CONTATORE PERSONE

06/06/12

FISIOPATOLOGIA ED EMODINAMICA DELL’INSUFFICIENZA VENOSA CRONICA CEREBROSPINALE

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pdf della Dottoressa ERICA Menegatti

 
Requisito di base dell'emodinamica venosa

Reflusso

CCSVI

Shunt venoso

Glossario e abbreviazioni usate nel testo

EcoColor-Doppler extracranico
EcoColor-Doppler transcranico
Vena giugulare interna
Vena vertebrale
Vene cerebrali profonde, che comprendono la vena cerebrale interna, la vena basale e la vena di Galeno
Controlli sani valutati per età e sesso con i pazienti MS;
controlli sani di età superiore alla mediana di insorgenza della SM; controlli affetti da altre malattie neurologiche; controlli di età superiore non affetti da patologie neurologiche ma programmati per la flebografia Area di sezione trasversa della vena giugulare interna
Differenza nella CSA valutata in posizione supina e seduta a livello della vena giugulare interna
Consentire, attraverso un flusso monodirezionale, il drenaggio di un volume di sangue per unità di tempo adeguato ad un determinato territorio.

Questa premessa deve essere valida in tutte le condizioni

Flusso venoso invertito rispetto alla direzione fisiologica per una durata >0.88 sec a livello
extracranico, e >0.50 sec nelle DCVs. In questo studio il reflusso è stato valutato in diverse posizioni corporee e mai attraverso la manovra di Valsalva

Insufficienza venosa cronica cerebrospinale. Un quadro caratterizzato da stenosi multiple nelle principali vie di deflusso venoso extracraniche, con l'apertura di circoli collaterali e percorsi venosi sovraccaricati da flussi che originano da altri compartimenti (shunt venosi)

Uno shunt venoso è un percorso vicario aperto al fine di drenare il sangue in presenza di steno-ostruzioni delle principali vie di deflusso cerebrospinali

3

Capitolo 1

ANATOMIA DEL SISTEMA VENOSO CEREBRO-SPINALE

1.1 Organizzazione del sistema venoso cerebrale1,2

Il sistema venoso cerebrale è rappresentato da una struttura tridimensionale, che risulta essere

spesso asimmetrica e diversamente da ciò che accade per il sistema arterioso, rappresentata da

diversi pattern anatomici.

Il drenaggio venoso cerebrale è principalmente composto dai seni venosi durali e dalle vene

cerebrali; ed è costituito sostanzialmente da due diversi sistemi vascolari:



il sistema superficiale (corticale) raggiunge i seni durali dalle vene corticali e drena il sangue principalmente dalla corteccia e dalla sostanza bianca sottocorticale;

il sistema profondo (midollare e subependimale), composto dalle vene subependimali, dalle vene cerebrali interne, dalla vena basale di Rosenthal e dalla grande vena cerebrale i Galeno, che drena la sostanza bianca profonda e la sostanza grigia circostante i ventricoli laterali e il terzo ventricolo o la cisterna basale.

Esso inizia alla crista galli e termina vicino alla protuberanza occipitale nel confluente dei seni,

punto di incontro dei seni sagittale superiore, retto, occipitale e trasverso. Il seno sagittale superiore

riceve la vene cerebrali superiori e comunica su ogni lato attraverso aperture simili a fessure con le

lacune laterali venose, espansioni laterali del seno sagittale superiore.

Il seno sagittale inferiore, molto più piccolo del seno sagittale superiore, decorre nel margine libero

concavo inferiore della falce cerebrale e termina nel seno retto.

Il seno retto è formato dall'unione del seno sagittale inferiore con la grande vena cerebrale (di

Galeno). Esso decorre inferoposteriormente lungo la linea di attacco della falce cerebrale al tentorio

cerebellare, dove si unisce al confluente dei seni.

Fig. 1.2: Seni venosi della dura madre: sezione sagittale.

I seni trasversi decorrono lateralmente al confluente dei seni, formando solchi nelle ossa occipitali e

gli angoli posteroinferiori delle ossa temporali. I seni trasversi decorrono lungo le linee di attacco

posterolaterali del tentorio cerebellare e quindi diventano i seni sigmoidei quando raggiungono la

faccia posteriore delle ossa petrose dei temporali. Il sangue ricevuto dal confluente dei seni è

drenato dai seni trasversi, ma raramente in modo uguale: in genere il seno sinistro è dominante (più

ampio).

I seni sigmoidei seguono percorsi a forma di S nella fossa cranica posteriore, formando profondi

solchi nelle ossa temporale e occipitale. Ogni seno sigmoideo piega anteriormente e poi si continua

inferiormente come vena giugulare interna dopo aver attraversato il forame giugulare.
TROVERETE TUTTO QUI:
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04/06/12

Muscoli: lesioni, crampi notturni alle gambe e malattie






I muscoli sono elementi veramente importanti del nostro organismo, da soli corrispondono a circa metà del peso corporeo.
Capire il loro funzionamento e gli eventuali disturbi che possono colpirli è necessario per prevenirne i danni e per riconoscere con anticipo i sintomi.
In questo articolo scopriremo i vari tipi di muscoli, il loro funzionamento e le malattie che possono colpirli.
Anatomia Nel nostro organismo esistono tre tipi di muscoli:
i muscoli legati all’apparato scheletrico (volontari)
i muscoli lisci (involontari)
i muscoli cardiaci (involontari)

In quest’articolo vi aiuteremo a capire come funzionano i muscoli volontari legati all’apparato scheletrico.
I muscoli involontari sono responsabili delle funzioni inconsce, ad esempio spingono il cibo all’interno dell’apparato digerente, permettono l’accomodazione degli occhi e il controllo del diametro delle arterie.
Anche i muscoli cardiaci sono involontari, ma hanno una struttura e una funzione speciali e sono caratteristici del cuore.
Tutti i muscoli:
sono eccitati dagli stimoli nervosi,
si contraggono a seguito di uno stimolo,
si rilassano dopo la contrazione.

