimane con un intervallo di 2 mesi prima del ciclo successivo). Assumere argento colloidale continuatamente senza un motivo particolare è sconsigliato. Se dopo 7 giorni non si è manifestato nessun miglioramento, è consigliabile chieder il parere di un medico.
Per quali malattie è particolarmente efficace l'argento colloidale?
L'argento colloidale è efficace contro batteri, virus, funghi e perfino vermi... quindi è indicato per tutte le affezioni causate da questi patogeni...e molto altro sia ad uso interno che esterno.
Posso assumere l'argento colloidale durante la gravidanza e l'allattamento?
Non sono noti effetti negativi ma per precauzione è meglio chieder al proprio medico o naturopata.
ProdottoArKol-AC10
Sospensione d'argento elettrolitica 10ppm 125ml
Prezzo al pubblico Euro 25,00.- al flacone(iva compresa)
HO RICHIESTO INFORMAZIONI PER OTTENERE L'ARGENTO C. A CASA,VI GIRO LA RISPOSTA PER FACILITARVI LA RICEZIONE A CASA PER CHI LO VORREBBE OTTENERE SENZA ANDARE FINO A MERANOGent. Sig.ra Melis,
normalmente le spedizioni le inviamo in contrassegno (spese+contrassegno € 13,00). Se ci comunica un indirizzo dove consegnare dove sia presente sempre qualcuno (ad esempio un ufficio, un negozio, ecc.) possiamo spedire la merce al più presto.
Grazie e cordiali saluti
Battisti dott. Stefano
prevenire e' meglio che curare .
BENEFICI
l. L'argento colloidale ionico è enormemente più efficace di quello proteinato, quante volte più efficace? 10 volte... 100 volte... 157 volte!?
2. La dimensione ultra-fine delle particelle dà loro la possibilità di superare anche le barriere più impenetrabili del nostro corpo.
3. L'argento colloidale ionico si trova in commercio spesso ad una concentrazione di 5/8 ppm. Ma questo può risultare insufficiente a livello di efficacia. La concentrazione consigliata e più versatile è quella dei 25 ppm. Nei casi più ardui si può arrivare tranquillamente anche a 100 ppm.
4. E' un prodotto assolutamente sicuro e prodotto con materie prime di alta qualità, al contrario di ciò che la disinformazione diffonde come notizia: la temuta Argiria non è mai comparsa a causa dell'uso di argento colloidale ionico. I pochi casi sono comparsi per l'uso di argento auto-prodotto con apparecchi fatti in casa (con la comparsa di sali d'argento), per un uso continuo per anni e anni ed a volte addirittura aggravato da una forte insufficienza renale.
Tratto dal libro: “Argento colloidale-Parassiti-Metalli tossici e inquinanti chimici” Edizione Ecosalute
ATTENZIONE: Nuove direttive ministerali costringono ora a non poter più consigliare l'assunzione via orale dell'argento colloidale come sino ad oggi si faceva e come, in effetti, viene tutt'ora fatto negli altri paesi.
L'ARGENTO COLLOIDALE
L’argento colloidale è conosciuto da molto tempo in ambito medico alternativo per le sue speciali proprietà. Già dai tempi dei Greci e dei Romani, le corti reali usavano banchettare con posate d’argento in recipienti dello stesso metallo, tanto che si diceva che il sangue nobile blu, derivasse dalle minute tracce del puro metallo che assimilavano regolarmente.
La ricerca biomedica ha dimostrato che nessun organismo conosciuto che causa malattie (batteri, virus e funghi) può vivere più di qualche minuto in presenza di una traccia, seppur minuscola, di argento metallico.
Un antibiotico, tanto per fare un esempio, uccide, forse, una mezza dozzina di differenti organismi patogeni, ma l’argento ne elimina circa 650. Inoltre i ceppi resistenti non riescono a svilupparsi quando viene usato l’argento, mentre per il nostro organismo è virtualmente atossico.
