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06/04/12

Eseguita in Italia la prima angioplastica con stent riassorbibili

 

http://noteesalute.blogspot.com/2012/01/eseguita-in-italia-la-prima.html
 

È durato circa 45 minuti il primo intervento in Italia, terminata la fase sperimentale, di angioplastica con stent coronarici bioassorbibili . E' stato effettuato all'ospedale San Giacomo di Castelfranco Veneto Lo ha reso noto la stessa Ussl 8 di Asolo (Treviso), che spiega come l'operazione, che ha avuto come paziente un uomo di 41 anni che esegue molta attivita' sportiva affetto da aterosclerosi coronarica diffusa, sia durata 45 minuti e abbia avuto "un esito ottimo". Ad eseguire l'intervento l'equipe della sala di Emodinamica diretta dal Primario di Cardiologia dell'ospedale San Giacomo, Carlo Cernetti. La procedura eseguita con accesso attraverso la arteria radiale di destra senza complicanze, ha consentito al paziente di poter tornare nella propria stanza di degenza autonomamente: si tratta del primo caso del genere a livello nazionale. "Tale tecnologia consente di ricostruire l'anatomia delle ***arterie*** coronariche introducendo nelle stesse delle protesi bioassorbibili che nel giro di 18-24 mesi riparano completamente l'arteria per poi dissolversi, a differenza degli attuali stent metallici (medicati e non) che permangono a tempo indefinito nell'albero coronarico del paziente". La terapia riparativa, associata a una farmacologica moderna, "permette ai paziente di condurre una vita pressoche' normale con netta riduzione del rischio di futuri eventi cardiovascolari" e, per quanto per ora sia applicabile solo a una fascia circoscritta di pazienti, apre "la strada ad uno scenario, nella cardiologia interventistica, di enorme impatto per i pazienti affetti da patologia ostruttiva vasale". Continua il dott. Cernetti : "Si tratta di un intervento significativo perche' questo nuovo tipo di stent lentamente rilascia un farmaco che permette la guarigione ***dell'arteria ostruita *** e dopo 18-24 mesi viene completamente bioassorbito. Questa tecnologia riduce il rischio di trombosi tardiva dello stent e dona nuovamente alla arteria le sue capacita' naturali di rispondere a stimoli neuro-endocrini (vasodilatazione e vasocostrizione)".
Un bel passo in avanti per la cardiologia interventistica.

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