I muscoli scheletrici
I muscoli scheletrici sono circa 605 e da soli contribuiscono circa a metà del peso corporeo; lavorano in sinergia con l’apparato scheletrico e con il sistema nervoso.
Il muscolo scheletrico tipico si estende tra due ossa ed è connesso a un tendine.
I muscoli sono attaccati alle ossa tramite i tendini, speciali tessuti costituiti da fibre connettive. Anche i legamenti collegano le ossa e sono costituiti da tessuto connettivo. Il cervello invia messaggi ai muscoli, comunicando loro di muoversi: l’impulso nervoso percorre il midollo spinale e i nervi e infine raggiunge il muscolo.
Una volta raggiunto dall’impulso nervoso, di natura elettrica, il muscolo si contrae.
Ogni muscolo è costituito da migliaia di fibre specializzate che, quando vengono stimolate, iniziano a scorrere una sull’altra e causano la contrazione.
Quando il muscolo si contrae avvicina le due ossa a cui è collegato.
Molti muscoli, però, sono collegati a più di due ossa.
I muscoli di norma lavorano in coppia, con funzioni opposte: ad esempio il movimento del tricipite è l’opposto di quello del bicipite:
il bicipite ci permette di piegare il gomito,
mentre il tricipite ci consente di estenderlo.
I muscoli scheletrici hanno forme diverse e la loro forza varia. I muscoli che circondano la colonna vertebrale sono quelli più forti, perché sono i responsabili della nostra postura.
Quelli delle spalle ci permettono di muovere le braccia, ad esempio grazie al deltoide possiamo allontanare il braccio dal tronco.
I muscoli dell’avambraccio anteriore ci consentono di chiudere le dita a pugno e di piegare le dita, mentre quelli dell’avambraccio posteriore hanno il compito opposto: ci consentono di aprire la mano e di estendere le dita.
Il quadricipite, il muscolo massiccio che si trova nella parte anteriore della coscia, è responsabile dell’estensione del ginocchio, mentre il flessore ci fa piegare il ginocchio.
I muscoli tibiali ci permettono di piegare la caviglia verso l’alto, mentre il muscolo del polpaccio ci permette di piegarla verso il basso.
Il sistema muscolare, nel suo insieme, ci consente di camminare, correre, scrivere e giocare! I muscoli del volto ci fanno aprire e chiudere gli occhi e la bocca, rendendo possibili le espressioni facciali, come il sorriso e le sopracciglia aggrottate.
I muscoli della lingua e delle guance ci permettono di masticare e mangiare, quelli della gola di deglutire e respirare.
Gli altri muscoli sono comunque molto importanti, ma per la maggior parte del tempo non ci accorgiamo nemmeno di averli: tra di essi ricordiamo i muscoli del collo e della schiena, quelli del torace e gli addominali.
Ci aiutano a mantenere una postura corretta e a muovere la colonna vertebrale, inoltre proteggono gli organi del torace e dell’addome.
L’esercizio fisico regolare ci aiuta a mantenere in forma i muscoli. Lesioni muscolari Le lesioni muscolari sono più frequenti delle malattie muscolari.
Le lesioni ai muscoli ed ai tendini di solito sono causate da uno sforzo eccessivo, oppure da uno strappo o da una torsione improvvisi: quando danneggiati i muscoli sono in grado di rigenerarsi.
Si parla di distorsione quando si verifica un danno alle fibre muscolari. All’interno del muscolo c’è un piccolo sanguinamento che causa dolore e gonfiore. La distorsione è accompagnata spesso da dolore e da lividi visibili.
Le distorsioni di norma si verificano quando si ripete molte volte un certo movimento, soprattutto se non lo si esegue in modo corretto.
Di solito sono curati con una breve immobilizzazione, con la fisioterapia e con farmaci antinfiammatori.
Si parla invece di strappo quando il danno coinvolge molte fibre muscolari nello stesso tempo. Gli strappi provocano gonfiore e dolore intensi.
L’emorragia grave che li accompagna può portare alla formazione di trombi.
Per rimediare allo strappo, può essere necessario ricorrere all’intervento chirurgico. La tendinite, cioè l’infiammazione del tendine, si può verificare quando la torsione o un movimento ripetuto provocano gonfiore al tendine. Le attività come la corsa e il calcio possono causare l’infiammazione dei tendini del piede, causando dolore, gonfiore e difficoltà di movimento. Quando un tendine si strappa, il danno è talmente grave che il tendine si stacca dall’osso.
Lo strappo del tendine può verificarsi ad esempio quando si tenta di sollevare un peso eccessivo.
Gli strappi meno gravi vengono curati immobilizzando la zona e ricorrendo alla fisioterapia, mentre per quelli più gravi a volte è necessario ricorrere all’intervento chirurgico.
Malattie muscolari
Molti disturbi che sembrano di natura muscolare in realtà sono disturbi a carico dei nervi collegati ai muscoli.
Il muscolo si indebolisce e si atrofizza, cioè perde funzionalità, e quindi può iniziare a contrarsi involontariamente: queste contrazioni muscolari involontarie, o spasmi, sono chiamate fascicolazione.
Tra le malattie che colpiscono i nervi e quindi i muscoli ad essi collegati ricordiamo: Lesioni al midollo spinale,
sciatica e compressione dei nervi del collo o della schiena,
poliomelite,
malattia di Charcot-Marie-Tooth,
sclerosi laterale amiotrofica (SLA).
Nella maggior parte dei casi i crampi sono causati dal malfunzionamento dei nervi.

Durante il crampo il muscolo si contrae perché riceve segnali nervosi anomali.
I crampi possono essere molto dolorosi e si possono verificare soprattutto dopo l’esercizio fisico o di notte. Fare stretching può essere utile per alleviare il dolore.
Tra le malattie che colpiscono direttamente i muscoli, e non i nervi ad essi collegati, ricordiamo:
distrofia muscolare,
miopatia,
miosite.
Le malattie muscolari possono essere ereditarie, conseguenza di un’infezione, oppure ancora effetto collaterale di farmaci assunti per altre malattie.
I muscoli colpiti di solito si indeboliscono e in alcuni casi sono doloranti
I muscoli possono anche essere colpiti indirettamente da altri disturbi, come il lupus, i problemi alla tiroide e le carenze vitaminiche.
Crampi notturni I crampi notturni sono contrazioni involontarie, improvvise e dolorose dei muscoli delle gambe: nella maggior parte dei casi i crampi notturni colpiscono i muscoli del polpaccio, ma anche quelli dei piedi e delle cosce possono iniziare a far male.
Quasi sempre i crampi notturni non hanno alcuna causa identificabile e non sono pericolosi, tuttavia, in rari casi, possono essere causati da altri disturbi, ad esempio il diabete o l’arteriopatia periferica.
Il rischio di soffrire di crampi notturni aumenta con l’età; anche le donne incinte hanno maggiori probabilità di soffrire di crampi notturni.
Cause Nella maggior parte dei casi i crampi notturni non hanno alcuna causa evidente, tuttavia a volte potrebbero essere collegati con:
morbo di Addison,
alcolismo,
uso di farmaci per il controllo della pressione alta,
cirrosi,
diabete di tipo 2,
diarrea,
uso di diuretici,
squilibrio elettrolitico,
piedi piatti,
intervento di bypass gastrico,
ipotiroidismo (tiroide poco attiva),
insufficienza renale cronica,
affaticamento muscolare,
uso di contraccettivi orali,
morbo di Parkinson,
secondo trimestre di gravidanza,
arteriopatia periferica.

Quando andare dal medico
Se i crampi sono poco frequenti, i pazienti per lo più li considerano soltanto un fastidio, per via dei risvegli improvvisi da essi provocati. In alcuni casi però può essere necessario andare dal medico.
Andate immediatamente al pronto soccorso se:
I crampi sono molto forti e continui,
Iniziate a soffrire di crampi notturni dopo l’esposizione a una tossina, ad esempio al piombo.
Fissate una visita dal medico se:
Il sonno è così discontinuo da impedirvi di svolgere al meglio le normali attività quotidiane,
Soffrite anche di debolezza e atrofia muscolare.
Rimedi per i crampi
Per prevenire i crampi notturni è consigliabile:
Bere molto per evitare la disidratazione, meglio se bevande con sali minerali (magnesio e potassio in particolare),
Indossare calzature con plantari su misura,
Fare alcuni minuti di stretching alle gambe o di cyclette prima di andare a dormire, Quando si va a letto non coprire le gambe con le coperte. Tra le attività utili per alleviare i crampi notturni ricordiamo:
Flettere il piede verso il ginocchio,
Massaggiare il muscolo dolorante con la mano o con la borsa del ghiaccio,
Camminare o muovere leggermente la gamba,
Fare una doccia calda o un bagno tiepido.
Diagnosi Per diagnosticare una malattia muscolare sono fondamentali un’anamnesi famigliare e personale approfondite.
Anche la visita è d’obbligo, per capire la gravità del disturbo ed escludere la presenza di atrofia e fascicolite.
Inoltre possono essere utili gli esami del sangue e delle urine, oppure la risonanza magnetica della zona della colonna vertebrale o del cervello ritenuta responsabile del problema.
L’elettromiografia (EMG) e l’elettroneurografia (esame della velocità della conduzione nervosa) sono i due esami che possono essere eseguiti per capire se il disturbo colpisce direttamente i muscoli oppure è dovuto a una lesione nervosa.
Nella biopsia muscolare viene prelevato un campione di muscolo, che poi viene esaminato in laboratorio.
Il campione è prelevato usando una siringa o un bisturi.
Cura e terapia
Gli strappi ai muscoli o ai tendini di solito sono curati immobilizzando la parte colpita e ricorrendo alla fisioterapia.
In entrambi i casi la terapia è la stessa, ma può essere necessario ricorrere all’intervento chirurgico per riparare lo strappo.
La terapia delle malattie muscolari dipende dalla loro causa:
se il disturbo è causato da una carenza vitaminica potrebbe essere sufficiente un integratore per risolvere il problema.
La debolezza dovuta a carenze ormonali può essere risolta ricorrendo alla terapia ormonale sostitutiva. Per alcune forme di distrofia muscolare non esistono terapie efficaci: la maggior parte delle terapie per le malattie muscolari gravi comprende sempre la fisioterapia, che aiuta a rafforzare i muscoli.
A volte è necessario ricorrere a rimedi alternativi se la debolezza muscolare persiste:
il paziente deve imparare alcuni accorgimenti che lo aiutino a svolgere le normali attività ad esempio, per appendere i vestiti nella parte alta dell’armadio, il paziente deve imparare a usare l’apposita bacchetta.

