CONTATORE PERSONE

26/07/12

VECCHIA LISTA DEI CENTRI.....CCSVI....

GIUSTO PER FARCI UN'IDEA <

*centri che hanno richiesto l'adesione allo studio terapeutico sulla CCSVI promosso dal professor Zamboni*



Una Commissione valuterà le credenziali di questi Centri rendendo noto in questo sito quando i Centri hanno terminato la fase di formazione e divengono operativi per la selezione dei pazienti che vogliono aderire.

1. Azienda Ospedaliera di Busto Arsizio – Milano - Dr. Tori Antonio
2. Ospedali Riuniti di Bergamo - Dr.ssa Rottoli Mariarosa
3. Ospedale Cannizzaro di Catania - Dr. Mandalà Maria Luisa
4. Ospedale di Vicenza ULSS 6 - Dr. Milite Domenico
5. Ospedale Maggiore della Carità di Novara - Dr. Leone Maurizio
6. Ospedale Vito Fazzi di Lecce - Dr. De Robertis Francesca
7. Azienda Ospedaliero - Universitaria di Ferrara - Ospedale Bellaria di Bologna
(Centro coordinatore nazionale. PI Prof Paolo Zamboni) - Dr. Salvi Fabrizio

8. AUSL di Ravenna - Dr. Rasi Fabrizio
9. Hesperia Hospital di Modena - Dr. Maleti Oscar
10. Ospedale Valduce di Como - Dr. Guidotti Mario
11. Istituto Neurologico Carlo Besta di Milano - Dr. Confalonieri Paolo
12. CRESM Azienda Ospedaliero Universitaria San Luigi di Orbassano - Torino - Dr. Bertolotto Antonio NON ADERISCE
13. Ospedale SS Annunziata di Chieti - Prof Lugaresi Alessandra
14. Azienda Ospedaliera San Salvatore di Pesaro- Ospedali Riuniti Marche Nord - Dr.ssa Taus Cristiana
15. Ospedale Provinciale di Macerata - Dr. Pucci Eugenio
16. Università degli Studi di Trieste - Prof Zorzon Marino
17. Azienda ULS 16 di Padova - Dr Giampiero Avruscio
18. IRCCS Policlinico S. Donato Milano - Prof. Giovanni Meola
19. A.O.O.R. Villa Sofia-Cervello- PALERMO - Dr. Cottone Salvatore
 www.ccsvi-sm.org/?q=node/679

25/07/12

COMUNICATO STAMPA pagina on line della CCSVI

Contentissimi della partenza di Brave Dreams, e molto fiduciosi negli esiti di questa sperimentazione

LOGO
L’associazione CCSVI nella SM è estremamente contenta della partenza di Brave Dreams (Sogni Coraggiosi), la sperimentazione clinica guidata dal prof. Paolo Zamboni e dal dott. Fabrizio Salvi.
L’associazione, fatta da malati e familiari di malati, ha sempre sostenuto – assieme ad altre associazioni e tantissimi volontari - la scoperta del prof. Zamboni, e la necessità che su questa si potesse procedere con la ricerca libera, indipendente e incondizionata, come prescrive la Costituzione italiana.
L’associazione, che grazie ai suoi soci e volontari ha diffuso l’informazione sulla CCSVI (Insufficienza venosa cronica cerebrospinale), e raccolto fondi per questo studio clinico, contribuendo così nel suo piccolo al finanziamento di BD, ringrazia  di cuore la Regione Emilia Romagna per aver creduto nella CCSVI e nella sua relazione con la Sclerosi Multipla, finanziando con quasi tre milioni di euro la sperimentazione del prof. Zamboni, che valuterà la sicurezza e l’efficacia dell’intervento di angioplastica venosa nei malati di SM.
L’associazione CCSVI-SM ringrazia molto il Ministero della Salute per aver dato il definitivo via libera alla partenza dello studio, e gli chiede al tempo stesso di vigilare affinché ostacoli pretestuosi non siano frapposti al sereno svolgimento della ricerca stessa.
L’associazione CCSVI-SM, per ultimo ma non certo da ultimo, ringrazia per sempre il prof. Paolo Zamboni e il dott. Fabrizio Salvi per aver tirato dritto per la loro strada, imperturbabili di fronte ai tanti ostacoli incontrati nel loro percorso, sicuri di essere nel giusto nel pretendere che la libera ricerca dovesse andare avanti, per capire meglio, per meglio aiutare i malati di CCSVI e di Sclerosi Multipla.
Accompagnati, in questo, anche da noi e dai malati che rappresentiamo, tenaci sostenitori della libera ricerca scientifica, e incrollabilmente fiduciosi negli esiti fecondi della loro sperimentazione.
Roma/Bologna 25 luglio 2012
Nicoletta Mantovani
Presidente Onorario CCSVI nella SM

Gisella Pandolfo
  Presidente Nazionale CCSVI nella SM

Ufficio Stampa
Associazione CCSVI-SM Onlus
Gisella Pandolfo
347 4074986
Dora Carapellese
3474581906


25 luglio 2012
info di http://ccsvi-sm.org/?q=node%2F1592

CHI PUO’ PARTECIPARE ALLO STUDIO?