Il medico Larry C. Ford, del Dipartimento di Ostetricia e Ginecologia alla Scuola del Centro di Medicina delle Scienze per la Salute dell’Università californiana di Los Angeles, ha scritto "Le soluzioni d’argento sono antibatteriche per concentrazioni di 10 organismi per ml di Streptococcus pyogenes, Staphylococcus aureus, Neisseria genorrhoeae, Gardnerella, Vaginalis, Salmonella typhi e altri patogeni enterici, e funghicide per Candida albicans, Candida lobata.
Il ricercatore biomedico Robert O. Becker dell’Università di Syracuse ha scoperto che "l’argento stimola profondamente la guarigione della pelle e in altri tessuti soffici, in un modo diverso da ogni processo naturale conosciuto e uccide le più pericolose infezioni di tutti i tipi, inclusi i batteri e i funghi che ci circondano". E conclude "Quello che abbiamo fatto in effetti, è stato di riscoprire il fatto che l’argento elimina i batteri, come si è saputo per secoli ....; quando furono scoperti gli antibiotici, venne smesso l’utilizzo clinico dell’argento come antibiotico."
L’argento colloidale è senza sapore, senza odore e non irrita i tessuti sensibili. Può essere assunto oralmente, come pure collocato su una garza e applicato direttamente su tagli, abrasioni, piaghe aperte e verruche.
Segue una lista parziale di più di 650 patologie che sono state trattate con successo con l’argento colloidale:
- Acne ed antrace
- Appendicite
- Piede dell’atleta
- Scottature e bruciature
- Candida Albicans
- Congiuntiviti e infezioni Crypro pondium.
- Cistite
- Dermatite
- Diarrea
- Difterite
- Eczemi
- Emorroidi
- Fuoco di Sant’Antonio
- Gastriti
- Infezioni da Streptococco e Stafilococco*****
- Infezioni variamente localizzate
- Influenza
- Meningite*******
- Oftalmia
- Impetigine
- Psoriasi
- Piorrea
- Sangue avvelenato
- Salmonella
- Scarlattina
- Seborrea
- Polmonite
- Poliomielite
- Sifilide
- Tetano
- Ulcera
- Verruche
- Tosse convulsa
- Diabete********
- Cancro***********
- Sindrome di Affaticamento cronico*****
- Catarro
- Colite
E’ molto importante notare che, a differenza dell’antibiotico tradizionale, l’argento non indebolisce il sistema immunitario ma, al contrario, lo rinforza. Questi dati scientifici sono stati ottenuti negli USA e sono reperibili tramite motore di ricerca su innumerevoli siti Internet.
http://www.argentocolloidale.it/
PDF : http://www.argentocolloidale.it/intranet/libretti/libretto384-02-1.pdf
PDF: http://www.argentocolloidale.it/intranet/libretti/libretto384-01-1.pdf
Domande frequenti sull'Argento Colloidale
Sono conosciute reazioni allergiche all'argento colloidale?
Secondo le nostre esperienze e le nostre fonti no. Sembra che non ci sia reazione allergica all'argento colloidale puro.
Ho delle otturazioni in amalgama. Posso ingerire l'argento colloidale per bocca?
Certamente. Normalmente l'argento colloidale viene in contatto solo brevemente con le otturazione, quindi non succede nulla. Se le otturazioni sono numerose a avete timore di una reazione e meglio evitare gli sciacqui. Tuttavia non ci risultano e non ci sono state comunicate reazioni negative di questo tipo.
L'argento colloidale può interagire con i farmaci che prendo?
Non sono conosciute interazioni negative. Anzi è noto che è possibile ingerire dosi minori di antibiotici e antimicotici se si fa uso anche di argento colloidale. Per sicurezza si può adottare una semplice precauzione: assumere l'argento colloidale a stomaco vuoto, a 30 minuti di distanza da eventuali farmaci.
L'argento colloidale può venire in contatto con altri metalli?