Ansia e depressione





Cosa fare quando si soffre di ansia e depressione
A molte persone capita di sentirsi ansiose e depresse, la morte di una persona cara, il licenziamento dal lavoro, il divorzio ed altre situazioni difficili possono portare una persona a sentirsi triste, in solitudine, spaventata, nervosa o ansiosa.
Questi sentimenti costituiscono delle normali reazioni allo stress della vita, ma alcune persone avvertono queste sensazioni ogni giorno o quasi senza alcun motivo apparente, il che rende difficile portare avanti la normale attività quotidiana: chi ne viene colpito può avere un disturbo d’ansia, di depressione, o entrambi. Non è raro che chi soffre d’ansia possa anche manifestare depressione o viceversa:
a circa la metà delle persone depresse viene anche diagnosticato un disturbo d’ansia. La buona notizia è che questi disturbi sono entrambi trattabili, sia separatamente che insieme. Di seguito vengono riportate informazioni utili circa la co-esistenza delle patologie e come queste possono essere trattate.
Ansia I disturbi di ansia rappresentano un gruppo unico di malattie caratterizzato da persistente, irrazionale, e incontrollabile angoscia. Queste forme comprendono:
un disturbo d’ansia generalizzato (GAD),
un disturbo ossessivo-compulsivo (OCD),
un disturbo di panico,
un disturbo da stress post-traumatico (PTSD),
un disturbo d’ansia sociale,
fobie specifiche.

Depressione La depressione è una condizione in cui una persona si sente scoraggiata, triste, senza speranza, immotivata, o disinteressata alla vita in generale. Quando questi sentimenti durano per un breve periodo di tempo si può trattare semplicemente di un periodo non facile della vita, ma quando durano più di due settimane ed interferiscono con l’ attività quotidiana, come prendersi cura della famiglia, trascorrere del tempo con gli amici o andare al lavoro o a scuola, è probabile che si tratti di un caso più grave di depressione.
La depressione maggiore è una malattia curabile, che influisce sul modo in cui una persona pensa, sente, si comporta, e sulle sue funzioni.
In questo momento dal 3 al 5 per cento della popolazione soffre di depressione maggiore ed il il rischio di contrarla nella propria vita è di circa il 17 per cento.
Sintomi della depressione maggiore
Momenti persistenti di tristezza, ansia o “vuoto”.
Sentimenti di disperazione e pessimismo.
Senso di colpa, inutilità, impotenza.
Perdita di interesse o di piacere in qualsiasi attività, compreso il sesso, e negli hobby. Diminuzione di energia, affaticamento, sensazione di “rallentamento”.
Difficoltà di concentrazione, di memoria, e nell’assumere decisioni.
Insonnia, risveglio mattutino, o sonno eccessivo.
Basso appetito e perdita di peso o sovralimentazione e aumento di peso.
Pensieri di morte o di suicidio, tentativi di suicidio.
Irrequietezza, irritabilità.
Sintomi fisici persistenti che non rispondono al trattamento, come mal di testa, disturbi digestivi e dolore per i quali non possono essere diagnosticate altre cause. Tipi di depressione
I tre principali tipi di disturbi depressivi
depressione maggiore,
distimia,
disturbo bipolare
possono verificarsi congiuntamente ai disturbi d’ansia.
La depressione maggiore coinvolge almeno cinque dei sintomi di cui sopra per un periodo di due settimane. Un episodio del genere è invalidante e interferisce con la capacità di lavorare, studiare, mangiare e dormire.
Episodi di depressione maggiore possono verificarsi una o due volte nella vita, oppure possono verificarsi frequentemente.
Essi possono nascere anche spontaneamente, durante o dopo la morte di una persona cara, la fine di un rapporto sentimentale, una malattia grave o altri eventi della vita. Alcune persone affette da depressione maggiore possono pensare che la vita non cia degna di essere vissuta e per questo alcuni tentano il suicidio.
La distimia è una forma di depressione cronica, a lungo termine, meno grave. Comporta gli stessi sintomi della depressione maggiore, soprattutto stanchezza, scarso o al contrario troppo appetito, e l’insonnia o il sonno eccessivo.
Essa può manifestarsi come stress, irritabilità, e lieve anedonia, che consiste nell’incapacità di trarre piacere dalla maggior parte delle attività. Si può pensare alle persone con la distimia come a quelle che vedono sempre il bicchiere mezzo vuoto.

Il disturbo bipolare, un tempo chiamato depressione maniacale, è caratterizzato da un ciclo di disturbi dell’umore che si alternano: si passa da momenti di euforia (mania) o di lieve eccitazione (ipomania) a momenti di abbattimento(depressione).
Durante la fase maniacale, si possono manifestare un’euforia anomala o eccessiva, irritabilità, un diminuito bisogno di sonno, idee grandiose, logorrea, corse pensieri, aumento del desiderio sessuale, maggiore energia, scarsa capacità di giudizio, e un comportamento sociale inadeguato.
Durante la fase depressiva, vengono sperimentati gli stessi sintomi della depressione maggiore. L’alternarsi dell’umore da maniaco a depressivo avviene spesso in maniera graduale, anche se a volte si può verificare bruscamente.
Depressione e disturbi d’ansia: differenze La depressione e i disturbi d’ansia sono diversi, ma le persone affette da depressione spesso accusano sintomi simili a quelli del disturbo d’ansia, come
nervosismo,
irritabilità,
disturbi del sonno,
problemi di concentrazione.
Ogni malattia ha le sue cause e presenta i propri sintomi emotivi e comportamentali. Molte persone che sviluppano una delle 2 malattie hanno una storia pregressa dell’altra. Non vi è alcuna conferma che un disturbo debba necessariamente essere correlato all’altro, ma è evidente che molte persone soffrono di entrambe le forme. Diagnosi e trattamento iniziale Come per qualsiasi malattia il trattamento deve rispondere ad una diagnosi specifica.
Un piano di trattamento per una diagnosi di depressione e di disturbo d’ansia dovrebbe essere progettato per aiutare a gestire e ridurre i sintomi di entrambe le patologie, spesso anche contemporaneamente.
Alcune persone possono avvertire un disturbo che causa la gran parte delle difficoltà, ed è ragionevole che tale disturbo venga affrontato per primo.
Per esempio, se una persona con un disturbo d’ansia sociale è depressa per l’incapacità di socializzare con amici e familiari, il disturbo d’ansia influisce sulla depressione, per cui l’umore può migliorare in base a come viene gestita e controllata l’ansia.

Oppure se una persona che è fortemente depressa comincia un trattamento per disturbi d’ansia, che richiede forte motivazione ed energia, può essere necessario che venga prima trattata la depressione. Spesso però è difficile valutare quale insieme di sintomi sia predominante, per cui è possibile avviare contemporaneamente entrambi i trattamenti.
Trattamento della depressione e dei disturbi d’ansia
Spesso la depressione e l’ansia possono essere trattati allo stesso modo: in molti casi la terapia può essere adattata ad un individuo in modo che egli si impegni a ridurre i sintomi di entrambi i disturbi.
Diverse forme di psicoterapia possono essere efficaci, tra queste la terapia cognitivo-comportamentale agisce in modo da sostituire i pensieri negativi ed improduttivi con quelli più realistici ed utili. Questo trattamento si concentra sull’adozione di misure specifiche per superare l’ansia e la depressione. Il trattamento comporta spesso di affrontare le proprie paure come parte del percorso di recupero.
Anche la terapia interpersonale e quella di problem-solving sono efficaci. Anche i farmaci possono essere utili: i sintomi delle due malattie si verificano spesso congiuntamente e la ricerca mostra che essi rispondono al trattamento con farmaci inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI):
Se questi ultimi non determinano un adeguato miglioramento possono essere utilizzati altri farmaci. Per le persone con sintomi gravi o con limitazioni funzionali la psicoterapia e il trattamento farmaceutico possono essere combinati.
Alternative
Prendere in considerazioni di unirsi ad un gruppo di sostegno.
Provare a seguire delle tecniche di rilassamento, meditazione e a svolgere gli esercizi di respirazione.
Parlare con familiari e amici e spiegare loro in che modo potrebbero essere utili.
Il terapeuta potrebbe darvi delle raccomandazioni per aiutarvi da soli.
L’esercizio fisico regolare può ridurre i sintomi della depressione e dell’ansia.
Terapia psicologica Un valido terapeuta dovrebbe essere disposto a rispondere a tutte le vostre domande, così che possiate avere informazioni su metodi, formazione e costi.