COME E CHI PUO’ PARTECIPARE ALLO STUDIO

Criteri di inclusione: 
 
  • pazienti con sclerosi multipla e CCSVI fra i 18 ed i 65 anni 
  • EDSS 2-5
  • nessuna ricaduta nei 30 giorni precedenti la procedura
  • stabilità clinica negli ultimi 6 mesi   
  • nelle forme cliniche recidivanti remittenti e secondariamente progressive
  • questo studio non include pazienti con forme cliniche primariamente progressive
  • i pazienti devono essere seguiti da uno dei Centri partecipanti da almeno 2 anni
  • sarà cura dei centri informare i pazienti della sperimentazione
  • i pazienti che desiderano partecipare alla sperimentazione verranno selezionati dal neurologo curante, a seconda dei criteri stabiliti nel protocollo approvato dal comitato etico
  • non è ammesso passare da un centro all’altro poichè solo i pazienti seguiti con regolarità da almeno 2 anni entreranno nella sperimentazione
Criteri di esclusione
- pazienti precedentemente trattati per CCSVI o inseriti in altri studi clinici nel corso degli ultimi 3 mesi
- in trattamento con natalizumab
- gravidanza o rifiuto di adottare contraccezione
- presenza di comorbidità significative (comorbidità
si intende la presenza contemporanea nella stessa persona di più patologie che tra loro non presentano alcun nesso causale)
- alcool-droga
- trombofilia
- controindicazione alla MR


Il sito ufficiale è: http://clinicaltrials.gov/ct2/show/NCT01371760?term=brave+AND+venous+drainage+exploited+against+multiple+sclerosis&rank=1

1. Visita neurologica di screening Il neurologo verifica che siano soddisfatti i criteri di inclusione nello studio relativi alla sclerosi multipla sui pazienti seguiti dal centro accreditato.
2. Esame Eco-Color Doppler - Il sonografista verifica che siano presenti i criteri per la diagnosi di insufficienza venosa cronica cerebrospinale (CCSVI)
 I pazienti vengono casualmente ripartiti nei due gruppi: Intervento VERO - Intervento SIMULATO Né i pazienti né i ricercatori sono a conoscenza di chi appartiene ad un gruppo o all'altro
Follow-up: Si prevede il reclutamento di circa 685 pazienti ognuno dei quali verrà seguito per 12 mesi.
I due indicatori di efficacia principali (endpoint primari) sono la risposta clinica misurata attraverso diverse funzioni neurologiche (ad esempio l’equilibrio) e l'attività di malattia misurata con la risonanza magnetica. Durante lo studio saranno misurati anche diversi altri indicatori (endpoint secondari)
 Termine dello studio: Al termine del follow-up previsto per tutti i pazienti, i ricercatori provvederanno all’analisi dei dati e alla pubblicazione dei risultati. Si prevede che possano essere disponibili fra 2 anni.
Obiettivi dello studio:
  • Sicurezza
  • Efficacia
dell’angioplastica
Partecipanti:
20 sono i centri che dovevano partecipare, ma son 14 i Centri italiani hanno ADERITO. 
I centri candidati devono essere accreditati e il protocollo approvato dal Comitato Etico locale. Già oggi una parte dei Centri candidati ha i requisiti necessari per arruolare pazienti.

Info del APRILE 2012  tratte dal sito (ora oscurato) dell'Ospedale di Ferrara

SALVO ALTRE DISPOSIZIONI


Contacts
Contact: Graziella Filippini, MD 0039 0223941 gfilippini@istituto-besta.it
Contact: Paolo Zamboni, MD 00390532237694 zmp@unife.it
 

Inzierà la prossima settimana il RECLUTAMENTO - Metodo Zamboni: parte la sperimentazione - TG Telestense - 24/07/2012


Inzierà la prossima settimana e sarà eseguita in venti centri di diverse regioni d'Italia, tra cui Ferrara, la sperimentazione Brave Dreams. Lo studio, finanziato dalla regione Emilia-Romagna con quasi 3 milioni di euro, dovrà valutare efficacia ed sicurezza dell'angioplastica dilatativa, proposta dal professor Paolo Zamboni dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria di Ferrara, per la disostruzione delle vene.
L'avvio, molto atteso, è stato annunciato dall'assessore alla sanità dell'Emilia-Romagna, Carlo Lusenti
La sperimentazione partirà con l'arruolamento dei pazienti nei primi Centri sperimentatori dell'Emilia-Romagna: l'ospedale di Ferrara dove lavora Zamboni (Centro coordinatore a livello nazionale) e l'Ausl di Bologna, alla quale fa riferimento il neurologo Fabrizio Salvi e la struttura dell'ospedale Bellaria che ha collaborato con Zamboni.
I due Comitati etici hanno già dato il loro ok alla sperimentazione. Il reclutamento di pazienti proseguirà in Sicilia (Azienda Ospedaliera Cannizzaro di Catania) e negli altri Centri sperimentatori (14 suI 20) che hanno già il via libera dei propri Comitati etici sul protocollo di ricerca, messo a punto da un Comitato scientifico di esperti italiani e coordinato dall'Agenzia sanitaria e sociale dell'Emilia-Romagna.
L'avvio del reclutamento è stato possibile grazie al parere non ostativo del Ministero della salute all'utilizzo di dispositivi medici nello studio "Brave Dreams", parere espresso lo scorso 17 luglio. Il protocollo di ricerca "Brave Dreams", infatti, prevede l'uso di palloncini da angioplastica e, per l'avvio della sperimentazione clinica, il Ministero aveva richiesto di attendere la sua preventiva autorizzazione.
Regione Emilia-Romagna e Azienda Ospedaliero-Universitaria di Ferrara hanno salutato "con soddisfazione" il via libera ministeriale sia per l'impegno per la stesura del protocollo di ricerca sia per la consapevolezza di quanto questo sia importante per le persone malate di sclerosi multipla. A loro, infatti, viene data la possibilità di conoscere, se e per quali pazienti, sia indicato il metodo Zamboni attraverso una ricerca controllata e con la garanzia di elevati standard di procedure che sarà assicurato con lo studio "Brave Dreams".
http://www.telestense.it/metodo-zamboni-parte-la-sperimentazione-0724.html


24/07/12

Parte l'arruolamento dei pazienti


e riproviamoci..

