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07/07/12

OCT (Optical coherence tomography)


E SE LA DIAGNOSTICA CCSVI SI FACESSE CON QUESTA TECNICA?
Chissà!
OCT (Optical coherence tomography)
Stent e restenosi del vaso trattato: l'OCT vede le possibili cause ..............
Ogni anno in Italia vengono impiantati circa 93.000 Stent strutture metalliche a maglie, impiantate all’interno di organi cavi e vasi sanguigni al fine di evitarne l’occlusione. Di questi, circa il 12% non viene assorbito (endotelizzato) correttamente dall’organismo ed ha bisogno di essere medicato in un secondo momento in quanto causa di una potenziale ri-occlusione (restenosi) del vaso, con conseguenti rischi per la salute del paziente. Lo Stent, afferma Carlo Briguori, Responsabile del Servizio di Emodinamica della Clinica Mediterranea di Napoli, viene riconosciuto come un corpo estraneo finchè non sarà endotelizzato, assorbito, dalla parete delle arterie. La restenosi rappresenta ancora oggi il problema irrisolto dell’interventistica coronarica percutanea.
Una nuova metodica di esame, assolutamente non invasiva, in grado di fornire una scansione di altissima qualità dei tessuti interni analizzati, ottenendo informazioni estremamente dettagliate, è stata sperimentata con eccellenti risultati nel giugno 2011 dal progetto Most, sostenuto dalla Fondazione del centro lotta contro l’infarto: il suo nome è OCT (Optical coherence tomography). La luce infrarossa proiettata dall’OCT è in grado di fornirci immagini relative a sezioni del vaso sanguigno fino a 0.01mm, dando quindi la possibilità agli specialisti di scoprire in modo puntuale le cause della restenosi e pianificare la migliore strategia di intervento per il paziente.
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