Ecco alcune domande che potreste porre a un terapeuta prima di affidarvi a lui:
Che tipo di formazione e di esperienza ha nel trattamento dei disturbi d’ansia?
Qual è il suo approccio di base per il trattamento?
Può prescrivere i farmaci o segnalarmi qualcuno che può farlo, nel caso in cui risulti necessario?
Quanto dura il trattamento?
Quanto sono frequenti le sedute di trattamento e per quanto tempo durano?
Sono inclusi i membri della famiglia nella terapia?
Lei o un membro dello staff andrà a casa di una persona fobica, se necessario?
Qual è il suo programma a pagamento?
Dispone di un piano tariffario variabile in base alla situazione finanziaria?
Lavora con la mutua?
E’ convenzionato con qualche assicurazione sanitaria?
Aiutare una persona cara Il sostegno delle persone vicine è una parte importante del processo di recupero di un malato.
I familiari possono aiutare una persona cara cui è stata diagnosticata una o più patologie nei seguenti modi:
Informarsi sui disturbi.
Riconoscere e lodare i piccoli sforzi.
Modificare le attese durante i periodi di stress.
Misurare i progressi compiuti sulla base del miglioramento individuale, non in base ad uno standard assoluto.
Essere flessibili e cercare di mantenere una normale routine.
E’ importante che i familiari tengano a mente che il processo di recupero è stressante anche per loro.
E’ utile costruire una rete di sostegno da parte di parenti, amici, e anche dei terapeuti per essi, se necessario.
Con un trattamento adeguato raccomandato da un professionista della salute mentale, si possono superare disturbi d’ansia e depressione.
Bambini affetti da ansia e depressione Anche i bambini possono soffrire di disturbi d’ansia e depressione.
E ‘importante riconoscerne i sintomi, perché questi disturbi possono influenzare lo sviluppo di un bambino e la sua formazione.
Se pensate che il vostro bambino presenti sintomi legati all’ansia od alla depressione rivolgetevi ad un esperto di salute mentale o ad un medico.

informazioni e opinioni personali

vi ricordo che le mie parole NON devono sostituire od essere interpretate come diagnosi o consigli medici; devono invece essere intese come informazioni e opinioni personali in attesa di parlare con il tuo medico.

03/06/12

ictus cerebrale / attacco cardiaco


Il trucco è riconoscere per tempo l'attacco cardiaco, riuscire a diagnosticarlo e portare il paziente QUASI SUBITO in terapia; cosa che non è facile.

Nei prossimi 4 punti vi è il segreto per riconoscere se qualcuno ha avuto un attacco di cuore:

* Chiedete alla persona di sorridere (non ce la farà);

* Chiedete alla persona di pronunciare una frase completa(esempio: oggi è una bella giornata); se non ce la fa è sotto attacco;

* Chiedete alla persona di alzare le braccia (non ce la farà o ci riuscirà solo parzialmente);

* Chiedete al paziente di mostrarvi la lingua. (se la lingua sembra ingrandita o la muove solo lateralmente è anche questo un segno di chi è colpito da attacco cardiaco).

Nel caso si verifichino uno o più dei sovra citati punti chiamate immediatamente il pronto soccorso 118 e descrivete i sintomi della persona per telefono.E MANTIENI LA CALMA..

*******
LA STESSA  COSA VALE PER L'ICTUS

Un neurologo sostiene che se si riesce ad intervenire IMMEDIATAMENTE dall’attacco si può facilmente porvi rimedio.
Il trucco è riconoscere per tempo l’ictus!!!
Riuscire a diagnosticarlo e portare il paziente entro tre ore in terapia.
Cosa che non è facile.

Nei prossimi 4 punti vi è il segreto per riconoscere se qualcuno ha avuto un’ictus cerebrale:

* Chiedete alla persona di sorridere (non ce la farà);

* Chiedete alla persona di pronunciare una frase completa (esempio: oggi è una bella giornata) e non ce la farà;

* Chiedete alla persona di alzare le braccia (non ce la farà o ci riuscirà solo parzialmente);

* Chiedete alla persona di mostrarvi la lingua (se la lingua è gonfia o la muove solo lateralmente è un segno di allarme).
Nel caso si verifichino uno o più dei sovra citati punti chiamate immediatamente il pronto soccorso  118.

Descrivete i sintomi della persona per telefono...E MANTIENI LA CALMA


GRAZIE IN ANTICIPO..PER LA TUA CONDIVISIONE


COMUNQUE RAGAZZI.. se siete di fronte ad una persona che sta male, chiamate il 118 e seguite le istruzioni dell'operatore..... avrete già fatto tanto

Lotta all'Ictus Cerebrale

Diffondere la cultura della conoscenza e della prevenzione attraverso una campagna di sensibilizzazione e un monitoraggio gratuito in farmacia dei principali fattori di rischio, come la pressione arteriosa, la fibrillazione atriale e l'anomalia del ritmo cardiaco. ... una patologia che, ogni anno, colpisce 15 milioni di persone in tutto il mondo, di queste quasi 6 milioni non sopravvivono.

Di fatto, l'ictus cerebrale costituisce la seconda causa di morte a livello mondiale e la terza causa di morte nei Paesi del G8, preceduto soltanto dalle malattie cardiovascolari e dai tumori. Nel nostro Paese, invece, si verificano circa 200mila ictus ogni anno, di questi il 40% causa la morte o la disabilità dei soggetti colpiti. Per questo la conoscenza e la cura dei fattori di rischio di questa grave patologia sono di vitale importanza per tutte le fasce di età.

L'Ictus, infatti, non è soltanto una malattia che riguarda l'anziano, come si è portati spesso a credere: dei 200mila nuovi casi di questa patologia che si verificano ogni anno nel nostro Paese, infatti, circa 4.200 riguardano soggetti con età inferiore ai 45 anni. "Anche i giovani possono essere a rischio di Ictus - ha sottolineato la professoressa Maria Luisa Sacchetti - soprattutto se malati di cardiopatie emboligene, ipertensione, diabete, o affetti da anomalie di tipo genetico per non menzionare poi gli stili di vita sbagliati, come l’uso di sostanze stupefacenti ad azione eccitante sul sistema nervoso". 




Diagnosi  precoce, prevenzione e informazione per evitare ben 3 ictus su 4 causati da fibrillazione atriale. Conoscere l'ictus cerebrale, però, significa anche saper riconoscere precocemente i sintomi, considerando la vitale importanza di un intervento tempestivo in caso di attacco. L'assistenza del 118 e il trasporto immediato in una Stroke Unit, ovvero i centri ospedalieri specializzati nel riconoscimento e nella cura dell'ictus cerebrale rappresentano, in questo senso, gli elementi essenziali per affrontare l'emergenza.

Nello specifico le Stroke Unit sono strutture attrezzate per offrire le cure ottimali ad un paziente colpito da ictus cerebrale, che, grazie all’intervento di equipe adeguatamente formate, possono ridurre notevolmente le complicazioni legate ad un ictus, permettendo, inoltre, un risparmio economico sui costi pari al 20%. Considerando che in Italia il costo dell'assistenza sanitaria si traduce in 3.7 miliardi di euro l'anno, la diagnosi precoce dell'ictus e le cure adeguate permetterebbero al Sistema Sanitario Nazionale (SSN) di risparmiare circa 740 milioni di Euro all’anno.

HO "VINTO" la battaglia CONTRO la Leucoencefalopatia multifocale progr...



Caricato ...♥ da angelusa73 in data 25/gen/2012

In questo video mi devo farmi perdonare perche` mi mostro decisamente arrabbiata di cio` che mi e` successo l'anno scorso a causa della medicina <<<Tysabri>>> che mi era stata data da vari neurologi che pensavano ( non sanno niente..come dico spesso nel video) che avrebbe rallentato la progressione della sclerosi mutipla che ho da diversi anni. Anche se mi sono rifiutata per piu` di un anno, riifiutandomi di prenderla perche` sapevo dei grandi rischi che la medicina/ veleno puo` dare, sono stata assillata mese dopo mese ad ogni infusione della medicina fino a quando ha causato un virus celebrale di risvegliarsi e di causare grsndi danni che sto ancora cercando di migliorare giorno dopo giorno, vivendo a malapena e combattendo come posso. Questo problema g\ha rovinato la mia vita sotto tanti punti di vita e sta distruggendo il mio rapporto con mio marito, rovinando la vita anche a lui. Quindi, anche se mi dispiace apparire cosi` nel video( sono un po`migliore in quello in inglese) ho voluto essere me stessa e non mentire a nessuno. Sono tante le persone che mi scrivono ogni giorno e che mi fanno domade rigusrdo a cme sto e non me la sarei mai sentita di non dire loro la verita` e penso che era importante aprrire il mio cuore e mostrare cio` che sento davvero. In quanto alla canzone finale, ho sceltol' Olimpiade" di Tiziano Ferro perche` le sue parole mi dicono sempre molto e perche` esse mi danno la forza di andare avanti e di combattere le battaglie che devo affrontare ogni giorno. Lui e` una persona molto sensibile e comprensiva e apprezzo tutto cio` che fa...