Metodo Zamboni per la sclerosi multipla
Parte l'arruolamento dei pazienti
Si comincia da Bologna e Ferrara, dove è già arrivato l'ok del comitato etico; poi la sperimentazione sarà avviata in altri venti centri in tutta Italia

Metodo Zamboni per la sclerosi multipla Parte l'arruolamento dei pazienti
La prossima settimana inizierà l’arruolamento dei pazienti per l’avvio dello studio "Brave Dreams", la sperimentazione del metodo Zamboni contro la sclerosi multipla: la Regione finanzia l'esperimento delle teorie dello specialista ferrarese Paolo Zamboni con poco meno di 3 milioni di euro.

Lo scorso 17 luglio il ministero della Salute ha dato il suo nulla osta al progetto nazionale. 
L’arruolamento inizierà nei primi Centri sperimentatori dell’Emilia-Romagna: 
l’Azienda ospedaliero-universitaria di Ferrara (Centro coordinatore a livello nazionale) e l’Ausl di Bologna, i cui Comitati etici hanno già dato il loro ok alla sperimentazione. A seguire sarà avviato l’arruolamento dei pazienti in Sicilia (Azienda ospedaliera Cannizzaro di Catania) e negli altri centri sperimentatori (14 su 20).....
(24 luglio 2012) 


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per il diritto alla Salute, colpire gli sprechi, spendere meglio MA fermare i tagli !
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www.petizionionline.it/petizione/per-il-diritto-alla-salute-colpire-gli-sprechi-spendere-meglio-ma-fermare-i-tagli/7539
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1. La spesa pubblica per il welfare è un investimento per accrescere il benessere, la coesione sociale, l’occupazione, lo stesso PIL, indispensabile in tempo di crisi e necessario per la ripresa economica.
2. Le risorse pubbliche provengono dalle imposte pagate dalla collettività: devono essere usate con rigore per assicurare servizi di qualità, così si difende l’universalismo. E chi evade ruba due volte: quando non paga le tasse e quando usa i servizi pagati dagli altri.
3. La spending review deve, e può, servire a garantire il diritto alla salute e all’assistenza socio sanitaria, con un’opera continua di riqualificazione della spesa pubblica, per rendere sempre più appropriata l’offerta del welfare, avvicinandola ai bisogni dei cittadini.
4. Per questo occorre sostenere i servizi e le prestazioni che, misurati i risultati, dimostrino effetti migliori (per la salute, le cure, l’inclusione sociale…).
5. Le manovre finanziarie degli ultimi anni, e il decreto appena approvato dal Governo, non attuano una “buona” spending review: bensì impongono tagli lineari al finanziamento della sanità (e le precedenti manovre anche nuovi ticket), esponendo a gravi rischi il diritto costituzionale alla salute e all’assistenza e il modello universale del nostro Servizio Sanitario Nazionale (e se la sanità è in crisi l’assistenza sociale rischia addirittura di scomparire, anche a causa delle crescenti difficoltà dei comuni nel garantirla).
6. L’allarme sulla crescita della spesa sanitaria è infondato, come segnala anche l’ultimo rapporto della Corte dei Conti. E, nei confronti internazionali, l’Italia associa minore spesa a migliori servizi. Eppure ci sono ancora margini per “migliorare”: recuperando efficienza ed efficacia, contrastando sprechi e illegalità. Ma è assolutamente indispensabile distinguere tra operazioni a “breve termine” e altre che necessitano di tempi più lunghi per ottenere risultati duraturi; e selezionare gli interventi, tenendo conto delle diverse condizioni e dei diversi comportamenti tra le regioni. Altrimenti il tutto si riduce a operazioni per fare cassa.
7. L’esperienza di alcune regioni dimostra che il vero risanamento non si ottiene con tagli indiscriminati, ma con una coraggiosa riorganizzazione dei servizi socio sanitari: il ridimensionamento e la riqualificazione della rete ospedaliera, il potenziamento dei servizi distrettuali (assistenza domiciliare e cure primarie), regole serie per gli accreditamenti dei privati, l’integrazione fra sociale e sanitario, servizi e non voucher.
8. Il momento è difficilissimo: vogliamo contribuire al risanamento e alla ripresa per fare uscire l’Italia dalla grave crisi in cui si trova ormai da troppo tempo. E se l’emergenza in cui ci troviamo impone scelte difficili, queste non possono e non devono compromettere il modello universale del nostro Servizio Sanitario Nazionale, impedire ancora l’esistenza dei livelli essenziali per l’assistenza sociale (non autosufficienza, minori, povertà …) e colpire ancora una volta le persone più deboli.
9. La discussione parlamentare sul decreto appena approvato va accompagnata da una grande “mobilitazione” sociale e dalla partecipazione democratica: per fare scelte decisive per il nostro futuro.
10. Per questo chiediamo al Governo (con un ruolo forte del Ministero della Salute), alla Conferenza delle Regioni, all’ ANCI e al Parlamento di aprire subito un confronto vero con le Associazioni e i vari soggetti impegnati nel welfare socio-sanitario, e con il Sindacato: abbiamo proposte da fare per scongiurare la logica dei tagli lineari, e assumere precisi impegni per contribuire alla riqualificazione del Servizio Socio Sanitario pubblico e universale, a garanzia dei diritti di cittadinanza sanciti dalla nostra Costituzione.

