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29/05/13

THC - La più potente medicina del mondo

da 
Achille Daga

Percentuali di THC 
Un'infiorescenza di Marijuana, varietàBubba Kush. Sono ben evidenti i cristalli bianchi che contengono il THC e altriCannabinoidi
Il THC (delta-9-tetraidrocannabinolo, tetraidrocannabinolo o delta-9-THC) è il principale principio attivo della Cannabis, quello maggiormente responsabile degli effetti psicotropi; si trova in tutta la pianta, concentrato in misura di gran lunga maggiore nelleinfiorescenze femminili (che da secche costituiscono la Marijuana) e nella resina che le ricopre (la quale, separata dalle cime fiorite, viene lavorata per produrre l'Hashish). L'aspetto macroscopico caratteristico del THC è quello di piccoli cristalli bianchi che ricoprono i fiori e, parzialmente, le foglie delle cime di Marijuana, attributo che segnala l'appetibilità della stessa per il consumatore.
In genere la Marijuana della migliore qualità, non quella "standard" da strada quindi, può arrivare ad una percentuale massima intorno al 20% di THC, l'Hashish più pregiato intorno al 40% (quello da strada dal 7 al 20% circa), l'Olio di Hashish al 60%; l'Hashish prodotto attraverso metodi particolari (Ice-O-Lator, Bubbolator) nei Paesi Bassi con piante coltivate indoor, ricche a loro volta in THC, può arrivare ad oltre il 50%. Esiste inoltre un prodotto relativamente recente ricavato dalla Cannabis e creato per la prima volta in Canada, nella regione della British Columbia che dà i natali alla Marijuana della varietà B.C. Buds, chiamato Budder[10]: si tratta di un estratto raffinato dell'Olio di Hashish che può arrivare ad una purezza in THC di oltre il 90%. Sono comunque tutte percentuali altamente suscettibili di variazioni a seconda dei casi.

Genetica della Cannabis [modifica]
Per analizzare il fenomeno della presenza e concentrazione in percentuale del THC nei derivati della Cannabis ed evidenziare inoltre, in questo senso, la distanza dal concetto di OGM, bisogna toccare la sfera della genetica.
Per quanto esista una controversia filogenetica concernente l'essere la Cannabis sativa, la Cannabis indica e la Cannabis ruderalis tre specie distinte o una singola specie con più varietà, molti studiosi oggi ritengono che la Cannabis sia una specie che varia il proprio fenotipo e genotipo a seconda delle aree dove cresce, dell'altitudine, del suolo eccetera[11][12]. In questa chiave la "Cannabis varietas Sativa" è una pianta alta (fino ad oltre i 2 metri) e stretta, con foglie dalle dita sottili, tipica di ambienti caldi come ilSudafrica, il Marocco, l'America centro-meridionale eccetera; la "Cannabis varietas Indica" è invece una variante acclimatata ai rigidi ambienti di montagna come l'Himalaya, l'Afghanistan, il Nepal e via dicendo (specie bassa, tozza, a forma di cespuglio, con foglie dalle dita molto grosse e contenuto di THC ridotto), mentre la "Cannabis varietas Ruderalis" infine è una variante adattata ai lunghi e rigidi inverni russi, da cui la sua caratteristica specifica di non dipendere dal fotoperiodo (ossia il numero di ore di luce giornaliero) per andare in fioritura (varietà autofiorente)[13] come fanno invece la Cannabis Sativa e Indica, che sono piante annuali le quali hanno bisogno di percepire l'arrivo dell'inverno e la conseguente riduzione di ore solari per fiorire.