La leucoencefalopatia multifocale progressiva (PML, dall'inglese Progressive multifocal leukoencephalopathy), altrimenti conosciuta come leucoencefalite multifocale progressiva, è una malattia virale rara e per lo più fatale caratterizzata da un danno progressivo o da un processo di infiammazione della sostanza bianca cerebrale in posizioni multiple. La malattia insorge quasi esclusivamente nei pazienti che soffrono di grave immunodeficienza, come ad esempio in pazienti trapiantati in trattamento con immunosoppressori o pazienti affetti da AIDS. Da distinguersi dalla poliomielite, malattia sempre di origine virale ma dovuta a una diversa classe di virus, i poliovirus.

SIR San Francisco - Intro

15 E 16 GIUGNO 2012-SIAPAV-PALERMO







GIORNATE ANGIOLOGICHE SICILIANE

Palermo - Palazzo Steri

Focus on venus diseases
Sabato 16 giugno 2012 - 10.00 SIMPOSIO

SCLEROSI MULTIPLA SISTEMICA E CCSVI: QUALI LEGAMI?

Presidente: G. Cerasola (Pa)
Moderatori: N. Barbera (Me) – E. Croce (Rg)
10.10 – 10.30: La sclerosi multipla sistemica: inquadramento clinico-diagnostico G. Savettieri (Pa)
10.30 – 10.50: Fisiopatologia della CCSVI L. Di Pino (Ct)
10.50 – 11.10: Trattamento della CCSVI F. Veroux (Ct)
11.10 – 11.30: Discussione.
Discussant: Bracale (Pa) – L. Bagnato (RC)
11.30 – 11.45: Coffe break

PARTE PRATICA
11.45 – 13.00: Approccio diagnostico alla CCSVI: Cacciaguerra (Ct)
13.00 – 14.00: Pausa
14.00 – 15.30: Prove pratiche di elastocompressione F. Ferrara (Pa)

Il punto sulle staminali

Il punto sulle staminali di Marie Rhodes - Trad. di Matteo Scibilia

 qs articolo lo trovate qui: http://www.ccsviitalia.org/staminali.html

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Voglio raccontarvi una piccola  storia.
Nei primi anni '90 ci fu una edizione speciale di Scientific American focalizzata sul sistema immunitario. Fu anche descritta una ricerca sui topi con ictus indotto. Dopo che i topi avevano avuto l'ictus, i medici somministrarono loro delle cellule staminali  umanizzate. Le cellule staminali furono marcate in modo che si presentassero di colore blu; dopo che i topi furono sacrificati, si scoprì che l'area dell'ictus era completamente piena di queste cellule blu. I topi che avevano ricevuto le cellule erano molto più funzionali rispetto ai loro fratelli non trattati che avevano avuto l'ictus. Dio benedica i topolini!

Da quel momento sono rimasta in attesa di sapere che le cellule staminali potevano essere utilizzate per i pazienti umani affetti da malattie neurologiche. Purtroppo la ricerca è stata estremamente lenta a causa di problemi di finanziamento (non trattandosi di farmaci), e anche ostacolata dalle questioni etiche che circondano le cellule staminali embrionali.

In realtà, vi è una gran confusione su tutta la questione delle cellule staminali in generale e mi piacerebbe chiarire, nei limiti delle mie possibilità.

Ci sono tre cose che vengono in mente alle persone con SM,quando sentono parlare di "cellule staminali".
  • EMBRIONALI Il tipo più controverso di cellule staminali sono le cellule staminali embrionali, che sono prese dalle uova fecondate dopo ore di divisione, ma prima di essersi organizzate o differenziate in qualsiasi tipo di tessuto. Questo gruppo di cellule ha il potenziale per diventare un bambino dopo tante divisioni, molta organizzazione cellulare e un po 'di fortuna. Il problema è che molti di noi sono terribilmente a disagio con l'idea di fecondare un ovulo in laboratorio solo per utilizzarne le cellule per la nostra salute.
    Quando la gente sente "cellule staminali", il primo pensiero va a questo tipo controverso di cellule staminali embrionali, probabilmente perché è tutto "incasinato" con questioni della vita; ma le staminali embrionali non sono l'unico tipo, e neanche il migliore, di cellule staminali
  • Mieloablazione La seconda cosa che molte persone con SM ha in mente quando sentono "cellule staminali" è qualcosa di simile al concetto "Revimmune" studiato presso la Johns Hopkins.
    L'idea alla base di questo approccio è che si presuppone che nella sclerosi multipla il sistema immunitario è impazzito e sta attaccando il cervello: la teoria classica autoimmune per la sclerosi multipla. Il loro obiettivo è quello di distruggere il sistema immunitario e renderlo simile a quello di un neonato, di modo che non attacchi più il cervello.
    Per realizzare questo. prima si prelevano le staminali dal paziente SM e si salvano in laboratorio. Poi vengono somministrati pesanti dosi di farmaci chemioterapici per uccidere (ablazione) il sistema immunitario completamente, compresa l'origine nel midollo osseo (mielo).
    Questo è molto pericoloso e alcune persone in realtà muoiono durante questa fase, quando non hanno il sistema immunitario ... ma il vecchio sistema immunitario, che "sapeva" come attaccare cose brutte, come morbillo, parotite e varicella, è andato. Il vantaggio è che presumibilmente si fermeranno anche gli attacchi sul cervello, perché il nuovo sistema immunitario non avrà alcuna "programmazione" per attaccare la mielina.
    Alla persona vengono quindi date le proprie cellule staminali, per la ricostituzione di un nuovo sistema immunitario. Il sistema immunitario è completamente vergine e la persona avrà bisogno di un set completo di vaccinazioni infantili, di modo che possa essere di nuovo protetta dalla parotite e simili. Il presupposto è che questo nuovo sistema immunitario non attaccherà di nuovo il cervello con la SM.
    Ho discusso di questo tipo di terapia nel mio libro e ho citato diversi studi, che dicono che questo approccio sembra aiutare per qualche anno, ma col tempo la stragrande maggioranza comincerà a progredire di nuovo.
    Quindi la prima cosa che pensa la gente di solito, quando si parla di cellule staminali, sono le cellule staminali embrionali, e poi, se sono pazienti affetti da SM, tendono a pensare a questo tipo di terapia che utilizza una forte dose di chemioterapia. Ma questo non è l'unico modo in cui le cellule staminali possono essere utilizzate. 
  • STAMINALI RIGENERATIVe E IMMUNOMODULATRICI Forse il metodo più promettente è ottenere cellule staminali con l'unico scopo che queste cellule staminali rigenerino il tessuto cerebrale danneggiato, proprio come abbiamo viso con il topo dell'inizio. Sembra anche che queste cellule abbiano effetti di modulazione del sistema immunitario; cioè, l'attuale sistema immunitario viene spinto verso una modalità di riposo non aggressiva, come se questa grande massa di cellule staminali in giro nel corpo inviino messaggi di guarigione dappertutto.
    Le cellule staminali utilizzate per la rigenerazione di tessuto cerebrale possono essere raccolte usando diversi metodi.
    Le cellule staminali mesenchimali sono le più promettenti per le persone con malattie neuro degenerative, perché sono coinvolte nello sviluppo del tessuto nervoso. Tali cellule staminali possono essere prelevate dal midollo osseo, ma sono molto rare rispetto ad altri tipi di staminali presenti nel midollo.
    Comincia ad apparire chiaro che forse la raccolta dal grasso o "tessuto adiposo" è la migliore fonte di cellule staminali mesenchimali.
    Per raccogliere le cellule staminali mesenchimali, vengono prelevati dal ventre un paio di cucchiaini di grasso; poi le cellule staminali mesenchimali vengono filtrate e coltivate in laboratorio, e un gran numero vengono iniettate al paziente mediante il sistema venoso. Le cellule staminali passano per tutto il corpo attraverso il sistema vascolare e vengono attratte da qualsiasi area dove c'è infiammazione o attività del sistema immunitario, suggerendo che c'è un problema che deve essere guarito. Per questo, le cellule staminali vengono "assorbite" da molti diversi tessuti. Per averne a  sufficienza per il cervello, è necessario iniettarne grandi quantità.
    Questo è un argomento che richiederebbe un intero saggio, ma notate, quando il sistema immunitario di una persona viene distrutto, la maggior parte di tutte le cellule staminali fornite sarebbero stati utilizzate per ricostruire il sistema immunitario sistema e non per rigenerare il tessuto cerebrale.
    Al contrario, utilizzando le cellule staminali  semplicemente ai fini della rigenerazione senza danneggiare il sistema immunitario e danneggiare il midollo osseo, si ottiene che molte altre sono disponibili per andare a guarire il tessuto danneggiato cerebrale.
    Ci sono molti studi sulle cellule staminali nella sclerosi multipla; ma la FDA non ne ha ancora autorizzato l'utilizzo per la SM. Alcuni di questi studi sono sull'approccio mieloablativo, ma altri riguardano l'utilizzo delle cellule staminali atttraverso Iniezione Venosa(IV) per rigenerare il tessuto cerebrale e anche per "modulare il sistema immunitario".
    I ricercatori stanno anche studiando l'uso delle cellule staminali in pazienti che hanno avuto ictus, come strategia di rigenerazione in casi in cui non è coinvolto il sistema immunitario.
    In ogni caso, questa ricerca è promettente e ci sono classici studi randomizzati e controllati per capire se le cellule staminali sono utili nei pazienti con sclerosi multipla e ictus. I primi risultati sono positivi, ma gli studi compiuti sono di piccole dimensioni.
    Attualmente è possibile ottenere questo tipo di trattamento in Texas, come ho già detto in un precedente saggio.
    La procedura è utilizzata anche in alcune cliniche d'oltremare, almeno due delle quali combinano il trattamento CCSVI con le cellule staminali. Ma si consiglia cautela e il turismo sanitario non è assolutamente consigliato.