PRIME/I FIRMATARIE/I:
Pietro Barbieri: Presidente FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap)
Giorgio Bignami: Presidente Forum Droghe
Don Luigi Ciotti: Presidente Gruppo Abele
Giovanna Del Giudice: Portavoce Forum Salute Mentale
Nerina Dirindin: SOS Sanità
Antonio Gaudioso: Segretario generale Cittadinanzattiva
Maria Grazia Giannichedda: Presidente Fondazione Basaglia
Patrizio Gonnella: Presidente Antigone
Gavino Maciocco: Coordinatore SaluteInternazionale.info
Michele Mangano: Presidente Auser
Don Giovanni Nervo: Presidente onorario Fondazione Zancan, già Fondatore e primo presidente Caritas Italiana
Franco Rotelli: Presidente Conferenza mondiale per la salute mentale “F. Basaglia”
Gisella Trincas: Presidente Unasam (Unione Nazionale Associazioni per la Salute Mentale)
Tiziano Vecchiato: Direttore Fondazione Zancan
Don Armando Zappolini: Presidente CNCA (Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza)
******************

rischio di convulsioni nei pazienti con sclerosi multipla che stanno assumendo il farmaco Ampyra

FDA: il farmaco per la sclerosi multipla Fampridina associato a convulsioni


L’Agenzia regolatoria degli Stati Uniti, FDA ( Food and Drug Administration ) ha informato i pazienti e operatori sanitari riguardo sull'aumentato rischio di convulsioni nei pazienti con sclerosi multipla che stanno assumendo il farmaco Ampyra ( Fampridina; in Italia: Fampyra ).

Il farmaco ha come indicazione il miglioramento della capacità di deambulazione nei pazienti con sclerosi multipla.

L’FDA preso in esame il rischio di convulsioni nei pazienti con sclerosi multipla che assumono Fampridina e ha rilevato che la maggior parte delle convulsioni si sono verificate da pochi giorni a settimane dopo l'inizio della dose raccomandata.
Inoltre, le crisi convulsive si sono verificate nei pazienti senza storia di convulsioni.

Le convulsioni costituiscono un rischio noto con Fampridina, e il rischio aumenta con livelli ematici più elevati del farmaco.
Poiché la Fampridina è eliminata per via renale, i pazienti con insufficienza renale possono andare incontro a un innalzamento delle concentrazioni plasmatiche del farmaco, aumentando in tal modo il rischio di convulsioni.

L’FDA ha aggiornato le informazioni della scheda tecnica di Ampyra rendendo chiaro che la funzione renale del paziente deve essere controllata prima di iniziare il trattamento con la Fampridina.
Inoltre, i pazienti devono essere monitorati almeno una volta all'anno, mentre sono sotto trattamento.

I pazienti che non assumono una dose non devono assumere dosi extra considerato che una dose extra può aumentare il rischio di convulsioni.

Il farmaco è stato approvato negli Stati Uniti nel gennaio 2010.
Biogen Idec ha ricevuto nel luglio 2011 l'approvazione condizionata in Europa. L'approvazione condizionata è concessa ai farmaci che evidenziano benefici superiori ai rischi, ma per i quali i dati sono insufficienti per trarre conclusioni definitive. Pertanto Biogen Idec si è impegnata a condurre un ulteriore studio per confermare i benefici e la sicurezza nel lungo periodo della Fampridina.

Fonte: FDA, 2012

23/07/12

Protocollo studio multicentrico

http://www.radiointerventistica.org/data/Protocollo_studio_multicentrico.pdf

GUIDA ALLE AGEVOLAZIONI FISCALI PER DISABILI

GUIDA ALLE AGEVOLAZIONI FISCALI PER DISABILI in pdf
www.agenziaentrate.gov.it/wps/wcm/connect/8baa9600426dc23398ab9bc065cef0e8/GUIDA+disabili.pdf?MOD=AJPERES&CACHEID=8baa9600426dc23398ab9bc065cef0e8

Contrassegno invalidi e privacy



Il Codice della Strada e il suo Regolamento prevedono che alle "persone invalide con capacità di deambulazione sensibilmente ridotta" e ai non vedenti sia concesso, previa visita medica che attesti queste condizioni, il cosiddetto "contrassegno invalidi" o "tagliando arancione".
Questo documento, previsto dal Regolamento del Codice della Strada (art. 381 del DPR 16 dicembre 1992, n. 495), permette ai veicoli al servizio delle persone disabili la circolazione, con alcune eccezioni di fatto, in zone a traffico limitato e il parcheggio negli appositi spazi riservati. Il contrassegno, rilasciato dai Comuni, ha validità su tutto il territorio nazionale.
Forma, colore e dimensioni sono definite dallo stesso regolamento: 10 centimetri per 12, arancione, deve riportare il pittogramma dell'uomo in carrozzina. Sempre nella parte visibile è previsto lo spazio per il numero di concessione, il nome dell'intestatario, il suo indirizzo e l'indicazione del Comune che ha rilasciato il contrassegno.
Questo fac-simile di contrassegno non è stato formalmente ancora modificato dal Legislatore ed è ancora il riferimento di fatto.

Indicazioni Europee
Il contrassegno rilasciato in Italia è diverso da quello che ciascun altro Paese della Comunità rilascia e questo non favorisce certo la circolazione delle persone con disabilità.
Di questo sì è reso conto, quasi dieci anni fa, il Consiglio della Comunità Europea che il 4 giugno 1998 ha emanato una specifica Raccomandazione (la 98/376/CE) proprio relativa a questi aspetti.
Si raccomandava agli Stati membri di adottare, e poi riconoscere, un contrassegno unico per il parcheggio e la circolazione per disabili.
Il colore del contrassegno europeo è azzurro chiaro, tranne il simbolo della sedia a rotelle, bianco su fondo azzurro scuro. Il nome del titolare è sul retro del contrassegno, mentre i dati dell'autorità che l'ha rilasciato sono sulla parte visibile quando esposta.
Si tratta di una Raccomandazione, cioè di una disposizione scarsamente impositiva per gli Stati membri. Pochissimi Paesi, infatti, l'hanno ripresa, fra questi la Spagna e l'Austria. L'Italia non ha ancora raccolto quella indicazione.


