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28/05/13

Sclerosi Multipla - L’acroleina, tossina contenuta nel tabacco delle sigarette e non solo, può scatenare la SM.

Prenditori di radicali: farmaci che abbassano la pressione del sangue contro la SM.

L’acroleina, una sostanza tossica per l’ambiente, potrebbe essere un’importante causa della sclerosi multipla. La tossina è contenuta nel tabacco delle sigarette e negli scarichi delle auto, ma anche il corpo la può formare. Un potenziale terapeutico è l’ idralazina, un antipertensivo.
Il termine acroleina è sconosciuto alla maggior parte della gente. Altre denominazioni utilizzate per questa sostanza, come propenale, acrilaldeide, aqualine, suonano come sostanze velenose. La sostanza viene generata dall’ossidazione di legami organici, ad esempio la combustione dei grassi da surriscaldamento, ed è contenuta nello scarico dei motori diesel e nel fumo delle sigarette. L’acroleina ha un odore nauseabondo ed è molto tossica.
Ma il corpo può creare anche autonomamente questa tossina, ad esempio quando, a causa di ferite o malattie, le cellule nervose vengono danneggiate. L’acroleina è considerata una causa del cancro nonché, secondo recenti studi, avrebbe un’efficacia neurotossica.
Lo stress ossidativo quale causa di SM
Riyi Shi, uno ricercatore di neuroscienze della Purdue University, ha scoperto, grazie ad un’encefalite autoimmune provocata sperimentalmente nei topi, che il tasso di acroleina aumenta del 60% nel midollo spinale. Lui ed il suo team presumono che ciò si verifichi anche nelle persone con la sclerosi multipla (SM).
Condividono l’opinione di molti altri esperti secondo cui lo stress ossidativo sarebbe la causa principale della SM, una conclusione confermata da moltissimi studi e analisi sul tema, secondo i quali i macrofagi determinano primariamente una quantità eccessiva di radicali reattivi dell’ossigeno, considerato un mediatore della demielinizzazione e della degenerazione assonale nella SM. I radicali liberi danneggiano elementi cellulari come i lipidi, le proteine e gli acidi nucleici, ciò che provoca conseguentemente il deperimento cellulare. Il danno aumenta, probabilmente, a causa dell’insorgenza congiunta dell’indebolimento delle difese cellulari antiossidative nel sistema nervoso centrale e della vulnerabilità verso lo stress ossidativo. Si presume che una terapia antiossidativa efficace potrebbe rappresentare una soluzione.
L’idralazina acchiappa i radicali liberi
L’acroleina determina chiaramente lo stress ossidativo, nella misura in cui induce la produzione di radicali liberi. La sostanza tossica può essere resa innocua in modo relativamente semplice. Shi e colleghi avevano già mostrato, nell’ambito di precedenti studi,che l’idralazina si oppone alla morte delle cellule nervose causata dall’acroleina. L’ idralazina non è solo un vasodilatatore ma anche un prenditore di radicali liberi. Si lega all’acroleina, neutralizzandone la tossicità. La sostanza, impiegata negli animali ammalati di SM, ha rallentato il corso della malattia e ne ha ridotto l’entità sintomatica. Non si sono verificati effetti collaterali, anche a causa del fatto che sono state sufficienti dosi molto ridotte affinché potesse rallentare l’azione dell’acroleina.
Ciò ha fatto accrescere la speranza nei ricercatori di poter presto sviluppare nuovi trattamenti neuroprotettivi da poter introdurre velocemente nelle strutture ospedaliere. Gli scienziati hanno osservato che il valore di acroleina veniva dimezzato a seguito della somministrazione orale d’idralazina. L’ idralazina potrebbe rappresentare una soluzione anche per una trattamento terapeutico di lunga durata dei pazienti di SM.
Nuovi analisi in programma
È ormai da anni risaputo che l’idralazina “acchiappi” i radicali liberi e contrasti l’acroleina, come dimostra una ricerca svolta da alcuni scienziati australiani. Un’ulteriore gruppo di ricerca ha non da molto dimostrato che l’acroleina danneggia anche le cellule del fegato. Anche in questo frangente l’idralazina si è dimostrata efficace.
Al momento ulteriori ricerche sono in programma: dovrebbero servire ad identificare nuove sostanze che si legano all’acroleina e a permettere di migliorare la sensibilità diagnostica nella misurazione dei valori della tossina nei pazienti di SM.
info di Achille Daga


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