Immagine che illustra le tre differenti varietà naturali di Cannabis
Gli effetti dei derivati di Cannabis Sativa e Cannabis Indica sono lievemente differenti fra loro, sia a causa della percentuale di THC contenuta che delle diverse concentrazioni, a seconda della specie, di altri Cannabinoidi come CBD, CBN, CBC, THCV e circa una settantina di altri, che modificano il tipo di effetto percepito. Per fare un semplice parallelismo, la Cannabis Sativa potrebbe essere paragonabile in questo senso ad un Vino bianco, è più "leggera" e dà una sensazione soprattutto "mentale" e "cerebrale", in grado generalmente di stimolare la creatività e l'attività; la Cannabis Indica è più paragonabile invece ad un vino rosso, con il suo effetto più corposo, "ottundentente" e "fisico", che stimola in genere la meditazione e il rilassamento.[12] La Cannabis Ruderalis poi, povera in THC, ha ottenuto recentemente successo nell'ambito della produzione di Marijuana perché, incrociata appropriatamente con piante di Indica o Sativa, è in grado di generare ibridi autofiorenti, che conservano le proprietà psicotrope di una linea genetica ed acquisiscono le proprietà autofiorenti e di fioritura precoce tipiche della Ruderalis, qualità apprezzabili nell'ottica della coltivazione indoor.
Tutte le specie (o sottospecie o varietà che siano) di Cannabis possono infatti essere incrociate fra loro e generare semi che daranno vita ad ibridi fertili. Questa possibilità permette ai coltivatori e genetisti della Cannabis di generare razze (sottospecie, varietà) ibride F1, incrociate a percentuale variabile fra Indica e Sativa; il che fa sì che si possano creare ulteriori ibridi fra le nuove sottospecie stabili, aprendo la possibilità ad un enorme numero di combinazioni differenti esattamente come succede, ad esempio, nel mondo della selezione dei cani.[14][15][16]
Ibridare due piante di razze differenti e riuscire a stabilizzare la nuova razza (permettere cioè che i caratteri dominanti e recessivi si mantengano poi inalterati ai discendenti se l'esemplare è accoppiato con uno della medesima razza) fa sì che si possano selezionare le caratteristiche preferite e dar luogo a innumerevoli varianti, diversissime per aspetto, proprietà organolettiche e psicotrope. Nei Paesi Bassi, dove l'industria della Cannabis è in qualche misura tollerata, esistono infatti svariate aziende che offrono semi (legali anche inItalia in quanto non contenenti THC) di razze differenti di Cannabis, ognuna con le proprie caratteristiche specifiche, il proprio corredo genetico e frutto di ibridazione fraCannabis Indica e Sativa (in genere le razze 100% Indica o Sativa sono sottospecie che erano già presenti in Natura come la Durban Poison e la Thai, piante di Sativa, o laGanja indiana e le varietà afghane, Indica): alcune fra le più rinomate imprese in quest'ambito, in genere definite banche semi, sono ad esempio Sensi Seed, Greenhouse,Dutch Passion, Mr. Nice, DNA Genetics, Serious Seeds ed Homegrown Fantaseeds. Alcuni degli incroci più apprezzati, invece, prodotti da queste seed bank sono ad esempioSkunk#1, White Whidow, Northern Lights, Cheese, AK-47, Orange Bud, Silver Haze, G-13, Hash Plant, Jack Herrer eccetera 

Va infine notato che l'erba più pregiata è sprovvista di semi (sinsemilla) in quanto non viene fatta impollinare dal maschio: la produzione di semi infatti priverebbe la pianta diCannabis di energie e nutrienti necessari invece, ai fini del raccolto, per creare un maggiore quantitativo di resina[18]. La Marijuana comune che si trova in genere sul mercato è invece un'erba standard povera in THC e contenente di solito semi, coltivata senza cure botaniche particolari allo scopo di essere messa in commercio il prima possibile: gli incroci controllati di cui sopra vengono al contrario ibridati e coltivati generalmente da amatori o professionisti, i quali fanno impollinare solo le piante dalle quali vogliano poi ricavare ulteriori semi.

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1 commento:

  1. piccole inesattezze: non sono cose importanti.... sono solo le percentuali del principio attivo che si trova nei vari preparati.

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