Prime indicazioni sulla privacy
Sul rischio che contrassegno invalidi fosse un veicolo per la violazione della privacy si era pronunciato il Garante per la tutela dei dati personali il 19 gennaio 1999.
Le conclusioni del Garante sono molto chiare: il Legislatore dovrà provvedere a formulare un nuovo fac-simile di tagliando in cui le generalità del titolare non siano visibili; attraverso il numero di concessione, infatti, qualsiasi vigile, o altro personale autorizzato, può effettuare tutte le verifiche del caso circa la validità del permesso. Nel frattempo i Comuni potevano emanare contrassegni che rispettassero la privacy, autorizzando altresì i titolari a mascherare o cancellare i propri dati personali.
Molti hanno seguito le indicazioni del Garante, sostituendo il nome del titolare con il numero di concessione.

Il Codice sulla privacy
Ma la spinta verso la riservatezza non si è certo fermata a quella pronuncia. È stata ripresa dal nuovo Codice sulla Privacy (Decreto Legislativo 30 giugno 2003, n. 196) che all'articolo 74 è ancora più perentorio: "I contrassegni rilasciati a qualunque titolo per la circolazione e la sosta di veicoli a servizio di persone invalide, ovvero per il transito e la sosta in zone a traffico limitato, e che devono essere esposti su veicoli, contengono i soli dati indispensabili ad individuare l'autorizzazione rilasciata e senza l'apposizione di simboli o diciture dai quali può desumersi la speciale natura dell'autorizzazione per effetto della sola visione del contrassegno".
Ciò comporta che il pittogramma della persona in carrozzina debba scomparire dai contrassegni.
Al momento attuale il Legislatore non h ancora aderito né alle indicazioni della Raccomandazione Comunitaria del 1998 né quelle del più recente Codice sulla Privacy.
Attualmente pertanto è ancora in vigore il contrassegno stabilito dal Codice della Strada e dal suo regolamento.

CONTRASSEGNO INVALIDI


CHI HA DIRITTO AD AVERE IL CONTRASSEGNO INVALIDI ?

Hanno diritto ad avere il contrassegno invalidi solo le persone invalide con capacità di deambulazione sensibilmente ridotta (cioè con problemi a camminare causati dal tipo di invalidità).


COME SI OTTIENE IL CONTRASSEGNO INVALIDI

Per il rilascio del contrassegno, l'interessato deve presentare domanda al sindaco del comune di residenza, allegando un certificato medico rilasciato dall'ufficio medico-legale dell'Unità Sanitaria Locale di appartenenza, dal quale risulta che la persona per la quale viene chiesto il contrassegno ha effettiva capacità di deambulazione sensibilmente ridotta.
Il contrassegno ha validità 5 anni.

In sostituzione del certificato medico sopra indicato è valido anche il certificato della commissione invalidi qualora vi sia l'indicazione che l'invalido è nelle condizioni previste per il rilascio del contrassegno (indipendentemente dal grado di invalidità):

Alla scadenza il rinnovo avviene con la presentazione del certificato del medico curante che, senza aggiungere inutili descrizioni di patologie, confermi soltanto il persistere delle condizioni sanitarie che hanno dato luogo al rilascio del contrassegno.

Per le persone invalide a tempo determinato in conseguenza di infortunio o per altre cause patologiche, l'autorizzazione può essere rilasciata a tempo determinato con le stesse modalità. In tal caso, la relativa certificazione medica deve specificare il presumibile periodo di durata dell'invalidità.

TI RACCONTO UNA STORIA...basta leggere ...è semplicissimo

22/07/12

ultima modifica 03/01/2012

1) www.ospfe.it/area-comunicazione/news/sperimentazione-del-metodo-zamboni-per-la-cura-della-sclerosi-multipla-in-fase-finale-la-procedura-per-l2019avvio 
- ultima modifica 03/01/2012


2)  www.ospfe.it/area-comunicazione/news/archivio/archivio-news-2011/ricerca-diagnosi-e-trattamento-sclerosi-multipla  
- ultima modifica 09/02/2012



3) http://www.saluter.it/news/regione/sperimentazione-del-metodo-zamboni-per-la-cura-della-sclerosi-multipla-in-fase-finale-la-procedura-per-l2019avvio/?searchterm=zamboni  

- Bologna, 27 dicembre 2011





Collegio Italiano di Flebologia

PRESENTAZIONE http://www.cif2012.it/

La organizzazione di un Congresso Nazionale non è mai cosa semplice, ma è sempre un grande onore.
Il XV Congresso del Collegio Italiano di Flebologia di Ferrara, nel 2011,  è stato un grande successo scientifico e di pubblico e la organizzazione del XVI Collegio Italiano di Flebologia è stata affidata al sottoscritto.
Ho accettato  con grande entusiasmo e con grande convinzione.
L’entusiasmo scaturisce dalla possibilità di vedere ancora una volta tanti amici e tanti colleghi di grandissima esperienza e di grandi capacità comunicative.
E la convinzione proviene dalla sicurezza che l’evento congressuale sia la migliore occasione per consolidare un progetto scientifico ed insieme culturale che ricevo dal Presidente Vincenzo Gasbarro e che cercherò di trasmettere a chi verrà dopo.

La flebologia ha tante facce, italiane ed internazionali, ma ha una unica anima che aspetta solamente di essere riconosciuta e di diventare una sola struttura scientifica ed assistenziale capace di attendere a tutte le, pur multiformi, necessità dei nostri pazienti.

La organizzazione del Congresso raccoglie queste istanze e presenta una formula lievemente diversa dalle più tradizionali manifestazioni del genere.