Bisognerebbe evitare il contatto fra l'argento colloidale e altri metalli. Questa precauzione è importantissima durante la produzione (per non “inquinare” il prodotto) e durante la somministrazione, consigliamo l'utilizzo di cucchiai di plastica o bicchierini di vetro.
Per quanto tempo posso conservare l'argento colloidale?
Sarebbe ottimale assumere sempre argento “fresco”, se questo non è possibile bisogna avere cura di conservarlo in bottigliette di vetro scuro (ne in contenitori di vetro ne in plastica). Si può conservare l'argento colloidale per almeno 3 settimane senza che ci siano cambiamenti rilevanti del prodotto. Conservare in un luogo buio e fresco, non in frigorifero o in vicinanza di altri elettrodomestici (televisione, base del telefono cordless, lampade alogene, ecc).
C'è un dosaggio standard per l'argento colloidale?
L'efficacia di una sostanza curativa dipende sempre da diversi fattori, dalla tipologia e dall'intensità del malanno, dallo stato del sistema immunitario, dal peso corporeo e da tanti altri fattori.
Ma c'è una regola generale facile da ricordare: 2 ml di argento colloidale da 25 ppm per chilo di peso corporeo, vale per adulti, bambini e animali. Ma siccome ogni individuo risponde in modo molto differente è bene trovare un dosaggio individuale.
Per quanto tempo posso ingerire l'argento colloidale?
Normalmente si prende fino alla guarigione. Nella maggior parte delle affezioni acute si comincia con un dosaggio alto, che progressivamente va diminuito. L' argento può essere assunto anche a titolo preventivo per 2-4 settimane con un intervallo di 2 mesi prima del ciclo successivo). Assumere argento colloidale continuatamente senza un motivo particolare è sconsigliato. Se dopo 7 giorni non si è manifestato nessun miglioramento, è consigliabile chieder il parere di un medico.
Per quali malattie è particolarmente efficace l'argento colloidale?
L'argento colloidale è efficace contro batteri, virus, funghi e perfino vermi... quindi è indicato per tutte le affezioni causate da questi patogeni...e molto altro sia ad uso interno che esterno.
Posso assumere l'argento colloidale durante la gravidanza e l'allattamento?
Non sono noti effetti negativi ma per precauzione è meglio chieder al proprio medico o naturopata.
http://www.arkol.eu/home.html
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Battisti dott. Stefano
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Sclerosi multipla e CCSVI: parte uno studio
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Sclerosi multipla e CCSVI: parte uno studio
Sclerosi multipla e CCSVI: parte uno studio
Pubblicato il 9 luglio 2012 da prryhab
Da tempo si discute sulla possibile correlazione tra la ccsvi e la sclerosi multipla, due patologie diverse ma che potrebbero essere legate, almeno stando ai risultati raggiunti dal prof. Zamboni che per primo ha ipotizzato l’esistenza di una correlazione.
Ed in effetti sino ad oggi le ricerche hanno potuto appurare che la ccsvi si manifesta in oltre il 90% dei pazienti colpiti da sclerosi multipla il che comproverebbe, quindi, l’esistenza di un forte legame tra le due patologie.
Tra i diversi studi realizzati, spicca quello portato avanti nel 2011 a Cleveland, grazie al quale si è potuto appurare che i difetti valvolari nelle vene giugulari si riscontrano in circa il 90% dei pazienti affetti da sclerosi multipla, con un’incidenza nettamente minore nei malati non colpiti da questa patologia. In aggiunta sempre questo studio ha reso noto come trattare i malati di sclerosi multipla con angioplastica venosa comporta immediati benefici, soprattutto in relazione a determinati sintomi quali la cefalea, la fatica cronica, il controllo vescicale e così via...............................
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“In Italia c’è un clima di chiusura e autoreferenzialità mentre, ad esempio, nel Regno Unito l’Istituto nazionale di Sanità incoraggia ulteriori ricerche in questo campo – continua Pandolfo – Ecco, noi vogliamo, che si prenda atto della ricerca internazionale fin qui compiuta e si vada avanti, avendo presente l’interesse dei malati”.
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