Ci sono incognite su questo tipo di terapia e queste devono essere menzionate.
  1. Alcuni si chiedono se queste cellule staminali potrebbero eventualmente causare qualche tipo di cancro nel tessuto originariamente "guarito" 
  2. Il numero di cellule staminali fornite nelle diverse cliniche può variare enormemente da migliaia fino a centinaia di migliaia: chi sta utilizzando la dose giusta?
  3. Le proprietà immunomodulatorie delle cellule staminali possono essere un vantaggio aggiunto reale per i pazienti, ma, quando l'equilibrio naturale delle cellule staminali è stato modificato, questo non potrebbe avere dei risultati inattesi?
  4. Il trattamento è permanente, o ne saranno necessari altri?
  5. E qual è il programma di dosaggio ottimale? 
  6. Non è approvato dalla FDA, perché ci sono ancora inadeguati fase III degli studi che mostrano l'efficacia
Tutte queste cose diventeranno più chiare col passare del tempo, ed io per prima sono estremamente fiduciosa che le terapie con cellule staminali significheranno che abbiamo veramente girato l'angolo e che le malattie croniche possono essere meglio gestite con questo approccio.
Sono molto ansiosa che la ricerca vada avanti in questo campo e cominci a rispondere ad alcune delle domande, e sono lieta che i texani hanno fatto una mossa per consentire alle cliniche nel loro stato di utilizzare questo tipo di approccio. Il requisito posto dal governo dello stato del Texas, per cui le cliniche dovranno rendere trasparenti i dati del registro, significa che si avranno un sacco di dati molto presto a causa di tale requisito.
Sono pronta ad essere un'attivista per contribuire a spostare questo fuori dal laboratorio e nelle mani dei pazienti nelle nostre comunità, la consapevolezza, l'apprendimento, in seguito alla ricerca, scrivendo lettere ai politici quando necessario è quello che voglio dire ... 
Ricordate il topolino di cui ho parlato all'inizio di questo saggio? Quello avveniva 20 anni fa. Nel frattempo le cellule staminali sono state date a persone con linfoma di Hodgkin e non-Hodgkin, senza alcuna conseguenza negativa. Le persone sottoposte ad altri tipi di terapia del cancro hanno utilizzato la terapia staminale per la ricostruzione dopo la terapia aggressiva.
La procedura con le proprie cellule staminali sembra essere sicura. E so ancora di più che la SM lasciata con i suoi meccanismi non è sicura. Ho provato su di me tutte le procedure disponibili, e io sono pronta per inserire anche questa nel mio armamentario, per riparare i danni dopo 21 anni di SM / CCSVI.


L'ho già detto prima, ma lo ripeto; vento in poppa per le cellule staminali! 

Myelin Repair Foundation - Un ulteriore passo avanti
 
Una Organizzazione no-profit il cui unico scopo è quello di accelerare la ricerca sul fronte della ri-mielinizzazione per la Sclerosi Multipla


Isolate con un nuovo metodo le migliori cellule staminali per la SM - Trad. di Matteo Scibilia

Sommario dello studio:- E' stato sviluppato un metodo preciso che isola solo le cellule staminali che possono curare la sclerosi multipla e malattie infantili causate dalla incapacità del cervello di produrre mielina.- Dopo aver analizzato geni in diversi tipi di cellule staminali, gli scienziati hanno cercato e trovato i geni che hanno una maggiore probabilità di differenziarsi in cellule staminali in grado di produrre mielina.- Le cellule staminali umane sono state poi iniettate con successo nel cervello di topi affetti da SM.- Il nuovo metodo offre la prospettiva di avvio di studi clinici in tempi brevi, dicono gli scienziati.Buffalo, NY- Cresce sempre di più la prospettiva di poter passare a test clinici sull'uomo con cellule staminali per curare malattie come la sclerosi multipla, dicono gli scienziati dell'Università di Buffalo e l'Università di Rochester, che hanno sviluppato un modo più preciso per isolare le cellule staminali che produrrà la mielina.La mielina è un cruciale materiale grasso che riveste i neuroni e permette loro di trasmettere efficacemente i segnali nervosi. L'impossibilità di produrre correttamente mielina è la causa della sclerosi multipla, nonché di rare, fatali, malattie infantili, come la malattia di Krabbe.La ricerca, pubblicata on-line e nel numero di ottobre di Nature Biotechnology, supera una barriera importante per l'uso delle cellule staminali dal cervello nel trattamento delle malattie demielinizzanti.Fino ad ora, è stato difficile separare le giuste cellule progenitrici  Â - quelle che si svilupperanno in cellule che producono mielina, spiega Fraser Sim, PhD, co-autore dello studio e professore assistente presso il Dipartimento di Farmacologia e Tossicologia presso la Scuola UB di Medicina e Scienze Biomediche, che ha svolto gran parte del lavoro, mentre era ricercatore a Rochester."Caratterizzare e isolare le giuste cellule da utilizzare nella terapia con cellule staminali è in ultima analisi la chiave del successo" ha affermato Sim. "Bisogna avere le giuste cellule in mano prima di poter anche pensare di arrivare ad una sperimentazione clinica per il trattamento di persone. Si tratta di un passo significativo".Sim e Crystal McClain hanno effettuato analisi approfondite esaminando l'attività dei geni in diversi tipi di cellule staminali, arrivando alla conclusione che le cellule staminali che portavano una proteina nota come CD140a sulla loro superficie sembravano avere più probabilità di diventare oligodendrociti  - il tipo di cellule cerebrali che producono mielina.Gli scienziati hanno iniettato le cellule nel cervello di topi che erano nati senza la capacità di produrre mielina. Dodici settimane più tardi, le cellule erano diventate oligodendrociti e avevano ricoperto più del 40 per cento dei neuroni del cervello con mielina  - un risultato quattro volte migliore rispetto ai risultati precedenti, che il team aveva pubblicato su Cell Stem Cell e Nature Medicine."Queste cellule rappresentano i nostri migliori candidati in questo momento per potere un giorno aiutare i pazienti con SM, o i bambini con fatali malattie delle mielina ereditarie", ha detto Steven Goldman, MD, PhD, co-autore, il leader della squadra e professore e presidente del Dipartimento di Neurologia presso l'Università di Rochester Medical Center. "Queste cellule migrano in modo più efficace in tutto il cervello, e mielinizzano altre cellule più rapidamente e in modo più efficiente rispetto a qualsiasi altre cellule valutate finora. Ora abbiamo finalmente un tipo di cellula che noi riteniamo sia sicuro ed abbastanza efficace per poterlo proporre per la sperimentazione clinica."Un eventuale trattamento di una malattia come la SM potrebbe comportare l'iniezione di cellule staminali per creare mielina nel cervello dei pazienti."Un altro approccio", dice Sim, "potrebbe consistere in alcuni farmaci per attivare queste cellule già presenti nel cervello dei pazienti e creare così nuovi mielina. L'uso delle nuove tecniche descritte in questo lavoro ci permetterà di capire meglio come si comportano le cellule del cervello umano e ci aiutano a predire se i farmaci potranno avere successo nel trattamento della perdita di mielina ".