Un argomento “base” traverserà le mattinate congressuali nelle quali i più grandi esperti internazionali presenteranno gli aggiornamenti sulla Trombosi Venosa Profonda e Superficiale e sulla SPT.
Le tre mattinate sono dedicate agli aspetti della Medicina, dell’Elastocompressione e della Chirurgia. Alle conferenze degli esperti faranno seguito delle Tavole Rotonde, senza argomento, affidate ad altrettanti esperti che hanno il compito preciso di analizzare criticamente le presentazioni e di innescare una discussione con il pubblico.

Nelle altre aule e nei pomeriggi si svolgeranno, intanto, numerosi Workshop e Seminari, gestiti insieme alle Società Scientifiche, dedicati a singoli aspetti degli argomenti principali.

Sono previsti due Premi per le migliori presentazioni dei più giovani e numerose occasioni formative per le Professioni Sanitarie e per gli stessi Studenti delle Facoltà di Medicina.

E questo succederà dal 4 al 6 di Ottobre a Napoli……….. “e ho detto tutto” (Totò, Peppino e la Malafemmina 1956) 

                                     Vi aspetto 
Stefano de Franciscis 
Presidente del Congresso 

GIOVEDI 4 OTTOBRE 2012

 
Aula
Magna
Master Conference
09.00 - 13.00 / La Trombosi Venosa ed SPT. Terapia Medica
Vein Thrombosis and PTS
Medical Therapy

Workshop
14.00 - 16.00 / Linfedema
Workshop
16.00 - 18.00 / Linfedema
 
Aula A Workshop
09.00 - 11.00 / Counselling dell'Edema Periferico
Workshop
11.00 - 13.00 / Counselling dell'Edema Periferico
Seminario
14.00 - 16.00 / La Chirurgia delle Varici - SIFL
Seminario
16.00 - 18.00 / Il Trattamento Medico delle Varici - SIFL
 
Aula B Seminario
09.00 - 11.00 / CCSVI Certezze e Controversie
Tavola Rotonda
11.00 - 13.00 / CCSVI Certezze e Controversie
Seminario
14.00 - 16.00 / La lingua del Flebologo - SIFCS
Seminario
16.00 - 18.00 / Le Malformazioni Venose - SIFCS
 
Aula C Walk Around
10.00 - 14.00 / Le Ulcere. Medicazioni avanzate,Ricerca e Gestione Integrata
(Living Experiences)

Walk Around
14.00 - 18.00 / Le Ulcere. Medicazioni avanzate,Ricerca e Gestione Integrata
(Living Experiences)

 

******************************************

VENERDI 5 OTTOBRE 2012

 
Aula
Magna
Master Conference
09.00 - 13.00 / La Trombosi Venosa ed SPT. Terapia Compressiva
Vein Thrombosis and PTS
Compression Therapy

Workshop
14.00 - 16.00 / Scleroterapia
Workshop
16.00 - 18.00 / Scleroterapia. Varicocele Pelvico
 
Aula A Seminario
09.00 - 13.00 / la Scleromousse
Workshop
14.00 - 16.00 / La Diagnostica Ultrasonografica
Workshop
16.00 - 17.30 / La Diagnostica Ultrasonografica
 
Aula B Free Papers
09.00 - 11.00 / Free Papers on topics
Free Papers
11.00 - 13.00 / Free Papers on topics
Workshop
14.00 - 16.00 / Casi Rari e Controversi (Interactive response system)
Workshop
16.00 - 18.00 / Casi Rari e Controversi (Interactive response system)
 
Aula C Walk Around
10.00 - 18.00 / Posturologia
(Brainstorming)

 
 
Aula
Atelier
09.00 - 11.00 / Morning Atelier /  13.00 - 15.00 / Lunch Atelier /  16.00 - 18.00 / Afternoon Atelier / 
********************************

SABATO 6 OTTOBRE 2012

 
Aula
Magna
Master Conference
09.00 - 13.00 / La Trombosi Venosa ed SPT. Terapia Chirurgica ed Alta Tecnologia
Vein Thrombosis and PTS
Surgical Therapy and High Technology

Workshop
14.00 - 16.00 / La varice recidiva
Workshop
16.00 - 18.00 / Le recidive inguinali
 
Aula A Seminario
09.00 - 11.00 / La Riabilitazione Flebolinfologica ed A.F.A
Tavola Rotonda
11.00 - 13.00 / La Riabilitazione Flebolinfologica ed A.F.A
Workshop
14.00 - 16.00 / Il rischio trombo embolico nelle specialità  chirurgiche
Workshop
16.00 - 18.00 / Il rischio trombo embolico nelle specialità chirurgiche
 
Aula B Tavola Rotonda
09.00 - 11.00 / Clinical Governance dell'Ambulatorio Flebologico
Seminario
11.00 - 13.00 / Clinical Governance dell'Ambulatorio Flebologico
Workshop
14.00 - 16.00 / Free Papers on Topics
Workshop
16.00 - 18.00 / Free Papers on Topics
 
Aula C Walk Around
10.00 - 18.00 / Flebologia ed Estetica
(Brainstorming)

 
 
Aula
Atelier
09.00 - 11.00 / Morning Atelier /  13.00 - 15.00 / Lunch Atelier /  16.00 - 18.00 / Afternoon Atelier  / 


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ISCRIZIONE XVI CONGRESSO CIF / VENEAPOLIS

MEDICI
Gratuita per i soci CIF, SIFL, SIFCS, AIFI, FF, CTG, SIMFER iscritti entro il 31/07/2012
150 euro dal 31/07/2012 al 15/09/2012
200 euro dal 15/09/2012 in sede Congressuale

PROFESSIONI SANITARIE
Gratuita per i soci CIF, SIFL, SIFCS, AIFI, FF, CTG, SIMFER iscritti entro il 31/07/2012
50 euro dal 31/07/2012 al 15/09/2012
70 euro dal 15/09/2012 in sede Congressuale

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MEDICI
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la << mia>> liberazione- 13/1/2011 sam

primo caso di PML con il Fingolimod



In Svizzera si è registrato un caso di PML associato all'inizio del trattamento con il Fingolimod in un paziente precedentemente trattato con il Tysabri.

