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30/07/12

Cannizzaro di Catania- sperimentazione sta dunque per cominciare


Comincerà nei prossimi giorni e sarà eseguita in venti centri d’Italia, tra cui l’ospedale Cannizzaro di Catania, la sperimentazione “Brave Dreams”, lo studio che dovrà valutare efficacia e sicurezza dell’intervento di disostruzione delle vene extracraniche nei pazienti con sclerosi multipla e diagnosi di “Insufficienza Venosa Cronica Cerebrospinale” (CCSVI). Promotore e principale ricercatore dello studio è il prof. Paolo Zamboni, il medico che per la prima volta nel mondo ha ipotizzato un legame fra sclerosi multipla e CCSVI mettendo a punto il metodo ormai conosciuto con il suo nome.

In inglese, “Brave Dreams” significa letteralmente “sogni coraggiosi”: il nome deriva dall’abbreviazione di BRAin VEnous DRainage Exploited Against Multiple Sclerosis, ovvero “sfruttare il drenaggio venoso contro la sclerosi multipla”. Grazie al possesso dei requisiti richiesti, relativi alle competenze neurologica, di diagnostica vascolare non invasiva, di radiologia interventistica, di chirurgia endovascolare e in area psicometrico-funzionale, l’Azienda Cannizzaro di Catania è stata tra le prime ad essere accreditata per questo trial multicentrico, che prevede un impegno complessivo di circa due anni delle seguenti unità: Radiologia interventistica, Centro neurologico per la Sclerosi Multipla, Medicina fisica e riabilitativa, Chirurgia vascolare.
La sperimentazione sta dunque per cominciare, con l’arruolamento dei pazienti nei primi Centri sperimentatori dell’Emilia-Romagna (l’ospedale di Ferrara dove lavora Zamboni, Centro coordinatore a livello nazionale, e l’Ausl di Bologna), e proseguirà proprio presso l’ospedale Cannizzaro e di seguito negli altri Centri sperimentatori (14 su 20) che hanno già il via libera dei propri Comitati etici sul protocollo di ricerca, messo a punto da un Comitato scientifico di esperti italiani e coordinato dall’Agenzia sanitaria e sociale dell’ Emilia-Romagna.
L’avvio del reclutamento è stato possibile grazie al parere non ostativo del Ministero della Salute all’utilizzo di dispositivi medici. Il protocollo di ricerca “Brave Dreams”, infatti, prevede l’uso di palloncini da angioplastica e, per l’inizio della sperimentazione clinica, il Ministero aveva richiesto di attendere la preventiva autorizzazione. Lo studio, promosso dall’Azienda ospedaliero-universitaria di Ferrara, è finanziato dalla Regione Emilia-Romagna con quasi tre milioni di euro


info di: http://www.cannizzarosalute.it/?p=609 .

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