CURA TERAPEUTICA: Come ottenere i farmaci cannabinoidi

Come ottenere i farmaci cannabinoidi (nota di A.C.T.www.medicalcannabis.it)

pubblicata da Stefano Balbo  IN FB  il giorno martedì 20 marzo 2012 alle ore 10.18 ·
 
Come ottenere i farmaci cannabinoidi
Esistono vari tipi di farmaci cannabinoidi: il Sativex GW, uno spray orale derivato dalla pianta, alcuni farmaci della società olandese Bedrocan B.V. che sono vere e proprie infiorescenze essiccate, prodotte sotto il controllo del Ministero della Salute olandese, il Marinol, a base di THC (il principale principio attivo della Cannabis) sintetico, e il Cesamet, un analogo sintetico del THC.
Procedura: Il medico (di famiglia –Mmg-, specialista ospedaliero o lo specialista che ha in cura il paziente) ai sensi dell’art. 2 del D.M. 11-2-97 può prescrivere uno dei farmaci a base di cannabinoidi, in quantità necessaria al massimo per 3 mesi di cura, sul modulo appositamente predisposto dal Ministero della Salute. Il medico ottenuto il consenso informato scritto del paziente, secondo modello allegato, consegna il modulo per la richiesta d’importazione compilato e firmato alla Farmacia Ospedaliera o Territoriale, che a sua volta richiederà il preventivo per l’acquisto del farmaco alla ditta esportatrice e, successivamente, l'autorizzazione  per l’importazione del medicinale al Ministero della salute (per x patologia, x pazienti, x mesi, x quantità) da allegare all’ordine dell’ acquisto. Ottenuta l'autorizzazione del Ministero della Sanità (dopo più o meno una settimana) la Azienda Sanitaria di riferimento fa il bonifico bancario per concludere l’acquisto, inoltra copia originale dell’autorizzazione all’importazione alla ditta esportatrice e dispensa il medicinale. Nota, l’autorizzazione per l’importazione ha una validità di 6 mesi.
Per l’acquisto della specialità medicinale SATIVEX le Farmacie devono rivolgersi all’azienda IDIS (http://www.idispharma.com ,  Giulia Canova Order Processor / Administrator (Italy/Spain), Global Sales Department – IDIS: Tel : +44 (0)1932 824123, internationalsales@idispharma.com). Nota: Quest’azienda per info e vendite risponde anche in Italiano.
Nonostante le lungaggini burocratiche (sia per l’azienda che acquista che per quella che vende) le Farmacie italiane, impostando con un po’ di pratica bene la procedura, riescono ad avere la disponibilità del farmaco all’incirca in un mese.
 La maggior parte delle Farmacie Territoriali delle ASL, ma non tutte, chiedono al paziente di pagare il costo di farmaco e procedure di importazione (dai 600 ai 2000 euro anticipati per tre mesi di terapia.
Per quanto riguarda l'onere della spesa di acquisto del farmaco l'articolo 5 del Decreto Ministeriale 11 febbraio 1997 sopra citato recita:  "L'onere della spesa per l'acquisto dei medicinali di cui all'art.1 non deve essere imputato ai fondi attribuiti dallo Stato alle regioni e provincie autonome per l'assistenza farmaceutica, tranne il caso in cui l'acquisto medesimo venga richiesto da una struttura ospedaliera per l'impiego in ambito ospedaliero.  In quest'ultimo caso, fatti salvi i vincoli di bilancio e quelli inopportuni eventualmente posti da alcune normative regionali (Marche e Puglia) l'azienda ospedaliera potrà far gravare la relativa spesa nel proprio bilancio al pari dei farmaci in commercio in Italia e degli altri beni necessari per lo svolgimento delle prestazioni di assistenza sanitaria".

Se è lo specialista a compilare la richiesta, in teoria basterebbe che lo stesso la consegni alla Farmacia dell' Ospedale e si dovrebbe ottenere il farmaco gratis tramite il day-hospital, come prevede la legge.
Si ricorda che le Farmacie, ospedaliere e territoriali, non hanno la facoltà di entrare nel merito della richiesta del medico per il proprio paziente -tanto meno respingerla- e sono tenute ad inoltrare al Ministero la richiesta per l' autorizzazione. Pertanto il medico che lavora in una struttura ospedaliera, così come prevede la legge, deve solo presentare il modulo per la richiesta d’importazione alla farmacia per ottenere il farmaco e dispensarlo gratuitamente al paziente tramite il day-hospital. I medici Mmg e gli specialisti esterni all’ASL di residenza del paziente (turismo sanitario) devono presentare il modulo (tranne nei casi in cui l’ASL avesse disposto un ”piano virtuoso”, vedi dopo) alla farmacia territoriale di competenza.  La maggior parte delle Farmacie Territoriali delle ASL, ma per fortuna  non tutte, chiedono al paziente di pagare il costo di farmaco e procedure di importazione (dai 600 ai 2000 euro anticipati per tre mesi di terapia – nota, non necessariamente con somma anticipata perché possono anticiparti la spesa e rateizzarla con le forniture, ma fanno comunque prendere l’impegno scritto). Alcune ASL in vari modi amministrano la nuova possibilità di cura per non limitare il diritto alla salute ai pazienti e per diminuire  la spesa sanitaria nei casi in cui le ordinarie e cure convenzionali risultino inefficaci o gravate da effetti collaterali (per es. l’ex direttore sanitario dell’ASP di Cosenza aveva disposto un piano virtuoso che indicava un'unica farmacia (territoriale) per l’accoglimento e la gestione di tutti i moduli per la richiesta d’importazione di farmaci cannabinoidi. Ottenuti i farmaci la farmacia delegata dispensava i medicinali alle farmacie, ospedaliere per darle gratuitamente in regime di day-hospital ai pazienti con esenzione per patologia, e territoriali facendo risparmiare il paziente sui costi per l’importazione.)

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CONTEGGIO FABBISOGNO PER PAZIENTE DI SATIVEX
CONFEZIONI da 4 flaconi da 5,5 ml
FLACONE da 5,5 ml
Contenuto: 2.7 m g di delta-9 tetraidrocannabinolo e 2,5 mg cannabidiolo.
Contenuto in sprays (puff): ca 51 (1 puff ca 0.11 ml)
Contenuto in g equivalenti di cannabis (calcolo secondo l’INCB –Int. Narcotics Control Board): 3g
DOSE STIMATA in PUFF/SPRAYS PER PAZIENTE:
GIORNALIERA: 8-10 puff/die (0.88 ml/1.1 ml), ma si può salire fino a 24 sprays/die. (una spruzzata ca. 0,1 ml/2,5 mg THC). Per comodità calcoliamo 10 puff/die, quindi:
MENSILE: 300 puff/mese
ANNUALE: 3600 puff/anno

NUMERO DI FLACONI PER PAZIENTE
MESE: 5 (DATO CHE LA RICHIESTA AL MINISTERO VALE 90 GIORNI:
TRIMESTRALE (15 flaconi corrispondenti a  scatole 3,75)
CALCOLO MEDIO PER ECCESSO 4 SCATOLE PER 3 MESI DI TERAPIA A PZ
(Ovviamente se i pz sono più di uno è meglio fare il quoziente a 4 flacc.
ANNUALE: 15 scatole (60 flaconi anno per paziente)
COSTO ANNUO (1 scatola ca 470 euro) = 7.050 euro/pz

 cosa SCRIVERE SUL MODULO DI IMPORTAZIONE IN CASO DI SATIVEX:
n     Nome commerciale: Sativex
n     Denominazione principio att.: delta 9-THC - cannabidiolo
n     Forma farmaceutica: spray orale
n     Dosaggio: 2,7 mg THC e 2,5 mg CBD per flacone
n     Confezioni da: 4 flaconi da 5,5 ml
n     Numero confezioni richieste: 15
n     Posologia prescritta: 10 puff al dì
n     Indirizzo completo…: IDISPHARMA Global Sales Department – IDIS: Tel : +44 (0)1932 824123, internationalsales@idispharma.com, (http://www.idispharma.com)
n     Per la GW- Pharmaceuticals
n      Dogana di ingresso: Roma Ciampino


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COSA SCRIVERE SUL MODULO DI IMPORTAZIONE IN CASO DI BEDROCAN (E, CON LE DOVUTE MODIFICHE, IN CASO DI BEDROBINOL, BEDIOL, BEDICA):

n     Nome commerciale: Bedrocan
n     Denominazione principio att.: dronabinolo
n     Forma farmaceutica: infiorescenze essiccate
n     Dosaggio: THC 18%
n     Confezioni da: 5 grammi
n     Numero confezioni richieste: 18 (diciotto)
n     Posologia prescritta: 0,5 grammi x volte 2 al dì
n     Indirizzo completo…: Bureau voor medicinale Cannabis-Postbus 16114- NL2500 BC-Den Haag Olanda
          Dogana di ingresso: Roma Ciampino


n     Per quanto riguarda i costi, attualmente sono i seguenti: I costi fissi di importazione (che, nel caso di importazioni multiple, cioè per più pazienti contemporaneamente, vengono suddivisi fra tutti) sono (al momento):
n     - € 80 per handling costs - € 40 per cost of application of export licence - € 126 per i costi di trasporto.