Novartis sostiene che la causa e' solo del Tysabri. Patient on Novartis' multiple sclerosis drug gets rare brain disease Published April 13, 2012 The Wall Street Journal BASEL, Switzerland – Novartis said Friday a patient treated with its multiple sclerosis (MS) pill Gilenya was diagnosed with a rare and often fatal brain disease. "The current assessment is that Tysabri is the drug most likely associated with this case of PML.

However, a contribution of Gilenya to the evolution of this case can't be excluded." - Novartis The Swiss drugmaker said the patient, whose identity was not disclosed, previously was treated with another MS drug, Tysabri, co-marketed by Biogen Idec and Elan, which already was associated with progressive multifocal leukoencephalopathy (PML).

"The current assessment is that Tysabri is the drug most likely associated with this case of PML," Novartis said. "However, a contribution of Gilenya to the evolution of this case can't be excluded."
The development comes at a critical time for Novartis' Gilenya, whose safety profile recently came into question after the death of one person in the US last fall within 24 hours of starting treatment.
Heart problems in some patients also were reported.
The European Medicines Agency, the body responsible for licensing Gilenya in Europe a year ago, is expected to issue a decision on the safety of the medicine April 20 following an in-depth review. Novartis said it does not know of any confirmed PML cases in patients treated with Gilenya, also known as fingolimod, who were not previously been treated with Tysabri.
The company said details on the case were being submitted to the health authorities. Elan spokeswoman Niamh Lyons said, "At this stage, we can't comment on the role that either drug might have had in this PML case." Biogen was not immediately available to comment.
"The development has to be taken seriously, but the question is more whether this is a trend, with a second or even third case coming up in the next few weeks," according to analyst Andrew Weiss, with Vontobel in Zurich.
Gilenya, which is currently the only oral MS treatment on the market, so far has been approved in more than 55 countries, with more than 25,000 patients having been prescribed it. Industry analysts have said it could generate sales of at least $1 billion a year, helping to offset lost revenue caused by the expiry of Novartis' top-selling heart drug, Diovan.
Europe's drug regulator in January launched an in-depth review of the drug's benefits and risks and recommended that doctors closely monitor the hearts of patients after they have been given the first dose of the drug. The final verdict is likely to have a big impact on the product's prospects and investor sentiment to Novartis shares.
Read more: http://www.foxnews.com/health/2012/04/13/patient-on-novartis-multiple-sclerosis-drug-gets-rare-brain-disease/#ixzz1rxU1dZo7



TRADUZIONE CON GOOGLE:
Novartis ha detto Venerdì un paziente trattato con la sclerosi multipla (MS) pillola Fingolimod è stata diagnosticata una malattia del cervello rara e spesso fatale. "La valutazione attuale è che Tysabri è il farmaco più probabile associata a questo caso di PML.Tuttavia, un contributo di Fingolimod per l'evoluzione di questo caso non si può escludere "-. La casa farmaceutica svizzera Novartis ha detto che il paziente, la cui identità non è stata divulgata, in precedenza è stato trattato con un altro farmaco sclerosi multipla, Tysabri, co-commercializzato da Biogen Idec ed Elan, che già è stato associato con leucoencefalopatia multifocale progressiva (PML)."La valutazione attuale è che Tysabri è il farmaco più probabile associata a questo caso di PML," Novartis ha detto. "Tuttavia, un contributo di Fingolimod per l'evoluzione di questo caso non può essere esclusa."Lo sviluppo arriva in un momento critico per Fingolimod Novartis ', il cui profilo di sicurezza di recente è entrato in questione dopo la morte di una persona negli Stati Uniti lo scorso autunno entro 24 ore dall'inizio del trattamento.Problemi cardiaci in alcuni pazienti inoltre sono stati segnalati.L'European Medicines Agency, l'organismo responsabile per le licenze Fingolimod in Europa un anno fa, dovrebbe emettere una decisione in merito alla sicurezza del farmaco 20 aprile a seguito di un esame approfondito. Novartis ha detto che non è a conoscenza di eventuali casi confermati di PML in pazienti trattati con Fingolimod, noto anche come Fingolimod, che non erano stati precedentemente trattati con Tysabri.La società ha detto che i dettagli sul caso erano stati presentati alle autorità sanitarie. Elan portavoce Niamh Lyons ha detto: "In questa fase, non si può commentare il ruolo che entrambi i farmaci potrebbe avere avuto, in questo caso PML." Biogen non era immediatamente disponibile per commentare."Lo sviluppo deve essere presa sul serio, ma la questione è più se questa è una tendenza, con un caso di seconda o addirittura terza in arrivo nelle prossime settimane", secondo l'analista Andrew Weiss, con Vontobel a Zurigo.Fingolimod, che è attualmente l'unico trattamento per via orale MS sul mercato, finora è stato approvato in oltre 55 paesi, con oltre 25.000 pazienti siano stati ha stabiliti. Gli analisti di settore hanno detto che potrebbe generare vendite di almeno 1 miliardo di dollari l'anno, contribuendo a compensare mancati introiti causati dalla scadenza della Novartis 'top-selling farmaco per il cuore, Diovan.Regolatore della droga in Europa nel mese di gennaio ha lanciato un esame approfondito dei benefici della droga e dei rischi ed ha raccomandato che i medici monitorare attentamente i cuori dei pazienti dopo aver ricevuto la prima dose del farmaco. Il verdetto finale è che possa avere un grande impatto sulle prospettive del prodotto e la fiducia degli investitori alle azioni di Novartis