 

n     SE E’ STATO PRESCRITTO IL GALENICO, (corrispondente a Bedrocan, Bediol, Bedrobinol), almeno teoricamente basterebbe che il medico (di base o ospedaliero) facesse una ricetta semplice, con nome e cognome del pz, non scrivesse il nome commerciale del Bedrocan ma scrivesse Cannabis flos con la percentuale di THC (che varia a seconda se Bedrocan , Bediol o Bedrobinol), e la mandasse alla farmacia ospedaliera, e la cosa sarebbe bypassata. La farmacia si potrà rivolgere direttamente alla ditta Solmag con buono di acquisto semplice e non occorre nessuna richiesta al ministero. Resta il fatto che se richiesta è fatta dal medico di base il pz dovrà pagarsi il farmaco, se fatta da medico ospedaliero in day hospital non dovrebbe esserci questo problema.

In questo caso non occorrono né il modulo di importazione, né il consenso informato, né la dichiarazione di assunzione di responsabilità e insostituibilità del farmaco.
Si fa la prescrizione magistrale su ricettario semplice, del tipo (ad esempio):
n     Nome del pz
n     Cannabis Flos 18-21% THC come materiale vegetale essiccato in singole dosi da 0,33 g e tali 60 dosi (sarebbe il Bedrocan; oppure Cannabis Flos 11-13% THC, corrisponde a Bedrobinol; Cannabis flos 5-7% THC, GRANULI, corrisponde a Bediol; Cannabis flos 14%, corrisponde a Bedica, questo non distribuito dalla Solmag). Nei pz naive il Ministero della salute Olandese consiglia di iniziare dal dosaggio di THC più basso, per poi salire.
n     Posologia 0,33 g x 3 volte al dì per uso orale (e/o per inalazione) [oppure 0,5 g x 2 volte al dì]
n     Ricetta non ripetibile (30 gg di terapia)
La ricetta può essere inoltre presentata in una qualsiasi farmacia dotata di laboratorio galenico (quasi tutte). In questo caso il paziente deve però pagare direttamente il farmaco.

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Per informazioni sul galenico si può contattare
Roberta dell´Orto (o chi per essa), ARTHA - Fidia Farmaceutici S.p.A. divisione Solmag
r.dellorto@solmag.it
Phone: ++ 39.02.99442.249
Fax: ++ 39.02.99442.266
www.arthagalenici.com )
La ditta provvede a importare direttamente il farmaco e quindi competono a tale azienda tutte le formalità burocratiche. In tale caso, però, l’azienda fornisce alla farmacia solo confezioni da cinquanta grammi alla volta, con un prezzo di circa 16 euro al grammo (si accolla tutte le spese di importazione), la farmacia di solito fa un ricarico del doppio più iva, per cui si arriva a circa 38 euro al grammo, quindi per un totale di 1900 euro a prescrizione…

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Fac-simile di modulo per il Consenso informato (TENERNE UNA COPIA):

Il/la sottoscritto/a  ……………………..……………………………………………
dichiara di essere stato/a dettagliatamente e comprensibilmente informato/a dal Dottor…………………………………………..sulla possibilità di impiego, nell’ambito della mia patologia,  del farmaco ……….. [specificare il tipo ] e sui suoi potenziali effetti collaterali.

[N.B. il seguente paragrafo vale per le indicazioni non registrate (es. sclerosi multipla)  e va cancellato nel caso in cui la prescrizione sia fatta per il trattamento della nausea in chemioterapia o per la stimolazione dell’appetito nell’AIDS, uniche due indicazioni registrate] In particolare dichiaro di essere consapevole che il farmaco in questione mi viene proposto per una indicazione diversa da quella indicata nella scheda tecnica del farmaco medesimo ma che ciò avviene sulla base della convinzione, suffragata dai risultati di lavori apparsi sulla letteratura medica internazionale, che esso possa risultare utile nel trattamento di alcuni dei sintomi connessi alla mia malattia.
La necessità di  ricorrere alla specialità medicinale sopraindicata è dovuta alla mancanza di valida alternativa terapeutica, avendo il  sottoscritto praticato, senza benefici, le alternative disponibili in commercio sul territorio nazionale.
Firma…………………………
Lì,……………………………








RIEPILOGO SCHEMATICO:
SEI MEDICO OSPEDALIERO E VUOI PRESCRIVERE SATIVEX (LO SPRAY)?
COMPILA IL MODULO DI IMPORTAZIONE E IL CONSENSO INFORMATO, E PASSA TUTTO ALLA FARMACIA OSPEDALIERA. LA CONSEGNA DEL FARMACO SARA’ FATTA IN DAY HOSPITAL.
SEI MEDICO OSPEDALIERO E VUOI PRESCRIVERE L’INFIORESCENZA (BEDIOL O SIMILI)?  TRE POSSIBILITA’:
1)    COMPILA IL MODULO DI IMPORTAZIONE E IL CONSENSO INFORMATO E PASSA TUTTO ALLA FARMACIA OSPEDALIERA. IL PZ NON DOVREBBE PAGARE IL FARMACO, MA AL LIMITE LE SPESE DI IMPORTAZIONE, CHE EVENTUALMENTE SI DIVIDONO SE VIENE FATTO UN ORDINE PER PIU’ PAZIENTI. CONSEGNA IN DAY HOSPITAL
2)    COMPILA UNA RICETTA SEMPLICE E PASSALA ALLA FARMACIA OSPEDALIERA, CHE SI RIVOLGERA’ ALLA SOLMAG, PERO’ LA FARMACIA PAGHERA’ IL FARMACO PIU’ CHE NON A IMPORTARLO DIRETTAMENTE. CONSEGNA IN DAY HOSPITAL
3)    COMPILA UNA RICETTA SEMPLICE E IL PZ POTRA’ ANDARE IN QUALSIASI FARMACIA DOTATA DI LABORATORIO GALENICO, MA DOVRA’ PAGARE CIRCA 1900 EURO PER 50 GRAMMI.
SEI MEDICO DI MMG: TEORICAMENTE LE MODALITA’ SONO LE STESSE, IN QUANTO MEDICO CONVENZIONATO. LA DIFFICOLTA’ STA CHE IN QUESTO CASO NON E’ POSSIBILE UN USO OSPEDALIERO, CIOE’ UN DAY HOSPITAL. IL PZ DOVREBBE PAGARE IL FARMACO E LE SPESE DI IMPORTAZIONE, CHE EVENTUALMENTE SI DIVIDONO SE VIENE FATTO UN ORDINE PER PIU’ PAZIENTI. NESSUN PROBLEMA PER LA RICETTA SEMPLICE DA PORTARE IN UNA FARMACIA ESTERNA.




IN SUBORDINE: CANNABINOIDI SINTETICI
Esistono inoltre sul mercato estero due cannabinoidi sintetici, il dronabinol (registrato come Marinol® in USA, ma prodotto anche in Germania) e il nabilone (Cesamet®), entrambi approvati per il trattamento della nausea e del vomito nelle chemioterapie antitumorali e nell'anoressia in malati di AIDS.
Marinol ® (dronabinol)
Principi attivi: Dronabinol (THC)
Forma farmaceutica: capsule 2,5-5-10 mg
Indicazioni: antiemetico dopo chemioterapia
                   stimolante dell’appetito in AIDS
Posologia media: 5 mg x 3 volte/dì
www.marinol.com
Solvay Pharmaceuticals, Inc.901 Sawyer Road Marietta, GA 30062 U.S.A. tel. 1-800-241-1643
Dronabinol www.thc-pharm.de
Christian Steup tel. 0049.69.65.30.2222 e-mail: steup@thc-pharm.de
Cesamet® (Nabilone)
Principio attivo: Nabilone
Forma farmaceutica: capsule 1 mg
Indicazioni: antiemetico dopo chemioterapia
Posologia media: 1-2 cps 2-3 volte/dì
www.camb-labs.com
Cambridge Laboratories Ltd, Deltic House, Kingfisher Way, Silverlink Business Park,Wallsend, Tyne & Wear,NE28 9NX. UNITED KINGDOM Tel: +44.191.296.9300 Fax: +44.191.296.9368 email: marketing@camb-labs.com 

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