betaferon - INTERFERONE

Sclerosi Multipla:
 uno studio canadese smentisce l'efficacia dell'interferone beta per fermare la disabilità Al termine dello studio, secondo gli autori, tra i pazienti con sclerosi multipla recidivante-remittente, la somministrazione di interferone beta non era associata ad una riduzione della progressione della disabilità.
Trieste, 19/07/2012 (informazione.it - comunicati stampa) E' stato pubblicato sulla prestigiosa rivista medica Journal of the American Medical Association (JAMA) un interessante studio intitolato "Associazione tra l'uso dell'interferone beta e la progressione della disabilità nei pazienti con sclerosi multipla recidivante-remittente".

Secondo un gruppo di ricercatori canadesi, coordinati dalla dr.ssa Helen Tremlett dell'Università del British Columbia di Vancouver, l'interferone beta viene ampiamente prescritto per il trattamento della sclerosi multipla (SM), ma deve essere ancora stabilito il suo rapporto con la progressione della disabilità.
Obiettivo della ricerca era studiare l'associazione tra l'esposizione all'interferone beta e la progressione della disabilità nei pazienti con sclerosi multipla recidivante-remittente (SM-RR).
E' stato quindi effettuato uno studio di gruppo retrospettivo sulla base dei dati raccolti in maniera prospettica (1985-2008) nel British Columbia (Canada). I pazienti con sclerosi multipla recidivante-remittente trattati con interferone beta (n = 868) sono stati confrontati con gruppi di controllo non trattati, contemporanei (n = 829) e storici (n = 959).
La principale misura di risultato era il tempo dall'ammissibilità al trattamento con interferone beta (base di rilevamento) ad un punteggio confermato e sostenuto di 6 (che richiede un bastone per camminare 100 m; confermato da più di 150 giorni senza miglioramento misurabile) nella scala di disabilità per pazienti affetti da sclerosi multipla (EDSS) (range, 0-10, con i punteggi più alti che indicano una maggiore disabilità). E' stato usato un modello di regressione multivariata di Cox, con il trattamento con interferone beta incluso come covariata tempo-dipendente, per valutare il rischio di progressione della malattia associata al trattamento con l'interferone beta. L'analisi comprendeva anche l'aggiustamento del punteggio di propensione ad affrontare il confondimento dall'indicazione.
I tempi medi attivi di follow-up (dalla prima all'ultima misurazione dell'EDSS) sono stati i seguenti: per il gruppo trattato con interferone beta, 5.1 anni (range interquartile [IQR], 3.0-7.0 anni) per il gruppo di controllo contemporaneo, 4,0 anni (IQR, 2.1-6.4 anni), e per il gruppo di controllo storico, 10,8 anni (IQR, 6.3-14.7 anni).
I tassi osservati dei risultati per raggiungere un punteggio sostenuto di EDSS di 6 nei 3 gruppi erano rispettivamente del 10,8%, 5,3% e 23,1%. Dopo l'aggiustamento dei potenziali fattori di base confondenti (sesso, età, durata della malattia e punteggio di EDSS), l'esposizione ad interferone beta non è risultata associata con una differenza statisticamente significativa nel rischio di raggiungere un punteggio EDSS di 6 quando sono stati considerati il gruppo di controllo contemporaneo (rapporto di rischio: 1,30, 95% CI, 0,92-1,83, p = 0,14) o il gruppo di controllo storico (rapporto di rischio: 0,77, 95% CI, 0,58-1,02, p = 0,07).
L'ulteriore aggiustamento per le comorbidità e lo stato socio-economico, ove possibile, non ha cambiato le interpretazioni, e l'aggiustamento del tasso di propensione non ha modificato sostanzialmente i risultati. Al termine dello studio, secondo gli autori, tra i pazienti con sclerosi multipla recidivante-remittente, la somministrazione di interferone beta non era associata ad una riduzione della progressione della disabilità.

http://www.informazione.it/c/1FDECB84-8EFE-45F7-AB1D-EAE7EAA7CB7F/Sclerosi-Multipla-uno-studio-canadese-smentisce-l-efficacia-dell-interferone-beta-per-fermare-la-disabilita
pubblico che il  COMMENTO di un utente: 


Questo studio smentisce in maniera clamorosa l'efficacia dell'interferone beta nel fermare la disabilità nella sclerosi multipla recidivante-remittente (la forma più comune). 

Addirittura i non trattati hanno un trend statistico verso una minore probabilità a progredire verso la sedia a rotelle. 
Questo esprime l'inadeguatezza degli studi basati sul numero di attacchi e sul numero delle lesioni in RM nel predire l'efficacia di un farmaco nei confronti della SM. 
Questo sistema falsamente predittivo è purtroppo quello usato per rendere disponibile ogni nuovo farmaco. 
I costi elevati di questo farmaco uniti ai rilevanti effetti collaterali imporrebbero ai medici specialisti di guardare anche ad altre proposte come, ad esempio, la possibile correlazione della SM con l'insufficienza venosa cronica cerebro spinale (CCSVI), scoperta nel 2007 dal prof. Paolo Zamboni (Direttore del Centro Malattie Vascolari dell'Università di Ferrara). Andrebbero anche superati i potenziali conflitti d'interesse, per il bene dei malati (63.000 in Italia) e delle loro famiglie verso una malattia dalle cause ancora sconosciute e dalle soluzioni terapeutiche ancora limitate, come si vede da questo studio.

Fonte: http://jama.jamanetwork.com/article.aspx?articleid=1217239


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